Trilocale, che passione

Gli italiani continuano a preferire dei tagli medi quando comprano casa e puntano sul trilocale. Lo ha confermato un’analisi delle compravendite realizzate attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa In Italia, nel secondo semestre del 2015.

Nella seconda parte del 2015 il trilocale è stata infatti la tipologia di abitazione più acquistata da marito e moglie (il 53,2% degli scambi è stato effettuato da persone coniugate), con il 31,8% delle preferenze.

Seguono in classifica ville, villette e tutte le tipologie indipendenti e semi indipendenti, che totalizzano il 21,1% delle compravendite; al terzo posto ci sono i quattro locali con il 20,4% degli acquisti.

Il trilocale è acquistato prevalentemente per farne l’abitazione principale (nel 67,5% dei casi), seguito dalla casa ad uso investimento (21,3%) e poi casa vacanza (11,2%). Rispetto al secondo semestre del 2014, si registra un lieve aumento delle percentuali di acquisti di casa vacanza, trilocale e non, e per investimento, che un anno fa si attestavano rispettivamente al 9,7% e al 20,8%.

Nel 53,2% dei casi i coniugi hanno acquistato il trilocale o un’altra tipologia di abitazione servendosi di un mutuo bancario, mentre il 46,8% delle transazioni è avvenuto in contanti. Percentuali molto simili si registravano un anno, fa quando gli acquisti con mutuo erano il 52,6% del totale e quelli senza mutuo il 47,4%.

Un 2015 in crescita per i mutui

È continuato anche nel 2015 il trend positivo del mercato dei mutui in Italia. Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 13.077 milioni di euro nel quarto trimestre 2015. Rispetto allo stesso trimestre del 2014 si registra un aumento delle erogazioni pari a +83,7%, per un controvalore di +5.956,9 milioni di euro. È quanto emerge dai dati riportati nel Bollettino Statistico I-2016 pubblicato da Banca d’Italia nel mese di aprile 2016.

Il mercato dei mutui continua a dare segnali positivi, le erogazioni sono in aumento da due anni, superano abbondantemente i 10 miliardi di euro ed era dalla metà del 2011 che non si toccava quota 13 miliardi. Questo trend è suffragato anche dalle performance positive riscontrate mensilmente, che vedono incrementi importanti a partire dalla metà del 2014 e volumi raddoppiati dall’estate scorsa.

Considerando l’intero anno 2015, riscontriamo che sono stati erogati alle famiglie italiane mutui per 41.247,1 milioni di euro. Il saldo annuo, se confrontato con quanto rilevato nei 12 mesi precedenti (intero anno 2014), segna un aumento dei volumi pari a +70,6%, per un controvalore di +17.064,4 milioni di euro.

Nello specifico, il quarto trimestre 2015 vede un incremento delle erogazioni in tutte le macroaree, come avviene ormai da più di un anno. La performance migliore spetta alle Isole, dove i quasi 870 milioni di euro sono il doppio rispetto a quanto erogato nel quarto trimestre 2014. I volumi raddoppiano anche nel Centro e nel Sud Italia, mentre il Nord-Ovest si conferma la macroarea dove si eroga di più, con più di 4,3 miliardi di euro. Anche l’Italia Centrale fa segnare una performance interessante: i volumi dei mutui sono aumentati del 68% e adesso superano i 2,8 miliardi di euro.

Analizzando l’intero anno 2015 si registrano volumi in aumento in tutte le macroaree italiane. Il Meridione eroga 5.750 mln di euro (+84%), il Centro Italia si posiziona al secondo posto con un aumento del 79,6% e volumi pari a 10,3 miliardi di euro sia per andamento sia per totale erogato. Con quasi 14 miliardi di euro, invece, è il Nord-Ovest l’area dove si eroga di più e i suoi volumi sono aumentati del 63,3%; la performance è simile nel Nord-Est, dove però i volumi dei mutui sono 8.900 milioni di euro.

