Startup da adottare

E’ stato presentato un nuovo progetto a sostegno delle startup italiane, a cura di Piccola Industria Confindustria e Intesa SanPaolo.

Si chiama AdottUP e prevede che le neo imprese innovative più promettenti vengano “adottate” dalle PMI del nostro Paese.
Secondo questa iniziativa, tutte le 150 pmi appartenenti a Confindustria potrebbero diventare un piccolo incubatore per start up.

Intesa SanPaolo, per incoraggiare il progetto, ha deciso di stanziare ben 200 milioni di euro, anche se il vero obiettivo è creare una nuova sinergia tra i giovani imprenditori innovativi e la piccola impresa, apportando nuova linfa ad un settore in serie difficoltà.
Luigi Paparoni, direttore di Piccola Industria, ha presentato così questa nuova idea: “Il progetto nasce da una visione precisa del presidente Vincenzo Boccia: in un contesto in rapida evoluzione, che impone la costante ricerca della qualità e dell’eccellenza in ogni aspetto della produzione, spesso le aziende soprattutto se piccole, non riescono ad innovare in maniera diretta. Per evitare questo rischio, una strada da percorrere è “innestare” nelle PMI esistenti le start up innovative. Al contempo si riesce a fornire una risposta alle nuove realtà imprenditoriali che hanno bisogno di mentorship e tutoraggio”.

La selezione avverrà tra le startup iscritte ad Officine Formative, ovvero la scuola d’impresa di IntesaSanPaolo e giudicate principalmente in funzione del rafforzamento del sistema.
Particolare attenzione verrà rivolta nei confronti delle proposte “nel campo dell’e-commerce, che può essere uno strumento utile per rendere più “dolce” l’internazionalizzazione delle PMI”.

Entro metà settembre dovrebbe concludersi la prima selezione, per poi avviare le prime “adozioni” entro la fine dell’anno.

Vera MORETTI

Accordo Confindustria Lombardia e Intesa Sanpaolo per le pmi

E’ stato sottoscritto un accordo, a Milano presso la sede di Assolombarda, presentato da Ambra Redaelli, presidente Piccola Industria Confindustria Lombardia, Giuseppe Castagna, direttore generale e responsabile della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Vincenzo Boccia, presidente Piccola Industria Confindustria e Alvise Biffi, presidente Piccola Impresa Assolombarda.

L’intesa è nata per affrontare la grave crisi che il Paese sta affrontando e, in particolare, per rafforzare il dialogo tra imprese e banca, alla base di una concreta ripresa.
Solo andando incontro alle richieste delle piccole e medie imprese, facilitandone l’accesso al credito, si potrebbe vedere una luce alla fine del tunnel.
Le pmi, infatti, rappresentano la struttura portante dell’economia del Paese, e se affondano loro, anche l’Italia rischia di non riprendersi.

L’intento dell’accordo è, dunque, quello di mettere a disposizione delle pmi lombarde un plafond di 2,6 miliardi di euro e che rafforza ancor di più la collaborazione tra le Associazioni territoriali di Confindustria Lombardia e Intesa Sanpaolo che hanno ratificato a livello regionale l’accordo nazionale sottoscritto da Confindustria Piccola Industria e il Gruppo Intesa Sanpaolo che prevede un plafond di 10 miliardi di euro, di cui 200 milioni di euro dedicati a finanziare progetti innovativi di nuove imprese.

La prima mossa da fare è rendere le pmi sempre più competitive sui mercati internazionali, specialmente quelli dei paesi emergenti, che, nel 2015, avranno un peso a livello mondiale superiore al 50%.
In realtà, le imprese della Lombardia non sono state a guardare, tanto da avere già il 38% dell’export diretto verso i paesi emergenti, ma i margini di miglioramento ci sono.

