Breve vademecum per muoversi nel mondo dei gruppi societari

All’interno del gruppo societario assistiamo ad un’attività di direzione o di coordinamento da parte di una prima società denominata “controllante” nei confronti di un’altra o di altre società, denominata/e “controllata/e”.

Per direzione intendiamo la capacità in astratto ed in concreto, da parte di una società, di influenzare l’operato di altra società; tale potere può essere esercitato attraverso la detenzione della maggioranza dei voti in assemblea.
Invece, quanto la controllante è in grado di esercitare un’influenza dominante, all’interno dell’assemblea della controllata, si parla di controllo e non di direzione; si configura la situazione di controllo anche in tutte quelle circostanze in cui, la società holding è in grado influenzare le decisioni della controllata, attraverso singoli accordi contrattuali con essa.

La società controllante e quella controllata, pur in presenza di una situazione di controllo o di direzione, restano, enti giuridicamente autonomi e distinti, sia sotto il profilo strutturale che sotto quello funzionale. Esse godono pertanto di autonomia patrimoniale, rispondendo ognuna con il proprio patrimonio, senza che via possa essere alcuna forma di responsabilità reciproca, di solidarietà o di confusione patrimoniale (con l’eccezione che, per quanto riguarda i crediti dei terzi o dei soci, i creditori della controllata sono liberi di agire contro la società madre nel caso in cui non siano stati soddisfatti preventivamente dalla società controllata. Risponde in solido con la capogruppo anche chi, con il suo comportamento, abbia preso parte all’evento che ha danneggiato il socio o il terzo).

Ove però, la controllante venga sottoposta ad amministrazione controllata, la legge contempla una disciplina unica applicabile a tutte le società del gruppo; in tal caso l’amministrazione controllata, può estendersi anche alle società controllate, che si trovino in condizioni di insolvenza, indipendentemente dal fatto che queste ultime possiedano i requisiti di legge per l’ammissione.

Ove una società decida di costituire una “partecipata“, sarà necessario che la nuova società, abbia quanto meno un socio esterno, al fine di evitare che alla neo-costituita venga applicata la disciplina prevista per le società uni-personali.

Anche sotto il profilo dei rapporti con i propri dipendenti le società del gruppo restano distinte, ed ogni società intrattiene apporti esclusivamente con i propri dipendenti. Gli obblighi della singola società datrice di lavoro, nei confronti dei dipendenti, non si estendono alla capogruppo o viceversa, ad eccezione del caso in cui non venga accertato in sede giudiziaria, che sono state poste in essere violazioni di legge, tese a fare apparire frazionato in distinti rapporti, un rapporto di lavoro sostanzialmente unico.

Da un punto di vista tributario e fiscale, il D.P.R. 602/73 (articolo 43 ter), statuisce che, si intendono controllate, quelle società le cui quote sono possedute da altre società per una percentuale superiore al 50 % del capitale sociale, fin dall’inizio del periodo di imposta precedente a quello cui si riferiscono i crediti di imposta ceduti. L’appartenenza al gruppo societario fiscale consentirà di compensare le obbligazioni fiscali tra le varie società del gruppo e di effettuare la compensazione ai fini IVA.

Pur nella distinzione ed autonomia patrimoniale sancita dalla legge, è evidente che le società di un gruppo, sotto un profilo funzionale, possano esercitare, di fatto, un’unica impresa, dando luogo, spesso, ad una coincidenza tra l’interesse comune del gruppo e l’interesse individuale delle singole società del gruppo.

La cooperazione tra le società del gruppo, si esplica anche in materia di accesso al credito; accade spesso, che le società controllate, specie se neo – costituiti o con un eseguo patrimonio, possano incontrare difficoltà nell’ottenere forme di finanziamento da parte di istituti di credito. Tale ostacolo viene ovviato ricorrendo alle cosiddette lettere di patronage, ossia delle richieste con dichiarazione di impegno e assunzione di responsabilità, attraverso cui, la holding si rivolge ad una banca per favorire la concessione di un finanziamento a beneficio della controllata. 

I rapporti tra società del gruppo si manifestano altresì, attraverso attività di scambio di merci, servizi e prestazioni reciproche, ricorrendo a prezzi e condizioni di vantaggio rispetto alle tariffe normalmente applicate nei confronti di interlocutori commerciali terzi.

L’articolo 2497 quinquies del codice civile, affronta uno spinoso problema che riguarda i rapporti contrattuali di tipo finanziario, tra le società del gruppo; si tratta dei cosiddetti “finanziamenti intra societari” che ricevono una disciplina specifica ove siano stati concessi in un momento in cui, risulta un eccessivo squilibrio dell’indebitamento rispetto al patrimonio netto oppure una situazione finanziaria delle società nella quale sarebbe stato ragionevole un conferimento. Il rimborso dei finanziamenti tra società del gruppo è postergato rispetto alla soddisfazione degli altri creditori e se, avvenuto nell’anno precedente la dichiarazione di fallimento della società, deve essere restituito.

