Un 2015 in crescita per il noleggio auto

Abbiamo visto ieri le previsioni di Federauto per il 2016 del mercato auto Italia, spinte anche dal forte incremento di immatricolazioni registrato nel secondo semestre del 2015. Oggi vediamo come, all’interno di questo mercato, un ruolo di primo piano continuino a giocarlo le auto aziendali e il noleggio.

Questo trend delle auto aziendali e del noleggio è stato messo in evidenza in una nota dall’Unrae (Unione Case estere): “Abbiamo assistito a una crescita del noleggio per l’evento Expo, certamente irripetibile, ma è venuta a mancare la parte più importante della domanda spontanea, quella dei privati che è in ripresa solo da questa primavera, grazie alle poderose azioni commerciali delle Case con le loro reti di vendita, e che ancora rappresenta solo il 63% delle vendite realizzate nelle nostre concessionarie”.

Il noleggio ha segnato a novembre un incremento del 35,7% e una rappresentatività del 16,8%, con buoni numeri sia per il breve sia per il lungo termine (+19,7%). Vero e proprio boom per il rent a car con +98,7%.

Negli 11 mesi del 2015 l’incremento in volume del noleggio è del 17,7%, all’interno del quale anche il canale delle società torna al segno più: + 5% sugli 11 mesi, grazie soprattutto al +10% di novembre.

Noleggio e auto aziendali vedono rosa anche sul 2016, grazie alle novità previste in Legge di Stabilità 2016, specialmente per quello che riguarda l’attuazione del piano di incentivi per l’acquisto di auto aziendali, grazie al maxi ammortamento e alle agevolazioni fiscali per l’acquisto di beni strumentali: 140%, con il limite di costo fiscalmente rilevante che passa da 18.076 a 25.306 euro.

La filiera auto pensa positivo

La filiera auto e il mercato auto italiano provano a guardare positivo. Lo fanno sulla scorta dei buoni dati con i quali si è chiuso il 2014 e di quelli altrettanto positivi che hanno aperto il 2015.

Una positività della filiera auto che viene condivisa dall’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, la quale ha rilevato come nel 2014 siano andati bene “soprattutto i Big 5, tra cui la Spagna, che continua a beneficiare del successo della sesta fase del piano incentivi Plan PIVE (+27,5%) e dell’Italia che, nonostante le difficoltà, riduce ulteriormente la distanza dalla terza posizione, a meno di 2mila unità dalla Francia“.

E, dal momento che la filiera auto è uno dei settori che maggiormente incidono sull’economia nazionale, è bene che si torni a investire seriamente su di essa. “C’è voglia di positività in Europa e in Italia – ha commentato Romano Valente, direttore generale di Unraeosservando che si sono mostrate efficaci, lì dove implementate, le azioni di attenzione all’ambiente attraverso il rinnovo del parco (Gran Bretagna) e di rilancio dei consumi tramite meccanismi di stimolo su famiglie ed imprese (Spagna)“.

L’Italia, mercato in cui spicca il potenziale dato dal volume del parco anziano e dalla dimensione del fenomeno noleggio, non riesce ancora a cogliere opportunità di rilancio col segmento delle famiglie che resta stagnante – nonostante il pallido miglioramento – e la pesante fiscalità sulle auto aziendali. Superate le incertezze legate al momento di rinnovo della più alta carica Istituzionale italiana, la Politica ha ora la possibilità di rimettere al centro della propria attenzione la riduzione del carico fiscale su famiglie ed imprese ed il rilancio dei consumi per confermare quindi nei fatti il bisogno e la voglia di positività anche da parte del sistema Italia“.

Fiscalità, costo del lavoro, integrazione della filiera auto con le altre realtà produttive italiane devono essere oggetto di una profonda revisione da parte di governo, industria e sindacati in modo che si possa agganciare definitivamente una ripresa che, ora, pare più vicina. Perderla sarebbe, per la filiera auto, una strada di non ritorno.

