Clienti Noverca e passaggio a Tim

Grandi manovre nel mondo della telefonia mobile italiana. Telecom Italia e Noverca Italia, società controllata da Acotel Group, hanno sottoscritto nei giorni scorsi un accordo con il quale i clienti consumer del piccolo operatore mobile (quasi 170mila) potranno passare sotto Tim.

In base all’accordo, a partire da febbraio 2015 fino a maggio, i clienti di Noverca potranno effettuare la portabilità del loro numero verso Tim, mantenendo invariati i propri profili tariffari.

Un accordo vantaggioso per entrambe le società. Se, da un lato, Noverca potrà focalizzare il suo business sulle attività del cosiddetto Mobile Virtual Network Aggregator (Mvna) e mettere in cassa quasi 4 milioni di euro qualora tutti i 170mila clienti migrassero in Tim, dall’altro Telecom Italia potrà ampliare sensibilmente la sua base clienti.

In questo modo Noverca si stacca dalla operatività verso il cliente consumer per valorizzare gli ingenti investimenti che ha sostenuto negli ultimi anni per lo sviluppare una piattaforma tecnologica capace di abilitare soggetti interessati ad operare in Italia in qualità di Operatori Mobili Virtuali. Il pesce grande Tim che si mangia il pesciolino Noverca.

Telecom Italia, dal Brasile ok alla scissione di Telco

Si va verso la definizione del rapporto tra Telecom Italia e la controllante Telco. L’autorità brasiliana delle telecomunicazioni, Anatel, ha infatti approvato la scissione di Telco, condizionata all’uscita della spagnola Telefonica dal capitale entro 18 mesi e al congelamento dei suoi diritti di voto per questo periodo.

Con lo scioglimento della holding, la società spagnola sarebbe diventata il primo azionista di Telecom Italia, che in Brasile controlla TIM Participacoes, concorrente di Vivo, controllata invece da Telefonica.

A fine giugno il cda di Telco aveva votato la scissione della scatola socia di Telecom Italia, un’operazione soggetta però all’approvazione di diverse autorità: Conselho Administrativo de Defesa Economica, Agencia Nacional de Telecomunicacoes, Comision Nacional de Defensa de la Competencia e, per quanto di competenza, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni.

Dopo la scissione nasceranno quattro newco che si chiameranno Telco Te Spa, Telco AG, Telco IS e Telco MB, faranno capo rispettivamente a Telefonica, Generali, Intesa Sanpaolo e Mediobanca ed erediteranno le partecipazioni in Telecom Italia, oltre che i debiti della finanziaria. A Telefonica andrà il 14,77% di Telecom Italia (valorizzato in bilancio 0,92 euro per azione per complessivi 1,83 miliardi) e faranno capo debiti per 1,636 miliardi e dunque un patrimonio netto pari a 193,75 milioni

A Generali andrà inoltre il 4,32% di Telecom Italia a fronte di 479,1 milioni di debiti pro quota per un patrimonio netto di 56,7 milioni, mentre a Intesa Sanpaolo e Mediobanca andrà l’1,64% del gruppo Tlc (valorizzato 203,6 milioni da ciascuna) con debiti per 182 milioni e un patrimonio netto di 21,54 milioni.

Il servizio clienti delle aziende è sempre più social

Blogmeter, innovativo servizio di analisi e monitoraggio dei principali brand attraverso i social media e i passaparola derivanti da blog e altri mezzi del web, ha effettuato una ricerca per stabilire quale azienda è più attenta nella cura dei rapporti con il consumatore.

Dopo aver preso in esame 2.201 pagine Facebook di altrettanti aziende e brand, il verdetto si è espresso a favore di PosteMobile, risultata l’azienda più veloce nel soddisfare le richieste del proprio pubblico di consumatori.
Non si tratta, però, dell’unica “promossa”, perché molte altre aziende si sono distinte per alti tassi di risposta, mentre a gestire il maggior numero di risposte è TIM.

Sempre più spesso si parla di Social CRM per definire un approccio che ponga al centro dell’agire d’impresa il consumatore e che arrivi fino al punto di migliorare la sua esperienza, creando spazi di collaborazione comune.

A questo proposito, Vincenzo Cosenza, social media strategist di Blogmeter, ha dichiarato: “Uno degli aspetti di una strategia oculata di Social CRM è il “Social Caring”, ossia la capacità delle aziende di curare il rapporto con clienti e prospect all’interno degli spazi sociali di rete“.

In effetti la massificazione dei social network e dei dispositivi di accesso alla rete sta avendo un impatto enorme sulle aziende e, pian piano, sul Customer Relationship Management.
Il “social consumer” è portato ad entrare in relazione con i brand in maniera spontanea e frammentaria, senza dover seguire il percorso segnalato dal classico Customer Service.
Alla luce di questa nuova realtà le soluzioni di CRM tradizionali e i sistemi organizzativi devono evolvere per intercettare e rispondere al meglio a queste nuove abitudini dei clienti.

La ricerca ha preso in considerazione tre diversi parametri: il response time, il response rate e i post addressed e, nonostante alcune eccellenze, la strada da fare è ancora lunga.
Da gennaio a maggio le aziende che hanno risposto ad almeno un post originato degli utenti sono state il 54%. Ma quelle che hanno risposto ad almeno 500 post in cinque mesi sono state appena 63 ossia il 3%.
L’azienda più veloce nel soddisfare le richieste del proprio pubblico di consumatori è PosteMobile, che risponde mediamente in meno di un’ora, seguita da Vodafone, Poste Italiane e Sky Sport F1 HD, che lo fanno in meno di due ore.

