La crisi automobilistica colpisce anche i veicoli commerciali

Le vendite di automobili stanno conoscendo forse la loro peggiore annata e non è da meno, purtroppo, nemmeno il settore dei veicoli commerciali.

I dati, resi noti dall’ACEA, Associazione Costruttori Europei di Automobili, infatti, fotografano una situazione critica anche per quanto riguarda il trasporto merci, con un calo del 28,2% relativo solo al mese di settembre.
E, cosa ancora più drammatica, il Governo sta a guardare, senza prendere provvedimenti per risanare un settore in agonia.

Come si dovrebbe intervenire a proposito? Massimo Tentori, responsabile della divisione Trucks di Federauto, tra le altre cose, denuncia: “Da un lato, abbiamo un’offerta di veicoli commerciali e industriali Euro 6 introdotti sulle strade d’Europa ancor prima che i relativi standard di emissioni diventassero obbligatori, dall’altro mancano le opportunità di mercato per sostituzione del parco circolante e, nel contempo, strumenti di politica economica e stimoli che consentano al mondo del trasporto italiano di rinnovare il proprio parco”.

Tentori non è contrario all’innovazione, che permette ai nuovi veicoli di limitare l’emissione di sostanze inquinanti, ma è consapevole che in Italia si è ancora lontani dal raggiungimento di una vera consapevolezza ecologica: “in Italia preferiamo affidarci, specie in prossimità della stagione invernale, a provvedimenti estemporanei di blocco temporaneo della circolazione dei veicoli obsoleti, con pochi controlli e senza un adeguato e reale quadro sanzionatorio”.

Ci sono ancora in circolazione, almeno nel nostro pese, molti mezzi obsoleti che, rispetto ai mezzi di ultimissima generazione, emettono sostanze inquinanti in quantità trenta-quaranta volte maggiore rispetto ai nuovi modelli, che, crisi o no, dovrebbero essere messi al bando.

Questa potrebbe essere una spinta per risvegliare un mercato ormai stagnante, e che necessita quanto prima di efficaci contromisure.

Vera MORETTI