Una Rete di Confidi a sostegno delle imprese del Centro-Sud

Per avere più possibilità di accesso al credito, le piccole e medie imprese fanno molto affidamento ai Confidi, i Consorzi di garanzia collettiva dei fidi, che, appunto, hanno lo scopo di svolgere attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese, soprattutto pmi, all’accesso ai finanziamenti, che siano a breve, medio o lungo termine poco importa, destinati in particolare alle attività economiche e produttive.

Per questo, la notizia della nascita di una Rete Confidi CNA, che rappresenterebbe il più grande Confidi per l’Italia Centro-Meridionale, è sicuramente positiva e si rivelerà utilissima.

Obiettivo primario di questa iniziativa è quello di sostenere le micro, piccole e medie imprese del Centro-Sud in questo momento di difficoltà economica, che purtroppo dura da un po’ ormai, e quindi cercare di rafforzare la capacità delle strutture aderenti e potenziando il ruolo del sistema CNA e dei suoi strumenti.

Sono in totale sette i Confidi riuniti sotto la Rete CNA: Coopfidi Lazio, Fidimpresa Abruzzo, Fidimpresa Umbria, Artigiancoop Viterbo, Artigiancredito Campania, Confidi CNA Molise, Garanzie artigiane Latina.

Ad essere interessate sono dunque cinque regioni, Lazio, Umbria, Campania, Abruzzo e Molise, con quasi cento punti distributivi sul territorio, circa 43mila le piccole imprese associate complessivamente, alle quali vengono garantiti in totale 565 milioni di finanziamenti bancari, dopo i 160 milioni di finanziamenti garantiti nel 2016.

Vera MORETTI

Imprese innovative: ecco dove si trova la maggioranza

Per favorire la nascita di nuove startup, ma che siano innovative, in questo periodo vengono promossi interventi di agevolazione fiscale e semplificazione burocratica, sia a livello regionale sia a livello nazionale.
Si tratta in particolare di aziende che hanno come oggetto lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

A questo proposito, dal 2012 è stata aperta una sezione speciale del Registro delle Imprese tenuto dalle Camere di Commercio riservata alle startup innovative. A fine 2016 risultavano iscritte 6.475 imprese.

Considerando questi numeri, a livello regionale le maggiori incidenze di nuove imprese con idee innovative si trovano in Trentino-Alto Adige (5,3% delle nuove imprese), Sardegna (5,0%), Toscana (4,9%) e Sicilia, Umbria e Veneto (tutte con il 4,6%).
Le regioni in cui si conta nel periodo esaminato un rapporto più elevato tra nuove imprese con idea innovativa e startup innovative sono Toscana (6,5 nuove imprese innovativa per ogni start up), Puglia (5,7), Sicilia (5,5), Campania (5,3), Basilicata e Calabria (4,9).
In particolare nel Mezzogiorno (5,3) è più elevato il peso relativo delle imprese innovative rispetto a quelle che transitano per il canale formale del registro delle startup.

Inoltre, l’orientamento all’innovazione del sistema imprenditoriale italiano si può rafforzare anche attraverso forme di trasmissione di asset di impresa che garantiscano la continuità aziendale e il mantenimento del know how di imprese orientate all’innovazione.
Se consideriamo che la propensione all’innovazione delle micro imprese è pari al 32,3% delle imprese attive, nell’ipotesi di scuola di una riduzione prudenziale dei due terzi del tasso di innovazione per le imprese nella fase conclusiva del ciclo di vita e avviate alla cessazione, si può stimare che, sempre nell’arco del periodo 2013-2016, siano cessate 146.504 imprese con potenziale di innovazione, pari a circa 22 volte le startup innovative per legge.

Vera MORETTI

Agriturismi sempre al top

Il 2016 è stato sicuramente un anno positivo per gli agriturismi, che si fanno amare dagli italiani alla ricerca di vacanze all’insegna di romanticismo, enogastronomia e natura.
A stabilirlo, e a raccogliere un po’ di dati utili, è stato il portale Agriturismo.it, leader nel settore, che ha registrato un aumento dell’offerta su territorio nazionale del 3%, con un incremento della domanda del 7%.

Non sono aumentati, invece, i prezzi, poiché quasi l’80% dei proprietari o gestori di agriturismi ha dichiarato di aver mantenuto stabili i propri listini, con una media del costo del soggiorno a notte di 43 euro.