A tal fine, l’accordo propone una piattaforma di prodotti, eventi e servizi consulenziali a supporto delle strategie di espansione e di internazionalizzazione delle pmi.
Tra le soluzioni finanziarie più innovative c’è Export Facile, un prodotto di copertura del rischio d’insolvenza dei debitori esteri fino al 100% a fronte dei crediti ceduti pro-soluto.
Export Facile, inoltre, fornisce alle imprese liquidità aggiuntiva e alternativa alle tradizionali linee di credito, supportando le strategie di esportazione delle imprese e facilitandone il commercio con l’estero.
Sono già 4.257 le aziende lombarde che potrebbero usufruire di questa soluzione e, per definire le operazioni, Intesa Sanpaolo incontrerà queste imprese entro il 2013.

L’accordo propone servizi di consulenza specialistica per le pmi che affrontano momenti di discontinuità e cambiamento in ottica di crescita e fornisce soluzioni per l’avvio di processi di aggregazione.
Sono previste anche forme di collaborazione come la costituzione di Reti d’Impresa, operazioni di finanza straordinaria, passaggi generazionali, ricerca partner su scala nazionale e internazionale. Il servizio è fornito dalla Divisione Corporate & Investment Banking-Banca IMI e si avvale della collaborazione di appositi specialisti presenti sul territorio, mettendo a disposizione servizi tradizionalmente accessibili solo alle
aziende di grandi dimensioni.

Importante non è solo supportare le imprese già esistenti, ma anche favorire l’attivazione di quelle nuove.
Da questo punto di vista, però, emergono dati incoraggianti: a quanto pare, infatti, la probabilità di sopravvivenza delle startup italiane è superiore a quelle tedesche. Le nuove attività nostrane, inoltre, crescono più rapidamente: negli ultimi 6 anni hanno creato 2,76 milioni di nuovi posti di lavoro (pari al 17% degli occupati).

Per agevolare la nascira di nuove imprese, Piccola Confindustria ha presentato AdottUp, che prevede un coinvolgimento attivo in termini di “tutorship” da parte di aziende associate, l’accordo odierno prevede servizi e iniziative volti a facilitare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese.
Le migliori idee imprenditoriali, selezionate dal Comitato congiunto Intesa Sanpaolo3 Confindustria, vengono infatti “adottate” da imprese, segnalate da Confindustria, già consolidate sul mercato affinché, in qualità di “incubatori”, le aiutino a svilupparsi in business sostenibili anche grazie alle iniziative di Intesa Sanpaolo Neoimpresa e Officine Formative.

La Banca ha già identificato in Lombardia oltre 9.000 pmi per le quali ha valutato l’adeguatezza dei requisiti di bancabilità e di quelli richiesti per l’accesso ai plafond agevolati. Queste imprese saranno contattate nel prossimo semestre per proporre soluzioni finanziarie a sostegno della loro crescita. L’utilizzo infatti degli strumenti di dialogo, come Diagnostico e Simulatore, consente alla banca di migliorare la valutazione del merito creditizio e all’impresa di acquisire una maggiore conoscenza del proprio grado di “bancabilità” oltre a favorire la conoscenza e la possibilità di accedere agli strumenti di facilitazione creditizia messi a disposizione dal sistema (es. provviste agevolate BEI e CDP, plafond ABI, Fondo Centrale di Garanzia).

Vincenzo Boccia, presidente Piccola Industria di Confindustria, ha dichiarato: “Si tratta di un’intesa frutto di una collaborazione consolidata nel corso degli anni, che individua un’ampia rosa di soluzioni in linea con l’idea di una funzione di finanza strategica sempre più al servizio della competitività delle imprese. Piccola Industria sarà un partner determinante per il massimo successo dell’iniziativa sul territorio e in particolare per dare forte rilevanza al progetto “AdottUp” nel quale le PMI si candidato a diventare incubatori di nuove idee innovative. Con l’accordo si mettono infatti a disposizione del sistema soluzioni formative, consulenziali e finanziarie per start up e per le imprese interessate ad una loro adozione con il duplice obiettivo di supportare nascita e sviluppo di nuove attività e far crescere l’innovazione all’interno delle PMI”.