In materia di adempimenti amministrativi, la società capogruppo ha l’obbligo di indicare nel bilancio i suoi rapporti con la controllata e di depositare una copia dell’ultimo bilancio della controllata nella sede sociale unitamente al bilancio della holding, nei 15 giorni che precedono l’assemblea convocata per la relativa approvazione e fino a quando il bilancio non venga approvato. D’atro canto, la società controllata è obbligata ad annotare nel proprio conto economico, nello stato patrimoniale e nella relazione sulla gestione, i suoi rapporti con la casa madre ed indicare negli atti e nella corrispondenza che la società è sottoposta a direzione da parte di altri soggetti (è prevista l’iscrizione presso il Registro delle Imprese in un’apposita sezione). Gli amministratori della controllata sono altresì tenuti ad indicare in apposita sezione della nota integrativa, un prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell’ultimo bilancio delle holding e nella relazione sulla gestione, i rapporti intercorsi con la holding e l’effetto che l’attività della società madre ha avuto sull’esercizio dell’impresa sociale.

Sotto il profilo amministrativo e gestionale, la legge stabilisce che i membri dell’organo amministrativo, dell’organo di controllo o i dipendenti della controllata non possono rappresentare i soci della società madre nelle relative assemblee né possono esprimere il diritto di voto (art. 2372 comma 4 c.c.).

Avv. Matteo SANTINI | m.santini[at]infoiva.it | www.studiolegalesantini.com | Roma

È titolare dello Studio Legale Santini (sede di Roma). Il suo Studio è attualmente membro del Network LEGAL 500. || È iscritto come Curatore Fallimentare presso il Tribunale di Roma; Presidente Nazionale del Centro Studi e Ricerche sul Diritto della Famiglia e dei Minori; Membro dell’AGIT (associazione avvocati Giusconsumeristi); Consigliere Nazionale AGIT (associazione avvocati Giusconsumeristi); Responsabile per la Regione Lazio dell’Associazione Avvocati Cristiani; Membro dell’I.B.A. (International Bar Association); Membro della Commissione Osservatorio Giustizia dell’Ordine degli Avvocati di Roma; Segretario dell’Associazione degli Avvocati Romani; Conciliatore Societario abilitato ai sensi del Decreto Legislativo n. 5/2003; Direttore del “Notiziario Scientifico di Diritto di Famiglia”; Membro del Comitato Scientifico dell’ A.N.A.C. || Autore del Manuale sul trasferimento dell’Azienda edito dalla Giuffré (2006); Co-autore del Manuale sul Private Equity (2009 Edizione Le Fonti). || Docente di diritto e procedura penale al Corso in Scienze Psicologiche e Analisi delle Condotte Criminali (Federazione Polizia di Stato 2005). || Collabora in qualità di autore di pubblicazioni scientifiche con le seguenti riviste giuridiche: Diritto & Giustizia (Giuffré Editore); Corriere La Tribuna (Edizioni RCS); Notiziario Giuridico Telematico; Giustizia Oggi; Associazione Romana Studi Giuridici; Il Sole 24 Ore; Studium Fori; Filo Diritto; Erga Omnes; Iussit; Leggi Web; Diritto.net; Ius on Demand; Overlex; Altalex; Ergaomnes; Civile.it; Diritto in Rete; Diritto sul Web; Iusseek.

Da CheBanca! ecco il Conto Deposito Business, dedicato alle aziende e ai titolari di Partita IVA

Focus pubblicitario

CheBanca! ha lanciato Conto Deposito Business, un prodotto dedicato esclusivamente alle aziende e ai soggetti con Partita IVA.

Queste le principali caratteristiche di Conto Deposito Business:

– può essere sottoscritto da tutti i titolari di Partita IVA, dai professionisti, dai commercianti e dalle imprese;
– come per i privati, anche Conto Deposito Business riconosce al cliente gli interessi in anticipo sulle somme vincolate;
– È completamente gratuito: non ha costi di apertura, di gestione e di chiusura. Anche l’imposta di bollo è a carico di CheBanca!.

Conto Deposito Business è la risposta ad una precisa esigenza che abbiamo riscontrato nel mercato: la necessità di far fruttare la liquidità aziendale – commenta Christian Miccoli, Amministratore Delegato di CheBanca! –. Per la prima volta ci rivolgiamo al segmento dei professionisti, ma l’approccio è quello di sempre: abbiamo disegnato un prodotto semplice ed efficiente, confermando la capacità innovativa di CheBanca!”.