Ancora una volta è la Toscana a primeggiare, con un aumento dell’offerta (+8,4% nel 2015 secondo l’Istat), anche la domanda sale, e di molto (+31% in un anno). Considerando la richiesta di alloggio su scala nazionale, la regione arriva a raccogliere il 33,1% del totale.
Segue, anche se con un notevole distacco, l’Umbria, con una crescita del 46% e l’8,2% delle domande totali, e poi il Veneto, con il 6,4% delle richieste. Segue a ruota la Lombardia, che raccoglie il 5,6% dell’interesse.

Ma questo tipo di vacanza non è amato solo dagli italiani, perché, a dir la verità, gli stranieri apprezzano particolarmente ciò che un agriturismo può offrire, tanto da rappresentare il 26% di tutta la domanda. Mete preferite sono Friuli Venezia Giulia, Veneto e Sardegna.

La durata media dei pernottamenti + rimasta stabile: sono 4,6, che diventano quasi una settimana in Sardegna (6,65) e nelle Marche (6,92 giorni). Sono vacanze letteralmente mordi e fuggi, invece, in Campania (3,08) e in Piemonte (3,22).

Considerando le province, prima in assoluto è Grosseto, che raccoglie da sola ben l’8,8% di tutta la domanda del 2016. La seguono Siena, con l’8,1%, e Perugia, con il 6,7%. Non mancano, però, province di montagna come Bolzano (3,3%) e destinazioni del Sud Italia, come Lecce (2,8%).

Veronica Mariani, fondatrice di Agriturismo.it, ha dichiarato in proposito: “L’ultimo Osservatorio sul Turismo del Politecnico di Milano rivela che il 58% dei proprietari di agriturismi ha stimato di chiudere il 2016 con una crescita del proprio fatturato. Si tratta, evidentemente, di un comparto del nostro sistema economico che gode di buona salute e che guarda al futuro con interesse. Dato che quasi l’80% delle loro attività di promozione ormai è online, ipotizziamo, per l’anno appena iniziato, un ulteriore ampliamento dell’utenza straniera, che usa sempre più il web per gestire viaggi e prenotazioni”.

Vera MORETTI

Il Made in Italy alla conquista del Qatar

Dal 10 al 12 novembre si svolgerà, a Doha, il Qatar National Convention Center, che rappresenterà, per i brand di alta gamma italiani, una vera e propria vetrina per farsi conoscere ancora di più in Oriente.

Tutti i settori di eccellenza del Made in Italy verranno coinvolti, a cominciare dal food, fino al design, passando per turismo, cultura ed edilizia, tutti di profondo interesse in Qatar, come ha confermato lo sceicco Alì Bin Thamer Al Thani, promotore dell’esposizione con alcuni sponsor italiani.

L’iniziativa è stata presentata in Italia nel giugno scorso e sostenuta dai World Trade Center di Doha e di Milano, ma anche da aziende fortemente interessate ad un mercato improntato verso l’espansione come quello del Qatar, che ha in programma, da qui al 2030, una serie di investimenti multisettoriali.

Parlando di numeri, si tratta di ben 240 aziende italiane coinvolte, appartenenti a 18 diverse regioni, tra le quali quelle maggiormente rappresentate sono Lombardia, Sicilia, Piemonte, Lazio, Umbria e Veneto.

Tra gli espositori, ci sono sia grosse aziende quotate in Borsa, ma anche piccole imprese con prodotti esclusivi di alta qualità, e medie aziende con esperienze già consolidate di export.

Vera MORETTI

Prorogato il bando Creativity Camp

Il bando relativo alla seconda edizione di Creativity Camp, promosso dall’Agenzia Umbria Ricerche, è stato prorogato al 14 novembre.

Su tratta di un progetto al quale aderisce anche la Regione Umbria e si pone l’obiettivo di premiare le migliori idee d’impresa innovative dei giovani con un periodo di formazione gratuita e 5 mila euro per uno stage o un corso di formazione in Italia o all’estero.

Possono partecipare all’iniziativa i giovani diplomati o laureati tra i 18 e i 35 anni, residenti o domiciliati in Umbria, che hanno un’idea originale d’impresa.
I partecipanti che verranno selezionati potranno così accedere ai Creativity Camp, ovvero laboratori creativi in cui si alterneranno workshop dedicati alla conoscenza del mercato, ai modelli di business e d’impresa, attività di gruppo, competizioni e incontri con imprenditori, professionisti, manager e potenziali investitori.

