Il credito alle imprese cresce, ma ancora troppo lentamente

Nel corso del 2010 si sono consolidati in Abruzzo i segnali di ripresa dell’industria manifatturiera che si erano manifestati a partire dalla seconda metà del 2009: fatturato e produzioni sono tornati a crescere sospinti dal recupero degli ordini sui mercati, anche se restano ancora ben al di sotto del periodo pre-crisi”. Lo ha detto Laura Piccarozzi, direttore della filiale pescarese della Banca d’Italia, aprendo allo Sporting Hotel Villa Maria di Francavilla al Mare i lavori del convegno “Banche+Confidi=Un’alleanza per aiutare l’artigianato e le piccole imprese e rilanciare l’economia”, organizzato dal gruppo bancario “Ubi, Banca Popolare di Ancona” e Fidimpresa Abruzzo, il confidi del sistema Cna. All’incontro, coordinato dal direttore del quotidiano “Il Centro”, Roberto Marino, prendono parte il vice-presidente della Regione, Alfredo Castiglione; il direttore regionale della Cna, Graziano Di Costanzo; il direttore generale della Banca Popolare di Ancona, Luciano Goffi; l’economista Riccardo Palumbo, docente di Economia aziendale alla Facoltà di Scienze Manageriali di Pescara. Parlando davanti a una platea composta da imprenditori e rappresentanti del mondo del credito regionale, la Piccarozzi ha sottolineato come “a giugno del 2010 la crescita dei prestiti alla clientela abruzzese sia stata ancora molto modesta. Solo in luglio e agosto c’è stata una ripresa, dopo il boom del mutui-casa (+18,3%), mentre al contrario si e’ invece determinata una caduta del 3,4% nei prestiti alle imprese, e ad essere penalizzate sono state di più le aziende di medio-grandi dimensioni”. Anche gli altri indicatori “tipici” del sistema creditizio presentano vaste criticità. Così per le “sofferenze”, ovvero i debiti che la clientela non riesce più ad onorare verso le banche, sono saliti da una media del 2,4 del 2009, al 3,6% del 2010. E anche su incagli e prestiti scaduti, la media abruzzese si attesta su una dimensione molto elevata: 6,3%, con forti rischi, nei mesi prossimi, di trasformarsi a loro volta in vere e proprie “sofferenze”. Positivo, al contrario, l’andamento dei tassi d’interesse concessi sui prestiti, fermi al 5,5%, con un calo abbastanza significativo per quelli a medio e lungo termine.

fonte: AGI