Le somme depositate sul Conto Deposito Business possono essere vincolate in qualsiasi momento a 3, 6 o 12 mesi, effettuando anche più vincoli nella stessa giornata. Si può sempre disporre dei depositi vincolati e, in caso di svincolo, viene comunque riconosciuto il tasso base sulle somme depositate.

Altro elemento di distinzione è la remunerazione, identica a quella del Conto Deposito per privati: l’importo lordo del tasso base è l’1,00%, del tasso a 3 mesi l’1,25%, del tasso a 6 mesi l’1,75%, del tasso a 12 mesi il 2,25%.

Strategicamente Conto Deposito Business rappresenta un importante passo avanti nell’offerta di risparmio, finora dedicata solo ai privati – conclude Miccolie un ulteriore sviluppo di un portafoglio prodotti capace di rispondere alle crescenti necessità del mercato”.

Business Coach oggi: professione a tutto tondo

Nona e ultima puntata del viaggio di Infoiva, il Quotidiano online delle Partite Iva, nel mondo del Business Coaching, professione che da qualche tempo si sta diffondendo con successo anche in Italia. In collaborazione con il Dott. Giulio Ardenghi, uno dei pochi e qualificati Business Coach italiani.

Esistono oramai da anni anche in Italia associazioni di categoria che certificano gli iscritti e hanno un codice deontologico. Purtroppo non fanno massa. Dipendono molto dalle scuole di formazione di coaching (poche eccellenti, molte evanescenti) e non sempre si rivolgono a tutti i potenziali clienti, ma solo a quelli che in teoria fanno “nome”. Ma questi il coaching se lo fanno in casa, molte volte, o accedono al mercato internazionale. Credo che dovrebbero agire più sulle associazioni di categoria, camere di commercio, sindacati, unioni industriali provinciali, incubatori di start-up. Utile l’aggiornamento che propongono, ma ancora più utile sarebbe una chiara distinzione fra chi esercita operativamente con i clienti e chi insegna coaching.

In Italia il mercato, lo dicono i numeri è ancora in fase di sviluppo. I professionisti eccellenti ci sono (cercateli con cura) e si confrontano anche a livello internazionale. Ma vige ancora un po’ la vecchia formula italiana “chi fa da sé fa per tre”. Le associazioni dovrebbero unirsi e fare focus. A volte mi sembra che abbiano bisogno di un buon business coach per sviluppare un piano con obiettivi veloci, misurabili e duraturi.

Il mercato incalza, i clienti sono più esigenti e quindi sono del tutto ottimista che nei prossimi 2 anni vedremo il “business coaching d.C.”- per parafrasare Marchionne – espandersi tramite professionisti preparati.

Dott. Giulio ARDENGHI

http://www.businesscoachingefficace.com/

Da Confindustria serve chiarezza per aiutare il Paese a uscire dalle secche

di Gianni GAMBAROTTA

“L’Italia è alla paralisi”, titolava in prima pagina ilSole24Ore di domenica scorsa, presentando l’intervento del presidente della Confindustria sul palco dei Giovani Industriali riuniti nel convegno di Capri. “C’è uno smarrimento forte nel Paese – ha detto Emma Marcegaglia, è necessario trovare il senso delle istituzioni e della dignità. Il parlamento non funziona più, manca ancora il presidente della Consob. Siamo alla paralisi“. E qual è la soluzione per uscire da “questa ondata di fango che investe le istituzioni“? Non le elezioni anticipate, perché “sarebbero sei mesi di campagna elettorale drammatica“. E allora? Qual è la strada virtuosa da imboccare per uscire da questo pantano, secondo il leader degli imprenditori nazionali? La Marcegaglia non lo dice perché non spetta alla Confindustriadire alla politica che cosa deve fare“, anche se – aggiunge – gli imprenditori non vedono di buon occhio “alchimie partitiche che discutano per mesi di legge elettorale“.

L’Italia ha un grave problema di leadership, la sua classe dirigente si sta dimostrando assolutamente inadeguata a fronteggiare i problemi di crescita che il Paese deve affrontare, come stanno facendo in partner europei; non sembra esserci nessuno, a destra come a sinistra, in grado di immaginare un futuro e farlo diventare un obiettivo condiviso da una parte determinante degli italiani. Il Paese è senza una guida e – fatto ancora più grave – questa situazione è chiaramente percepita.

In passato, a una simile carenza (perché non è la prima volta che si manifesta) il mondo produttivo sapeva offrire un’alternativa, una supplenza; riusciva a colmare un vuoto che veniva dalle stanze ufficiali del potere. Forse ciò non sempre è stato un bene, spesso ha anzi rappresentato un precedente che alla lunga si è rivelato scomodo. Però, nei momenti di impasse, arrivavano delle indicazioni di tendenza e di priorità che erano utili, nelle quali molti si riconoscevano.