In questo ambito, i giovani partecipanti potranno presentare i loro progetti e le idee migliori accederanno alla competizione finale che premierà i tre migliori progetti d’impresa con un premio di 5mila euro per accedere ad un corso di formazione o uno stage in Italia o all’estero, coerente con l’idea d’impresa presentata e finalizzato al suo perfezionamento.

Gli argomenti che riguardano l’edizione 2014, sono:

  • Città smart;
  • Green ed ecosostenibilità;
  • Tutela e valorizzazione del territorio;
  • Agroalimentare;
  • Design e artigianato di qualità;
  • Impresa sociale;
  • Ict, le tecnologie dell’informazione e comunicazione;
  • Editoria e informazione online;
  • Turismo;
  • Imprese culturali e creative.

Vera MORETTI

Un bando in Umbria per recuperare gli antichi mestieri

I mestieri tradizionali sono al centro di un bando che è appena stato pubblicato dalla Camera di Commercio di Terni, che ha dunque deciso di concedere contributi per l’avvio e lo sviluppo di imprese basate sul recupero degli antichi mestieri.

Possono beneficare del bando le imprese che svolgono una delle attività relative alle professioni artigianali più antiche: abbigliamento su misura, pelletteria e tappezzeria, fotografia, riproduzione disegni e pittura, lavorazione ferro battuto, lavorazione pietre preziose, pietre dure, tessitura, ricamo e affini, lavorazione del vetro e della ceramica e della carta.

Le imprese interessate potranno ricevere contributi pari al 50% delle spese ammesse, a fronte di un investimento pari a 5mila euro e fino a un massimo di 20mila euro.
Le agevolazioni sono maggiorate fino al 55% nel caso di imprese femminili, o giovanili, che possono beneficiare di un contributo massimo di 21mila euro.

Vera MORETTI

A Terni, corsi di green economy

La Provincia di Terni, attraverso il Fondo Sociale Europeo, finanzia, nell’ambito del progetto Eco è Logico, sette corsi gratuiti che riguardano la green economy e che sono riservati a coloro che sono residenti e domiciliati in Provincia di Terni.

Obiettivo principale di questi corso è offrire, a coloro che sono interessati, un aggiornamento delle proprie competenze, che possa permettere di migliorare le proprie competenze e cogliere dunque nuove opportunità di lavoro e di business, che il settore della green economy offre.

Ovviamente, i partecipanti devono essere operativi nel comparto o comunque aver avuto esperienze professionali/ formative nell’ambito.
Si tratta di un settore fortemente innovativo che richiede un continuo aggiornamento delle competenze delle figure professionali che vi operano.

Il panorama giuridico in continuo mutamento, l’evoluzione delle tecnologie disponibili sul mercato e le nuove esigenze della domanda di riferimento richiedono agli operatori del settore di essere sempre aggiornati per poter cogliere le nuove opportunità di lavoro e di business che offre il processo di crescita registrato dalla green economy.

Vediamo nel dettaglio i corsi previsti:

  • Impianti e tecnologie per l’energia rinnovabile (40 ore)
  • Impianti e tecnologie per l’efficienza energetica negli edifici e sistemi di automazione KNX (50 ore)
  • Piano di fattibilità economico finanziaria impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (40 ore)
  • Piano dei costi di esercizio e manutenzione di impianti per l’efficienza energetica negli edifici (40 ore)
  • La qualità dei servizi di Operation & Maintainace di impianti per l’energia da fonti rinnovabili e di efficienza energetica (50 ore)
  • Monitoraggio di impianti per l’energia da fonti rinnovabili (40 ore)
  • Gestione tecnico amministrativa degli impianti per l’energia da fonti rinnovabili (50 ore)

Vera MORETTI

Imprese: ancora in aumento i fallimenti

L’argomento crisi è sempre tristemente attuale, tanto da riflettersi ancora pesantemente sulle imprese, ancora costrette a chiudere le serrande in massa.

I dati, a questo proposito, parlano chiaro: nei primi tre mesi del 2014 ci sono stati più di 3.600 fallimenti, ovvero 40 al giorno, 2 all’ora, per un aumento del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
In salita anche le procedure di concordato, ora 577, pari a +34,7%.

L’ aumento riguarda sia le società di capitali (+22,6%), sia le società di persone (+23,5%) e le imprese individuali (+25%).
Le regioni che soffrono di più sono Abruzzo, Liguria, Puglia, Umbria e Marche.

