Veicoli commerciali: le vendite continuano a calare

Le vendite di veicoli commerciali continuano a scendere.

ACEA, l’Associazione dei Costruttori Europei di Automobili, ha infatti reso noti i dati che riguardano il mese di ottobre e che, ancora una volta, sono caratterizzati da segno negativo.
Le vendite sono a -16,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un conseguente calo a -33% del consolidato dei primi dieci mesi 2012, pari a 110.804 unità.

Massimo Tentori, responsabile della divisione Trucks di Federauto, ha definito questi dati “sconfortanti”, dovuti purtroppo ad una grave crisi di liquidità da parte delle imprese del trasporto merci.
Ciò è lo specchio di un mercato italiano dei veicoli pesanti, in vera difficoltà, che pone il nostro Paese come fanalino di coda a livello europeo.

Tentori ha dichiarato: “Le nuove disposizioni introdotte con il decreto legislativo 9 novembre 2012, n. 192 per combattere i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, costituiscono certamente un elemento di positività, considerato che l’Italia si trova all’ultimo posto nelle classifiche europee sulla tempestività dei pagamenti fra imprese e, soprattutto, di quelli della pubblica amministrazione alle imprese, ma occorre una programmazione a livello di politica centrale per stimolare una ripresa del nostro specifico comparto. La necessità di conciliare le esigenze di rinnovo del parco circolante, in chiave ambientale e di maggiore sicurezza, e di un accesso sostenibile al credito restano una priorità”.

Vera MORETTI

La crisi automobilistica colpisce anche i veicoli commerciali

Le vendite di automobili stanno conoscendo forse la loro peggiore annata e non è da meno, purtroppo, nemmeno il settore dei veicoli commerciali.

I dati, resi noti dall’ACEA, Associazione Costruttori Europei di Automobili, infatti, fotografano una situazione critica anche per quanto riguarda il trasporto merci, con un calo del 28,2% relativo solo al mese di settembre.
E, cosa ancora più drammatica, il Governo sta a guardare, senza prendere provvedimenti per risanare un settore in agonia.

Come si dovrebbe intervenire a proposito? Massimo Tentori, responsabile della divisione Trucks di Federauto, tra le altre cose, denuncia: “Da un lato, abbiamo un’offerta di veicoli commerciali e industriali Euro 6 introdotti sulle strade d’Europa ancor prima che i relativi standard di emissioni diventassero obbligatori, dall’altro mancano le opportunità di mercato per sostituzione del parco circolante e, nel contempo, strumenti di politica economica e stimoli che consentano al mondo del trasporto italiano di rinnovare il proprio parco”.

Tentori non è contrario all’innovazione, che permette ai nuovi veicoli di limitare l’emissione di sostanze inquinanti, ma è consapevole che in Italia si è ancora lontani dal raggiungimento di una vera consapevolezza ecologica: “in Italia preferiamo affidarci, specie in prossimità della stagione invernale, a provvedimenti estemporanei di blocco temporaneo della circolazione dei veicoli obsoleti, con pochi controlli e senza un adeguato e reale quadro sanzionatorio”.

Ci sono ancora in circolazione, almeno nel nostro pese, molti mezzi obsoleti che, rispetto ai mezzi di ultimissima generazione, emettono sostanze inquinanti in quantità trenta-quaranta volte maggiore rispetto ai nuovi modelli, che, crisi o no, dovrebbero essere messi al bando.

Questa potrebbe essere una spinta per risvegliare un mercato ormai stagnante, e che necessita quanto prima di efficaci contromisure.

Vera MORETTI

Iveco trasforma i crediti in veicoli

Iveco si mobilita in aiuto delle imprese che operano con gli Enti Pubblici e che si trovano in difficoltà a causa dei ritardi negli incassi. Grazie ad un progetto sviluppato con la sua finanziaria, la società di Fiat Industrial rileva i crediti già sorti i futuri di un’azienda verso un Ente pubblico, trasformandoli in veicoli industriali e commerciali.

Il progetto prevede una cessione di credito notificata, che genererà un’anticipazione valida per l’acquisto di veicoli industriali e commerciali Iveco o per la stipula di contratti di leasing per l’ammontare del credito ceduto.

Francesca SCARABELLI 

In crescita le immatricolazioni dei veicoli pesanti

I veicoli pesanti, si sa, hanno un mercato a sé, e anche i dati che riguardano questa fetta di mercato sono diversi rispetto a quelli relativi ai veicoli “normali”.

