Norme europee sulla concorrenza e la tutela degli scambi


Dalla Commissione Europea arrivano nuove norme che regolano e tutelano la concorrenza. Sono tenute in considerazione anche le vendite, sempre maggiori e veloci, via Internet così come  il commercio transfrontaliero.

E’ stato infatti adottato un nuovo regolamento di esenzione per categoria, che è proprio relativo agli accordi conclusi tra produttori e distributori rispetto alla vendita di prodotti e servizi.

E proprio il commercio transfrontaliero ha attirato l’attenzione dell UE, che ha considerato quanto questo aumenti la scelta dei consumatori e la concorrenza sui prezzi.

Il principio di base è lo stesso: le imprese sono libere di decidere come far distribuire i loro prodotti, purché gli accordi non prevedano prezzi fissati sia i produttori che i distributori non detengano una quota di mercato superiore al 30 per cento.

Stesso dicasi per le vendite online: i distributori autorizzati sono sempre liberi di vendere su Internet senza limitazioni riguardo alle quantità, ai prezzi e all’ubicazione dei clienti.

Questa la dichiarazione di Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione europea responsabile per la concorrenza: “Un’applicazione chiara e prevedibile delle norme di concorrenza agli accordi di fornitura e distribuzione è essenziale per la competitività dell’economia dell’Ue e per il benessere dei consumatori” . E poi: “I distributori dovrebbero essere liberi di soddisfare la domanda dei consumatori, sia nei punti vendita reali sia su internet. Le norme adottate garantiranno che i consumatori possano acquistare beni e servizi ai migliori prezzi disponibili ovunque nell’Ue, lasciando che le imprese prive di potere di mercato siano sostanzialmente libere di organizzare la propria rete di vendite come preferiscono”.

Paola Perfetti

CF aumenta l’IVA per l’AI

Il Consiglio Federale (CF) ha stabilito i particolari legati all’aumento dell’IVA in favore dell’Assicurazione invalidità (AI), accettato da tutti i contribuenti lo scorso settembre 2009 e che sarà limitato ai prossimi 7 anni.

Dal primo gennaio del 2010, il tasso IVA usuale salirà dal 7,6% all’8%, così come l’aliquota normale aumenterà di 0,4 punti, mentre quella riservata ai beni di prima necessità sarà fissata al 2,5% (+0,1 punto).

Al contempo, il tasso speciale per le prestazioni alberghiere sarà fissato al 3,8% (+0,2 punti).

Il CF ha anche corretto alcuni punti legati all’ordinanza sulla applicazione della legge sull’IVA: il limite di cifra d’affati e il limite del debito fiscale per i contribuenti sono stati adeguati secondo il metodo delle aliquote saldo.

Infine, per i prossimi 7 anni, il limite del giro d’affari è aumentato da 5 milioni a 5’020’000 franchi, mentre quello del debito fiscale passa da 100’000 a 109’000 franchi.

Fonte

Paola Perfetti

Esenzione fiscale e indennità sulle trasferte dei dipendenti

Il Ministero del Lavoro si è espresso in merito all’ambito della indennità per la trasferta dei lavoratori dipendenti.

Con Nota n. 7301/2010, il Ministero ha ritrattato quanto comunicato nella risposta a interpello n. 14 del 2 aprile 2010: la Nota riguardava appunto la possibilità per il datore di lavoro di erogare ai suoi dipendenti un’indennità di trasferta di importo superiore a quella stabilita in sede di contrattazione collettiva, sia nazionale che di secondo livello.

Ora, il Ministero ha convenuto che queste indennità sono esenti da imposte e contributi per un valore complessivo che arrivi alla cifra di 46,48 euro al giorno, elevati a 77,47 euro per le trasferte all’estero, così come stabilito dall’articolo 51, comma 5 del TUIR.

Paola Perfetti

Service Tax, ICI e federalismo fiscale

Le Service Tax sono le garanzie del domani, il tributo unico che servirà a finanziare i servizi garantiti dai sindaci andando a sostituire i vari trasferimenti statali che oggi vengono utilizzati.

Scongiurato l’ICI, il federalismo fiscale degli enti locali dovrebbe essere di 16 miliardi di euro, ovvero, l’importo degli assegni che arrivano a vario titolo dalla Stato per rimpinguare Comuni e Provincie.

Service tax, tassa unica e fisco provinciale sarebbero dovuti già entrare di diritto con il primo decreto attuativo, ma sono stati demandati al prossimo settembre per essere temporaneamente anticipati da un più leggero federalismo demaniale.

