La start up bolognese #x-party, partita da feste, arriva a fiere ed eventi corporate

Spesso in Italia i giovani vengono visti sotto la lente sbagliata. Ormai siamo abituati a vederli in contesti formativi, mentre fanno zigzag tra lauree triennali, magistrali, dottorati e master per riuscire finalmente ad approcciare un mondo del lavoro con sempre più pretese. C’è però chi decide di andare in controtendenza, al grido di “ora o mai più”. Qualcuno crede fermamente nella propria vision imprenditoriale, ed ha ancora voglia di mettersi in gioco. Ne sono l’esempio i ragazzi di #x-party, un gruppo composto da giovani poco più che ventenni che sta facendo grandi cose sul territorio di Bologna. 

Partiti da “Syncro”, il loro primo evento svolto in collaborazione con O2 Oxigen ed Alchimia, ora puntano a dire la loro anche in ambito corporate e fieristico, andando a stringere rapporti commerciali con solide realtà del settore che ne hanno saputo riconoscere il potenziale. 

Questi ragazzi si occupano della gestione di eventi su piccola, media e larga scala, curandoli a 360°. Ciò che li contraddistingue dagli altri competitor è la loro rete informatica, resa modulare e personalizzabile in base alle esigenze del singolo cliente: grazie a essa si possono infatti occupare di luci, audio, video, effettistica, gestione ospiti e molto altro.

Il vero fruitore di #x-party è il cliente

Tolta la parte “burocratica” è l’avventore il vero fruitore di questi servizi. Giochi di luci, effettistica, interazione con l’ambiente circostante sono solo alcune delle particolarità che vi renderanno parte del contesto. Immaginate di voler usufruire del servizio bar ad un festival: sicuramente invitante, la fila un po’ meno. Con i servizi di #x-party, potrete ordinare dal vostro telefono tramite la comoda app e recarvi a ritirare il prodotto solo una volta pronto, avvisati dall’apposita notifica! Niente più code al bar mentre suona la band preferita.

E se voglio una foto con i miei cari mentre ascoltiamo il nostro artista del cuore? Addio fotografi dispersi per l’ambiente, basterà recarsi a uno dei totem fotografici sparsi nella zona, per poter scattare una foto. “Eh si, e se è buio?” nessun timore, sempre utilizzando l’app di cui sopra, alcune luci del locale dirigeranno il loro fascio di luce direttamente verso di voi, permettendovi anche di sceglierne il colore!

Questi ragazzi hanno già all’attivo uno storico di eventi in club e luoghi pubblici. La nuova frontiera? Fiere ed eventi corporate, dove si cominciano già a vedere dei risultati concreti.

Con #x-party, la soluzione sarà sempre ideale per il contesto in cui è pensata.

Non ci resta che augurare il meglio a questi giovani imprenditori!

Smart & Start per imprese, rifinanziato il fondo per le imprese innovative

Per la nascita e la crescita di imprese innovative è stato rifinanziato dal Mimit (Ministero per imprese e made in Italy), guidato da Adolfo Urso,  il fondo Smart & Start destinato a finanziare gli investimenti delle imprese innovative. Arrivano 108 milioni di euro. Ecco chi potrà accedervi.

Smart & Start, fondi differenziati tra Nord e Sud

Il rifinanziamento per gli incentivi Smart & Start arriva attraverso due decreti, il primo vale 8 milioni di euro ed è destinato a Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo.

Il secondo decreto ha maggiore valore e mette a disposizione ben 100 milioni di euro del Programma nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027”, diretti ad imprese collocate in Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Quali spese possono accedere a Smart & Start?

Con Smart & Start potranno essere finanziati progetti di valore compreso tra 100 mila euro e 1,5 milioni di euro. I progetti dovranno prevedere:

  • acquisto impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche che siano coerenti e funzionali con l’attività di impresa;
  • investimenti per l’acquisto di beni immateriali come brevetti, marchi e licenze, certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • servizi per la realizzazione del piano di impresa come consulenze specialistiche, collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi e simili, servizi forniti da incubatori, marketing digitale;
  • spese per il personale dipendente e collaboratori che lavorino al piano di impresa.

