Bonus vacanze 2023 per studenti. Si possono presentare le domande

È aperto il bando per Estate Inpsinsieme 2023 che consente ai figli dei dipendenti statali di accedere al bonus vacanze 2023 per studenti, Ecco come funziona.

Bonus vacanze 2023 per studenti: aperto il bando Estate Inpsinsieme

Ogni anno L’Inps offre ai figli dei dipendenti statali la possibilità di ottenere un bonus vacanze, per poter però accedere non basta essere figli di dipendenti pubblici, occorre anche che ci siano requisiti di merito. Il bonus vacanze 2023 è una vera borsa di studio in forma di viaggio e può avere come destinazione l’Italia oppure mete estere, negli ultimi anni il bando è riservato a mete estere. Per i soggiorni in Italia è prevista una durata di 1 o 2 settimane, mentre in caso di mete estere, la durata è di 2 settimane. Ai bandi di Estate Inpsinsieme possono partecipare anche i disabili che avranno per tutto il viaggio assistenza continua dedicata da parte di personale qualificato.

Possono accedere al bando estate Inpsinsieme gli studenti che frequentano la scuola secondaria superiore di secondo grado. Il viaggio sarà organizzato nei mesi di giugno, luglio e agosto con rientro massimo entro il 3 settembre 2023. Il soggiorno sarà presso Paesi europei o extra-europei e prevede l’alloggio presso campus universitari, college o strutture comunque adibite all’accoglienza di studenti.

Il bonus comprende i costi relativi al viaggio, vitto, corso di lingua straniera e copertura assicurativa.

Il corso di lingua dovrà essere frequentato per almeno 15 ore settimanali e comprende un test per la valutazione finale. Al termine viene rilasciato l’attestato indicante il livello di conoscenza acquisito.

Bonus vacanze 2023 per studenti: come presentare la domanda

Per il 2023 saranno riconosciuti n.24.282 contributi a studenti iscritti nell’anno scolastico 2022-2023 ai primi quattro anni della scuola secondaria superiore. L’importo massimo di ciascun contributo è di 2.100 euro.

Per poter partecipare è necessario presentare istanza sul sito INPS accedendo con Cie, Spid, Cns, è inoltre necessario presentare l’attestazione Isee o DSU.

Il percorso per la presentazione dell’istanza è:

  • Sostegni, Sussidi e Indennità>Credito e Welfare dipendenti pubblici>Soggiorni>Estate INPSieme
  • Andando quindi alla voce “Approfondisce” e infine “utilizza servizio”.

I termini per la presentazione della domanda sono aperti al 7 marzo 2023, ore 12:00 e chiudono il 27 marzo 2023 alle ore 12:00. A questo punto entro il 14 aprile 2023 sarà pubblicata la graduatoria provvisoria. Questa prevede priorità per orfani e disabili. Si procede quindi a stilare la graduatoria avendo come punto di riferimento la media matematica dei voti e l’Isee. La graduatoria definitiva sarà invece stilata entro il 5 maggio tenendo in considerazione esclusivamente i richiedenti che hanno confermato l’adesione.

Per maggiori informazioni è possibile scaricare il bando

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In estate aumentano le opportunità di lavoro per i professionisti

Una buona occasione per trovare un impiego è l’estate. E anche quest’anno, nonostante la crisi, sembra che le opportunità non manchino, come conferma anche Agostino Di Maio, direttore di Assolavoro.
E se si pensa che si tratti solo di lavoretti per studenti o, comunque, di riempitivi per chi non ha particolari esperienze professionali, ci si sbaglia di grosso.

Di Maio, a questo proposito, afferma: “In estate aumentano sensibilmente le richieste di figure professionali legate al turismo, come camerieri e hostess di sala, commis di sala e di cucina, addetti al bar, animatori ma anche direttori di albergo e responsabili di catene di ristorazione e ancora addetti al controllo sicurezza e addetti alla ristorazione per strutture aeroportuali; c’è anche una maggiore richiesta di figure professionali sociosanitarie“.

Inoltre, la formazione avviene a spese delle agenzie e permette di ricevere requisiti che potrebbero rivelarsi necessari anche per impieghi futuri.

Per questo motivo il direttore di Assolavoro ricorda come la riforma del lavoro dovrebbe tenere conto di ciò, e, in nome di quella “flessibilità buona” tanto decantata anche dal governo, evitare di tagliare le risorse destinate alla formazione degli interinali a favore dell’Aspi, perché questa decisione rappresenterebbe “un clamoroso passo indietro“.

Vera MORETTI

Vacanze di Natale: 8 italiani su 10 le trascorreranno a casa

di Alessia CASIRAGHI

Casa dolce casa per il Natale 2011. Gli italiani trascorreranno le vacanze sotto il vischio sul loro divano di casa, e per i più fortunati, magari davanti al camino. Secondo un’indagine condotta da Confesercenti-Swg,  8 italiani su 10 non partiranno per le vacanze tra il 22 dicembre e il 6 gennaio.