Tutte proposte ribattute anche durante le ultime audizioni del Ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, e circa la quale il Presidente di Confedilizia Corrado, Sforza Fogliani, ha detto: «Accogliamo la proposta di Calderoli (sull’insistente abolizione dell’ICI, ndr) ma perché il sistema funzioni sono indispensabili una correlazione ferrea tra richieste e servizi e criteri standard di imposizione».

Questo per i proprietari immobiliari, mentre le Regioni aspirano al superamento dell’Irap che copre l’80% del Fisco locale (ben 34 miliardi all’anno di cui 23,5 dai privati) garantendo un’entrata sicura all’erario dei governatori. Ciò però non significa che la teoria si tramuti subito in pratica, anzi, insieme a Irpef e IVA, L’Irap perdurrà anche nei primi anni del federalismo.

Per i sindaci, la vera preoccupazione sta nelle abolizioni e nei tagli (come la tassa sui rifiuti a Roma), anche se Ilsole24ore ipotizza come soluzione al come “far funzionare i comuni senza dipendere dallo stato”, quella di portare sul territorio alcune imposte di carattere nazionale e la compartecipazione soprattutto sull’IVA.

Fonte

Paola Perfetti

Nuove norme sulla lotta all’evasione fiscale 2010

La lotta all’evasione fiscale si fa sempre più intensa grazie all’implemento dei controlli previsto per il 2010 sulle piccole e medie imprese.

Lo definisce con la Circolare 16 aprile 2010, n. 20, l’Agenzia delle Entrate il cui obiettivo di quest’anno fiscale consta maggiormente sui risultati relativi alle singole attività di controllo e prevenzione all’evasione, più che su quello numerico (anche se il programma prevede ben 25mila controlli).

Gli accertamenti sono mirati sia ai non congrui studi di settore come a quelli congrui, per i quali l’agenda del Fisco ha previsto verifiche sulla fedeltà dei dati dichiarati per l’applicazione degli studi.

Sono inclusi nel programma anche i controlli sui professionisti, sulle indagini finanziarie e una maggiore attenzione verso i finti enti non commerciali.

In particolare:

– Sulle imprese di medie dimensioni è prevista un’intensificazione dei controlli nei confronti dei suoi soggetti, con verifica dell’adeguatezza di quanto dichiarato dagli stessi nell’ultimo quadriennio;

– Sulle imprese minori e lavoratori autonomi: a partire dal mese di maggio verrà avviata una serie di controlli per un totale di circa 10 mila così da verificare la veridicità dei dati dichiarati ai fini dell’applicazione degli studi di settore, da parte dei soggetti congrui. L’Agenzia intende incrementare i controlli sugli esercenti arti e professioni mediante le indagini bancarie;

– Sugli enti non commerciali verranno incrementati i controlli così da contrastare gli abusi nelle agevolazioni per il settore;

– Sulle persone fisiche: saranno aumentati gli accertamenti parziali automatizzati e migliorati i risultati degli accertamenti sintetici.

Nel campo della lotta all’evasione di carattere internazionale, la Circolare include alcune novità operative coordinate dall’Ufficio per il contrasto agli illeciti fiscali internazionali e sulla lotta alle compensazioni indebite.

Paola Perfetti

Carte di credito: Visa pronta ad abbassare le commissioni

Visa, dopo l’apertura di un indagine da parte della Commissione Europea sulla sospetta violazione di regole della concorrenza,  ha deciso di abbassare i costi di alcune commissioni bancarie sull’uso delle carte di pagamento. Il commissario Ue alla concorrenza Joaquim Almunia ha accolto con favore l’impegno di Visa a ridurre le commissioni multilateriali di interscambio e a rendere le regole più trasparenti.

L’indagine che era stata aperta riguardava le commissioni dovute dalla banca del commerciante a quella dell’acquirente nel momento in cui viene usata una carta Visa per operazioni transfrontaliere come in alcuni paesi entro i confini nazionali. La banca dell’acquirente preleva il totale dell’acquisto sottraendo le commissione prima di pagare la banca del commerciante. Per questo motivo i commercianti possono essere tentati di aumentare i prezzi indistintamente per tutti gli acquirenti. Visa ora con questa decisione ha proposto di fissare un tetto all’ammontare medio delle commissioni allo 0,2% del valore pagato con una carta di debito, non cambiando invece le commissioni per le carte di credito a debito differito. Questa riduzione, fa notare la Commissione, è sulla stessa lunghezza d’onda degli impegni già presi da MasterCard nell’aprile 2009.

d.S.