Ambra Redaelli, presidente Comitato Regionale Piccola Industria di Confindustria Lombardia, ha aggiunto: “Siamo molto orgogliosi di sottoscrivere questo importante accordo, che da anni
sancisce il proficuo rapporto tra Intesa Sanpaolo e Confindustria. Grazie a questo continuo dialogo, e in particolare attraverso i Tavoli operativi a livello provinciale, abbiamo saputo trasmettere le reali e concrete esigenze delle nostre associate che, in un momento di così forte crisi, non possono rinunciare alla continuità di erogazione del credito e ad un supporto specifico per le attività di crescita e sviluppo”.

Giuseppe Castagna, direttore generale di Intesa Sanpaolo: “Il momento esige uno sforzo comune per valorizzare la creatività tipicamente italiana e la determinazione che contraddistinguono la nostra Piccola Impresa. Il dialogo, che è il tratto distintivo di questi accordi con Confindustria, è fondamentale per conoscere e approfondire difficoltà e potenziale delle imprese. Queste devono poi essere aiutate e spronate a compiere un decisivo passaggio culturale per dotarsi degli strumenti necessari per meglio competere sui mercati internazionali. L’accordo di oggi intende facilitare il dialogo con le aziende e supportare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese con uno sguardo anche a quei giovani che hanno idee e spirito imprenditoriale e che vanno incoraggiati e sostenuti nel guardare all’autoimprenditorialità come importante opportunità per il loro futuro. Intesa Sanpaolo, grazie al suo completo e diversificato know-how è in grado di rispondere, su tutto il territorio nazionale, alle diverse esigenze delle imprese”.

Alvise Biffi, presidente Piccola Impresa Assolombarda: “Sono particolarmente lieto di firmare questo accordo come primo atto ufficiale da presidente della Piccola Impresa di Assolombarda. Lo strumento di supporto alla nuova imprenditoria previsto dall’accordo dimostra la lungimiranza di Intesa nella promozione delle startup ed è perfettamente in linea col percorso di aiuto alla nuova imprenditorialità avviato quando ero presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, e con la costruzione di una forte integrazione tra startup e PMI, uno degli obiettivi principali del mio nuovo mandato”.

Vera MORETTI

Confindustria e Intesa Sanpaolo insieme per le pmi

Ormai è convinzione comune che la crisi economica possa essere risolta solo con una stretta collaborazione tra le imprese e le banche.
In particolare, gli istituti di credito sono chiamati a supportare e sostenere la domanda di credito delle piccole e medie imprese virtuose, che rappresentano il motore economico del Paese.

Questo pensiero è alla base di un accordo siglato tra Piccola Industria Confindustria e Intesa Sanpaolo, e che è stato presentato da Giorgio Squinzi, presidente Confindustria, Vincenzo Boccia, presidente Piccola Industria Confindustria e, per Intesa Sanpaolo, dal Consigliere Delegato, Enrico Cucchiani e dal Direttore Generale e Responsabile della Banca dei Territori, Giuseppe Castagna.

Grazie a questa nuova collaborazione, verrà stanziato un plafond di 10 miliardi di euro di cui 200 milioni di euro dedicati a finanziare progetti innovativi di nuove imprese.

Tra le iniziative più importanti c’è sicuramente l’internazionalizzazione delle pmi, che dovrà toccare, nel 2013, il 45% di esse, in previsione di ulteriori aumenti negli anni prossimi.
Ciò che però deve cambiare è la direzione dell’export, perché, se per ora le imprese mirano soprattutto ai paesi sviluppati, l’attenzione, anche in visione di un futuro prossimo, andrebbe spostata verso i paesi emergenti.
Per competere in mercati sempre più globali, l’accordo propone una piattaforma di prodotti, eventi e servizi consulenziali a supporto delle strategie di espansione e di internazionalizzazione delle pmi.