Il fondo Smart & start è gestito da Invitalia, questo implica che le istanze per aderire devono essere inviate attraverso la piattaforma di Invitalia.

Possono accedere all’incentivo le start up costituite da meno di 60 mesi, soggetti che vogliono realizzare una start up e le imprese straniere, che si impegnano a istituire almeno una sede in Italia.

Come già visto, la maggioranza dei fondi è destinata a imprese del Sud Italia.

Leggi anche: Smart & Start: aiuti per le imprese ad alto valore tecnologico

Contributi a fondo perduto per imprese, la lista

Contributi a fondo perduto e finanziamenti Smart and Start per imprese femminili e giovani: cosa sono?

Il programma Smart and Start è una delle misure del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) che prevede finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto a favore delle nuove attività. La misura va a favore soprattutto delle imprese gestite da donne e da giovani under 35. Sono varie le condizioni per accedere ai finanziamenti agevolati che prevedono prestiti fino al 90% a tasso zero con durata massima di 10 anni. Nel dettaglio, le tipologia di attività finanziabili.

Finanziamenti agevolati Smart and Start: quali sono gli ambiti di attività delle nascenti imprese per richiedere il prestito?

La misura Smart and Start del ministero per lo Sviluppo Economico sostiene la creazione di nuove imprese innovative, purché l’attività sia ad alto contenuto tecnologico oppure sia volta a produrre soluzioni e servizi nell’ambito dell’economia digitale, dell’Internet of thing (IoT), dell’intelligenza artificiale e del blockchain. I progetti delle nuove imprese sono finanziabili per importi che vanno da 100 mila euro a 1,5 milioni di euro. Per le imprese gestite da donne, il finanziamento a tasso zero è del 90% dell’importo riconosciuto; per tutte le altre imprese il finanziamento arriva all’805.

Quali sono le condizioni dei contributi a fondo perduto alle imprese Smart and Start del ministero per lo Sviluppo Economico?

I finanziamenti agevolati Smart and Start del ministero per lo Sviluppo Economico hanno una durata limite di dieci anni. Per le imprese nascenti in alcune regioni italiane sono previsti anche dei contributi a fondo perduto. Infatti, per le imprese con sede in Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Sardegna, Basilicata e Molise il finanziamento ottenuto deve essere restituito solo in parte, pari al 70% dell’intero importo preso a prestito per e spese ammissibili. La differenza con quanto ottenuto realmente costituisce il contributo a fondo perduto.

Servizi tecnici e di tutoraggio per avviare un’impresa con il servizio Smart and Start

Oltre ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti agevolati, la misura Smart e Start prevede anche servizi di tutoraggio gestionale e tecnico. Le nuove imprese possono accedere a questo servizio per la durata di un anno. Per le imprese nate da non più di 12 mesi, il valore dei servizi di tutoraggio è pari a 15 mila euro purché la sede sia in una delle regioni agevolate (Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Sardegna, Basilicata e Molise). Se l’azienda è localizzata nelle altre regioni, il valore del tutoraggio scende a 7.500 euro.

Quali piani di impresa sono ammissibili ai fini dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti Smart and Start?

Le spese ammesse ai finanziamenti agevolati e ai contributi a fondo perduto per la nascita di nuove imprese possono essere classificate nelle seguenti:

  • quelle che abbiano contenuto innovativo e tecnologico;
  • le spese per sviluppare i servizi, i prodotti e le soluzioni in ambito di economia digitale, di intelligenza artificiale, di Internet of Thing, di blockchain;
  • i costi sostenuti per valorizzare economicamente i risultati della ricerca privata e pubblica.

I progetti, data l’elevato contenuto innovativo, possono essere portati a termine anche con organismi di ricerca, acceleratori di impresa, incubatori e Digital Innovation Hub (Dih).

Quali spese sono ammissibili ai fini dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti Smart and Start?