86.000 lavoratori extracomunitari pronti ad entrare in Italia: al via le domande per i lavoratori stagionali

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 91 del 20 aprile 2010 il Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) 1° aprile 2010, anticipato dalla circolare n. 14 del 19 aprile 2010 del Ministero del Lavoro, concernente la programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali e di altre categorie nel territorio dello Stato per l’anno 2010.

Il Decreto consente l’ingresso in Italia di 80.000 lavoratori non comunitari residenti all’estero per motivi di lavoro subordinato stagionale e l’ingresso di 4.000 cittadini non comunitari per lavoro autonomo.

Oltre agli 84.00 lavoratori subordinati e autonomi, viene concesso l’ingresso a 2.000 cittadini non comunitari che abbiano completato programmi di istruzione e formazione nel Paese di origine (art. 23, D.Lgs. n. 286/1998).

La presentazione delle richieste di nulla osta al lavoro stagionale avviene esclusivamente con modalità informatiche, utilizzando il sistema accessibile dal sito internet del Ministero dell’Interno. L’invio delle richieste è iniziato lo scorso 21 aprile 2010 e sarà possibile inviare richieste fino alle ore 24:00 del 31 dicembre 2010. Nei primi giorni, circa il 27% delle richieste è arrivato da aziende agricole iscritte alla Coldiretti. Infatti sono circa 20.000 le domande nominative inviate per via informatica nelle prime 36 ore dal via libera alla presentazione delle domande di ingresso da parte delle aziende di Coldiretti. Secondo le stime dell’associazione, le aziende agricole che dovrebbero beneficiare di manodopera stagionale extracomunitaria saranno circa 30.000.

AAA Lavoro cercasi: pubblicati i dati Istat sulla disoccupazione in Italia

Tra il 2008 e il 2009 il tasso di disoccupazione in Italia passa dal 6,7% al 7,8%, contro l’8,9% registrato nell’Unione europea a 27 Paesi. Lo comunica l’Istat nella Rilevazione sulle forze lavoro nella media 2009. In confronto alla Ue, il valore più basso del tasso di disoccupazione si associa però, nel nostro Paese, ad un più elevato indicatore di inattività, il cui tasso si posiziona al 37,6% contro il 28,9% della media europea.

Ma quali sono le regioni con il maggior numero di disoccupati?

Purtroppo tra il 2008 ed il 2009 questo primato negativo spetta alle isole, infatti la Sicilia con un tasso di disoccupazione pari al 13,9% e la Sardegna con un tasso del 13,3% sono le prime due regioni in questa speciale classifica. Segue la Campania (12,9%). 

Le regioni che invece hanno un tasso di disoccupazione più basso sono: Trentino-Alto Adige (3,2%) e Valle D’Aosta (4,4%).

Al sud bisogna sottolineare il fatto che la Calabria è l’unica regione del Mezzogiorno in cui non si registra una crescita della disoccupazione. Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile, purtroppo dobbiamo registrare una leggera crescita, infatti è passata dal 21,3% del 2008 al 25,4% nel 2009. A livello territoriale le regioni meridionali mostrano i livelli più alti di disoccupazione giovanile, soprattutto Sardegna, Sicilia e Basilicata (con valori pari rispettivamente al 44,7%, 38,5% e 38,3%). Il Lazio è l’unica regione del Centro-nord a presentare un tasso superiore alla media nazionale. Per la componente maschile il tasso più elevato si registra in Sardegna, con un valore cinque volte superiore a quello del Trentino-Alto Adige. In tre regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Sardegna, Sicilia) il tasso di disoccupazione giovanile delle donne è ben oltre il 40% e sfiora il 50% in Basilicata.

Nino Ragosta

Pmi ecoinnovative sono il motore del piano economico europeo

E’ l’ecosostenibilità il motore propulsivo delle piccole medie imprese (Pmi).

Ecoinnovazione, quindi, non solo per il benessere dell’ambiente ma soprattutto per garantire la crescita in salute delle nuove realtà imprenditoriali, la competitività economica e nuovi posti di lavoro.

Ad essere protagoniste sono circa 23 milioni di piccole e medie imprese facenti capo all’Unione Europea.