Una soluzione finanziaria davvero innovativa è Export Facile, un prodotto di copertura del rischio d’insolvenza dei debitori esteri fino al 100% a fronte dei crediti ceduti pro-soluto.
Questo prodotto fornisce alle imprese liquidità aggiuntiva e alternativa alle tradizionali linee di credito, supportando le strategie di esportazione delle imprese e facilitandone il commercio con l’estero.

Ovviamente, l’esportazione è possibile se le dimensioni d’impresa aumentano, tanto che le piccole imprese, rispetto alle medio-grandi, scontano un divario del 70% per brevetti e marchi internazionali, e del 50% per le certificazioni di qualità/ambientali.

Per questo, sono previsti servizi di consulenza specialistica per le pmi che affrontano momenti di discontinuità e cambiamento in ottica di crescita e fornisce soluzioni per l’avvio di processi di aggregazione.
Sono previste anche forme di collaborazione come la costituzione di Reti d’Impresa, operazioni di finanza straordinaria, M&A, passaggi generazionali, ricerca partner su scala nazionale e internazionale.

Il servizio è fornito dalla Divisione Corporate & Investment Banking-Banca IMI e si avvale della collaborazione di appositi specialisti presenti sul territorio, mettendo a disposizione servizi tradizionalmente accessibili solo alle aziende di grandi dimensioni.

Altro nodo cruciale per uscire dalla crisi è sicuramente lo sviluppo di nuove imprese.
Il fenomeno delle startup italiane si sta rivelando vincente, anche rispetto alle analoghe tedesche, poiché le nuove imprese nate entro i confini nazionali dimostrano di avere maggiore longevità: negli ultimi 6 anni hanno creato 2,76 milioni di nuovi posti di lavoro (pari al 17% degli occupati).

Nell’ambito dell’iniziativa promossa da Piccola Impresa Confindustria “Adotta una startup”, le migliori idee imprenditoriali, selezionate dal Comitato congiunto Intesa Sanpaolo-Confindustria, vengono adottate da imprese, segnalate da Confindustria, già consolidate sul mercato perché possano aiutarle a svilupparsi in business sostenibili anche grazie alle iniziative di Intesa Sanpaolo Neoimpresa e Officine Formative.

Le imprese, inoltre, hano a disposizione alcuni strumenti utilizzabili via web, come il Diagnostico, il Simulatore e la Presentazione Commerciale, che valorizzano aspetti qualitativi per una migliore valutazione del merito creditizio consentendo di valutare anche l’evoluzione prospettica dell’azienda.
Di Intesa sanpaolo è anche un nuovo strumento, Relazione Cliente, che punta a costruire un dialogo su base continuativa e duratura attraverso la condivisione e la raccolta di informazioni qualitative dell’azienda.

Questi strumenti rappresentano per la banca un ulteriore aiuto nella valutazione del merito creditizio, mentre per l’impresa si tratta di acquisire una maggiore conoscenza del proprio grado di “bancabilità”, oltre a favorire la conoscenza e la possibilità di accedere agli strumenti di facilitazione creditizia messi a disposizione dal sistema.

Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria, ha dichiarato: “Il credito continua a essere una delle emergenze delle imprese, soprattutto le PMI, per le quali il problema liquidità resta prioritario e richiede un impegno straordinario da parte di tutti, le banche per prime, ma anche le stesse imprese. Confindustria non ha mai smesso di agire con determinazione su questo fronte con l’obiettivo di mettere a disposizione delle nostre aziende tutti gli strumenti e i contatti necessari. L’accordo di oggi, il quarto della collaborazione tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, rappresenta un importante, ulteriore punto di riferimento per le imprese, alle quali offriamo strumenti fondamentali per finanziare l’attività ordinaria, per internazionalizzarsi, sviluppare nuove attività e crescere di dimensione. Tre chiavi determinanti per il futuro di molte delle nostre PMI”.

