Carburanti, ritornano gli sconti? Ecco quando. Indagini sui prezzi

Ha destato scalpore e malcontento la decisione del governo Meloni di non confermare il taglio delle accise sui carburanti dal 1° gennaio 2023. I prezzi sono aumentati subito, ma a calmare il malcontento c’è l’annuncio di probabili nuovi tagli che dovrebbero arrivare presto.

Taglio delle accise sui carburanti a marzo? Ecco cosa potrebbe accadere

In base a quanto emerge dalle indiscrezioni trapelate da esponenti del centro destra e riportati in un articolo di Affari Italiani, sembra che il Governo stia studiando una soluzione per calmierare il prezzo dei carburanti. In particolare viene sottolineato che tutti gli interventi sulle accise messi in atto dal mese di marzo 2022 fino al 31 dicembre 2022 sono stati frutto di scelte straordinarie e confermate periodicamente. Ciò è dovuto al fatto che per poter operare tale taglio è necessario avere coperture finanziarie.

Con la riduzione dei prezzi dei carburanti è venuto meno l’extragettito fiscale che aveva permesso quei tagli, proprio per questo motivo al 1° gennaio  2023 è stato impossibile il rinnovo. Le fonti vicine al centro-destra però sottolineano che nei prossimi mesi dovrebbe crearsi un nuovo gruzzoletto derivante dai saldi che dovrebbero far ripartire il commercio. Di conseguenza si sta pensando a un nuovo taglio, ma ridotto a 10 centesimi a partire dal mese di marzo e confermato per circa 2-3 mesi. Naturalmente molto dipende anche dall’andamento dei prezzi dei carburanti.

Codacons: allarme prezzi carburanti. Avviare un’indagine sulle speculazioni delel società petrolifere

Fatto sta che dal 1° gennaio 2023 gli automobilisti hanno visto i prezzi aumentare e la benzina al self service costa oltre 1,80 euro al litro, il diesel ha raggiunto 1,90 euro al litro. Il servito sfiora i 2 euro al litro. Nel frattempo nella discussione sulla mancata conferma del taglio delle accise è intervenuta anche l’associazione dei consumatori Codacons che ha sottolineato che eventuali aumenti ulteriori dei prezzi dei carburanti sono esclusivamente speculazioni dei distributori.

Di conseguenza sono pronti a presentare un esposto alla Guardia di Finanza e alle Procure della Repubblica in caso di ulteriori aumenti. Il presidente Codacons, Carlo Rienzi, sottolinea che tali aumenti sono ingiustificati in quanto le quotazioni internazionali del petrolio sono al ribasso e quindi non giustificano l’andamento dei prezzi alla pompa.

La Codacons chiede quindi l’apertura di un’indagine per aggiotaggio con sequestro delle bolle di acquisto dei carburanti da parte delle società petrolifere. Secondo i calcoli effettuati, l’eliminazione del taglio delle accise se confermato per tutto l’anno dovrebbe portare per le famiglie italiane un maggiore esborso pari a 366 euro.

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Inflazione in calo, la notizia che tutti stavano aspettando

Carburanti: quanto costano ora che il taglio delle accise è stato dimezzato?

Quanto costano ora i carburanti? Questa è la domanda che si stanno ponendo molti italiani vista la riduzione del taglio delle accise dal 1° dicembre 2022. Ecco i prezzi medi alle stazioni di servizio.

La riduzione del taglio delle accise sui carburanti

Il decreto Aiuti quater ha portato novità sul prezzo del carburanti, infatti per molti mesi attraverso decreti legge e decreti interministeriali è stato applicato il taglio di 30,5 centesimi sulle accise. Questo ha consentito di calmierare i prezzi e quindi di far fronte all’aumento del costo della materia prima con più leggerezza. Il taglio di 30,5 centesimi ha però subito un drastico taglio con il decreto Aiuti quater ed è passato a 18,3 centesimi. Il nuovo prezzo trova applicazione dal 1° dicembre 2023 e quindi ora è giunto il momento di vedere i nuovi prezzi dei carburanti.

Il 30 novembre 2022 era possibile acquistare la benzina al self service al prezzo medio di 1,69 centesimi. Il prezzo tra i vari distributori oscillava tra 1,65 e 1,72 euro al litro. Il diesel invece in modalità self costava al 30 novembre in media 1,775 euro al litro. Tra le varie compagnie il prezzo oscillava tra 1,75 e 1,80.

Chi ha deciso di fare il pieno dal primo dicembre ha sicuramente notato la differenza, infatti la benzina al self costa circa 1,77 centesimi al litro. Per quanto riguarda invece il prezzo del diesel si attesta intorno a 1,80 centesimi. Come si può notare il prezzo non è aumentato di 12,2 centesimi come ci si aspettava, ma di meno, questo effetto è dovuto al fatto che il prezzo dei carburanti, o meglio della materia prima, è ancora in discesa. Fino a quando le cose resteranno così non è dato sapere, ma occorre ricordare che in caso di nuovi aumenti del prezzo al barile del petrolio, sarà comunque possibile intervenire nuovamente sulle accise.

Decreto Aiuti Bis: arriva l’aumento delle pensioni già a ottobre

Buone notizie in arrivo per i pensionati, infatti già dal mese di ottobre 2022 è previsto un anticipo dell’adeguamento delle pensioni all’inflazione che generalmente viene applicato a gennaio. Ecco cosa potrebbe cambiare.