Lo stabilsce il Blog Reporting the World Over, che tratta del ruolo dell’ecoinnovazione contestualmente agli sforzi compiuti dall’Europa per promuovere una crescita economica sostenibile anche dal punto di vista ambientale.

Secondo la nostra fonte, infatti, sono proprio queste Pmi votate all’attenzione per tutto ciò che è “verde” a rappresentare il 99% dei posti di lavoLero totali.

Pertanto, uno loro aiuto e stimolo sarebbe altrettanto produttivo per colmare il divario tra crescita economica e sostenibilità ambientale.

Certo, la prima soluzione necessaria da affrontare sarebbe quella di eliminare le barriere che ostacolo lo sviluppo di queste realtà imprenditoriali. Si pensi, per esempio, alla mancanza di fondi disponibili, gli elevati costi connessi alle attività di innovazione, la percezione che l’ecoinnovazione rappresenti un rischio commerciale, le lungaggini di posizionamento sul mercato delle nuove imprese, ostacolate ulteriormente dai tempi e dai costi esagerati.

Risulta allora pressoché fondamentale fornire un sostegno eco-tecnologico di prossima generazione che assecondi la creatività e il dinamismo delle tante piccole medie imprese “verdi” , per non parlare dei finanziamenti e delle agevolazioni importantissime per l’avvio di un’azienda e superamento della fase di start up.

A questo proposito, solo pochi giorni fa vi abbiamo segnalato l’iniziativa della Regione Lombardia proprio riferita a questo contesto, ma bisogna ammettere che l’Unione europea ha già iniziato a eliminare le barriere che ostacolano le PMI ecoinnovative varando, a partire dal 2004, il piano d’azione europeo per le tecnologie ambientali (ETAP, Environmental Technologies Action Plan).

Negli ultimi 6 anni, è stato proprio l’ETAP a migliorare le condizioni di mercato agevolando la transizione dalla ricerca al mercato stesso e favorendo così la conoscenza e l’implementazione dell’ecoinnovazione.

Oltre a questo, è bene segnalare altri strumenti introdotti proprio a sostegno di queste realtà imprenditoriali:

Programma quadro per la competitività e l’innovazione (CIP, Competitiveness and Innovation framework Programme), che prevede lo stanziamento di quasi 200 milioni di euro (tra il 2008 e il 2013) per aiutare le Pmi ecoinnovative a trasferire le proprie soluzioni ambientali dai laboratori teorici al mercato del lavoro.

Piattaforma di innovazione europea per l’ecoinnovazione (European Innovation Platform for Eco-Innovation), volta alla risoluzione dei problemi del mercato che ostacolano il cambiamento.

Fonte

Paola Perfetti

Agevolazioni Irpef sui trasferimenti di residenza per motivi professionali

Alcune novità riguardanti l’Irpef sui dipendenti che decidono di trasferire la propria residenza per motivi professionali o nel comune di lavoro o nel comune limitrofo entro tre anni dalla richiesta della detrazione.

Il contribuente deve essere titolare di un qualunque tipo di contratto di locazione di unità immobiliari che costituisca la sua abitazione principale e che si trovi nel comune di residenza a non meno di 100 Km di distanza dal precedente e comunque fuori dalla propria regione.

A costui  spetta una detrazione di imposta così ripartita solo nei primi 3 anni di trasferimento della residenza:
– 991,60 euro per il reddito complessivo entro i 15.493,71 euro;
– 495,80 euro per il reddito compreso tra i 15.493,71 e i 30.987,41.

Ciò significa che il contribuente che, ad esempio, abbia cambiato residenza e Comune nel mese di ottobre 2007, ha diritto alle detrazioni d’inmposta per gli anni 2007, 2008 e 2009.

In questo periodo di crisi del lavoro, però, è da considerare anche la situazione in cui il contribuente cessi di essere lavoratore dipendente.

In tal caso, nel corso del periodo di spettanza della detrazione, il contribuente perde il diritto alla detrazione a partire dall’anno successivo a quello nel quale non sussiste più tale qualifica.

Infine, ecco in che come compilare il modello per la dichiarazione dei redditi.

Parliamo naturalmente del modello 730: bisogna compilare il rigo E42 e in particolare

nella colonna 1 il numero dei giorni nei quali l’unità immobiliare locata è stata adibita ad abitazione principale;

nella colonna 2 la percentuale di spettanza della detrazione nel caso in cui il contratto di locazione è cointestato a più soggetti.

Paola Perfetti