I veicoli commerciali sgommano sul mercato

Il mercato dei veicoli commerciali ha, all’interno del più generale mercato dell’auto, delle peculiarità proprie. Infatti, se qualcuno pensa che a causa della crisi cui le imprese sono esposte da anni possa aver avuto una flessione, si sbaglia. Se non altro per quanto riguarda il 2014, che in Italia si è chiuso con +17,5% nelle immatricolazioni di veicoli commerciali rispetto al 2013.

La tendenza al segno più sembra perdurare nel 2015, almeno stando ai dati relativi alle immatricolazioni di veicoli commerciali del mese di gennaio: +2,1% anno su anno, che se non è la doppia cifra del 2014, per lo meno prosegue nel trend positivo. In barba alla crisi e di buon auspicio per la tanto invocata ripresa.

L’Unrae, l’associazione italiana delle case automobilistiche estere, ha elaborato delle stime attraverso il proprio centro studi, dalle quali è emersa la conferma del trend rialzista. Infatti, secondo Unrae, il +2,1% registrato nel primo mese del 2015 e figlio dell’immatricolazione di 9.209 veicoli commerciali. Il mese di gennaio 2014, a sua volta, con 9.016 unità vendute aveva segnato un +12% rispetto al gennaio 2013.

Secondo il presidente di Unrae Massimo Nordio, “l’effetto confronto con un periodo caratterizzato già da crescite a doppia cifra, conferma la tendenza prevista per l’anno in corso. L’incremento ottenuto nel corso dello scorso anno, rappresenta una boccata di ossigeno per il comparto dei veicoli commerciali che nel corso degli ultimi anni è sceso a livelli di minimo”.

Inoltre, come per il mercato delle autovetture, un forte contributo al risultato complessivo è stato fornito dalle immatricolazioni a noleggio e, in questo specifico settore, dalla crescita dei furgoni e derivati di autovetture. Senza interventi di stimolo agli investimenti delle imprese il 2015 potrà esprimere un’ulteriore crescita, data dalle non più rimandabili esigenze di rinnovo del parco, che difficilmente, però, supererà le 130mila immatricolazioni complessive (+9,2%), quindi appena 10mila unità in più rispetto al 2014“.

Federauto: Iva agevolata per far ripartire il mercato

Far ripartire il mercato dell’auto attraverso misure specifiche e concrete destinate alle famiglie e alle partite Iva: è questo il forte auspicio per il 2015 emerso nell’ultimo consiglio di amministrazione di Federauto, composto dai presidenti delle associazioni di concessionari di tutti i marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, industriali e autobus.

Anche l’ultimo CdA ha confermato il pacchetto pensato per risvegliare e ampliare in modo significativo la domanda. Tra le misure proposte al governo Renzi, quelle destinate ai privati, per le quali Federauto ha ipotizzato la riduzione dell’aliquota Iva per un triennio, con beneficio decrescente. Si tratterebbe di un piano finalizzato al rinnovo del parco con anzianità superiore a 10 anni (che conta circa 14 milioni di autoveicoli).

L’incentivo sarebbe concesso a condizione che le case automobilistiche mettano a disposizione dell’acquirente una cifra equivalente al beneficio a carico dello Stato, sulla falsariga dell’ultima “rottamazione governativa”. Secondo Federauto, questa misura genererebbe una domanda aggiuntiva di circa 252mila auto l’anno, pari a 756mila nel triennio.

Per Federauto credito o deduzione di imposta sarebbero, invece, le leve utili per sostenere solo la domanda di auto, veicoli commerciali e industriali, destinati alle partite Iva. Per la Federazione dei concessionari questo intervento potrebbe generare 75mila autoveicoli aggiuntivi (210mila in 36 mesi). Se le proposte di Federauto fossero adottate, nel triennio considerato il mercato italiano si alzerebbe, sommando i privati alle partite Iva, di quasi 1 milione di pezzi (966mila).