Se si guarda alle modalità di ingaggio, il primo contatto è interlocutorio o di comprensione del problema, che poi spesso viene risolto in privato. Se invece si guardano i tassi di risposta sul totale dei post lasciati in bacheca dagli utenti si scopre che le pagine che superano il 90% sono quelle di Bonprix, Young&ENI, Intesa SanPaolo Servizio Clienti, PostePay e Poste Italiane. Analizzando il numero complessivo di risposte fornite, emerge che tra le aziende più oberate di lavor c’è TIM, che si situa al primo posto, avendo gestito in 5 mesi 8.932 domande originate dagli utenti, seguita da Tiscali Help Desk (8.019), Vodafone (7.096), Wind (6.529) e Alitalia (5.361).

Conclude Vincenzo Cosenza: “Il Social Caring è un’attività sempre più imprescindibile che non s’improvvisa al contrario, necessita di un’culata ridefinizione dei processi interni al fine di costruire una collaborazione proficua tra le diverse aree aziendali. In particolare la pagina Facebook non può più essere considerata come di esclusiva pertinenza dell’area comunicazione/marketing o del customer service. Le persone non fanno questa distinzione, ma la usano secondo le proprie esigenze contingenti: a volte per chiedere informazioni su offerte/prodotti, altre per porre chiarimenti tecnici. Di conseguenza risulta fondamentale dotarsi di strumenti di ascolto evoluti in grado di svolgere analisi semantiche per poi classificare i messaggi in modo da indirizzarli automaticamente ai team competenti“.

Vera MORETTI

Slitta la decisione sull’integrazione di 3 Italia con Telecom

Poco entusiasmo all’ultima assemblea per l’approvazione del bilancio di Telecom Italia, con una partecipazione di solo il 44% del capitale, del quale oltre la metà a cadi Telco, l’azionista di riferimento.
Ad aprire i lavori, il presidente Franco Bernabè, che nel suo lungo discorso ha spiegato come “una nuova regolamentazione dei servizi di rete fissa” per sviluppare l’infrastruttura di nuova generazione ma anche il “consolidamento del settore mobile”, rappresentino due prerogative indispensabili per garantire una crescita del gruppo telefonico, in affanno negli ultimi cinque anni.

E’ stata anche affrontata l’ipotesi di un integrazione con 3 Italia: “L’integrazione ipotizzata se realizzata a valori che rappresentino in modo corretto l’effettivo apporto delle due società presenta delle sinergie industriali che comportano riduzioni di costo in termini di strutture commerciali e di sviluppo delle reti Lte a cui si aggiungono i benefici di due bacini di clientela complementari”.

Circa la situazione della telefonia mobile in Europa, con il consolidamento di Orange e T-Mobile in Inghilterra e di Orange e H3g in Austria, Bernabè ha commentato: “eventuali freni o ostacoli al naturale consolidamento non potrebbero infatti che portare ad un ulteriore ritardo dello sviluppo delle reti Lte, su cui l’Europa registra per altro già un forte ritardo rispetto agli Stati Uniti”.

Occorre però specificare che 3 in Italia non è ancora a livello delle maggiori compagnie, almeno per quanto riguarda le reti di quarta generazione.

La decisione finale, comunque, verrà presa tra almeno due settimane, e solo se le valutazioni dei due gruppi, saranno fatte a “valori corretti”.
Nel frattempo, dall’analisi preliminare dei risultati del gruppo controllato da Li Ka Shing emerge che il margine operativo lordo sarebbe di circa 100 milioni (contro i 260 milioni annunciati), mentre i clienti attivi del gruppo sarebbero circa 7,3 milioni contro i 27 milioni di Tim. Sulla valutazione della società, 3 Italia ha precisato che “conferma che i suoi risultati finanziari, come riportato nella relazione annuale 2012 di Hutchison Whampoa Limited, sono veri e corretti in tutti gli aspetti”.

Vera MORETTI

Agente nella telefonia, cercano te!

I gestori di telefonia mobile, per accaparrarsi il maggiori numero di clienti, si sfidano a colpi di offerte.
Poiché si tratta di un mercato in fermento, anche le richieste di lavoro in questo settore sono in aumento.
Nella provincia di Genova, ad esempio, si ricerca un account TIM che si occupi della vendita diretta di servizi dell’ICT.

Tra i requisiti richiesti:

  • Diploma di Maturità o Laurea
  • Esperienza nella vendita di servizi e preferibilmente nel settore TLC
  • Buone doti relazionali
  • Possesso di auto propria

Ciò che invece l’azienda offre:

  • Training formativo curato anche da Telecom Italia che porterà ad un processo di certificazione
  • Fisso mensile al raggiungimento del Budget concordato
  • Back office interno
  • Software online per verificare l’avanzamento delle vendite
  • Appuntamenti prefissati
  • Provvigioni ai massimi livelli di mercato
  • Gare periodiche mensili e trimestrali con extra bonus provvigionali
  • Inquadramento a norma di legge e/o Enasarco

Per saperne di più, Infojobs.it.

Se il business si fa difficile, scegli Impresa Semplice

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Del resto, la consumerizzazione IT in ambito business è uno dei trend emergenti, che nasce da un utilizzo innovativo e integrato di smartphone e tablet nel lavoro quotidiano da parte di professionisti e manager d’impresa che sono oggi Mobile Workers a tutti gli effetti. Come tali necessitano di soluzioni per la comunicazione professionale che vadano oltre i classici confini tra Telefonia e Web.

Le soluzioni business di Impresa Semplice di Telecom Italia rispondono a queste mutate esigenze delle Pmi, offrendo piena libertà di navigazione anche sui terminali di ultima generazione e massima convergenza tra telefonia fissa e mobile. Ecco le ultime novità.

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