Natale con i tuoi, Capodanno… Nemmeno le vacanze di fine anno sfuggono alla crisi. L ‘ 83% degli italiani, soprattutto gli appartenenti alle fasce professionali più basse non si sposterranno per un breve break vacanziero.

“La motivazione più forte per giustificare questa privazione è di tipo economica-finanziaria” sottolinea Confesercenti. Ma quali sono le fasce più colpite? Impiegati pubblici, studenti, pensionati e disoccupati al primo posto: il 31% dichiara infatti di non avere sufficiente disponibilità economica per concedersi una vacanza mentre il 15% ritiene che i prezzi siano troppo alti. Il 12% degli intervistati ha dichiarato infatti di preferire altri momenti dell’anno per concedersi una vacanza.

Ma qual è la vacanza tipo di chi invece ha scelto di lasciarsi la città alle spalle e partire? Il 78% prevede un soggiorno della durata massima di sette giorni: di questi, il 51% concentrerà ulteriormente il periodo fuori casa tra i 3 e i 5 giorni. Estero o Italia? Il Bel Paese resta al primo posto tra le mete preferite dei vacanzieri di Natale e Capodanno: il 62% resterà in Italia, dividendosi equamente tra Veneto, Trentino-Alto Adige, Lazio e Toscana. Dato alquanto inaspettato, è aumentata la percentuale di vacanzieri che partirà per l’estero: in cima alla classifica le capitali europee, preferite dai giovani tra i 18 ei 24 anni, e poi Spagna, Francia, Germania e Austria.

Da Pavia rimborsi agli studenti universitari

L’Università di Pavia dovrà risarcire tutti i propri studenti per aver aumentato le tasse, nell’anno accademico 2009-10, oltre il limite previsto dalla legge e rifondere all’Udu le spese di giudizio.

Lo rende noto la stessa Unione degli universitari che aveva presentato un ricorso a questo proposito.

Una sentenza del Tar di Milano – informa l’associazione – condanna l’università lombarda a risarcire gli studenti aprendo “la concreta possibilità” di ricorsi a catena.

d.S.

Prestiti per lo studio, è boom

Oltre 40mila italiani nell’ultimo anno hanno chiesto un prestito per pagare i propri studi o quelli dei figli. Il dato è stato diffuso da Prestiti.it, portale specializzato in finanziamenti personali. Secondo l’analisi del sito, ciò che spinge queste persone a puntare sulla formazione è la volontà di vincere lo spettro della disoccupazione, che le porta così a chiedere somme ingenti per l’università dei figli, per corsi di formazione post laurea oppure per finanziarsi la vita da “studente fuori sede”.

L’età media dei richiedenti un prestito è di 38 anni – considerato che il calcolo comprende sia gli studenti che i loro genitori – mentre la somma richiesta si aggira intorno ai 10.500 euro, da rimborsare in circa quattro anni. Tra queste richieste, quelle effettuate da giovani studenti sono oltre il 15%, tra i quali l’età media scende a 25 anni e la somma richiesta è di circa 9.500 euro.

A preoccuparsi della formazione sono soprattutto le donne: se si solito sono gli uomini che richiedono un prestito, la percentuale di donne che li richiede per motivi di studio aumenta del 14% rispetto alla media, passando dal 24% al 38% delle richieste totali. Le regioni italiane hanno una generale uniformità di comportamento, mentre ciò che varia sono gli importi richiesti: guidano la classifica Sardegna (con 14.900 euro richiesti), Lombardia (12.800) e Trentino (12.000); in coda Abruzzo (8.000 euro), Umbria e Veneto (entrambe con 8.100 euro).

Cedolare secca, estensione a studenti fuori sede e case vacanza

Alle viste una estensione del provvedimento sulla cedolare secca. Dopo essere stata applicata ai canoni di locazione residenziali di tipo standard, sarà allargata anche agli affitti di breve durata (anche inferiori al mese) e a quelli relativi a una sola stanza dell’immobile. In pratica un tentativo di stanare il nero sulle case vacanza e sugli affitti destinati agli studenti fuori sede.

La specifica dell’allargamento è contenuta nella circolare che l’Agenzia delle Entrate ha diffuso per chiarire i dubbi sorti attorno all’argomento. Nel documento si legge anche che se la cedolare secca viene applicata a una porzione dell’immobile, anche le altre, se date in locazione, dovranno essere assoggettate allo stesso regime; diverso il caso di un unico immobile cointestato a diversi proprietari. Se sarà dato in affitto, ciascuno dei proprietari potrà scegliere di servirsi del regime di cedolare secca o meno, senza che questo obblighi gli altri titolari a scegliere lo stesso regime di tassazione.

Se invece l’immobile è di proprietà di una società (di persone o di capitali), di un ente (commerciale o meno), se si trova all’estero o viene subaffittato, non può sottostare al regime della cedolare secca.