Probabilmente al quarto anno si tornerebbe a un mercato “normale”, sia per la lenta ma naturale uscita dalla crisi dell’economia reale, sia perché l’uscita graduale dagli incentivi non lascerebbe strascichi. In aggiunta, Federauto fa notare che questi strumenti genererebbero un beneficio che andrebbe tutto in tasca ai privati, alle famiglie e alle imprese, categorie fiscalmente penalizzate dagli ultimi governi quando acquistano o utilizzano un autoveicolo.

Nel CdA si sono affrontante anche le differenze tra le proposte di Federauto e quelle di altre importanti associazioni della filiera. “Con Unrae, che rappresenta i Costruttori Esteri, abbiamo ampie convergenze di vedute – ha affermato Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto -. Convergenze che ci hanno portato, ad esempio, a presentare al Governo un piano congiunto Anfia, Unrae e Federauto per l’eliminazione del superbollo sulle vetture prestazionali. L’unica differenza riguarda i provvedimenti richiesti per i privati, ossia per le famiglie. Infatti Unrae ha puntato sul credito o detrazione d’imposta, mentre Federauto ritiene più efficace puntare sull’Iva agevolata”. Una soluzione che, secondo la Federazione dei concessionari, in un momento di crisi di liquidità come quello attuale, farebbe risparmiare alle famiglie “tutto e subito”, essendo nel contempo molto facile da comunicare e assolutamente priva di burocrazia.

Secondo Federauto, infatti, introducendo l’Iva agevolata per tre anni si alzerebbe il mercato dei privati di circa il 18%, mentre quello derivante dalle partite Iva potrebbe registrare un aumento del 5% grazie al credito e alla detrazione d’imposta. Confrontando il pari periodo di 3 anni, Federauto propone misure per alzare il mercato di circa il 23% (966mila pezzi) contro il +5% della proposta Unrae (210mila), con una differenza di 756mila vetture.

Rallenta il mercato auto ma il 2014 resta positivo

Buone notizie per il mercato auto italiano. Secondo i dati pubblicati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a novembre ha totalizzato 107.965 immatricolazioni, il 4,9% in più rispetto a novembre dello scorso anno. Nei primi undici mesi del 2014, i volumi immatricolati dal mercato auto italiano si attestano a 1.267.517 unità, +4,3% rispetto allo stesso periodo del 2013.

Secondo i dati preliminari, come già nei due mesi precedenti, anche a novembre il mercato auto ad alimentazione alternativa supera il 18% di quota e registra un incremento di quasi il 23% rispetto a novembre 2013. Le vetture a GPL e metano registrano, nel mese, rispettivamente aumenti del 30% e del 13,6%, con quote pari al 10,5% nel primo caso e 6% nel secondo. La quota delle auto eco-friendly sfiora così il 15,9% nel cumulato da inizio anno, superando, in termini di volumi, il livello dell’intero 2013.

L’andamento delle vendite sul mercato auto italiano è migliorato nella seconda parte dell’anno, passando dal 14,4% di quota nel primo semestre, al 18% medio nei 5 mesi successivi. Nei primi 11 mesi dell’anno, le vetture a GPL detengono una quota del 9% e le vetture a metano del 5,2%. Le vetture ibride/elettriche risultano in crescita del 15% nel mese e del 43% nel cumulato.

In aumento anche le immatricolazioni di vetture diesel, che toccano la quota del 55,4% nel mese e del 55,3% nel cumulato. In calo, al contrario, i modelli a benzina, che rappresentano, nel cumulato, meno di un terzo del mercato (29%).

Secondo l’anticipazione dello scambio di dati tra Anfia e Unrae, a novembre 2014 gli ordini del mercato auto sono circa 120mila, l’11% in più rispetto a novembre 2013. Nei primi 11 mesi del 2014, gli ordini sfiorano 1 milione e 280mila unità, +6,5% rispetto allo stesso periodo del 2013.

