Expo, grande successo per la Toscana

Sono numeri da record quelli che hanno accompagnato le prime settimane di Expo 2015 per la Regione Toscana: oltre 1300 visitatori al giorno, per un totale che supera le 20mila persone in due settimane, sono i numeri che consentono allo stand di essere il più visitato tra quelli italiani presenti al Padiglione Italia, merito di un’organizzazione curata nei minimi dettagli e della straordinaria eccellenza dei prodotti e delle tecnologie esposte.

“Tanti i commenti entusiasti lasciati sul libro firma da italiani, americani, francesi, inglesi, brasiliani, cinesi, canadesi, australiani – commentano i curatori del padiglione sorpresi da tale successo -. Tutti conquistati dalle immagini e dagli oggetti presenti nello stand, dai tavoli dell’esperienza, ai profumi, fino alla possibilità, grazie alla parete interattiva, di portarsi a casa un po’ di suggestioni toscane: video, suoni, percorsi”. A questi numeri, vanno aggiunte le decine di migliaia di visitatori che, ad oggi, hanno scoperto le bellezze e i sapori delle terre toscane al Fuori Expo ai Chiostri dell’Umanitaria.

Un bando per le pmi toscane attive nell’Ict

La Regione Toscana ha pubblicato un bando che stanzierà ben 3 milioni di euro per finanziare progetti di investimento in innovazione delle micro, piccole e medie imprese, nei settori “Ict e fotonica, fabbrica intelligente, chimica e nanotecnologia“.

I settori prioritari sono quelli indicati nella “Strategia di Ricerca e Innovazione per la Smart Specialisation in Toscana” e l’innovazione può essere mirata a prodotti, servizi e processi nuovi o significativamente migliorati rispetto a quelli precedentemente disponibili, in termini di caratteristiche tecniche e funzionali, prestazioni, facilità d’uso.

Il progetto può riguardare mutamenti significativi nelle pratiche di gestione aziendale, nell’organizzazione del lavoro o nelle relazioni con l’esterno e nuove strategie di marketing sostanzialmente diverse da quelle già adottate dall’impresa.

Tra le spese finanziabili ci sono quelli che riguardano brevetti, acquisto di nuovi strumenti e attrezzature ed assunzione di personale qualificato.

L’investimento totale ammissibile di ciascun progetto non deve essere inferiore a 50mila euro e superiore a 500mila e il contributo, in conto capitale, è del 30% della spesa.

Le domande devono essere inoltrate tramite il sistema informatico di Sviluppo Toscana spa entro il 31 ottobre.

Vera MORETTI

In aumento le imprese condotte da immigrati

Coloro che, arrivati in Italia in cerca di fortuna, sono riusciti ad integrarsi e, addirittura, a creare una propria attività, sono in aumento, tanto da contribuire ampiamente alla nostra economia.

Nel secondo trimestre del 2014, infatti, per quanto riguarda esclusivamente le imprese di immigrati, è tornato a salire il saldo tra iscrizioni e cessazioni, superando le 7mila unità, pari al 44% del saldo complessivo delle imprese individuali nel periodo aprile-giugno (+16.103 unità).

Tra i paesi di provenienza degli imprenditori immigrati extra Ue, il Marocco è in assoluta pole position, con 62.676 titolari, pari al 19,3% di tutti gli imprenditori individuali immigrati operanti alla fine di giugno.
Seguono la Cina (46.136, il 14,2% del totale), l’Albania (30.564, il 9,4%) e il Bangladesh (23.004, il 7,1%).

Gli imprenditori marocchini si occupano soprattutto di commercio e trasporti, tanto da rappresentare, in questi due contesti 31,9 e il 15,8% delle imprese con titolare immigrato.
I cinesi, dal canto loro, sono i primi in classifica in attività manifatturiere (57,9%), alloggio e ristorazione (31,3%) e altre attività di servizi (27,1%), mentre gli albanesi dominano nel settore delle costruzioni (31,6%).
I nati in Bangladesh sono gli imprenditori immigrati più presenti nelle attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (il 24,1% delle imprese di immigrati nel settore) e nei servizi di informazione e comunicazione (16,6%).