Tutte le novità del decreto Aiuti Bis

Le novità sono nel decreto Aiuti Bis che dovrebbe aiutare gli italiani a far fronte alle conseguenze dell’inflazione che si sta registrando negli ultimi mesi. Tra le novità vi è un fondo di 900 milioni di euro destinato alla proroga del taglio delle accise sui carburanti di 30 centesimi. La misura è attualmente in vigore fino al 21 agosto e dovrebbe essere prorogata con il decreto Aiuti bis fino al 20 settembre 2022. Questa però non è l’unica novità prevista, infatti c’è anche il raddoppio del taglio del cuneo fiscale che dovrebbe essere in vigore per gli ultimi mesi dell’anno e diventare poi strutturale dall’anno 2023. Il taglio del cuneo fiscale arriva quindi all’1,8%. Infine, c’è il tanto atteso aumento delle pensioni. Fin da ora deve essere sottolineato che questa misura ha deluso i sindacati che si aspettavano un intervento più massiccio.

Aumento delle pensioni da ottobre 2022

Generalmente le pensioni aumentano nel mese di gennaio facendo riferimento all’inflazione registrata nell’anno precedente e all’inflazione prevista per l’anno in corso. A gennaio 2022 si è proceduto a un aumento dell’1,6% basato sui dati registrati a ottobre 2021 che comunque avevano come punto di riferimento gli aumenti dei costi, blandi, che si erano registrati tale anno. Nel mese di aprile vi è stato un leggero ritocco all’1,7% basato sui dati definitivi 2021, le previsioni per il 2022 non erano catastrofiche come poi si è rivelata la realtà, infatti si prevedeva un’inflazione all’1,9%.

Nel mese di luglio siamo ormai arrivati a un’inflazione intorno al 9% e naturalmente gli aumenti sulle pensioni di gennaio 2022 si sono rivelati irrisori e comunque insufficienti. Proprio per aiutare lavoratori e pensionati nel mese di agosto si è proceduto al riconoscimento di un bonus di 200 euro. Ora il Governo è a un bivio, cioè riconoscere nuovamente un bonus oppure provvedere a un aumento delle pensioni. Si è quindi provveduto a tale seconda strada, ma l’aumento degli importi pensionistici previsti nel decreto Aiuti Bis presentato dal ministro Franco è blando rispetto ai dati sull’inflazione, infatti è del 2%. Ad esempio chi ha un assegno di 1.000 euro, dovrebbe ricevere circa 20 euro in più al mese per l’ultimo trimestre dell’anno.

Dovrebbe però essere erogato anche una nticipo del conguaglio, ma per ora non è dato sapere l’ammontare.

Il costo previsto per questa misura, cioè l’anticipo dell’aumento delle pensioni dovrebbe essere di 2,38 miliardi di euro.

Il decreto Aiuti Bis dovrebbe essere pubblicato entro la fine della settimana, i partiti hanno concordato l’impegno a non presentare emendamenti al fine di facilitare l’iter di conversione del decreto che dovrebbe quindi arrivare prima della tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento del 25 settembre.

Draghi: in conferenza annuncia un corposo pacchetto di aiuti alle famiglie

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato un nuovo decreto entro il mese di luglio con l’obiettivo di dare alle famiglie ulteriori corposi aiuti. Ecco cosa potrebbe contenere in base alle prime informazioni che stanno circolando.

Conferma taglio accise sui carburanti e taglio del cuneo fiscale

Tra le novità molto attese vi è il raddoppio del taglio del cuneo fiscale che attualmente a dello 0,8% e a breve dovrebbe arrivare ad 1,6% per diventare poi una misura strutturale con la legge di bilancio per il 2023. Questo porterà la busta paga degli italiani ad essere leggermente più corposa.

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Saranno confermati con molta probabilità, e forse aumentati, i tagli sulle accise dei carburanti che ricordiamo sono in scadenza al 2 agosto 2022 e finora sono stati sempre solo confermati senza modifiche rispetto all’assetto iniziale.

Bonus 200 euro una tantum pagato su più mensilità

Tra le ipotesi allo studio vi è la conferma del bonus di 200 euro per ulteriori mensilità, in particolare per agosto e settembre. In realtà sembra poco probabile che gli italiani riescano a percepirlo già ad agosto, il tempo residuo è troppo poco, infatti già nella seconda metà di luglio l’Inps dispone i pagamenti in favore dei pensionati e di conseguenza non avrebbe tempo per inserire anche il bonus, molto probabilmente le estensioni quindi riguarderanno i pagamenti di settembre ed ottobre. Si vocifera che il bonus sarà però dimezzato, quindi non più 200 euro, ma 100 euro.

Estensione bonus sociale

Tra le ipotesi allo studio c’è anche l’aumento della soglia del reddito Isee che consente di avere il bonus sociale che potrebbe passare da 12.000 a 20.000 euro. Lo stesso consente di avere una riduzione della bolletta energetica e si applica in automatico a tutti i nuclei che chiedono il rilascio del modello Isee.

Nella conferenza stampa si è parlato anche della ipotesi di introdurre il salario minimo partendo dai rinnovi dei contratti collettivi maggiormente diffusi nei vari settori.

Naturalmente in questa fase sarà necessario anche tentare di distendere i rapporti con il M5S che minaccia di uscire dal Governo, infatti i rapporti sono inaspriti in seguito all’allontanamento dall’aula per il voto alla conversione in legge del decreto Aiuti.