Attraverso la base dati interna all’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, è stata analizzata la tendenza rispetto alla quantificazione media dell’importo dei mutui. Il ticket medio nazionale si è attestato a circa 111.300 euro, in aumento rispetto a quanto riscontrato nel quarto trimestre 2014. La ripartizione geografica è nettamente diversa: il Nord-Ovest e il Centro si mantengono sopra i livelli nazionali, il Nord-Est è in linea rispetto al totale dell’Italia, mentre la tendenza è opposta al Sud e nelle Isole. Il ticket medio dei mutui risulta più elevato nella macroarea Centrale (116.200 euro) e più basso al Sud, dove si erogano in media 104.100 euro.

Inoltre, il 2015 si è chiuso con un aumento delle erogazioni dei mutui rispetto a quanto rilevato nel 2014, anche per effetto della significativa crescita dei finanziamenti di surroga. Il 2016 dovrebbe continuare su questa stessa lunghezza d’onda, ma con una riduzione delle erogazioni relative alle surroghe.

2015, il risveglio del mercato immobiliare

Quando c’è una crisi economica, il primo settore che dà segni di cedimento è quello immobiliare. La gente ha meno liquidità, le banche chiudono i cordoni della borsa, le case si vendono di meno, l’edilizia rallenta, imprese e fornitori del settore soffrono e chiudono. È il triste domino del declino immobiliare.

Per fortuna, però, il settore immobiliare è anche uno di quelli che, alle prime avvisaglie di ripresa, rialza la testa prima degli altri. È quello che, per fortuna, è successo lo scorso anno in Italia secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa.

L’Ufficio ha infatti elaborato un’analisi sulla base dei dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, studiando l’andamento delle compravendite nel settore immobiliare nelle grandi città italiane nel 2015: il risultato è che una serie di fattori – dal ribasso dei prezzi, alla maggiore disponibilità delle banche a erogare mutui, ai tassi di questi ultimi particolarmente vantaggiosi – ha fatto ripartire il mercato immobiliare italiano.

Secondo l’analisi, a livello nazionale le compravendite residenziali nel 2015 sono state 444.636, +6,5% rispetto al 2014. Tutte le principali città italiane hanno mostrato volumi in aumento e tra esse spiccano in positivo i casi di Bari, Milano e Palermo. La prima ha fatto segnare un +17,6% su base annua, la seconda un +13,4%, la terza un +13%.

Da segnalare l’andamento anomalo del mercato immobiliare di Roma. Nella Capitale, lo scorso anno, si sono concluse circa 27.400 compravendite, il numero più alto tra le città analizzate (Milano, al secondo posto, ne ha concluse il 33% in meno), ma l’andamento dei prezzi è rimasto pressoché stabile: +0,8%.

Sanremo, Festival e mercato immobiliare

Sanremo è Sanremo anche e soprattutto per l’economia della città e per l’indotto che il Festival della Canzone Italiana porta ogni anno. Prendiamo, per esempio, il mercato degli affitti della cittadina di Ponente, che registra importanti impennate.

Durante il periodo del Festival di Sanremo, si registra infatti un notevole aumento delle richieste di immobili in affitto per 1-2 settimane, come dimostrano le rilevazioni dell’Ufficio Studi Tecnocasa. Come è facile immaginare, a ricercarli sono quasi sempre persone che ruotano attorno all’organizzazione della kermesse canora oppure parenti o familiari degli artisti.

La richiesta più importante è che l’immobile sia il più vicino possibile al teatro Ariston. Gli affitti, in questo caso, si aggirano intorno a 800-900 euro alla settimana per un appartamento con quattro posti letto.

In generale, però, al di là dell’effetto Festival, nella seconda parte del 2015 le quotazioni delle abitazioni di Sanremo sono risultate stabili. Si è riscontrato un aumento di interesse sia per la seconda casa sia per la prima, grazie ai prezzi ora molto convenienti e ai mutui più accessibili.

Numerose, infatti, sono le famiglie provenienti dal Piemonte e dalla Lombardia interessate ad acquistare prevalentemente bilocali, con cifre che possono variare notevolmente in base alla posizione, esposizione e vista di cui gode l’immobile. Chi compra casa a Sanremo, grazie ad un clima favorevole tutto l’anno e alla presenza di ottimi servizi, ha la possibilità di utilizzarla in tutte le stagioni, nei week end, nei periodi di vacanza sia estivi sia invernali.