La leadership dei marocchini è da ricercarsi anche nella loro lunga presenza sul nostro territorio, tanto da essere i più numerosi tra gli imprenditori extra Ue in 11 regioni su 20, tra le quali spiccano la Calabria (dove sono il 55% di tutte le imprese di immigrati con sede nella regione) e la Valle d’Aosta (dove rappresentano il 35,3% dell’imprenditoria individuale extra Ue).

La Sardegna si segnala per la prevalente presenza di imprenditori originari del Senegal (il 32,6%), il Lazio per quelli del Bangladesh (29,6%), la Toscana per i cinesi, (29,1%) la Liguria per gli albanesi (22,9%), il Friuli Venezia-Giulia per i vicini della Serbia-Montenegro (17,8%), la Lombardia per quelli originari dell’Egitto (15,3%).
Unica regione a registrare la prevalenza di cittadini figli dell’emigrazione nostrana è l’Abruzzo, dove il primo paese di provenienza di imprenditori immigrati è la Svizzera (15,7%).

Vera MORETTI

Toscana, bandi per le startup innovative

Progetti strategici di ricerca e sviluppo di grande industria in collaborazione con piccole e medie imprese e ai progetti di ricerca e sviluppo e a agli aiuti all’innovazione delle imprese: a questo serviranno i finanziamenti in arrivo dalla Regione Toscana per le startup più innovative presenti sul territorio.

Le risorse per il momento a disposizione sono 8 milioni di euro – ha spiegato l’assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simonciniche costituiscono una prima tranche tratta dall’anticipazione di 82 milioni che la Regione ha fatto sulla gestione dei fondi Ue del Fesr 2014-20. A regime il plafond complessivo per questi interventi è destinato a superare i 200 milioni”.

“La crisi ci ha ferito ma non piegato e questo grazie ad un nucleo di imprese che hanno continuato a produrre, si sono internazionalizzate, hanno creato occupazione e realizzato fatturati. Il manifatturiero ci ha salvato” ha dichiarato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana dal 2010.

JM

 

 

 

 

In Toscana, agevolazioni per le micro e piccole imprese

Sono state approvate, dalla Giunta della Regione Toscana, due nuove delibere delle quali beneficeranno le imprese regionali che desiderano investire in innovazione.

Si tratta di attivazione di garanzie per l’accesso al credito e di nuovi finanziamenti rimborsabili.

A presentate l’iniziativa è stato Gianfranco Simoncini, assessore alle Attività produttive della Regione Toscana: “Stiamo ridisegnando gli strumenti di ingegneria finanziaria per sostenere, attraverso l’accesso al credito, quegli investimenti che sono indispensabili al sistema produttivo toscano, alla sua crescita e al suo posizionamento competitivo sui mercati interni e internazionali. Con questi strumenti, che utilizzano le risorse del Fesr ma anche risorse regionali, rientri delle imprese su fondi rotativi e disponibilità giacenti su vecchi fondi chiusi, puntiamo in particolare al trasferimento tecnologico, all’innovazione, agli investimenti in ricerca e sviluppo e alle start up d’impresa“.

In concreto, la Regione erogherà prestiti a tasso zero alle micro, piccole e medie imprese di tutti i settori manifatturieri e di tutte le dimensioni, finanziamenti mirati a potenziare gli investimenti innovativi.

Il nuovo fondo di garanzia è finalizzato a sostenere gli investimenti delle imprese operative nei settori dell’artigianato, industria, cooperazione, favorendo anche l’imprenditoria femminile giovanile e i lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali.

Vera MORETTI

In Toscana imprese hi-tech in aumento

Uno studio effettuato dall’Osservatorio di Unioncamere Toscana e Scuola Superiore Sant’Anna relativo alle imprese hi-tech ha messo in luce il fermento che caratterizza le piccole e medie imprese, in crescita soprattutto se operanti nel settore dei servizi (+2,6%) mentre le aziende di grandi dimensioni puntano decisamente all’export.

