Una nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate (34/E) adegua gli studi di settore. Sono quattro le tipologie di correttivi messe in campo. La prima categoria di interventi è relativa all’analisi della normalità economica per coloro che presentano una riduzione dei ricavi. I secondi correttivi sono quelli “specifici per la crisi”, che adeguano ai suoi effetti i risultati degli studi. Ci sono poi i correttivi congiunturali di settore. Infine, la quarta linea d’azione riguarda i “correttivi congiunturali individuali”, che interessano i soggetti non congrui che presentano una riduzione dei ricavi/compensi dichiarati. “I nuovi correttivi sono il frutto – sottolinea l’Agenzia – di un accurato monitoraggio dell’impatto della crisi, basato sulla raccolta delle informazioni fornite dalle associazioni di categoria, a loro volta incrociate con i risultati delle analisi dei settori svolte da Banca d’Italia, Istat, Isae, Prometeia e altri istituti di ricerca”. Dall’attività di analisi del territorio e delle sue specificità sono nati poi tre indicatori su misura, che consentono di differenziare l’applicazione degli studi e di adeguarli alla caratteristiche delle singole aree, rendendo questi strumenti dell’accertamento sempre più aderenti alla realtà economica in cui si muovono le imprese. Gli indicatori in questo caso riguardano il livello di retribuzioni, il livello del reddito disponibile per abitante e il livello delle quotazioni immobiliari. Infine si sperimenta una sorta di federalismo fiscale e il settore delle costruzioni è il primo studio elaborato su base regionale.
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