Diversi i casi di persone che, dopo la pensione, decidono di trasferirsi definitivamente in città, potendo così fare delle passeggiate, anche in pieno inverno, sulla nuova pista ciclabile che costeggia il mare. Una delle zone più apprezzate di Sanremo è l’area centrale che da via Matteotti e corso Garibaldi scende verso il mare. La Via Matteotti, sede dei più prestigiosi negozi e del teatro Ariston, parte da Piazza Colombo e arriva fino al Casinò e da un po’ di tempo è stata interamente pedonalizzata. Qui si possono trovare anche soluzioni di prestigio con quotazioni che possono arrivare fino ai 4800-5000 euro/mq. Mediamente nelle zone centrali ci sono quotazioni di 3000-3500 euro/mq.

Altre zone apprezzate a Sanremo sono San Martino e La Foce, entrambe nella parte bassa più vicino al mare. La Foce piace perché ci sono le spiagge, gli stabilimenti balneari e gli alberghi. San Martino perché facilmente raggiungibile e per la vicinanza alla stazione ferroviaria. Per chi volesse una soluzione singola o indipendente sarebbe consigliabile la zona collinare di S. Remo, dove è possibile trovare dalla casa indipendente da ristrutturare alla soluzione di prestigio.

Casa in montagna? Sì, grazie

Nonostante l’assenza di neve sulle Alpi che ci potrebbe accompagnare fin dopo Natale, per la stagione invernale 2015/2016 arrivano segnali positivi sull’afflusso di turisti, italiani e non, nelle località di montagna del nostro Paese.

Una ventata di positività pare aver interessato anche il mercato immobiliare e quello della casa vacanza in montagna, che ha visto una ripresa della domanda testimoniata anche dalle cifre e dalle dinamiche riscontrate dal Gruppo Tecnocasa.

La stagione invernale è infatti ormai iniziata in molte località e dopo che, negli anni scorsi, la crisi economica si era fatta sentire su questo settore, ora iniziano ad arrivare segnali positivi. Già la scorsa estate si è registrato un aumento del 20% di presenze lungo tutto l’arco alpino, che ha spinto verso l’alto il mercato immobiliare nelle località di montagna.

Nei primi sei mesi del 2015 le quotazioni delle abitazioni di montagna sono diminuite del 3,1%, con buone performance del Trentino Alto Adige (-1,9%), seguito da Piemonte (-2,7%) e Valle d’Aosta (-2,9%). In Abruzzo il calo più forte dei valori, con -8,5%, seguito dal Veneto (-4,4%).

Piacciono soprattutto le località di montagna più dinamiche e vivaci, che offrono al turista più esperienze e servizi: dallo shopping alle terme, passando per la gastronomia. E sono spesso i turisti che, una volta presa confidenza con il luogo, si informano poi per acquistare la casa.

Questa ventata di positività sembra aver interessato anche il mercato della casa vacanza di montagna che, nel primo semestre del 2015, ha visto una contrazione dei prezzi ma anche una ripresa della domanda grazie a valori più bassi e a mutui più convenienti.

Casa di proprietà, prevale il trilocale

La casa di proprietà è un punto fermo nella vita delle famiglie italiane e la conferma viene da un’analisi delle compravendite realizzate attraverso le agenzie di uno dei gruppi immobiliari più strutturati d’Italia, Tecnocasa.

La ricerca è stata effettuata sul territorio nazionale nel primo semestre del 2015 e ha rilevato che il 52,3% degli scambi per l’acquisto di una casa di proprietà sono stati effettuati da persone coniugate. Un dato sostanzialmente invariato rispetto al primo semestre 2014, quando la percentuale di compravendite da parte di coniugi si attestava sul 52,5%.

Nella prima parte del 2015 il trilocale è stata la tipologia più acquistata dai coniugi con il 33% delle preferenze. Al secondo posto ci sono i quattro locali (20,1% degli acquisti) e a seguire ville, villette, case e tutte le tipologie indipendenti e semi-indipendenti, che nel complesso raggiungono il 19,7% delle compravendite.

