Cost engineer e lean manager, professionisti dell’efficienza

La crisi incalza e le aziende tirano la cinghia ma soprattutto tagliano gli sprechi, perché ottimizzare le risorse significa capire quali sono le chiavi di un processo produttivo al fine di riorganizzarlo e renderlo efficiente. Efficienza significa infatti mantenere gli standard di risultato ottimizzando l’utilizzo di risorse ove possibile.

Per ottenere questo risultato ci vogliono professionisti ad hoc su cui le aziende stanno puntando e che continuano ad assumere nonostante la crisi.

Le due figure professionali di riferimento sono il cost controller e il lean manager.

Il lean manager è colui che ottimizza le risorse esistenti, le potenzia facendo coaching interno ed elimina le spese superflue.

Questa figura ha un background tecnico e alle spalle spesso una carriera svolta nell’ambito della produzione. Per diventare lean manager bisogna ottenere certificazioni specifiche con un percorso formativo che sviluppa inoltre competenze molto trasversali per acquisire una visione ad ampio spettro delle dinamiche aziendali.

Questo ruolo è abbastanza nuovo sul mercato italiano ed è appetibile ai giovani ingegneri, soprattutto gestionali, che intendono intraprendere una carriera in ambito produttivo. È una professione che si addice anche a profili senior provenienti dall’ambito pianificazione e produzione. Conseguito il titolo nella maggior parte dei casi tendono a diventare consulenti esterni sul lean management.

Nell’ultimo semestre si sono riscontrate richieste di lean manager nella macroarea del petrolchimico per aziende italiane nel comparto manifatturiero e nell’imballaggio plastico, oltre che nel settore farmaceutico e per aziende di illuminotecnica.

Un altro professionista in primo piano nella lotta agli sprechi aziendali è il cost controller,  che ha il compito di definire la razionalizzazione dei costi ed effettuare una valutazione finanziaria degli investimenti aziendali. Generalmente è in possesso di una laurea in economia e commercio o ingegneria gestionale.

Questo ruolo infatti può avere diverse accezioni. Quella maggiormente interessante in questo momento del mercato è la figura del cost engineer, un profilo nel campo industriale che si inserisce tra l’ufficio di ricerca e sviluppo e l’ufficio acquisti.

Il suo compito? Nel momento in cui si intende lanciare sul mercato un nuovo prodotto, questo professionista, avvalendosi dell’aiuto di un buyer dell’ufficio acquisti, valuta i costi di produzione ed eventualmente ne richiede una riprogettazione per contenere le spese se troppo alte. Di recente si sono verificate ricerche di cost engineer nel mercato degli elettrodomestici.

a cura di Matteo Columbo Manager Technical Hunters

Come ti piazzo il cinquantenne

Se è pur vero che non è cosa così diffusa tra le aziende investire su profili senior, salvo essere alla ricerca di una figura professionale molto specializzata, persiste un eccessivo e radicato luogo comune legato all’impossibilità di ricollocarsi superati i 45-50 anni di età.

Il cinquantenne che si ritrova forzatamente fuori dal mercato del lavoro, a causa della crisi, può sfruttare questa condizione come occasione per rinnovare la propria professionalità, sia il potenziale delle hard skill che le soft skill.

Un’indagine di Manageritalia rivela che, per il 58,7% dei manager, far carriera significa avere un incarico sfidante e ottenere continue possibilità di crescita professionale (54,9%) e solo per il 27% carriera significa stipendio elevato. Essere flessibili alle richieste del mercato significa aprirsi a nuove possibilità e puntare anche alle piccole e medie imprese italiane a conduzione padronale; realtà che hanno bisogno di figure manageriali di grande esperienza anche su mercati internazionali.

I profili vincenti in questi contesti sono le figure tecniche operanti negli ambiti dell’ingegneria trasversalmente ai vari settori. La caccia è spesso aperta nelle aree come la progettazione, la ricerca e sviluppo o quella commerciale, dove questo tipo di seniority crea valore aggiunto per l’azienda.

Si rilevano infatti casi in cui società, già saldamente posizionate sul mercato, cercano esplicitamente professionisti specializzati di almeno 50 anni di età, soprattutto nei settori tecnici, dal metalmeccanico al siderurgico fino all’ambito dell’elettronica-automazione. Ad esempio, direttori per uffici tecnici con un forte background in ambito elettrico, elettronico e direttori di produzione nel settore siderurgico. In queste realtà spesso il manager risponde direttamente al proprietario, quindi non sono previsti percorsi di crescita; questo è ovviamente di meno appeal per il 40enne rampante.

Il plus della risorsa senior? La capacità di inserirsi in un contesto a basso turn over e forte coesione del gruppo, come può essere una piccola impresa; dove un profilo senior può integrarsi con facilità e dinamicità nel team manageriale e operativo.

a cura di Matteo Columbo Manager Technical Hunters