Segno positivo anche a novembre per il mercato auto italiano, nonostante il rallentamento dei ritmi di crescita rispetto al mese precedente – ha commentato Roberto Vavassori, Presidente di Anfia -. Dopo un primo semestre in rialzo del 3,5%, e un terzo trimestre a +4%, il bimestre ottobre-novembre ha superato del 7,4% le immatricolazioni totalizzate nello stesso bimestre di un anno fa. Ci sono tutti gli elementi per confermare una previsione di chiusura d’anno positiva, attorno a 1.356.000 unità immatricolate, circa 50.000 in più rispetto al 2013, volumi non distanti da quelli del 1979 (1.397.039 unità), ovvero di 35 anni fa”.

“Un contributo alla piccola ripresa dei consumi a cui stiamo assistendo negli ultimi mesi, potrebbe derivare anche dalla diminuzione dei prezzi dei carburanti, incominciata lo scorso agosto e tuttora in atto – ha proseguito Vavassori. Tra luglio e ottobre, la riduzione del prezzo medio mensile è del 2,9% per la benzina, del 2,6% per il gasolio e del 2,5% per il GPL. Continua, tuttavia, a crescere l’incidenza fiscale sui prezzi di carburanti, nel mese di ottobre pari 60,8% sul prezzo alla pompa per la benzina, del 56,9% su quello del gasolio e del 37,7% sul prezzo del GPL. Un fenomeno, questo, che limita gli effetti positivi del calo del prezzo del petrolio nel nostro Paese rispetto ad altri Paesi europei”.

Immatricolazioni auto in aumento anche in aprile

L’inversione di tendenza si sta rivelando una certezza e non una casualità.
Per il quinto mese consecutivo, infatti, il mercato automobilistico ha registrato un segno positivo.

L’incremento, dell’1,9%, diffuso da UNRAE sulle immatricolazioni auto rispetto ad aprile 2013, conferma dunque la ripresa, seppur timida, del settore, che ha patito molto la crisi economica.

Se si considerano gli indici relativi ai mesi scorsi, però, si nota che i dati sono in calo, poiché degli incrementi registrati (+2,2 a dicembre 2013, +3,8 a gennaio, +9,2% a febbraio, +5,3% a marzo), quello del mese appena passato è il più esiguo.

Ancora una volta, è stato il noleggio a fare da traino, mentre le vendite private sono ancora ferme.

Nel quarto mese dell’anno le immatricolazioni sono state 119.099 rispetto alle 116.838 di aprile 2013. Con i numeri di aprile il primo quadrimestre del 2014 si chiude con un incremento del 5% rispetto ad un anno fa, con 496.318 immatricolazioni a fronte delle 472.656 dello stesso periodo dello scorso anno.

Nel cumulato dei primi quattro mesi del 2014 calano di 2.500 unità le vetture vendute alle famiglie, indicatore significativo dello stato di salute del mercato.
Su base mensile ad aprile 2014 le immatricolazioni dei privati sono scese del 3,9% rispetto allo stesso mese di un anno fa, mentre i noleggi hanno fatto registrare un +19% nel mese. Per quanto riguarda i trasferimenti di proprietà ad aprile si è registrata una crescita del 5,1%, con un cumulato piuttosto stabile nel primo quadrimestre (+0,6%).

Ha dichiarato a proposito Massimo Nordio, presidente dell’UNRAE: “Guardando avanti, pur apprezzando il rilancio della Legge n. 134 del 7 agosto 2012, sugli incentivi alle auto a Basse Emissioni Complessive (BEC), dobbiamo rilevare che le famiglie potranno beneficiarne in misura limitata ai soli acquisti di vetture GPL, metano, ibride ed elettriche. Resta da valutare l’efficacia dell’azione di Governo sul reale rilancio dei consumi e dell’economia, visto il miglioramento dell’indice di fiducia dei consumatori fornito dall’ISTAT. Purtroppo la parte significativa dell’anno (50% delle vendite annuali nei primi 5 mesi) sta ormai passando, rendendo complicate le possibilità di recupero del nostro settore nel secondo semestre“.

Vera MORETTI

Crisi del settore automobilistico: per ora nessuna luce

Il mercato automobilistico sta attraversando un periodo di crisi dura e, per questo, le case automobilistiche stanno studiando misure per arginare la flessione della domanda senza, però, gravare sulle casse dello Stato.

