Imprenditore tenta il suicidio: salvato dai carabinieri

La depressione che lo stava divorando negli ultimi mesi non era una novità per nessuno e, proprio per questo, si temeva che potesse arrivare a compiere un folle gesto.

Un imprenditore, che soffriva per la situazione in cui versava la sua azienda, è uscito di casa armato di fucile, gridando alla moglie la sua intenzione di morire.
La donna, terrorizzata al pensiero che il marito potesse mettere in pratica ciò che da tempo minacciava di fare, ha subito chiamato i carabinieri, anche perché, mentre si allontanava da casa, ha fatto anche esplodere un colpo in aria.

E’ successo nel bellunese, questa storia drammatica, ma che, almeno per ora, ha avuto un finale amaro ma non tragico.
Grazie al sistema di localizzazione del cellulare, infatti, l’uomo è stato individuato a Padola, dove possiede una seconda casa e lì i carabinieri si sono subito diretti.

Inizialmente è stata ritrovata l’auto dell’imprenditore, e immediatamente la zona è stata messa in sicurezza, anche grazie all’intervento del 118 e dei vigili del fuoco.
Dopo minuti interminabili, durante i quali l’uomo non usciva dalla casa nella quale si era barricato, finalmente è uscito, arrendendosi alle forze dell’ordine.

Essendo in stato confusionale, probabilmente a causa dei medicinali che aveva assunto, è stato subito portato all’ospedale di Pieve di Cadore.

Vera MORETTI

Imprenditore salvato mentre tenta di gettarsi da un viadotto

Poteva essere una tragedia, l’ennesima che riguarda la morte suicida di un imprenditore in balìa della crisi economica, ma fortunatamente è stata sventata all’ultimo momento.

Un imprenditore di Prato, infatti, è stato fermato nell’atto in cui stava per buttarsi da un viadotto che si trova all’altezza della bretella autostradale Viareggio-Lucca.
L’uomo, di 55 anni, sembrava intenzionato a togliersi la vita, quando un automobilista l’ha notato e, senza indugi, ha chiamato il 113.
Subito è accorsa la volante del commissariato di polizia di Viareggio, i cui agenti sono riusciti ad avvicinare l’uomo e a farlo desistere dal gesto.

Le cause, anche questa volta, che avrebbero convinto l’uomo a farla finita, erano di natura finanziaria, e purtroppo non si tratta del primo tentativo da parte sua.
Per questo, l’uomo è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Versilia dove è tuttora ricoverato.

Vera MORETTI

Rimasto senza lavoro, cassintegrato tenta suicidio

Ha cercato di togliersi la vita buttandosi nelle acque di un fiume un uomo di cinquant’anni, sposato e padre di due figli, cassintegrato di un’azienda di Matelica, in provincia di Macerata. Soffriva di una forte depressione legata alla perdita del lavoro, si era allontanato da casa sabato scorso.

E’ stato rintracciato e tratto in salvo appena in tempo da alcuni volontari della Protezione civile e dai carabinieri di Fabriano. Successivamente l’uomo è stato portato in ospedale per accertamenti, ma le sue condizioni generali sono buone.

Operaio in crisi, va in Comune e minaccia di darsi fuoco

Era  disperato per non potersi permettere di pagare l’affitto della casa in cui abita con il figlio e ha tentato di fare il gesto estremo. Riccardo Messina, un operaio 52enne siciliano di Porto Recanati, in provincia di Macerata, si è presentato negli uffici del Comune e si è versato addosso una bottiglia di benzina minacciando di darsi fuoco se non lo avessero aiutato ad affrontare la situazione. L’uomo, che lavora saltuariamente come operatore ecologico per la stessa amministrazione, è stato dissuaso dai dipendenti ed è  stato poi ricoverato in ospedale per verificare le sue condizioni psichiche.

Disoccupato, ex imbianchino tenta il suicidio

E’ stato salvato da un passante che, vedendolo collegare il tubo di scappamento nella propria auto per poi metterla in moto, ha chiamato i carabinieri, il cui arrivo tempestivo ha impedito che il tentativo di suicidio andasse a buon fine. Un ex imbianchino di 52 anni, originario di Osimo (Ancona) ha tentato di farla finita nel cortile della propria abitazione a Mogliano, frazione di Macerata.

Era in preda alla depressione, perché da parecchio tempo era rimasto senza lavoro. Ad estrarre il corpo dall’automobile, prima che venisse sopraffatto dalle esalazioni di gas, è stato un militare. L’uomo è stato ricoverato all’ospedale ed è fuori pericolo.

La ditta non salda il debito da 150mila euro, artigiano minaccia di darsi fuoco

Quando ha chiamato il 112 si era già cosparso il corpo di benzina ed era pronto a suicidarsi davanti alla ditta che da un anno e mezzo gli deve 150mila euro per alcuni lavori effettuati in precedenza.

Fortunatamente l’arrivo dei carabinieri è stato tempestivo per salvare la vita a un artigiano di 34 anni, che stamattina ha voluto compiere un gesto estremo per dare l’ultimo avvertimento alla Termocalor, situata in via Grazzini nella zona industriale di Bovisa, a Milano.

La ditta però ha da poco cambiato gestione e l’amministratore delegato, nonostante il debito fosse stato contratto dalla gestione precedente, ha comunque rassicurato l’artigiano promettendogli che verrà in qualche modo risarcito.