La crescita delle imprese toscane riguarda soprattutto le produzioni a carattere innovativo e le politiche di marketing mirate alla diversificazione dei mercati di sbocco e che hanno registrato un continuo aumento dal 2013 (+0,7%) fino ad oggi (+1,4%).
Al contrario, numeri negativi per il settore manifatturiero (-0,6%), dovuti agli andamenti della meccanica.

Per quanto riguarda l’occupazione, registrata in aumento, deve i suoi dati positivi ancora una volta ai comparti riguardanti l’alta tecnologia (+2,6%, +1,0% il manifatturiero high-tech), ma il 2014 appare buono per tutte le tipologie di impresa.

Le migliori prospettive di crescita si registrano per le filiere life sciences, in particolare nel segmento della farmaceutica (+4,9%), Ict (+4,1%) e meccanica avanzata (+1,9%), ma un miglioramento decisivo si prevede per elettronica (+3,0%), servizi per l’innovazione (+2,6%), energia e ambiente (+1,1%).

Tali aspettative, legate all’andamento della domanda internazionale, riguardano soprattutto medie e grandi imprese (+3,2%), ed in parte anche le piccole (+2,5%) e micro-dimensioni (+0,4%).

I numeri, quasi sempre positivi, erano cominciati già nel 2013, quando è stato rilevato da una
intensificazione degli investimenti in ricerca e sviluppo (+2,2% l’andamento della spesa, positivo per tutti i settori e le tipologie di impresa): mediamente ogni impresa investe in R&S il 22% del proprio fatturato ed impiega il 39% del personale complessivo.
In crescita a ritmi superiori rispetto a quelli dell’occupazione complessiva anche le assunzioni di addetti high-skilled (+2,1%); nel 2013 il 47% degli addetti delle imprese high-tech sono ingegneri.

L’Osservatorio di Unioncamere Toscana-Scuola Superiore Sant’Anna in cinque anni ha censito 1.560 localizzazioni high-tech sul territorio regionale; un universo in decisa crescita (+6,3%) rispetto a quello risultante dalla precedente rilevazione (inizio 2013), grazie ad un saldo positivo tra uscite (-64 unità) e nuovi ingressi nella popolazione di riferimento (+157).

Oltre un terzo delle unità locali è concentrato nel territorio di Firenze (34,4%), seguita da Pisa (18,0%) e Siena (7,8%). Lucca ed Arezzo pesano per oltre il 7% sul totale regionale, in ragione di una discreta evoluzione nella numerosità dell’imprenditoria high-tech a livello locale.

Sono ormai oltre 45.000 gli addetti che operano nel settore hi-tech su territorio regionale, e a questo proposito un ruolo importante è quello ricoperto dalle medie imprese ad alta tecnologia, attive sia nel manifatturiero che dei servizi e particolarmente presenti nei territori di Firenze, Lucca, Pisa e Arezzo.

In questo ambito sono alcune filiere ad elevata intensità di scala, tra cui elettronica e Life Sciences (in particolare, farmaceutica), quelle in cui la propensione ad investire appare più pronunciata (oltre 3 imprese su 4 prevede investimenti per il periodo 2014-2016). Beni materiali (27% delle imprese con investimenti) e beni immateriali (21%, in prevalenza diritti di proprietà intellettuale) assumono una uguale rilevanza in termini di tipologia di investimenti in programma: nel prossimo triennio, oltre il 50% delle imprese high-tech investirà in Ricerca di base, e ben il 20% lo farà in collaborazione con partner esterni.

Vera MORETTI

Imprese pisane supportate dal Fondo rotativo della CCIAA

Segnali positivi arrivano dal Fondo rotativo che da dieci anni la Camera di Commercio di Pisa mette a disposizione degli imprenditori e dei ricercatori che desiderano sviluppare un’idea di business innovativa.