Per quanto attiene alle spese ammissibili ai fini dei finanziamenti agevolati e ai contributi, la misura Smart and Start prevede la copertura delle:

  • immobilizzazioni materiali, ovvero delle spese sostenute per macchinari, impianti e attrezzature tecnologiche. I beni devono essere nuovi di fabbrica e in linea con l’attività prodotta dalla nuova impresa;
  • le immobilizzazioni immateriali, nell’ambito delle quali sono agevolabili le spese per i marchi, i brevetti, le licenze, le certificazioni, i know how e le conoscenze tecniche. Anche per questi beni deve esserci correlazione con l’attività che andrà a svolgere la nascente impresa;
  • le spese per i servizi direttamente funzionali a realizzare l’attività dell’impresa in linea con il piano per il quale sia stato presentato il progetto. Sono ammissibili le spese per la progettazione, per lo sviluppo, per la personalizzazione e per il collaudo delle soluzioni informatiche, per gli impianti produttivi e tecnologici, per gli acceleratori di impresa, per il marketing e per le collaborazioni con le realtà di ricerca.

Quali spese del personale sono agevolabili per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti Smart and Start del Mise?

Risultano altresì agevolabili con finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto del Mise le spese del personale dipendente e dei collaboratori rientranti nei requisiti previsti dalla leggera h) del comma 2, dell’articolo 25, del decreto legge numero 179 del 2012. Nel dettaglio, si tratta delle “spese in ricerca e sviluppo uguali o superiori al 15 per cento del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione della start-up innovativa. Dal computo per le spese in ricerca e sviluppo sono escluse le spese per l’acquisto e la locazione di beni immobili”.

Quali spese del personali sono comprese nei finanziamenti e contributi a fondo perduto del Mise?

Ai fini di questo provvedimento, in aggiunta a quanto previsto dai princìpi contabili, sono altresì da annoverarsi tra le spese in ricerca e sviluppo: le spese relative allo sviluppo precompetitivo e competitivo, quali sperimentazione, prototipazione e sviluppo del business plan, le spese relative ai servizi di incubazione forniti da incubatori certificati, i costi lordi di personale interno e consulenti esterni impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo, inclusi soci ed amministratori, le spese legali per la registrazione e protezione di proprietà intellettuale, termini e licenze d’uso. Le spese risultano dall’ultimo bilancio approvato e sono descritte in nota integrativa. In assenza di bilancio nel primo anno di vita, la loro effettuazione è assunta tramite dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante della start-up innovativa”.

Quali altre spese per il personale sono finanziabili con la misura Smart and Start?

Ulteriori spese per il personale dipendente e per i collaboratori sono finanziabili con i contributi Smart and Start. In particolare, ricorre l’ammissibilità della spesa nel caso in cui l’impresa start up per l'”impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale uguale o superiore al terzo della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero, ovvero, in percentuale uguale o superiore a due terzi della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale ai sensi dell’articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 22 ottobre 2004, numero 270;

Ulteriori spese ammissibili per personale e collaboratori

Infine, risultano agevolabili con i contributi a fondo perduto o i finanziamenti agevolati le spese della start up che sia “titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale ovvero sia titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tali privative siano direttamente afferenti all’oggetto sociale e all’attività di impresa”.

Come inviare le domande di contributi a fondo perduto e di finanziamenti agevolati Smart and Start?

Per l’invio della domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati per la nascita di start up innovative, anche al femminile e per giovani, è necessario utilizzare la procedura telematica. In particolare, la piattaforma informatica si trova sul portale internet di Invitalia, dove è presente anche la modulistica. Risulta necessario seguire gli schemi indicati sul portale e le modalità di invio. Le imprese ammesse al beneficio devono stipulare un contratto di finanziamento con il soggetto gestore.

Corrono le imprese innovative in Lombardia

La Camera di Commercio di Milano ha effettuato un’elaborazione dalla quale emerge che in Lombardia sono 1.139 le imprese, tra start up e Pmi, che operano nel campo dell’innovazione tecnologica e pesano il 22% sul totale italiano di 5.163.

