Il Prosciutto Toscano Dop trionfa negli USA

Parmacotto, già noto ed apprezzato in Italia, ha ora un celebre ammiratore anche a New York, grazie alla Salumeria Rosi, presente nella grande mela con un locale che si affaccia tra Madison Avenue e la 73esima Strada.

Ralph Gardner, giornalista del Wall Street Journal, nonché spietato recensore quando si tratta di food, arte e cultura, ha profuso parole di entusiasmo e apprezzamento per il pregiato Prosciutto Toscano: “Con una certa curiosità recentemente mi sono recato alla Salumeria Rosi – il nuovo locale che si trova tra Madison Avenue e la 73esima Strada – per provare l’ultimissima novità arrivata sul competitivo mercato del prosciutto italiano: il Prosciutto Toscano”.

Nessuna cattiva sorpresa ha colto l’esperienza di Gardner durante l’assaggio del Prosciutto Toscano Dop, prodotto dal Salumificio Piacenti del Gruppo Parmacotto, perché le parole usate dalla autorevole, ma anche temuta, penna del Wall Street Journal sono state tutte positive.
Una recensione, dunque, che ancora una volta testimonia la qualità dei cibi e dei prodotti al 100% Made in italy.

Dalla dettagliata descrizione del gusto particolare del prosciutto toscano, alle sensazioni e le suggestioni che il salume italiano ha risvegliato in lui, Gardner non ha lesinato complimenti, senza tralasciare lodi al sapiente lavoro dello chef Cesare Casella, partner delle “Salumeria Rosi Parmacotto” di New York (283 in Amsterdam Avenue e 903 in Madison Avenue).

Quello che per noi italiani è ormai un prodotto ben noto e utilizzato quasi quotidianamente, è per il mercato americano una vera e propria novità ma, considerando quanto scritto da Ralph Gardner, pare sia destinato ad essere conosciuto, ed apprezzato, da un’ampia fetta di clientela anche oltreoceano.

Si tratta, dunque, di un debutto in grande stile per il Gruppo Parmacotto, che è stato la prima azienda italiana ad avere ottenuto, grazie anche al prezioso supporto del Consorzio del Prosciutto Toscano, l’autorizzazione per l’esportazione del Prosciutto Toscano Dop negli Stati Uniti.
Ad ottenerla è stato il il Salumificio Piacenti di San Gimignano, controllato al 100% dal Gruppo Parmacotto.

Vera MORETTI

Sciopero dei benzinai: Italia a secco

 

IERI

No ai tagli alle Province: il decreto sul taglio alle Province italiane non diventerà leggeTroppi gli emendamenti e subemendamenti presentati al provvedimento, perchè il decreto potesse approdare al Senato. La commissione Affari costituzionali lo ha deciso ieri in serata, mentre laconico è stato il commento del ministro Patroni Griffi:  “il governo ha fatto quello che poteva”. L’unica soluzione a questo punto resta la definizione di una norma che coordini le disposizioni sulle province previste dal decreto Salva Italia e dalla spending review.

Alfano vs Dell’Utri: il segretario e il senatore bisticciano e se le mandano a dire tra quotidiani e talk show. A aizzare il can che dorme ci pensa per primo Marcello Dell’Utri, che sulle pagine di Repubblica definisce Alfano “persona brava e capace, ma non ha la maturità per aspirare al premierato”, rincarando poi la dose addossando al segretario le colpe di un mancato rinnovamento “poveretto, non ha potuto cambiare niente, se siamo ridotti in questo stato è perché il partito è imploso, non si è rinnovato”. La reazione del segretario del Pdl si è fatta a questo punto d’obbligo: Alfano ha definito Dell’Utri ai microfoni di Porta a Porta “un povero disgraziato per quello che gli sta succedendo” ammonendo poi anche il Cavaliere: “credo che Berlusconi debba porsi seriamente il problema della composizione delle liste”. Ma Dell’Utri non ci sta e schernisce così il segretario ” un povero disgraziato l’ho detto io prima di lui e lui mi risponde con le stesse parole… Ho detto meno di quello che penso… Non mi va di replicare” salvo poi concludere ” I guai del Pdl, purtroppo vengono tutti dalla sua incapacità, dalla sua insipienza. Non ha le palle, non c’entra niente con noi”. Poveri disgraziati si nasce, non lo si diventa.

Social War # Twitter vs Instagram: dopo essere convolato a nozze con Facebook (contratto matrimoniale da 715 milioni di dollari), Instagram viene cacciato da Twitter. O meglio, la piattaforma cinguettante ha deciso di fare da sè, lanciando i propri filtri fotografici. Otto sono già a disposizione: dal classico bianco e nero a ritocchi con nomi come ‘vintage’, ‘vignette’, ‘warm’, ‘happy’, ‘cinematic’.