Vincenzo Boccia, Presidente Piccola Industria di Confindustria, ha affermato: “Si tratta di un’intesa frutto di una collaborazione consolidata nel corso degli anni, che individua un’ampia rosa di soluzioni in linea con l’idea di una funzione di finanza sempre più strategica al servizio delle competitività delle imprese. Piccola Industria sarà un partner strategico per contribuire al massimo successo dell’iniziativa sul territorio e in particolare per dare forte rilevanza al progetto “Adotta una start up” attraverso il quale le PMI diventano degli incubatori di start up e generatrici di nuove realtà imprenditoriali. Con l’accordo si mettono infatti a disposizione del sistema soluzioni formative, consulenziali e finanziarie per le start up e le imprese interessate a una loro adozione con il duplice obiettivo di supportare nascita e sviluppo di nuove attività e far crescere l’innovazione all’interno delle PMI”.

Dal canto sui, Enrico Cucchiani, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, ha detto: “Con questo accordo il nostro Gruppo si conferma Banca di riferimento per sostenere la crescita delle imprese italiane. In quest’ottica, Intesa Sanpaolo, prima banca per presenza nel Paese, è pronta a dare ulteriore sostegno alle PMI che rappresentano il tessuto connettivo e vitale dell’industria e del futuro dell’economia italiana. La domanda di credito negli ultimi tempi si è notevolmente ridotta a causa della recessione. L’andamento delle imprese italiane evidenzia una forte polarizzazione: da un lato, c’è un 20% di aziende il cui fatturato nel triennio è cresciuto del 40-50-60% o anche più, esportando in misura massiccia. Dall’altro, il 20% di aziende meno performanti, ha registrato nello stesso periodo una contrazione non sostenibile dei ricavi. Noi siamo determinati a fare la nostra parte mettendo in campo le iniziative per creare e rafforzare una partnership strategica tra imprese e banca per innescare una crescita profittevole: in questa difficile congiuntura, dobbiamo aiutare le imprese nel processo di internazionalizzazione, nella ricerca e nell’innovazione, nel rafforzamento della performance commerciale. Intesa Sanpaolo svolge il ruolo di “connector” tra le imprese italiane che vogliono crescere all’estero e le opportunità offerte dall’economia globale, grazie al nostro network internazionale presente in tutti gli hub della crescita. Infine, un obiettivo prioritario per noi, è quello di favorire la nascita di una nuova generazione di imprenditori: a tal fine, Intesa Sanpaolo è particolarmente impegnata a creare un “ecosistema” per lo sviluppo di start up basate sulle nuove tecnologie, in collaborazione con i maggiori centri di ricerca nazionali”.

Vera MORETTI

Le imprese aprono le porte ai giovani in occasione del PMI Day

Dal 23 al 26 novembre si è tenuto un evento chiave per il tessuto imprenditoriale italiano. Si è festeggiato il Pmi Day, tre giorni completamente dedicati alla promozione delle piccole e medie imprese nazionali che hanno avuto carta bianca nell’organizzare eventi coordinate con le associazioni di rappresentanza per convogliare i giovani, le scuole, le famiglie verso le attività produttive del territorio.

Un open day che ha coinvolto oltre 600 aziende che hanno fieramente illustrato i loro valori, la loro storia e i progetti per il futuro a una platea d’eccezione. Per un giorno cravatte, giacche e camicie ben stirate  hanno lasciato spazio a un abbigliamento più sobrio e casual dei tanti studenti orgogliosi di partecipare alla celebrazione delle “loro” imprese. Sono trascorsi poco meno di due mesi dalla Settimana delle Pmi (3-9 ottobre 2011), evento promosso dall’Unione Europea con finalità di crescita imprenditoriale comune. Anche in quel caso il tentativo è stato di incoraggiare le persone, in particolare i giovani, ad optare per una carriera d’imprenditore, dare un riconoscimento agli imprenditori per il loro contributo al benessere, all’occupazione, all’innovazione e alla competitività. In quella data il respiro è stato “comunitario” mentre il Pmi Day ha avuto un tono più locale ma con una partecipazione ancora più attiva e con contatti diretti.