Pierfrancesco Pacini, presidente della Camera di Commercio, ha voluto presentare il bilancio positivo dell’iniziativa, ricordando che, anche per il 2014, la CCIAA pisana ha erogato 500mila euro, ma soprattutto raccogliendo testimonianze di chi, in questi anni, ha potuto beneficiare dei contributi.

In dieci anni il Comitato, coordinato oggi dal direttore della Scuola Normale Superiore, Fabio Beltram, ha esaminato oltre 70 candidature selezionandone 39, analizzate da Advisor specializzati. Tra queste, in 19 casi la Camera è diventata socia della startup.

Nel complesso, a distanza di 10 anni dall’avvio, i risultati sono di tutto rispetto: 2,8 milioni di euro investiti per la nascita di imprese innovative; 12 le dismissioni di quote da parte dalla Camera andate a buon fine; 7 imprese ancora nel portafoglio della Camera di Commercio, nel complesso, le 19 le imprese partecipate hanno generato oltre 32 milioni di fatturato.

Nel dettaglio, ecco le aziende di maggior successo che sono state sostenute dall’ente camerale:

  • Netresults Srl, società che sta per essere partecipata da Welcome Italia;
  • SpazioDati Srl, che oggi è a Milano a siglare l’ingresso di Eco Cerved nel capitale per ben 1,35 milioni di euro;
  • BM Solar Srl, società operante nei sistemi di controllo per impianti fotovoltaici che ha siglato nell’aprile scorso un accordo di distribuzione in Cina dei propri dispositivi con Genertec Italia;
  • Habble Srl, impresa attiva nei sistemi di analisi e controllo delle TLC che ha chiuso il suo primo esercizio con oltre 300mila euro di fatturato e annovera tra i suoi clienti ACI e la rete di Supermercati Gulliver;
  • Superevo Srl, azienda operante nel settore dei complementi di arredo che collabora con importanti aziende del calibro di Flou e Arketipo;
  • Winmedical Srl, società attiva nei sistemi di trasmissione wireless per applicazioni biomedicali, già finanziata per 800mila euro da investitori privati e che nel giro di pochissimi anni si è affermata come una delle realtà europee più innovative nel proprio segmento;
  • QDesign Srl, società operante nei sistemi di automazione integrati;
  • Age Solution Srl, azienda operante nei sistemi CAD CAM per il settore odontotecnico;
  • Yogitech SpA, impresa attiva nella microelettronica per l’automotive;
  • Extrasolution Srl, società che opera nel settore dell’analisi dei contenitori alimentari e farmaceutici, valutata dopo pochi anni oltre 2 milioni di euro dai concorrenti che volevano acquisirla.

Pierfrancesco Pacini ha dichiarato a proposito: “Da dieci anni la Camera di Commercio sostiene con convinzione i progetti di chi vuol fare dell’innovazione il proprio tratto distintivo. Spesso infatti idee fortemente innovative non si trasformano in impresa a causa dell’incapacità di reperire adeguati mezzi finanziari, sia perché i proponenti non dispongono del merito creditizio necessario sia perché i capitali di rischio privati non individuano in queste iniziative un profilo rischio-rendimento sufficiente ad investirvi. In questo contesto l’apporto di capitale di rischio ‘pubblico’ diviene determinante ed è per questo che l’Ente camerale ha messo a disposizione uno strumento fortemente innovativo e selettivo che, responsabilizzando i beneficiari, punta a sostenere quelle iniziative che altrimenti rimarrebbero nel cassetto”.

Le domande per candidarsi debbono essere presentate entro il 30 settembre di quest’anno. L’avviso ed il regolamento del Fondo Rotativo per le imprese innovative per il 2014 sono scaricabili dal sito Pi.camcom.it.

Vera MORETTI

Torna il Fondo speciale rischi per i precari toscani

Ripartirà a fine giugno il Fondo speciale rischi pensato per agevolare l’accesso al credito dei precari toscani, i quali possono beneficiare di garanzie gratuite sui prestiti richiesti alle banche.