Bloomberg punta al Financial Times: il sindaco di New York mette le mani sul londinese Financial Times. L’obiettivo: strappare il primato di giornale economico americano al Wall Street Journal dello squalo Murdoch. Bloomberg è pronto a mettere sul tavolo oltre 1,2 miliardi di dollari, sfidando chi sostiene che la carta stampata è destinata all’estinzione. Nel 2009 il sindaco aveva acquistato il settimanale Business Week, ma la tentazione del quotidiano era già presente: indeciso fra Financial Times e New York Times,  Bloomberg ha optato per il secondo. La sua agenzia, la Bloomberg View, possiede già contenuti e piattaforme, ed è molto forte sul web. Grazie all’acquisto del Financial Times, il sindaco della Grande Mela potrebbe dar vita al più grande quotidiano economico degli Stati Uniti.

OGGI

Italia a secco: dalle 19 di questa sera sino alle 7 della mattina del 14 dicembre i distributori di benzina di tutta Italia metteranno i lucchetti alle pompe per lo sciopero indetto dalle organizzazioni di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio. I gestori denunciano “l’impotenza delle Istituzioni di fronte a comportamenti gravissimi di lobby potenti che scaricano ingiustamente su lavoratori, cittadini e l’intera collettività costi incalcolabili”. Sulla rete autostradale lo sciopero avrà inizio alle ore 22.00 dell’11 dicembre per concludersi alle ore 22.00 del 13 dicembre. E i rifornimenti potrebbero essere a rischio anche tra il 17 e 22 dicembre prossimi “per protestare contro il rifiuto delle compagnie stesse a rinnovare i contratti collettivi scaduti da anni”. Non solo: tra Natale e Capodanno, pagare il pieno attraverso le carte di credito ed il pago bancomat sarà impossibile, in segno di protesta contro il rifiuto delle banche ad applicare la gratuità dell’utilizzo della moneta elettronica, per i rifornimenti fino a 100 euro.

Se lo spread non esiste: “lo spread è un imbroglio e un’invenzione con cui si è cercato di abbattere una maggioranza votata dagli italiani e che governava il paese. Prima non ne avevamo mai sentito parlare, se ne parla solo da un anno, e cosa ce ne importa?” con queste parole Silvio Berlusconi interviene nell’acceso dibattito sull’impennata registrata ieri dal differenziale tra il Btp e il Bund tedesco a 10 anni. E se Monti sdrammatizza, ospite ad una trasmissione mattutina su Rai1, raccontando che perfino il suo nipotino all’asilo viene chiamato con il nomignolo di ‘spread’, il Cavaliere non ne ha per nessuno, e passa all’attacco dell’esecutivo Monti reo di aver “seguito la politica germano-centrica che l’Europa ha cercato di imporre a noi e altri Stati”. Il Governo  tecnico ha portato secondo l’ex ex Premier “a una crisi molto peggiore della situazione in cui ci trovavamo quando eravamo noi al governo. Con questo governo il Pil è diminuito di oltre il 2%”.

Dl Sviluppo in Senato: il decreto legge sullo Sviluppo sta per essere approvato. Oggi  il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, ha espresso la volontà dell’esecutivo di porre la fiducia sul provvedimento. Se la fiducia ci sarà, domani verrà convocata una capigruppo per stabilire la tabella di marcia sulla votazione e capire se ci sono margini per la deroga alle 24 ore. Oggi si terrà inoltre la discussione generale della proposta di legge per il principio del pareggio di bilancio in Costituzione, ma per l’approvazione servirà la maggioranza assoluta. Secondo il presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, si tratta di una legge “necessaria per onorare l’impegno per il risanamento dei conti pubblici assunto anche in ambito dell’Unione europea”.

DOMANI

Juventus Cagliari: scenderanno in campo domani sera alle 21 a Torino le due big Juventus e Napoli per aggiudicarsi gli ottavi di finale della Coppa Italia 2013. I bianconeri sono reduci in campionato dalla vittoria contro il Palermo, mentre il Cagliari ha perso in casa contro il Chievo. Sugli allievi di Conte pesa però il triplice impegno calcistico, e dovranno cercare di recuperare le forze.

Hip Hop Awards: appuntamento domani sera all’Alcatraz di Milano con la prima edizione degli Hip Hop Awards, targata Mtv: sul palco i Club Dogo, Ensi, Emis Killa e Marracash a contendersi il titolo di miglior artista dell’anno e miglior album del 2012. A esibirsi saranno anche J-Ax, che ha dato vita al genere in tempi non sospetti e Max Pezzali, che proprio quest’estate ha ripubblicato il suo album di successo del ’90, Hanno ucciso l’uomo ragno, in versione rap.

Asteroide a un passo dalla Terra: si chiama 4179 Toutatis l’asteroide che domani passerà entro 7 milioni di chilometri dal nostro Pianeta. Non si tratta del primo passaggio del corpo celeste nella nostra atmosfera, però c’è già chi è pronto a scommettere che la data del passaggio (12-12-12) non sarà per nulla casuale. Tutta colpa dei Maya?

 

Alessia CASIRAGHI

Aziende Vincenti, la “Bibbia” delle PMi italiane

Come fanno le PMI italiane,  spesso oggetto di studio di accademici e non solo, ad avere successo? Su questo si sono concentrati nel loro nuovo libro il celebre management thinker Hermann Simon e l’esperto di strategie aziendali Danilo Zatta.