L’Acea, l’associazione europea dei costruttori di autoveicoli, ha reso noti i dati relativi al mese di settembre, che è stato caratterizzato da un aumento di vendite in Europa del 4,5%. Ma, nonostante il segno positivo, la situazione non è rosea per tutti i Paesi.

Molto bene è andata in Gran Bretagna, che ha registrato un considerevole +8,7% e seguita da Germania, +7,7%, e da Spagna, +4,7%. In controtendenza la Francia, che ha subito un calo delle immatricolazioni del 3,5%. In questa analisi mancano i dati italiani, poiché non c’è una rilevazione ufficiale, ma la stima di Acea parla di un calo del 6,3%.

In cifre, i veicoli fino a 3,5 tonnellate venduti in settembre sono 143.086, con un incremento del 3,3% su settembre 2010.

Se si considerano i primi nove mesi dell’anno, si tratta di 1.177.250 unità (+7,7%) e i mercati migliori si confermano Germania (+19,1%) e Gran Bretagna (+18,5%), mentre la Francia registra un incremento de solo 1,8% e la Spagna addirittura una flessione del 9%. La stima Acea sull’Italia mostra, sempre nei primi nove mesi, un calo dell’1,5%.

Per quanto riguarda i veicoli oltre le 3,5 tonnellate, le immatricolazioni per il mese di settembre sono state in tutto 25.690, con un incremento, in tutta Europa, del 13% che, facendo una somma dei primi nove mesi dell’anno, salgono a 243.108 unità pari ad un incremento de 34,8%. La Francia in questo caso è in testa alla classifica delle vendite con un +45,9%, seguita da Gran Bretagna (+31%), Germania (+27,8%) e Spagna (+25,5%). Le stime per l’Italia mostrano una crescita del 7,5%.

Per quanto riguarda i veicoli superiori a 16 tonnellate, l’Europa ha registrato a settembre 21.903 immatricolazioni. Stando ai dati relativi ai primi nove mesi, si parla di  175.527 immatricolazioni, con un aumento di ben il 44,3%. Anche questa volta, a segnalare la crescita maggiore sono state Francia (+52,9%), Gran Bretagna (+47,8%), Germania (+32%) e Spagna (+26,6%). Le stime per l’Italia parlano di una crescita del 12,3%. L’unico Paese a mostrare cifre in rosso è la Grecia (-58,5%).

Vera Moretti

Immatricolazioni in crescita per i veicoli commerciali: +15,7%

Un aumento delle immatricolazioni pari al 12,3% in più rispetto al 2010. E’ positivi il bilancio registrato dall‘Acea, l’associazione delle principali case automobilistiche europee, sui dati delle vendite e immatricolazioni di veicoli commerciali e industriale nel 2011. Per il mese di luglio 2011, Acea ha rilevato in Europa un aumento delle immatricolazioni pari al 3,2%, che ha raggiunto nel mese di agosto il picco record del 15,7%, fino a 123.032 unita’. Il consuntivo dei primi otto mesi dell’anno chiude con 1.310.148 veicoli immatricolati e con una crescita rispetto al 2010 del 12,3%. Questo andamento riguarda sia i veicoli commerciali fino a 35 quintali di portata (+8,6% negli otto mesi) che i veicoli industriali oltre i 35 quintali (+38,3%). Resta stanziale invece il mercato degli autobus che registra un -1,9% per il 2011.

Al primo posto tra i mercati più dinamici troviamo la Germania con una crescita complessiva pari al 23,3%. Medaglia d’argento al Regno Unito, con +21,1%, seguita dalla Francia (+6,4%) e dall’Italia (+0,7%). Fanalino di coda la Spagna in contrazione del 6,3%. ”Il mercato italiano non e’ particolarmente dinamico – commenta il Centro Studi Promotor GL Events – anche se il quadro complessivo e’ certamente migliore rispetto all’andamento delle immatricolazioni di autovetture. In Italia si sono registrati infatti a fine agosto un calo dello 0,9% per i veicoli commerciali, una crescita dell’8,4% per i veicoli industriali e un incremento del 35,8% degli autobus le cui immatricolazioni erano state particolarmente penalizzate negli ultimi anni”.

Alessia Casiraghi