Tfr in busta paga, lo sdegno di Rete Imprese Italia

“In questa fase di perduranti difficoltà per il nostro sistema produttivo, è impensabile che le piccole imprese possano sostenere ulteriori sforzi finanziari, come quello di anticipare mensilmente parte del Tfr ai dipendenti. Dopo aver subito, soltanto nell’ultimo anno, una contrazione del credito erogato dal sistema bancario del 5,2%, pari a oltre 8 miliardi di euro, ora alle piccole imprese verrebbe chiesto di erogare diversi miliardi in anticipazione del Tfr. Siamo di fronte alla ‘misura perfetta’, se si vuol dare una mano a far chiudere decine di migliaia di piccole imprese che stanno resistendo stremate da 6 anni di crisi e difendono in tal modo migliaia di posti di lavoro” è il commento di Giorgio Merletti, presidente di Rete Imprese Italia e di Confartigianato, dopo l’ipotesi avanzata dal premier Renzi di inserire nella Legge di stabilità una misura finalizzata ad anticipare il 50% del versamento del Tfr ai lavoratori del settore privato.

“Per i lavoratori il Tfr è salario differito, per le imprese un debito a lunga scadenza. Non si possono chiamare le imprese ad indebitarsi per sostenere i consumi dei propri dipendenti. Va sottolineato infine – ha concluso il presidente Merletti – che il trasferimento di tutto il Tfr, o di una parte di esso, nelle buste paga significa azzerare la possibilità, per moltissimi lavoratori, di costruire una previdenza integrativa dignitosa”.

JM

Rivalutazione TFR, la scadenza di dicembre

In questa fine anno si affollano le scadenze fiscali un po’ per tutte le categorie professionali, per i dipendenti e gli imprenditori.

Entro il 17 dicembre, per esempio, i datori di lavoro devono versare l’acconto dell’imposta sostitutiva dell’11% sulle rivalutazioni del TFR che hanno accantonato per i propri dipendenti al 31 dicembre 2012. Rispetto alla scadenza ordinaria del 16 dicembre, quest’anno lo slittamento al 17 è dovuto al fatto che il 16 è domenica.

L’adempimento riguarda tutti i sostituti d’imposta, ad eccezione di quelli entrati in vigore nel 2012, che non devono versare l’imposta sostitutiva dal momento che non hanno ancora effettuato alcuna rivalutazione da tassare. Il saldo dovrà essere versato entro il 16 febbraio 2013, termine che subirà un nuovo slittamento dal momento che il 16 sarà un sabato e quindi slitterà a lunedì 18.

Le novità per le imprese dalla Legge di Stabilità

La commissione Bilancio ha approvato alcune novità per le imprese comprese nel decreto Legge di Stabilità.

Le più importanti riguardano:

  • Irap: lo sconto sulla deduzione Irap per le imprese sul costo dei dipendenti a tempo indeterminato. Ciò significa che potranno essere dedotti i contributi assistenziali e previdenziali, mentre aumenta la deduzione forfettaria, che dal 2014 sarà pari a 7.500 euro e a 15.000 euro per le imprese del Mezzogiorno. Per giovani e donne assunti lo sconto sale rispettivamente a 13.500 euro e 21.000 euro. Tale imposta dovrebbe essere azzerata entro il 2014 per le micro-imprese senza dipendenti. In questo caso sono previste risorse pari a 248 milioni di euro nel 2014 e 292 milioni dal 2015. Previsto anche uno sconto fiscale Irap per le pmi con un valore della produzione fino a 180mila euro.
  • Salario produttività: il ddl del governo stanziava 1,6 miliardi, a cui si aggiungono 800 milioni per il 2014 e il 2015, ma se ne tolgono 250 per il 2013, destinate alle popolazioni colpite dall’alluvione. Risultato: per la detassazione del salario di produttività, ci saranno 950 milioni nel 2013, un miliardo nel 2014 e 200 milioni nel 2015.
  • Iva: niente aumenti per tutto il 2013 per l’Iva nelle prestazioni assistenziali delle cooperative sociali, che dapprima doveva salire dal 4% al 10%. Il nuovo articolo 7 del Ddl di Stabilità recita ora: “Le disposizioni dei commi 14 e 15 si applicano alle operazioni effettuate sulla base di contratti stipulati dopo il 31 dicembre 2013“. L’obiettivo è quello di avere più tempo per difendere in sede europea la minore tassazione a tutela del sistema della cooperazione sociale italiano.
  • Tfr: per quanto riguarda il trattamento di fine rapporto il Ddl del Governo prevedeva un aumento della tassazione attraverso l’eliminazione della clausola di salvaguardia. Tale clausola è stata ora ripristinata.

