Il lavoro? Sempre più green!

di Vera MORETTI

Il rispetto dell’ambiente sta diventando sempre meno di nicchia e sempre più popolare, anche quando si tratta di lavoro.

Sono in continua crescita, infatti, le professioni “green” e, tra queste, le più richieste sono: progettisti di impianti fotovoltaici, addetti al montaggio di pannelli, capo cantieri impianti e ingegneri elettrici e ambientali.

InfoJobs.it, che ha condotto questa indagine, ha anche stilato una classifica delle regioni più “verdi”: al primo posto la Lombardia, con il 29,66% di annunci online nel canale green jobs, seguita da Emilia Romagna (15,17%), Veneto (14,76%), Lazio (7,86%), Piemonte (6,48%) e Toscana (4,55%).

Questi dati sono confermati anche dal rapporto Green Italy, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, che ha rilevato, tra il 2008 e il 2011, una percentuale del 23,9% delle imprese italiane che hanno investito o programmato di investire in tecnologie e in prodotti verdi.
Nel 2011, inoltre, il 38% delle assunzioni hanno riguardato figure professionali legate alla sostenibilità. Questo settore è in vero fermento, se pensiamo che, da Nord a Sud, l’Italia è stata, nello scorso anno, la nazione europea ad aver installato più fotovoltaico superando persino la Germania.

Vittorio Maffei, manging director di InfoJobs.it, ha dichiarato: “Un trend di crescita del settore green che lascia ben sperare per lo sviluppo dell’indotto eco friendly anche in zone meno industrializzate e Regioni come Puglia e Abruzzo, rispettivamente al settimo e ottavo posto nella graduatoria delle regioni con maggiori richieste di lavoro green, testimoniano l’impegno delle aziende per offrire sia ottimizzazione delle risorse sia migliore tutela dell’ambiente, obiettivi che dovrebbero essere sempre più incentivati e tutelati anche a livello macro-economico e politico”.

Per dare ulteriore risalto alla Green economy, il 22 aprile, Earth Day, InfoJobs ha deciso di pubblicare sul suo profilo Facebook annunci riservati alle professioni green, post tematici, suggerimenti, curiosità e notizie sulla green economy.

Fondi anti-sismici anche per i privati

di Vera MORETTI

Nonostante molti lo ignorino, il Governo ha stanziato un miliardo di euro, per l’esattezza 965 milioni, tra il 2010 e il 2016 per la prevenzione anti-sismica.

La prima tranche di questo finanziamento, che consisteva in 42,5 milioni ed era stata erogata nel 2010-2011 (quasi tutti spesi), ora ne parte una seconda, più consistente, da 145,1 milioni, che si contraddistingue non solo per la cifra, ma anche perché per la prima volta riguarderà anche gli edifici privati.
A chi sono diretti questi finanziamenti? Le quote più consistenti andranno, ovviamente, a Regioni e Comuni a più elevato rischio sismico e in particolare a Calabria, Sicilia e Campania, poi Friuli, parte del Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo, Molise, Marche, parte del Lazio, Toscana, Basilicata.

La domanda che sorge spontanea è se la cifra stanziata è sufficiente. Risponde Mario Dolce, dal 2006 capo dell’ufficio Rischio sismico e vulcanico della Protezione civile: “E’ tanto rispetto a quanto fatto finora e possono diventare 1,5-2 miliardi con i co-finanziamenti regionali e privati. Dopodiché, certo, per mettere in completa sicurezza sismica gli edifici pubblici e privati in Italia servirebbero 100-300 miliardi. Occorre considerare, però che i terremoti degli ultimi 50 anni sono costati circa 150 miliardi e 4.500 vittime“.

Per quanto riguarda la tranche di 42,5 milioni, stanziata a fine 2010, è stata destinata per 4 milioni a indagini di microzonazione sismica, per 34 min a interventi su edifici pubblici e per altri 4 milioni a infrastrutture.
La seconda tranche, anche grazie alla liquidità maggiore, darà la possibilità di assegnare una cifra compresa tra un minimo di 26 a un massimo di 52 milioni di euro ai privati, con bandi comunali, per la messa in sicurezza anti-sismica delle loro abitazioni.

Si tratta di un successo, considerati i precedenti, ma questi fondi copriranno solo una quota minoritaria della spesa, oscillante fra il 20 e il 60% circa a seconda del tipo di intervento e delle condizioni dell’edificio, e il resto dovranno metterlo i privati. Per saldare la quota rimanente, comunque, sarà possibile beneficiare anche delle detrazioni Irpef del 36%, arrivando così a una copertura dei costi complessivi stimabile fra il 50 e il 75 per cento.