Delle grandi aziende si sente spesso parlare, mentre le PMi leader nei propri mercati sono dei veri e propri Campioni nascosti, che rimangono una fonte di ispirazione ancora inesplorata, nonostante il nostro Paese sia caratterizzato dalla presenze di piccole e medie imprese.

Ecco allora il volume “Aziende Vincenti”, nel quale i due accademici cercano di capire le ragioni che trasformano PMI italane, magari anche a conduzione familiare, in veri e propri Campioni nascosti.

Quali sono i fattori che portano le aziende al successo? Come fa una PMI a conduzione familiare a diventare leader nel proprio mercato? Quali sono i casi di successo internazionali e quali quelli italiani? Rispondendo a queste domande Simon e Zatta cercano di offrire una ricetta che possa trasformare una piccola realtà in un’azienda leader del settore, in grado anche di rilanciare l’economia italiana.

Concetti teorici ed esempi pratici si susseguono in un volume che all’estero ha già riscosso un discreto successo, come testimoniano le recensioni dell’Economist e del Wall Street Journal: “Aziende Vincenti svela che le migliori aziende del mondo resistono alle mode manageriali. Il resto del mondo se ne accorge solo ora”, “Le Aziende Vincenti seguono la loro strada. Il segreto del loro successo sono visione, flessibilità e buon senso – qualità difficili da trovare!”.

Giulia Dondoni

Casa in Italia? Da sogno a incubo burocratico

Sugli stranieri, l’Italia esercita un fascino notevole che spinge chi se lo può permettere ad investire in immobili nel nostro Paese.

Se, da una parte, si tratta di uffici, centri commerciali o parchi di logistica, sono i residenziali gli immobili che rappresentano l’oggetto del desiderio, soprattutto quando si tratta di location famose in tutto il mondo. Non solo Costa Smeralda, Toscana e lago di Como, ma anche Umbria e Salento, le cui quotazioni ultimamente si sono alzate, fermo restando l’interesse per le città d’arte, Venezia in testa.

Ma, se da un lato potrebbe trattarsi di uno scenario incantevole e irrinunciabile, il rovescio della medaglia si presenta infausto o, come scritto sul Wall Street Journal, un incubo burocratico. Dall’acquisizione del codice fiscale, indispensabile per acquistare ma difficile da ottenere se stranieri, fino ad un interminabile elenco di tasse da pagare, le formalità alle quali occorre sottoporsi rischierebbero di scoraggiare anche i più fervidi ammiratori dell’italian style.

Nonostante ciò, però, qualcuno disposto ad affrontare cavilli e spese elevate c’è, e sono soprattutto gli americani, aumentati negli ultimi mesi, e i russi che, dopo un colpo di fulmine per le coste italiane, si stanno ora spingendo anche nell’entroterra.

Ma anche gli scandinavi stanno diventando una discreta quantità a dimostrazione che, forse, spendere tempo, oltre che denaro, per diventare proprietari di una dimora made in Italy vale la pena.

Vera Moretti

E’ Linkedin il sito preferito dai Top Manager

Linkedin, il social network dedicato alla rete professionale, è in cima alla lista dei siti più visitati dai Top Manager di tutta Europa. Lo rivela la ricerca Business Elite Europe survey 2011 condotta da Ipsos Mori.

Top manager, capitani d’azienda, imprenditori, business leader provenienti da 17 diversi Paesi Europei, hanno mostrato un’attitudine sempre più diffusa verso i social network. E se al primo posto fra i siti più visitati c’è Linkedin, la medaglia d’argento va a Google news, seguito dalle pagine web della Bbc. Scorrendo la classifica, Yahoo si posiziona quarto, anche se su base mensile vince la sfida il sito del Financial Times. Seguono Skynews, Bloomberg, Cnn, Eurosport, Economist.

Informati, multimediali e multitasking. I Top Manager europei utilizzano sempre più i media digitali, da internet agli smartphone, dai tablet ai social network. Anche se il 95% confessa di non poter fare ancora a meno del classico quotidiano cartaceo, e l‘86% usa la tv come mezzo per restare aggiornati sulle ultime notizie.

Per l’informazione economica e finanziaria il canale privilegiato resta comunque la carta stampata quotidiana, con il 47% delle preferenze, seguito da internet con il 32%. Tra i siti di informazione economica più cliccati troviamo il New York Times e il Wall Street Journal, seguiti dalla Harvard Business Review, il Time, il National Geographic, Business Week e Forbes.

Il profilo medio dei top manager intervistati è quello di un professionista con un patrimonio che si aggira intorno ai 730mila euro, il 10% in meno rispetto allo scorso anno. Qualche altra curiosità sulle abitudini dei top manager? Viaggiano spesso per lavoro, l’87%, ma utilizzano sempre meno business e prima classe, 35% contro il 42% del 2008.

Sul fronte del business, a preoccupare maggiormente i manager sono la volatilità dei mercati e l’incertezza economica, ma anche i prezzi di petrolio e materie prime.

Alessia Casiraghi