Imprese che vanno dal birrificio artigianale alla società che ha sviluppato app dedicate alle esigenze delle moderne donne multitasking, dalla realtà aumentata applicata ai beni culturali alla piattaforma per la vendita online dei prodotti agricoli a km zero.

Non mancano imprese che hanno elaborato una tecnologia nel campo dell’assistenza alle malattie neurodegenerative e respiratorie, la testata online dedicata ai temi della finanza e del crowdfunding, la piattaforma per lo scambio dell’usato griffato e il progetto di supporto logistico ad una campagna olimpica trasformatosi, col tempo, in ricerca e promozione della sostenibilità ambientale.

Milano risulta la provincia più innovativa, con 764 imprese, pari al 67% regionale e al 15% italiano. Seguono, a livello regionale, Brescia (98 imprese innovative, 8,6% lombardo), Bergamo (84, 7,4%), Monza e Brianza (38) e Pavia (32) e in Italia Roma (8,5%), Torino (5%), Napoli e Bologna.

Sulla scorta di questi dati è stato organizzato nei giorni scorsi un workshop su finanziamenti europei per lo sviluppo di imprese, dee e prodotti innovativi in Camera di commercio: come finanziare un’idea innovativa utilizzando i finanziamenti europei disponibili.

L’Italia è il secondo Paese in Europa per i progetti finanziati a novembre 2015. Sono stati 37 su 236 domande presentate. Dopo la Spagna e davanti al Regno Unito, l’Italia è al secondo posto in Europa, con 185 domande su 2057 proposte.

Startup innovative e modello UNICO SC 2016

Che le startup innovative siano una risorsa per la nostra economia è un fatto che, oltre che dalle chiacchiere e dalle belle parole, deve essere supportato da politiche che possano favorirne lo sviluppo e il business.

Per fortuna il fisco se n’è accordo e nel nuovo modello UNICO SC 2016 per le società di capitali, che ha subito parecchie modifiche nel quadro RS rispetto alla versione 2015 è interessante segnalare quanto riportato nel prospetto degli “Investimenti in Startup innovative”, nel quale è stata prevista la nuova casella “Pmi innovativa” (nei righi da RS160 a RS162).

Con questa aggiunta è dunque stato applicato quanto disposto dal D.L. n. 3/2015 con l’applicazione delle disposizioni sulle agevolazioni per la deduzione dell’investimento in startup innovative contenute nel D.L. n. 179/2012 e previste per Pmi e startup innovative che operano sul mercato da meno di 7 anni dalla loro prima vendita commerciale.

Le agevolazioni a queste startup innovative si applicano nel rispetto delle condizioni e dei limiti previsti dall’articolo 21 del regolamento (Ue) 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014. Ricordiamo quindi che la nuova casella inserita nel modello UNICO SC 2016 va barrata esclusivamente se l’investimento è stato effettuato in Pmi.

Start-up innovative, scommessa di UniCredit

Il programma di accelerazione UniCredit Start Lab, promosso da UniCredit per favorire lo sviluppo delle start-up innovative italiane, ha erogato il suo quarto finanziamento in equity. Beneficiaria del finanziamento è WIB Machines, giovane start-up siciliana specializzata nello sviluppo di vending machine di nuova generazione.

La start-up WIB beneficerà di un finanziamento complessivo di 610mila euro per sviluppare ulteriormente il proprio business, finalizzato alla creazione di un nuovo canale di vendita automatico in grado di combinare i vantaggi dell’e-commerce con la comodità e sicurezza del negozio sotto casa.

WIB ha già realizzato delle installazioni pilota in partnership con Coop, fra cui una all’interno del Future Food District di Expo 2015 e l’interesse ricevuto dagli Stati Uniti, dove sono già state installate delle prime unità WIB, spingerà la start-up siciliana ad avviare una propria legal entity sull’area di New York entro l’anno.