Le istituzioni, per ora, non sembrano essere particolarmente sensibili alla problematica e anche la Consulta Automotive non sembra per il momento portare a risultati concreti, come è stato confermato durante il congresso “La Capitale Automobile Service“, promosso dal Centro Studi Fleet&Mobility, che si è svolto a Roma.

Massimo Nordio, presidente dell’Unrae, ha dichiarato a proposito: “Non più di una settimana fa si parlava di revisione della deducibilità e detraibilità dei costi dell’automobile, mentre oggi sembra che queste ipotesi non esistano più. Nonostante le nostre azioni continue e martellanti, spariscono gli interlocutori politici. I tavoli che si erano aperti, adesso non si aprono più. Stiamo studiando nuove strade perché non possiamo fermarci. Tuttavia noi automobilisti siamo indifesi“.

Gli ha fatto eco Gianmarco Giorda, direttore generale dell’Anfia: “Le istituzioni lavorano sulle emergenze, c’è il rischio che vedendo il segno positivo del mercato auto in gennaio possano accantonare il problema del settore. In realtà se non si inverte il trend economico generale non cambieranno neanche le performance del settore auto”.

E Saverio Greco, vicepresidente di Federauto, ha aggiunto che nel 2013 “le concessionarie sono state le uniche persone giuridiche che hanno sostenuto proporzionalmente gli acquisti con i km 0. Le auto immatricolazioni rappresentano il 15% del mercato e questa è una patologia sulla quale si deve per forza intervenire a livello strutturale”.

Fabrizio Ruggiero, presidente dell’Aniasa, ha infine voluto sottolineare che le difficoltà economiche non hanno avuto lo stesso peso su tutta la filiera: “Il noleggio riesce a gestire meglio rispetto alle case automobilistiche i periodi di crisi agendo sulla leva dell’allungamento delle durate contrattuali. E’ indubbio che il trattamento fiscale sulle auto aziendali in Italia sia penalizzante. Definire livelli di fiscalità adeguata porterebbe a un potenziale sviluppo del mercato perché le aziende clienti potrebbero decidere di allargare il numero di dipendenti a cui concedere l’auto aziendale”.

Vera MORETTI

Veicoli commerciali: niente ripresa, calo anche in ottobre

Aveva fatto ben sperare, il mercato dei veicoli commerciali, nel mese di settembre, quando era stata registrata una ripresa delle immatricolazioni degli autocarri con peso totale fino a 3,5 tonnellate.

Ma il mese di ottobre non ha saputo mantenere gli stessi livelli e, anzi, ha fatto registrare una ulteriore flessione.

Massimo Nordio, presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, ha dichiarato a proposito: “Nel corso del mese di ottobre, secondo le stime elaborate e diffuse dal nostro Centro Studi, le immatricolazioni di veicoli commerciali sono scese dell’11% a 9.626 unità, rispetto alle 10.815 di un anno fa“.

In realtà, non si può neanche parlare di ripresa effettiva in settembre, perché, se i dati di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2012, sono da considerarsi migliori, è anche vero che, facendo la somma complessiva dei primi 10 mesi del 2013, la flessione al ribasso è ancora più profonda, pari al 16,7% con 81.396 veicoli complessivamente venduti, rispetto ai 97.683 dello scorso anno.

Ha proseguito Nordio: “Lo scenario del mercato continua a presentarsi molto depresso e il settore si appresta a chiudere l’anno in ulteriore flessione rispetto al calo superiore al 30% dello scorso anno. In particolare, confermiamo la nostra stima di una riduzione di oltre il 14% a circa 100.000 unità immatricolate nel 2013. Per il prossimo anno, in assenza di sostegni concreti al settore per favorire consumi ed investimenti il mercato difficilmente potrà esprimere l’attesa inversione di tendenza, limitandosi ad una debole crescita, dovuta principalmente a non più rimandabili esigenze di rinnovo delle componente business a fronte di costanti difficoltà dei piccoli imprenditori ed artigiani, considerato anche il livello di vendite complessive fortemente depresso al quale il mercato è sceso“.