Vera MORETTI

Regole nuove per il TFM degli amministratori

di Vera MORETTI

Una delle novità della Manovra Monti riguarda gli amministratori e le indennità percepite in seguito alla cessazione del rapporto, che d’ora in poi avranno l’obbligo della tassazione ordinaria.

Ad essere modificati sono stati anche i regimi di tassazione del TFR dei dipendenti e delle indennità percepite dalla cessazione di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa. Se si tratta di importi superiori a 1 milione di € la tassazione non sarà più separata ma ordinaria.

Ad essere tassato sempre in via ordinaria sarà anche il TFM degli amministratori di società di capitali indipendentemente dalla presenza o meno di un atto di data certa anteriore all’inizio del rapporto e a prescindere dal limite di un milione di euro, franchigia prevista negli altri casi.

Prima della manovra Monti l’amministratore beneficiava della tassazione separata del TFM a condizione che il diritto all’indennità risultasse da un atto avente data certa, anteriore all’inizio del rapporto. Ora, invece, questa possibilità non sussiste più e l’amministratore non potrà più beneficiare della tassazione separata, ma l’importo percepito dovrà essere assoggettato all’Irpef sulla base degli scaglioni di reddito.

Le nuove disposizioni in materia di tassazione ordinaria, in luogo della tassazione separata, si applicano retroattivamente, con riferimento alle indennità ed ai compensi il cui diritto alla percezione è sorto a decorrere dall’1.1.2011.
Non dovrebbe subire modifiche il regime di deducibilità del TFM per la società erogante.

Per quanto riguarda gli accantonamenti relativi alle indennità di fine rapporto, la deduzione è ammessa per competenza in misura corrispondente alla quota maturata nell’esercizio, analogamente a quanto previsto per gli accantonamenti al fondo TFR dei dipendenti.

L’Agenzia delle Entrate ha affermato che la deduzione per competenza degli accantonamenti da parte della società è subordinata al fatto che il diritto al TFM risulti da un atto di data certa anteriore all’inizio del rapporto. Se tale condizione non è soddisfatta, la società può dedurre gli importi in esame per cassa, ossia nell’anno di corresponsione del TFM all’amministratore.

Ora che viene meno la tassazione separata in capo all’amministratore, e l’irrilevanza, in questo caso, dell’atto avente data certa anteriore all’inizio del rapporto, sarà indispensabile un intervento dell’Agenzia delle Entrate che faccia chiarezza sulla deducibilità dell’accantonamento al TFM.

Le scadenze fiscali di Febbraio

  • Scadenze del 01 febbraio 2010
    IVA – Elenchi Intrastat Trimestrali
    INPS – Modello DM10/2
    INPS – Denuncia Emens
    IVA – Elenchi Intrastat Annuali
  • Scadenze del 16 febbraio 2010
    IVA – Dichiarazione d’intento
    IRPEF – Ritenute redditi di lavoro autonomo
    IRPEF – Ritenute
    IVA – Liquidazione mensile
    IRPEF – Addizionali
    INTRATTENIMENTI – Imposta
    ENPALS – Contributi mensili
    INPGI – Contributi
    INPS – Gestione Separata
    INPS – Contributi mensili
    Inps – Contributi IVS Artigiani e Commercianti
    INAIL – Autoliquidazione
    LAVORO – Libro Unico
    T.F.R. – Imposta sostitutiva sulla rivalutazione
  • Scadenze del 20 febbraio 2010
    IVA – Elenchi Intrastat Mensili
  • Scadenze del 22 febbraio 2010
    ENASARCO – Contributi
  • Scadenze del 25 febbraio 2010
    ENPALS – Denuncia dei contributi