Si tratta di un’iniziativa promossa dalla Regione Toscana per sostenere i lavoratori attivi con contratto a termine che hanno la necessità di richiedere finanziamenti per esigenze di famiglia, di formazione o di scuola, ma anche per motivi inerenti la salute o l’acquisto di beni che possano facilitare l’assunzione a tempo indeterminato.

Attraverso il fondo è possibile ottenere una garanzia gratuita e incondizionata pari all’80% del finanziamento acceso, che non deve superare il tetto massimo di 15mila euro con rate rimborsabili entro al massimo 60 mesi.

Per poter accedere al Fondo occorre rivolgersi direttamente alle banche aderenti, poiché saranno proprio gli istituti di credito a chiedere l’accesso al fondo da parte del richiedente, che non dovrà mostrare altre garanzie.

Vera MORETTI

Finartcna per le imprese toscane

Per contrastare la crisi, e poter tornare ad essere competitive, le imprese hanno bisogno di credito, che permetta loro di investire in innovazione e tecnologia.

Le imprese toscane hanno potuto beneficiare, tra gennaio ed aprile, di una concessione di crediti per 33 milioni di euro, con l’intermediazione di Finartcna, la società di Cna Toscana nata nel febbraio 2013.

Hanno potuto approfittare di questa importante occasione ben 680 piccole imprese e dall’inizio dell’anno fino al 7 maggio, sono state effettuare ben 711 operazioni per un totale di oltre 34 mln di euro: quasi 300 operazioni tramite Artigiancredito Toscano, circa 80 attraverso Fidi Toscana, e 165 di sola consulenza finanziaria.

Obiettivi di Finartcna è stato quello di porsi come interfaccio tra le imprese artigiane e il mondo del credito, offrendo consulenza finanziaria alle aziende e supportarle nel loro percorso di miglioramento.
Ovviamente, cruciale è stato il suo ruolo di assistenza in caso di accesso al credito, attraverso soluzioni su misura per le esigenze dell’impresa.

Vera MORETTI

Reti d’Impresa: la svolta del II semestre 2013

Il secondo semestre 2013 è stato a dir poco sorprendente per quanto riguarda le Reti d’Impresa. In sei mesi, infatti, sono stati registrati 389 nuovi contratti, con il coinvolgimento di ben 1.555 imprese coinvolte.
A fare da traino sono Lombardia, Abruzzo, Emilia Romagna e Lazio, regioni particolarmente attive negli ultimi sei mesi dello scorso anno.

A fine dicembre le reti registrate in Camera di Commercio erano 1.353 per un totale di 6.435 imprese aderenti.
A livello nazionale, alla fine del dicembre 2013 sono 1.353 i contratti di rete registrati in Camera di Commercio e 6.435 le imprese aderenti.

La Lombardia rimane la regione leader, da questo punto di vista, con 1.564 imprese in rete, seguita da Emilia Romagna, con 907 imprese e Toscana, con 689 aziende.
A queste tre regioni appartiene circa la metà delle imprese italiane in rete, e circa il 74,8% delle reti sono costituite da imprese della stessa regione.

Tra i settori maggiormente battuti, quello dei servizi riguarda il 44,3% delle imprese, ovvero ben 303 aziende. All’interno dei servizi, più diffuse sono le imprese che lavorano nel turismo (153 aziende, pari al 22,4%).

L’industria in senso stretto si colloca al secondo posto per numero di imprese (257, pari al 37,6% del totale). Spicca in particolare la filiera del sistema moda (131 imprese, pari al 19,2%), seguita dalla meccanica (30; 4,4%) e dai prodotti in metallo (28 imprese in rete, il 4,1% del totale).

Il terzo aggregato settoriale è composto dalle costruzioni e dall’immobiliare che vedono coinvolte in rete complessivamente 65 imprese (9,5% del totale). Di queste, poco meno della metà è composta da imprese delle costruzioni (31; 4,5%).

Chiude la classifica macrosettoriale l’industria agro-alimentare che, con 59 imprese coinvolte presenta un peso (8,9%) del fenomeno reti superiore rispetto alla sua rilevanza nell’economia italiana.

Vera MORETTI