Tra Commissione Europea e Cnf c’è accordo

di Vera MORETTI

Si sono incontrati a Roma Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione europea nonché commissaria per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, e Ubaldo Perfetti, Vicepresidente del Consiglio nazionale forense.
Motivo dell’incontro era la creazione del Common European Sales Law (Cesl) tramite il Regolamento comunitario su un diritto comune opzionale da applicare ai contratti di vendita nelle operazioni transfrontaliere, approvato dalla Commissione Ue in ottobre scorso.

Le due parti si sono trovate in completo accordo, e in particolare Perfetti ha gradito che la commissaria Reding abbia sottolineato la necessità di autorità indipendenti rappresentative degli avvocati.
Il vicepresidente Ubaldo Perfetti ha assicurato il sostegno dell’avvocatura italiana allo sforzo della Commissione di creazione di un diritto europeo dei contratti, che potrà favorire la ripresa economica. Ma non solo, perché questo provvedimento potrebbe tutelare maggiormente consumatori e cittadini, oltre che consentire ai legali italiani di ampliare le loro potenzialità professionali in tutti i paesi Ue.

Perfetti ha anche aggiunto: “gli avvocati potranno tanto più contribuire alla efficace applicazione delle regole Ue garantendo certezza e correttezza nei rapporti economici tra operatori, quanto più saranno autonomi e indipendenti e lontani da potenziali conflitti di interessi”.
Anche se, nonostante le buone premesse, sono emerse questioni più spinose e difficili da districare. Tra queste, c’è sicuramente la possibilità di ammettere nel capitale delle società tra avvocati soci non professionisti, di puro capitale e a questo proposito ha dichiarato: “Pur non potendo chiedere alla vicepresidente un impegno a modificare queste norme, abbiamo sollevato il problema, e la vicepresidente ci ha detto che studierà le nuove norme, con molta attenzione comunque alla difesa dell’autonomia dell’avvocatura”.

La Reding, per tutta risposta, ha replicato “E’ importante avere autorità indipendenti che rappresentino l’avvocatura. Una proposta come quella relativa a un diritto comune europeo della vendita aiuterà la ripresa riducendo le barriere per le imprese e aumentando la fiducia dei consumatori. Questo è importante soprattutto per il commercio elettronico. Solo il 4% dei consumatori italiani compra online da altri Paesi Ue. Questo dato è più basso rispetto alla media Ue del 7%. Un diritto comune europeo dei contratti potrà essere scelto liberamente da consumatori e imprese nei loro rapporti commerciali come alternativa al diritto nazionale quando loro vogliono comprare o vendere al di là dei confine nazionali. Il 75% degli imprenditori italiani ha dichiarato che userebbe un simile strumento”.

Sequestro conservativo per combattere la piaga del recupero crediti transfrontalieri

Al fine di dare una risposta al grave problema del recupero crediti transfrontalieri  (ben 600 milioni di euro per le imprese Ue ogni anno) la Commissione Europea sta vagliando una nuova normativa. Attualmente esiste solo una legislazione nazionale, che obbliga le banche a saldare un pagamento a un creditore attingendo al conto bancario di un cliente.

La novità introdotta dalla Commissione Europea prevede l’istituzione di un’ordinanza di sequestro conservativo in caso di debiti insoluti. Viviane Reding, Commissaria UE per la Giustizia ha spiegato: “Il sequestro conservativo vuole essere solo cautelare, lasciando il denaro dov’è fino a che un’autorità giudiziaria non avrà deciso del rimborso delle somme” – e aggiunge – “ogni anno le imprese registrano perdite dovute a crediti inesigibili pari a circa il 2,6% del loro giro d’affari. È questo un punto debole del nostro mercato unico, cui dobbiamo porre rimedio rapidamente ed energicamente! Le imprese hanno bisogno di soluzioni semplici“.

Con la nuova misura si intende dare maggior fiducia e sicurezza alle imprese europee che potranno godere dei loro introiti nei tempi stabiliti dalla legge senza dover perdere tempo e forze per esigerli.