Un grande successo di adesioni
Sono state più di 400 le scuole medie e superiori partecipanti, oltre 70 associazioni imprenditoriali in tutta Italia per un totale di oltre 27mila partecipanti e 600 aziende come ricordato in precedenza. E’ Roma (e la provincia di Frosinone e Rieti) ad aver coinvolto il maggior numero di persone: oltre mille studenti, 26 aziende e 150 imprenditori. Il presidente della Piccola industria di Confindustria, Vincenzo Boccia, ideatore dell’evento giunto alla seconda edizione, dichiara: “Abbiamo voluto raccontare il nostro mondo, il valore che rappresentano le imprese in un paese essenzialmente trasformatore come l’Italia, la loro capacità di costruire benessere collettivo e difendere con il lavoro la dignità delle persone”. E aggiunge: “Un piccolo imprenditore, quando la mattina entra in ufficio, non si chiede più quale sarà il futuro della propria azienda, ma quale sarà il futuro del Paese, un senso di responsabilità che dimostra i passi avanti fatte dalle Pmi italiane”.

Iniziative in giro per l’Italia
A Monza e Brianza si sono contate 12 imprese aderenti e più di 500 ragazzi coinvolti. Alessio Barbazza Presidente della Piccola Impresa di Confindustria locale, in visita assieme alle scolaresche all’Aquaworld di Concorezzo, in merito alla preparazione che le scuole danno per affrontare il mondo del lavoro dichiara: “Ci sono scuole e università capaci in grado di dare una formazione adeguata ad introdurre lo studente nell’impresa e scuole invece molto distanti. Come Confindustria stiamo lavorando molto sugli istituti tecnici che sono le fonti principali per le piccole e medie imprese, ma il lavoro non è semplice: la tecnologia in questi ultimi anni ha avuto un accelerazione senza precedenti e la sfida per la scuola è di rimanere sempre aggiornati e al passo con i tempi. Poi c’è una sfida più culturale oltre che tecnica: si deve insegnare l’etica del lavoro, che molto spesso manca”.
In provincia di Caserta, il motto dell’iniziativa è stato “Industriamoci”. Sono stati coinvolti sei istituti scolastici (circa 400 giovani) ad indirizzo professionale e altrettante aziende, dalle industrie casearie, all’automotive passando per l’agroindustria, che hanno aperto le loro porte. Il presidente di Piccola Industria di Confindustria Caserta, Andrea Funari conferma la ricca partecipazione e ricorda come l’evento sia stato anche un momento utile per rinsaldare le radici italiane: “In ciascuna delle aziende visitate dai ragazzi è stato proiettato un dvd celebrativo sia dei 150 anni dell’Unità d’Italia e sia del Centenario di Confindustria, quasi a sottolineare il ruolo fondamentale che l’associazione degli industriali ha avuto nella storia del Paese e per la sua crescita”.
A Perugia hanno aderito 11 imprese che hanno permesso agli studenti delle scuole superiori di osservare da vicino tutte le fasi del processo manifatturiero dalla materia prima al prodotto finito. Per il presidente di Confindustria Perugia Ernesto Cesaretti i dati sulla partecipazione testimoniano ”la volontà delle nostre imprese di scommettere sul futuro guardando ai giovani”. All’iniziativa ha partecipato anche l’istituto di credito Intesa San Paolo.
Ad Aosta hanno accolto i ragazzi delle scuole aziende del calibro di Thermoplay Spa di Pont-Saint-Martin, Heineken Spa di Pollein, la centrale Idroelettrica Alouette a Rhemes-Saint-Geoges dei Fratelli Ronc Srl e la Dora di Aosta. In questo caso più che mai si nota il legame tra tessuto imprenditoriale e territorio (la centrale idroelettrica ne è la prova più palese).
Ampio esito ha avuto l’iniziativa anche a Bergamo, in cui la visita alla Robur (azienda leader nella produzione di pompe di calore) ha fatto da evento clou; nel territorio della Valtellina con 400 ragazzi coinvolti e l’avvio del ciclo di iniziative denominato “Student in Progress” che prevede ulteriori incontri con i dirigenti delle imprese al fine di garantire continuità. Naturalmente di tutto rispetto è stata la proposta di Milano, territorio che si riconferma come “patria” dell’imprenditoria con un occhio di riguardo per l’innovazione tecnologica.
Per la giornata conclusiva si è scelto l’Abruzzo. Presso la sala “E. Fermi” dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, si è tenuto il 26 novembre l’evento di chiusura del Pmi Day 2011 al quale ha partecipato il presidente Nazionale Piccola Industria, Vincenzo Boccia. I ragazzi abruzzesi hanno potuto confrontarsi con alla presenza di testimonial del mondo dell’impresa e dello sport locale. E’ stato lungamente applaudito l’intervento di Modesto Lolli, presidente comitato regionale Piccola Industria che ha ricordato l’importanza di mettere i giovani nelle condizioni di partecipare attivamente all’operosità del nostro Paese: “Ripensare il rapporto tra tradizione e attualità, tra moderno e globale, significa porre al centro i giovani, offrire loro spazi di possibilità, promuovere la ricerca in questo Paese non all’estero, aprire laboratori, finanziare ricerche perché le risposte non vengono dalle cartomanti né si comprano al mercato ma sono frutto di studio, passione e intelligenze che al prezzo di grandi sacrifici riescono a conquistare un metro alla verità e alla scienza, a individuare terapie o a scommettere su modelli di crescita”.
Appuntamento dunque al prossimo anno, con un’iniziativa che ha dimostrato l’interesse delle isituzioni ma anche dei privati nell’attrarre giovani capaci e formati verso i poli produttivi territoriali con attenzione per quelle che sono le realtà locali. L’Italia sta dimostrando di voler investire nella formazione dei ragazzi e nella garanzia di politiche del lavoro che sappiano dare sicurezze per il futuro rendendo marginali i rischi di precariato.