Siamo felici di poter sostenere, con questo quarto investimento nell’equity, una delle quasi 100 start-up che hanno partecipato in questi primi 2 anni di attività al programma di accelerazione UniCredit Start Lab. Favorire l’innovazione e accompagnare giovani imprenditori che ne fanno un pilastro della propria attività vuole essere per noi un segno sempre più caratterizzante e distintivo”, è stato il commento di Gabriele Piccini, Country Chairman Italy di UniCredit.

La banca ricorda anche che, a partire dallo scorso 30 settembre, le start-up innovative si posso ufficialmente candidare per l’edizione 2016 di UniCredit Start Lab sul sito www.unicreditstartlab.eu, che annovera tra le principali novità la possibilità di accesso al programma per start-up operanti da meno di 5 anni (erano 3 anni sino alla scorsa edizione) e Pmi innovative.

Protocollo d’intesa che favorisce le start-up innovative laziali

Un protocollo d’intesa siglato tra Filas, Finanziaria Laziale di Sviluppo, primo operatore di Venture Capital del Lazio, e Enlabs, primo acceleratore di impresa italiano, ha contribuito ad ottenere incentivi per l’avvio di nuove start-up innovative in Lazio.

Enlabs, da una parte, garantisce assistenza alle nuove imprese, mentre Filas stanzierà 20 milioni di euro finalizzati a potenziare la nascita delle start-up, grazie alla co-partecipazione di investitori privati attraverso il fondo POR-FESR I.3 per il Venture Capital.

I primi risultati di questa collaborazione sono rappresentati da due promettenti start-up, ovvero Nextstyler, brand di moda Made in Italy dotato di una piattaforma online che ospita la presentazione delle collezioni e la vendita dei prodotti stessi, e Interactive Project, un’impresa innovativa che ha lanciato “myGPteam”, il primo browsing game italiano indipendente nel mondo dei giochi manageriali dedicati ai motori.

Frutto di questa intesa sarà anche il primo Cleanweb Hackathon d’Italia in programma a Roma dal 30 al 2 dicembre.
Si tratta di una maratona tra sviluppatori che dovranno elaborare programmi o App tese a migliorare la sostenibilità ambientale secondo quanto indicato dalle aziende partecipanti.

Vera MORETTI

Nasce il Premio Speciale Start-up

Quest’anno il Comitato Leonardo, in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Agenzia ICE, ha deciso di promuovere un Premio Speciale Start-up, che va ad aggiungersi agli ambiti riconoscimenti già conferiti dal Comitato Leonardo: il Premio Leonardo, i Premi Leonardo Qualità Italia, il Premio Leonardo International ed il Premio alla Carriera.

Potrà ottenere il premio una start-up innovativa che si sarà distinta per:

  • innovazione, ovvero avanzamento dello stato delle conoscenze;
  • successo, qualificato in termini di velocità di crescita dell’impresa e di ricadute positive anche sul resto del tessuto produttivo;
  • internazionalizzazione: la capacità di raggiungere e offrire i propri prodotti o servizi sui mercati esteri;
  • occupazione, in particolare giovanile;
  • impatto sociale: contributo alla risoluzione di problemi di cittadini.

Sono state coinvolte alcune associazioni rappresentative, come l’Associazione italiana del private equity e venture capital (AIFI), l’associazione Italian Angels for Growth (IAG), l’Associazione parchi scientifici e tecnologici italiani (APSTI), l’Associazione degli incubatori e delle business plan competition accademiche italiane (PNICUBE), e l’associazione Italia Startup, che avranno il compito di proporre per il premio 2 start-up ciascuna, appartenenti a settori differenti.

Le dieci start-up nominate, selezionate tra quelle che maggiormente si saranno distinte in termini di innovazione e di contributo alla costruzione di un’immagine dell’Italia nel mondo, verranno indicate in una lista che sarà pubblicata e dalla quale verrà scelta la start-up vincente, la prima che si aggiudicherà il Premio Speciale Start-up.

Il premio sarà conferito dal Presidente della Repubblica in occasione della Giornata della Qualità Italia, che si svolgerà in Quirinale ad inizio del prossimo anno.