Alla microzonazione sono assegnati 10 milioni, 130 milioni insieme alle categorie degli interventi su edifici e opere pubbliche d’interesse strategico e edifici privati (a questi ultimi il 20-40%, a scelta della Regioni); e infine 4 milioni per altri interventi urgenti e indifferibili.
Agli edifici privati di rafforzamento locale spettano contributi pari a 100 euro a metro quadrato di superficie lorda coperta dell’edificio, che, in sostanza, copre il 50% del costo totale, mentre per il miglioramento sismico si sale a 150 euro.

Agriturismi in calo dopo un 2011 esplosivo

di Vera MORETTI

Se il 2011 è stato molto florido per le aziende agrituristiche, con una domanda in crescita del 9% e un giro d’affari aumentato dell’8,8% rispetto al precedente, il 2012 non promette gli stessi risultati, a causa del calo di presenze del 4% e della flessione del 5% del volume d’affari.
Agriturist, presentando la sua Guida 2012, ha reso noto queste cifre e indica la crisi come la maggiore colpevole di questo calo, nonché la nuova Imu che presto colpirà gli italiani.

I turisti stranieri sono, al contrario, in aumento, grazie al crescente numero delle compagnie low cost, anche se la durata del soggiorno è ridotta all’osso, con una media di 4 giorni e un record negativo previsto per Pasqua: pernottamenti di una sola notte.
Per questo, le previsioni per l’anno corrente sono di un preoccupante -9%, anche se le strutture si stanno organizzando con iniziative capaci di incuriosire gli ospiti.

Tra queste, sempre più diffusa è la degustazione di prodotti tipici (+12,8%), ma anche le attività culturali (+7,9%), l’equitazione (+5,8%), le escursioni naturalistiche e ambientali (+26%), la bici (+21,2%), corsi vari su mondo rurale, tra i quali i corsi di cucina rappresentano il “pezzo forte“(+102%).

Tra le regioni “regine” della tradizione agrituristica, spicca la Toscana, che si conferma leader del settore, seguita dal Trentino, anche se le crescite più significative sono state messe a segno nel 2010 da Puglia (+26,6%), Calabria (+21,6%), Lazio (18,2%), Umbria (13), Emilia Romagna (12,5%).

Istat: crescono le esportazioni italiane

Nel 2011 la crescita dell’export nazionale, rispetto al 2010, risulta sostenuta (+11,4%), secondo resi noti dall’Istat. Superiore a quello medio è l’aumento per l’Italia centrale (+13%), mentre per le altre aree si registrano tassi di crescita compresi tra il 9,6% nel Mezzogiorno e l’11,2% nel Nord-Ovest.

Tra le regioni che forniscono il maggior contributo alla crescita delle esportazioni nazionali nel 2011 si segnalano l’Emilia-Romagna (+13,1%), la Toscana (+13,7%) e il Lazio (+13,8%). Elevati incrementi si rilevano anche per Sicilia, Puglia, Liguria e Abruzzo.

Sui mercati extra Ue forti aumenti delle vendite si registrano per Calabria, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Puglia.

Per l’area Ue gli incrementi di minore intensità riguardano in particolare Liguria, Sicilia, Campania, Molise e Marche.

Il più ampio contributo alla crescita delle esportazioni nazionali è fornito dalle vendite della Lombardia in Germania. Rilevante è anche il ruolo delle vendite di Toscana, Lombardia e Piemonte verso la Svizzera.

Riduzioni significative delle vendite all’estero si registrano, invece, per il Friuli-Venezia Giulia nel Regno Unito e in Turchia, per la Liguria nel Regno Unito e per la Sardegna nei Paesi Opec e in Spagna.

L’Istat segnala, inoltre, come particolarmente dinamiche sono le vendite sui mercati esteri di metalli e prodotti in metallo dalla Lombardia e dalla Toscana, di macchinari e apparecchi dall’Emilia-Romagna, dalla Lombardia e dal Veneto e di prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia. Una flessione delle esportazioni si registra per i mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli) dal Veneto, dal Friuli-Venezia Giulia e dalla Sicilia e per il gas naturale dalla Lombardia.

Tra le province con il più alto contributo alla crescita ci sono Lodi, Arezzo, Alessandria, Piacenza e Genova che fanno registrare i maggiori incrementi delle esportazioni nel corso del 2011.

Fonte: confesercenti.it

Dalla Toscana nuova legge sull’imprenditoria femminile

L’imprenditoria femminile della regione Toscana potrebbe essere favorita dalla riduzione dell’Irap. Ciò, infatti, potrebbe agevolare la crescita di nuove imprese in rosa, come ha annunciato anche Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive, durante il convegno interregionale promosso da Cna Toscana sul tema dell’imprenditoria femminile.