Tra le compravendite della casa di proprietà prevale l’acquisto dell’abitazione principale (68,4%), seguito dalla casa a uso investimento (21,4%) e poi dalla casa vacanza (10,2%). Rispetto al primo semestre del 2014 si registra un lieve aumento della percentuale di acquisti di casa vacanza, che un anno fa si attestava all’8,3%.

Nel 53,2% dei casi, i coniugi hanno acquistato la casa di proprietà grazie all’ausilio di un mutuo bancario, mentre il 46,8% delle transazioni è avvenuto in contanti. Percentuali molto simili a quelle di un anno fa, quando gli acquisti con mutuo erano il 52,7% del totale e quelli senza mutuo erano il 47,3%.

Comprare casa? Meno pesante oggi che 10 anni fa

Comprare casa è un gioco da ragazzi? Non proprio, ma sicuramente, in termini di impegno economico, è meno oneroso oggi che 10 anni fa. Secondo un’analisi condotta dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, nel primo semestre 2015 erano necessarie 6,4 annualità di stipendio per comprare casa, mentre nel 2005 ce ne volevano addirittura 10.

Il totale di annualità necessarie per comprare casa, quest’anno è in leggera diminuzione con quanto rilevato nel 2014, ossia 6,6 annualità. Anche a livello locale non ci sono state variazioni di rilievo: con un calo pari a -0,6 annualità fa eccezione Bologna (dove ne servono 5,9), mentre Milano, Roma e Torino vedono un calo di 0,3 annualità.

Roma è sempre la città in cui serve il maggior numero di annualità per comprare casa: con 10,7 stacca Milano, ferma a 8,7 annualità, e Firenze (8,4). A Palermo e Genova ne servono meno: 4 nel capoluogo siciliano e 4,4 in quello ligure.

I numeri più interessanti, però, emergono effettuando un confronto a distanza di dieci anni, dal quale emerge che si è passati da 10 annualità nel 2005 a 6,4 nella prima parte del 2015 per comprare casa.

In questi 10 anni, Napoli e Bologna sono le città nelle quali si sono registrate le variazioni più consistenti, rispettivamente con 5,1 e 5 annualità in meno. Diminuzione significativa anche a Milano, che in dieci anni ha visto un calo di 4,8 annualità. Roma, invece, resta in linea con il dato nazionale (-3,5), mentre la città che mantiene più stabili i propri valori è Palermo: -2 annualità necessarie per comprare casa.

Mercato immobiliare residenziale in ripresa

Segnali di ripresa per il mercato immobiliare residenziale italiano. In base alle analisi sull’andamento delle compravendite nelle grandi città italiane nel primo semestre del 2015, effettuato dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa e realizzato sulla base dei dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, le transazioni residenziali sono aumentate del 2,9% nel primo semestre del 2015.

Una crescita generalizzata del mercato immobiliare italiano che ha interessato le principali città della Penisola a parte Genova e Roma. La città ligure ha infatti registrato una contrazione del 7,3%, mentre la Capitale ha subito un calo del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Di segno del tutto opposto l’andamento di Bari, il cui mercato immobiliare ha fatto registrare un +23,2% di compravendite, e quello di Palermo, in crescita del 13,9%. Bene Verona con un +9,6%. Anche Milano si è distinta in positivo. Il mercato immobiliare del capoluogo lombardo ha confermato il buon andamento che lo caratterizza da otto trimestri a questa parte, mettendo a segno un +5,9%.

I dati dell’Agenzia delle Entrate sembrano quindi confermare il sentiment della rete del Gruppo Tecnocasa, che da diversi mesi segnala un maggior dinamismo del mercato immobiliare nazionale residenziale e una ripresa della volontà di acquisto, spinta sia dai prezzi più convenienti sia dalla maggiore propensione delle banche a finanziare l’acquisto della casa.

Mutui, continua la crescita in Italia

Nel secondo semestre 2015 prosegue la tendenza positiva del mercato dei mutui in Italia, in atto da un anno e mezzo, grazie a un +68,2% di erogato alle famiglie rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Merito di una rinnovata fiducia nel mercato, che ha consentito alle famiglie italiane di ricevere finanziamenti per l’acquisto della casa per oltre 10 miliardi di euro nel trimestre.

Questi dati sui mutui emergono dal Bollettino Statistico III-2015 pubblicato da Banca d’Italia a settembre 2015.