Mirko Zago

Le Pmi verso il mercato estero emergente

La crisi certo non ha aiutato le piccole e medie imprese ma potrebbe contribuire ad aprire nuovi scenari sorprendentemente redditizi.

I mercati emergenti, infatti, rappresentano una buona risorsa per le Pmi, ed un’occasione valida di ripresa, considerando anche la staticità del mercato interno.

A questo proposito, è stato presentato a Bruxelles un piano della Commissione Europea per agevolare le piccole imprese verso Cina, India, Russia, Sud Est asiatico o America Latina con l’obiettivo di far crescere le Pmi dall’attuale percentuale del 13% fino al 25%.

Si tratterebbe di un impegno, da parte della Commissione, di rendere più efficiente il sostegno all’accesso ai mercati globali, potenziando i servizi per le imprese e utilizzando gli strumenti già esistenti in maniera più performante, Rete Impresa Europea compresa. Oltre a ciò, le Pmi verranno sostenute nella ricerca di partner locali attraverso un’informazione più capillare.

Presentando l’iniziativa, il vice presidente della Commissione Europea e commissario per Industria e l’Imprenditoria, Antonio Tajani ha dichiarato: “Per la prima volta dà all’Europa una vera e propria strategia dedicata alle Pmi e al loro accesso ai mercati al di fuori dell’Ue. I principali mercati non Europei – caratterizzati da tassi di crescita elevati – offrono opportunità inesplorate per le Pmi, che sono il primo punto di forza dell’economia europea. Aiutarle a sfruttare al meglio il loro potenziale nell’arena globale costituisce è la via maestra per uscire dalla crisi e rilanciare competitività e occupazione”.

Anche Vincenzo Boccia, presidente della Piccola Industria di Confindustria, si è detto soddisfatto di questa iniziativa, sostenendo: “E’ la terza gamba di un’azione europea che apprezziamo molto e che si aggiunge allo Small business act e alla direttiva europea sui ritardi dei pagamenti della Pa”. Boccia ha ricordato anche che “il documento Ue prevede la creazione di un portale e un forum annuale per condividere le esperienze e sottoporre le misure ad una valutazione periodica”.

Vera Moretti