Nella proposta di legge sulla competitività che stiamo per portare in giunta c’è anche la previsione della possibilità di utilizzo della leva fiscale per sostenere le nuove imprese virtuose. Una possibilità che potrebbe essere estesa anche alle aziende, di nuova costituzione e create da donne“.

Si tratterebbe di una decisione cruciale, dal momento che è ormai ovvio come, senza l’apporto delle donne alla vita economica e produttiva, non ci sia possibilità di uscire dalla crisi. Poiché, quindi, le imprese al femminile danno vitalità ad un mercato interno altrimenti statico, la Regione ha varato la nuova legge per l’imprenditoria femminile e giovanile, che presto diventerà operativa. Questa legge estende i benefici previsti da quella “vecchia” sull’imprenditoria femminile anche alle donne senza limite di età e ai lavoratori in cassa integrazione o mobilità.

Gli incentivi previsti saranno tradotti in contributi per l’abbassamento di interessi sui finanziamenti e prestazioni di garanzie, per agevolare soprattutto le imprese innovative.

Vera Moretti

Enti per il lavoro in aiuto di Liguria e Toscana

Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, si è rivolta ai ministeri competenti e alla Protezione Civile chiedendo una “sospensione dei termini per tutti gli adempimenti e scadenze sia in materia di lavoro che fiscale nelle zone della Liguria e della Toscana colpite dalle alluvioni dei giorni scorsi“. Si tratta di una richiesta fondamentale, considerando le difficoltà in cui versano queste regioni e anche le esigenze professionali dei consulenti del lavoro e delle aziende da loro assistite.

Un’ulteriore mossa in favore dei territori alluvionati arriva da Alessandro Visparelli, presidente dell’Enpacl, l’ente di previdenza della categoria, il quale ha confermato la “disponibilità a erogare sostegni economici straordinari ai colleghi che hanno subito danni dall’alluvione“.

Vera Moretti

Un’alleanza per la pelletteria di lusso

In occasione di ‘Leatherzone 2011’, il Salone dedicato alla tecnologia e alla ricerca per il comparto della pelletteria di lusso che si svolge alla Fortezza da Basso, a Firenze, è nata ufficialmente l’alleanza tra grandi imprese, piccole aziende, istituzioni e associazioni di categoria per sostenere la pelletteria di lusso, cuore economico del capoluogo toscano.

L’alleanza è una vera svolta nelle strategie industriali a supporto del distretto produttivo toscano, ove si produce il 90% del pellettiero nazionale di alta gamma; un progetto di politica integrata che, per la prima volta, coinvolge tutti i soggetti della filiera.

Chiaro nel suo intervento Andrea Calistri, presidente del Consorzio Centopercento Italiano, organizzatore della fiera: “Questo salone si apre nel segno del dialogo e di un nuovo modello di relazioni industriali, che coinvolge tanto le imprese che fino a ieri potevano avere interessi diversi o addirittura contrastanti, come i grandi marchi globalizzati da un lato e le medie-piccole imprese dall’altro, quanto le istituzioni e tutti i soggetti cointeressati al futuro della pelletteria di lusso nell’area fiorentina. E il messaggio è finalmente incoraggiante: gli spigoli sono messi da parte, la globalizzazione è un dato acquisito, il domani consiste nel saper cogliere le opportunità che essa ci pone di fronte“.

Del resto, la vitalità del settore pellettiero è testimoniata dai numeri: con un +30% nel primo semestre del 2011, il distretto pellettiero fiorentino è in vetta alle graduatorie nazionali della crescita. Paesi-chiave come Cina, India, Brasile, che fino a poco fa erano concorrenti del made in Italy ora, grazie alle nuove classi emergenti, ne stanno diventando i migliori acquirenti.

Il nostro distretto – ha detto Karlheinz Hofer, presidente dell’Alta Scuola di Pelletteria Italiana di Scandicci – racchiude qualcosa come 2.500 imprese e 10.000 occupati. Una risorsa e un know how enormi, alle prese però con le esigenze di un imponente ricambio generazionale, capace da un lato di trasferire il ‘saper fare’ dai più anziani ai più giovani, dall’altro di ridare alle sue professionalità un appeal in grado di fare presa sulle nuove generazioni, dando loro forti motivazioni. I rapporti della McKinsey dimostrano del resto che, dal 1995 ad oggi, il settore della moda è cresciuto a tassi doppi rispetto a quelli del Pil mondiale: dunque i margini di sviluppo ci sono, ora occorre ridargli il prestigio. Qualche piccolo risultato già si vede: nel 2011 sono ‘usciti’ dalla nostra scuola 50 addetti con assunzione a tempo indeterminato e 20 a tempo determinato“.