Vera MORETTI

Buone le vendite dei veicoli commerciali a settembre

Sembra che settembre abbia segnato una ripresa per il mercato dei veicoli commerciali, ovvero gli autocarri con peso totale a terra fino a 3,5 tonnellate.
I dati diffusi dal Centro Studi Unrae, infatti, attestano che nel nono mese dell’anno sono stati venduti 8.273 veicoli, con una flessione dello 0,5% rispetto ai 8.315 dello stesso periodo 2012.

La notizia, però, è incoraggiante perché nel settembre dello scorso anno le vendite di veicoli commerciali erano calate del 29%, perciò i risultati del 2013 fanno presagire ad un periodo di ripresa, che sarebbe assolutamente necessaria, per un comparto che ha accusato pesantemente la crisi.

In attesa dei dati di ottobre, determinanti per sapere se davvero è in atto un miglioramento del mercato, è opportuno ricordare che nei primi 6 mesi dell’anno, i veicoli commerciali hanno archiviato una flessione superiore al 20%, cui ha fatto seguito il calo del 10,9% a luglio, del 22,6% ad agosto e la sostanziale stabilità di settembre.

Massimo Nordio, presidente dell’Associazione delle Case automobilistiche estere, ha dichiarato a proposito: “Se è vero che il mercato dei veicoli da lavoro è da sempre un indicatore anticipatore di un miglioramento del ciclo economico, ci auguriamo che le norme in discussione in Parlamento e quelle in fase di attuazione governativa possano prevedere sostegni concreti al settore, per far ripartire consumi ed investimenti. Alle condizioni attuali, dopo il calo del 32% del totale 2012, i veicoli commerciali si apprestano a chiudere l’anno, secondo le nostre stime, con un’ulteriore pesante flessione di oltre il 14% e circa 100.000 veicoli complessivamente venduti“.

Vera MORETTI

Massimo Nordio nuovo presidente Unrae

Massimo Nordio, amministratore delegato di Volkswagen Group Italia, eletto dall’Assemblea Generale dei soci decimo presidente Unrae per il periodo 2013-2015, alla luce della pressione fiscale che sta mettendo in seria difficoltà imprese e famiglie, ha dichiarato che l’Unrae deve in qualche modo farsi promotrice di un’azione efficace nei confronti di chi è il difficoltà.

A parte la deducibilità su spese e manutenzione legate all’auto, e prevista solo per le imprese, nient’altro è previsto per agevolare i contribuenti, se si escludono i diversamente abili e la deducibilità del contributo al Servizio Sanitario Nazionale, versato contestualmente al premio RCAuto.

Appena succeduto a Jacques Bousquet come presidente dell’Associazione delle Case automobilistiche estere, Nordio ha dichiarato: “Interventi in tal senso potrebbero produrre effetti benefici anche per la filiera distributiva dell’automobile che versa in una situazione critica senza precedenti. Anche verso le aziende bisognerà avere un’attenzione specifica sui criteri della fiscalità che ci hanno tecnicamente già messo fuori dall’Europa. Semplificazione amministrativa (con particolare riferimento all’IPT) e revisione del superbollo saranno, inoltre, le priorità per il prossimo biennio. In questa ottica, l’Unrae intende rendere ancora più stretto il dialogo con le istituzioni, allo scopo di riportare la dimensione del business dell’intera filiera a valori sostenibili per l’occupazione e l’economia, mentre – allo stesso tempo – con le altre Associazioni continueremo il confronto costruttivo, ricercando le opportune coesioni per dare maggiore consistenza al mondo automotive“.

Il suo discorso di insediamento, dunque, ha espresso parole dure ma anche ottimistiche, con la speranza che l’Italia possa riprendere una posizione di rilievo in Europa e Nordio è convinto che Unrae possa avere un ruolo importante in questo senso.

Vera MORETTI