E-commerce, agli italiani piace mobile

Lo shopping online è un’esperienza d’acquisto che ha innumerevoli aspetti positivi. Uno di questi è il fatto che l’ e-commerce può essere praticato in mobilità e ovunque ci si trovi. È questa la sua forza principale, che fa sì che il 79% degli italiani (a fronte di un 75% di europei) si dica soddisfatto della propria esperienza d’acquisto online, almeno stando ai risultati dello studio Ups Pulse of the Online Shopper.

Noi italiani, per quanto possa sembrare strano, siamo più avanti in fatto di e-commerce anche su un altro fronte: quello degli acquisti in mobilità. Secondo lo studio Ups, infatti, gli acquirenti dell’online scelgono soluzioni multicanale, con la maggioranza di europei e asiatici (il 79%) che utilizzano il canale mobile. In Italia, però, il 58% di chi fa e-commerce acquista tramite smartphone e il 75% tramite tablet. La media europea è, rispettivamente, del 50 e del 60%.

Ma chi è l’italiano medio dell’ e-commerce? Secondo Ups, ha 40 anni, un lavoro a tempo indeterminato e una retribuzione che oscilla tra i 15mila e 30mila euro all’anno, vive in città (58%) e ha un nucleo familiare composto da 3-4 persone (61%).

Per lui, come per gli altri soggetti analizzati nello studio, rimangono ancora alcune zone grigie per quanto riguarda l’ e-commerce che spaventano parte dei potenziali acquirenti, che vorrebbero un controllo maggiore sulle procedure di spedizione e di consegna. La flessibilità nelle consegne e quella nei resi, infatti, sono nell’analisi Ups le aree con il livello di soddisfazione più basso nel mondo, a differenza, per esempio, della disponibilità di siti internet nella lingua locale o preferita (73%) e le possibilità di pagamento e consegna internazionali (63%), che in Europa hanno riscosso il maggior livello di soddisfazione con il 73 e il 63% del totale.

Ci sono poi i discorsi resi e spese di spedizione. Secondo lo studio Ups, una politica di resi semplice e chiara induce i consumatori europei a esprimere commenti positivi sul retailer e a tornare da lui ad acquistare. Non a caso, il 50% degli acquirenti online in Italia sostiene che la facilità dei resi e dei cambi va migliorata, il 73% legge la politica dei resi prima di acquistare online, il 66% sarebbe disposto a fare più acquisti da rivenditori con una politica dei resi semplice.

Per quanto riguarda le spese di spedizione, sono queste il maggior motivo di abbandono del carrello in prossimità dell’acquisto da parte degli italiani, che avviene nell’88% dei casi. I costi di spedizione, infatti, nel 54% dei casi fanno aumentare la spesa più del previsto e, purtroppo, quasi mai sono indicati prima dei passaggi finali. Ragion per cui, la maggior parte degli italiani che ricorre all’ e-commerce (70%) considera fondamentale la consegna gratuita.

Tornando in Italia, l’ e-commerce tricolore ha un’altra caratteristica che lo distingue da quello del resto del mondo: il rapporto con i social media. Se, infatti, meno della metà degli europei mette “Mi piace” sulla pagina Facebook del brand presso cui fa shopping, lo fa invece il 70% degli italiani. Un dato che li avvicina all’81% totalizzato dai consumatori asiatici.

Per far girare l’economia bisogna sostenere i consumi: ecco pronti 110 milioni per gli incentivi

L’economia torna a girare, se i consumi tornato a salire. Questa sembrerà una banalità, ma è una sacrosanta verità. Proprio perché i consumi tornino a salire, il ministro dello Sviluppo Economico, On. Paolo Romani, ha firmato in questi giorni il decreto con cui vengono assegnati i fondi ancora disponibili per il sostegno della domanda finalizzata a obiettivi di efficienza energetica, ecocompatibilità e di miglioramento della sicurezza sul lavoro. Si tratta di risorse residue del piano governativo di incentivi varato lo scorso aprile per sostenere i consumi. L’ammontare degli incentivi dovrebbe essere di circa 110 milioni di euro.

Il fondo unico degli incentivi verrà reso disponibile per le prenotazioni dei rivenditori e consumatori a partire dal prossimo 3 novembre. Fino a quella data, i 7 settori incentivati che ancora presentano una disponibilità di risorse rispetto alla dotazione iniziale, potranno continuare a prenotare i contributi secondo le modalità già in vigore.

I settori che verranno coinvolti negli incentivi al consumo sono dieci:

  • cucine componibili;
  • efficienza energetica industriale: batterie di condensatori, inverter, motori ad alta efficienza, UPS;
  • elettrodomestici: cappe climatizzate, cucine a gas, forni elettrici, lavastoviglie, piani di cottura, pompe di calore per acqua calda;
  • gru a torre per l’edilizia;
  • immobili ad alta efficienza energetica: immobili fabbisogno energetico 30%, immobili fabbisogno energetico 50%;
  • macchine agricole e movimento terra;
  • motocicli: motocicli elettrici e ibridi, motocicli fino a 400cc o fino a 70kw “euro 3”;
  • nautica: motori fuoribordo, stampi per scafi da bordo;
  • rimorchi: rimorchi cat.04 con ABS, rimorchi cat.04 con ABS + antiribaltamento, semirimorchi cat.04 con ABS, semirimorchi cat.04 con ABS + antiribaltamento;
  • banda larga.