Se invece l’analisi si estende al periodo luglio 2014-giugno 2015, si nota che alle famiglie italiane sono stati concessi mutui per oltre 30 miliardi di euro, con un +37% e +8 miliardi e 200 milioni rispetto ai 12 mesi precedenti.

Un incremento dei mutui erogati che, nel secondo trimestre 2015, vede una crescita in tutte le macroaree italiane: +80,7% al Sud, +73% al Nordest e al Centro, +58,9% n Nordovest rispetto al secondo trimestre 2014. Chiudono le Isole con un +58,7%.

Per quanto riguarda invece l’importo medio richiesto dei mutui, analizzando la propria base dati interna, l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha rilevato che la richiesta media nazionale è risultata di circa 111.800 euro, con andamenti diversi a seconda delle aree geografiche: il Nord si mantiene infatti sulla media nazionale, al Centro il mutuo medio risulta molto più alto (119.500 euro), molto più basso al Sud nelle Isole (103.500 euro).

Expo 2015 e mercato immobiliare

Expo 2015 avrà su Milano, sul suo territorio e sulle sue imprese diverse ricadute, la maggior parte delle quali si spera saranno positive. Di sicuro un impatto importante si avrà sul mercato immobiliare cittadino, sia per quanto riguarda le compravendite di immobili sia gli affitti. Del resto, Expo 2015 è un grande cantiere non solo per i padiglioni, ma da anni sta mutando il volto urbanistico e le dinamiche del mercato di Milano.

Secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, che negli ultimi anni ha monitorato costantemente l’impatto dei lavori per Expo 2015 sul mercato immobiliare meneghino, Milano è stata l’unica grande città che, a livello di compravendite, ha dato segnali di ripresa prima di tutte le altre realtà metropolitane.

Nello specifico, nell’ultimo anno i valori immobiliari di Milano si sono ribassati del 5,5%, calo che ha contribuito alla ripresa delle compravendite anche in vista di Expo 2015. Nella seconda parte del 2014 le agenzie del Gruppo hanno segnalato alcune richieste di acquisto di immobili da affittare nel corso di Expo 2015. Ad essere interessate sono state soprattutto le zone centrali di Brera, quelle a ridosso di Porta Nuova e l’area di corso Lodi.

I lavori eseguiti per potenziare le linee metropolitane, al momento non hanno comportato alcun effetto sul mercato, soprattutto perché ancora non se ne vedono i reali effetti. A lavori ultimati, stima il Gruppo, potranno esserci benefici, se non sul fronte dei prezzi almeno sul fronte della domanda.

Al di là di Expo 2015, è stato infatti rilevato che in quartieri come Bicocca e nella zona intorno a viale Fulvio Testi, dove negli ultimi anni sono sorte delle fermate nuove della M5, si sono riscontrate più richieste di acquisto. Anche la zona di Sempione, che sarà interessata da quattro fermate della Linea 5, vedrà migliorati i suoi collegamenti con le altre aree della città e non si può escludere possa registrare un avvicinamento dei prezzi immobiliari a quelli presenti nella non lontana zona Fiera-Monterosa, più quotata soprattutto sulle tipologie signorili.

Tornando a Expo 2015, l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha registrato un certo interesse per immobili in affitto per i dipendenti da parte delle società incaricate di svolgere i lavori di preparazione dell’evento. Interessati i quartieri intorno a corso Sempione e la Fiera.

Parallelamente, è stato riscontrato un discreto fermento sul mercato dei locali commerciali. Infatti ci si aspetta che Expo 2015 porti su Milano quasi 20 milioni di visitatori con una spesa turistica di 3,5 miliardi di euro di cui 1,2 solo per la ristorazione. Ciò ha comportato un notevole interesse per immobili da destinare a questo settore nelle zone più centrali di Milano: Quadrilatero, Cordusio, Cairoli e Brera.

Dalle stime realizzate da diversi istituti di ricerca, Expo 2015 dovrebbe avere un impatto anche sui livelli di occupazione in città e non solo; il tutto gioverà all’economia della città e di conseguenza, secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, anche il mercato immobiliare ne potrà risentire positivamente.