Infine, secondo il presidente di Confindustria Firenze, Simone Bettini, “Leatherzone è il punto di arrivo di una nuova logica nel concepire le strategie a sostegno del comparto pellettiero, nel momento in cui nuovi consumatori si affacciano sul mercato e nuove generazioni si affacciano alla produzione“.

Casa in Italia? Da sogno a incubo burocratico

Sugli stranieri, l’Italia esercita un fascino notevole che spinge chi se lo può permettere ad investire in immobili nel nostro Paese.

Se, da una parte, si tratta di uffici, centri commerciali o parchi di logistica, sono i residenziali gli immobili che rappresentano l’oggetto del desiderio, soprattutto quando si tratta di location famose in tutto il mondo. Non solo Costa Smeralda, Toscana e lago di Como, ma anche Umbria e Salento, le cui quotazioni ultimamente si sono alzate, fermo restando l’interesse per le città d’arte, Venezia in testa.

Ma, se da un lato potrebbe trattarsi di uno scenario incantevole e irrinunciabile, il rovescio della medaglia si presenta infausto o, come scritto sul Wall Street Journal, un incubo burocratico. Dall’acquisizione del codice fiscale, indispensabile per acquistare ma difficile da ottenere se stranieri, fino ad un interminabile elenco di tasse da pagare, le formalità alle quali occorre sottoporsi rischierebbero di scoraggiare anche i più fervidi ammiratori dell’italian style.

Nonostante ciò, però, qualcuno disposto ad affrontare cavilli e spese elevate c’è, e sono soprattutto gli americani, aumentati negli ultimi mesi, e i russi che, dopo un colpo di fulmine per le coste italiane, si stanno ora spingendo anche nell’entroterra.

Ma anche gli scandinavi stanno diventando una discreta quantità a dimostrazione che, forse, spendere tempo, oltre che denaro, per diventare proprietari di una dimora made in Italy vale la pena.

Vera Moretti

Toscana: 12 milioni di euro a sostegno dell’imprenditoria femminile

12 milioni di euro in 3 anni a sostegno delle quote rose dell’imprenditoria in Toscana. Entrerà in vigore a partire da Ottobre 2011 il nuovo bando relativo ai finanziamenti per l’imprenditoria femminile e per gli under 40 della regione della Toscana.

Il finanziamento, di un valore totale di 12 milioni di euro, sarà gestito da Fidi e verrà suddiviso in base alle diverse categorie imprenditoriali. Il 50% della somma messa a disposizione sarà destinato alle imprese gestite dagli under 40, mentre l’ulteriore 30% verrà messo a disposizione per le imprese gestite da amministrazione femminile, per le quali non sono previsti limiti di età. Il restante 20% spetterà invece alle imprese costituite da lavoratori di ammortizzatori sociali. Si è stabilito inoltre che per il 90% le risorse copriranno i finanziamenti in conto interessi e le controgaranzie, mentre il restante 10% sarà riservato al finanziamento della partecipazione al capitale di rischio delle imprese.

La novità del finanziamento consiste nella possibilità di accumulare il capitale messo a disposizione dalla Regione Toscana con altre ulteriori agevolazioni per le piccole e medie imprese.

Non più contributi in conto capitale, ma nuove tipologie, fra loro cumulabili. Si tratta cioè di contributi per l’abbattimento di interessi o prestazione di garanzie su finanziamenti e operazioni di leasing, che permetteranno di moltiplicare il volume dei finanziamenti concessi.

Alessia Casiraghi

Regiostar: in Toscana sono tutti d’accordo sull’alta velocità che unisce le città

La tratta Firenze – Pisa in 49 minuti, quella Firenze – Arezzo in 48. Sono i numeri del servizio Regiostar avviato da poche ore in Toscana. In movimento sulle tratte regionali 8 coppie di treni in più. Un servizio che piace alle Camere di Commercio toscane perché rende le città della Regione più vicine. All’indomani del varo del servizio Regiostar, il Presidente Pacini ha così commentato: “La Regione con il nuovo Regiostar offre ai pendolari, ai turisti ed ai lavoratori un veloce e necessario servizio. Questo avvio è un fatto importante, perchè consente di collegare ad esempio l’Aeroporto di Pisa con Firenze in tempi ridotti ed accettabili. È come una prima rete dell’alta velocità in Toscana, che fino ad oggi risultava interessata solo dalla dorsale passante per Firenze. Con la direttrice verso Pisa e quella verso Arezzo e Chiusi, invece si è creata questa prima rete utilizzabile da tutti i cittadini. Nodi ferroviari importanti come Firenze e Pisa devono avere una loro priorità all’interno di un sistema che deve essere sviluppato per favorire il trasporto pubblico di chi studia e lavora nella nostra regione. Pertanto, come Camere di Commercio toscane, non possiamo che valutare in maniera estremamente positiva questa iniziativa”.