In controtendenza sono, invece, le aperture di procedimenti fallimentari per le imprese costituite come consorzi o cooperative, che hanno mostrato un calo di circa il 2%.
Una procedura fallimentare su 4, aperta tra l’inizio di gennaio e la fine di marzo, ha riguardato aziende che operano nel commercio (+ 24% rispetto allo stesso periodo del 2013). In crescita anche i fallimenti nell’industria manifatturiera, un comparto in cui il fenomeno era in calo nel 2013: nel primo trimestre del 2014 si contano 763 fallimenti di imprese industriali, il 22,5% in più dell’anno precedente.
Allo stesso modo, anche l’edilizia ha fatto registrare un incremento rispetto al dato 2013: +20,1% corrispondenti a 771 nuove procedure avviate.

Considerando la situazione dal punto di vista geografico, l’aumento riguarda, più o meno, tutte le aree del Paese: in misura maggiore, rispetto alla media nazionale, nel Nord Ovest (+22,8%), nel Centro (+23,0%) e nel Mezzogiorno (+27,8%); sotto la media nel solo Nord-Est (+12,5).

La Lombardia è la regione con il maggior numero di procedure fallimentari aperte (808), seguita a distanza da Lazio (364) e Toscana (293).
Le uniche regioni in cui i fallimenti appaiono in diminuzione sono la Basilicata (-17,6%), il Molise (-9,1%) e la Calabria (-2,4%).

Vera MORETTI

Bando per il turismo nei territori rurali umbri

Per migliorare la qualità turistica dei territori rurali, la Regione Umbria ha pubblicato un bando per la concessione di contributi attraverso la creazione di nuovi prodotti e servizi.

I beneficiari possono essere i Partenariati pubblico-privati, i soggetti privati e gli Enti Pubblici.

Le spese ammissibili, sostenute tra il 1° gennaio 2014 e il 31 maggio 2015, riguardano:

  • Realizzazione ed allestimento di centri espositivi;
  • Attività di progettazione e commercializzazione di pacchetti turistici;
  • Realizzazione di supporti promozionali, a carattere informativo e pubblicitario, cartacei, multimediali, produzioni radiotelevisive e cartellonistica;
  • Spese per la partecipazione e/o realizzazione di iniziative per la valorizzazione del territorio e delle sue componenti;
  • Spese generali e di coordinamento organizzativo del progetto.

Gli investimenti possono essere realizzati nell’intero territorio regionale ad eccezione dei centri urbani di Perugia e Terni.

La dimensione finanziaria degli investimenti è compresa tra 7.500 e 35.000 euro.

L’aiuto finanziario è concesso sotto forma di contributo in conto capitale pari al:
100% delle spese ammesse per gli enti pubblici e i partenariati pubblico-privati;
50% delle spese ammesse per i soggetti privati.

I soggetti interessati possono inviare la domanda di contributo entro il 31 dicembre 2013 mediante procedura telematica sul portale SIAN.

Vera MORETTI

Imprenditore di Orvieto accusato di evasione fiscale

Un imprenditore titolare di una società che opera ad Orvieto nel settore dei servizi di autotrasporti, escavazioni ed estrazione di materiali inerti sarebbe stato trovato colpevole di evasione fiscale.

In realtà, erano già stati effettuati accertamenti qualche mese fa e, avendo destato sospetti, le indagini della Guardia di Finanza sono proseguite.
L’ammontare dei soldi nascosti al fisco sarebbe di circa 1 milione di euro, per un mancato pagamento dell’Iva di 125.000 euro negli anni compresi tra il 2009 e il 2012.

L’ipotesi di reato è per “utilizzo di fatture per operazioni inesistenti” pari a circa 150.000 euro, con conseguente denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni nei confronti del legale rappresentante della suddetta Società.

Sono state anche proposte misure cautelari per quanto riguarda i beni immobili di proprietà del rappresentante legale per un importo di circa 150.000 euro, a garanzia del credito erariale.

Il fenomeno delle F.O.I. (fatture per operazioni inesistenti) sarebbe in continuo aumento e coinvolgerebbe una rete sempre più fitta di aziende “cartiere” (che emettono carta) e che sarebbero spinte dal desiderio di generare documenti fiscali che potrebbero giustificare “contabilmente” costi che in realtà non sarebbero stati mai sostenuti.
In questo modo si abbasserebbe la base imponibile su cui vengono calcolate le imposte e l’utilizzatore pagherebbe meno al Fisco, creando un dannosissimo fenomeno ovviamente a danno dell’onesto cittadino che sconta regolarmente le tasse.

Vera MORETTI