Vera MORETTI

Finanziamenti per le imprese innovative in Sardegna

 

Puntare sull’innovazione per uscire dalla crisi. La Regione Sardegna offre un bando per favorire la crescita delle piccole imprese innovative già presenti sul territorio, mirato a coprire fino al 70% delle spese sostenute dall’azienda per portare avanti progetti di innovazione e ricerca.

I soggetti beneficiari sono le imprese innovative costituite da meno di 6 anni dalla partecipazione al bando, che rientrano nella categoria di piccole imprese e presentano sede legale ed operativa nel territorio della Sardegna. Le imprese, per fare domanda del finanziamento, dovranno altresì dimostrare di aver destinato almeno il 15% del totale dei costi operativi a spese di ricerca e sviluppo in almeno uno dei tre anni precedenti la concessione dell’aiuto, Nel caso si trattasse di “start-up” i costi di ricerca e sviluppo di almeno il 15% dovranno risultare nella revisione contabile del periodo fiscale corrente.

Il finanziamento messo a disposizione della Regione dovrà essere utilizzato per la realizzazione di un piano di sviluppo aziendale – investimenti e spese di gestione – finalizzato alla crescita produttiva e commerciale dell’azienda, nonché alla realizzazione di attività di R&S funzionali all’avvio delle attività produttive. Tale piano di sviluppo aziendale dovrà essere superiore a 200.000 euro: il finanziamento mira a coprire fino ad un massimo del 70% delle spese  ammissibili, e in ogni caso, non potrà superare il valore di 1 milione di euro per azienda.

Le spese ritenute ammissibili dovranno essere sostenute entro 30 mesi dalla data di concessione e non oltre la data del 30 giugno 2015.

Ma quali sono le spese ammissibili?

Per il piano di sviluppo produttivo e commerciale dell’impresa:

  • spese riguardanti impianti, macchinari e attrezzature
  • acquisizione di licenze di sfruttamento o di conoscenze tecniche brevettate o non brevettate, acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne a prezzi di mercato
  • spese per personale dipendente, inclusi oneri sociali obbligatori, che dovranno riferirsi, per una quota pari ad almeno il 40%, a dipendenti o collaboratori di nuova acquisizione
  • spese per l’acquisizione di consulenze tecniche e servizi (per un valore non superiore al 30%)
  • spese di gestione e funzionamento connesse con la realizzazione del Piano di sviluppo produttivo e commerciale dell’impresa
  • locazione di immobili destinati all’esercizio di impresa
  • locazione finanziaria di macchinari e attrezzature
  • utenze connesse con l’utilizzo dei locali (energia elettrica, gas, acqua, servizi di telecomunicazione)
  • spese per la progettazione e realizzazione di materiale promozionale
  • spese per la partecipazione a fiere ed eventi nazionali ed internazionali

Per il Progetto di R&S, il cui ammontare non dovrà però superare il 30% delle spese ritenute ammissibili dal Piano di sviluppo aziendale

  • spese per personale tecnico e di ricerca
  • strumenti e attrezzature di ricerca
  • prestazioni di terzi (per un valore non superiore al 30%)

E’ possibile inviare la domanda di adesione al bando Imprese Innovative tramite il sito Sardegna Ricerche compilando l‘apposito form on-line. Tre le scadenze previste per l’invio della domanda:

I Call – a partire dalle ore 12.00 del 05/10/2012 e fino alle ore 12.00 del 30/11/2012
II Call – a partire dalle ore 12.00 del 03/12/2012 e fino alle ore 12.00 del 28/02/2013
III Call – a partire dalle ore 12.00 del 01/03/2013 e fino alle ore 12.00 del 30/04/2013

La richiesta di adesione al bando compilata on line dovrà essere poi trasmessa in formato cartaceo a Sardegna Ricerche entro 15 giorni consecutivi dalla data di trasmissione telematica all’indirizzo: Sardegna Ricerche, Loc. Piscinamanna, Ed. 2 – Polaris, 09010 Pula (CA).

Per ulteriori informazioni è possibile visionare il Bando Nuove imprese innovative.