Questo è proprio uno di quei frangenti in cui il Paese del fare dovrebbe lanciare quei segnali. Invece da viale dell’Astronomia, quartier generale degli industriali italiani, arrivano messaggi incerti, contraddittori. Emma Marcegaglia alterna momenti di affiancamento al governo (sono di pochi giorni fa le sue parole di apprezzamento per il ministro Giulio Tremonti e, in generale, per tutta la politica economica) ad attacchi aperti e severi come, appunto, quello di Capri. Sarebbe meglio una maggiore chiarezza, una scelta precisa: al Paese sarebbe utile sapere da che parte sta Confindustria che è – o almeno pretende di essere – una parte di spicco della sua classe dirigente.

Safari pmi Ravenna con Desk Nord Africa

Le piccole imprese della provincia di Ravenna sono pronte a scoprire il mercato nordafricano il prossimo 18 novembre 2010, presso la Sala Verde Camera di Commercio di Ravenna. In quella data, infatti, avverrano una serie di incontri individuali di approfondimento sui mercati nordafricani con i referenti del Desk Nord Africa.

L’azienda speciale Sidi Eurosportello della Camera di Commercio di Ravenna, in collaborazione con la società One Medit, ha avviato a partire dal 2010 il Desk Nord Africa, un ufficio di supporto alle aziende della provincia di Ravenna nei loro rapporti economici e commerciali con Algeria, Egitto, Libia, Marocco e Tunisia.

Gli uffici offrono infatti un’articolata gamma di servizi volti ad informare, orientare ed assistere le imprese su questi mercati. I servizi forniti di orientamento e di prima assistenza sono gratuiti per le aziende della provincia di Ravenna. L’area del Mediterraneo riveste ormai un ruolo sempre più importante nel mercato internazionale, soprattutto per le imprese italiane.

La crescita e la maggiore apertura economica dei Paesi del Nord Africa in particolare nei comparti delle costruzioni, delle infrastrutture, della meccanizzazione agricola e del food processing (macchinari per la lavorazione – trasformazione – conservazione dei prodotti agro-alimentari) rappresentano una grande opportunita’ per le imprese della provincia di Ravenna che operano in questi settori. Fonte: sito della Confartigianato della provincia di Ravenna

Festa dell’artigianato a Grosio (SO): quali saranno i migliori artigiani dell’anno?

Cari lettori di Infoiva, dopo questo piccolo ma  gustoso ponte di Halloween, segnatevi un altro appuntamento con il made in Italy. Accade domenica 14 novembre: a Grosio, verde località della Comunità Montana della Valtellina di Tirano (Sondrio), é tempo della 19ma Festa provinciale dell’artigianato.

Si tratta della tradizionale manifestazione organizzata da Confartigianato imprese Sondrio che ogni anno richiama numerosi artigiani della Valtellina e della Valchiavenna.

Il programma prevede l’apertura della manifestazione con il saluto di Giancarlo Rodolfi, presidente della Sezione ospitante, mentre sarà il Presidente di Confartigianato imprese Sondrio, Fabio Bresesti, a dare il benvenuto agli associati, ai loro familiari ed alle autorità presenti.

Saranno poi queste ultime, insieme ai presidenti delle sei sezioni territoriali, a consegnare il riconoscimento: l’attestato di benemerenza ed in una medaglia d’oro, a quegli artigiani che si sono distinti nella loro attività e nella vita associativa per la serietà e capacità, oltre che per l’impegno profuso a sostegno della crescita e sviluppo dell’artigianato.

In questa edizione saranno premiati sei artigiani segnalati dalle rispettive sezioni oltre a tre dipendenti di Confartigianato Imprese Sondrio per i loro 25 anni di collaborazione.

Paola Perfetti

Confartigianato Vicenza ciclo di incontri sull’internazionalizzazione

Torna l’ormai tradizionale ciclo di incontri sull’internazionalizzazione che anche per questo 2010-2011 sono organizzati da Confartigianato Vicenza insieme al Cesar, con il titolo “Mercati senza frontiere: le novità del 2010“.

Si tratta di tre appuntamenti organizzati dall’Ufficio estero dell’Associazione in collaborazione con specialisti del settore e rivolti a tutte le aziende attive con l’estero.

Programma degli incontri Confartigianato Vicenza

  • martedì 02 novembre – tema: “Tutele di pagamento nelle vendite internazionali e novità in materia di garanzie bancarie”.
  • martedì 16 novembre – tema: “Un pagamento garantito ma poco conosciuto: la Stand By”. Nel corso dell’incontro Alfonso Santilli, presidente di Credimpex Italia, parlerà di crediti documentari, diverse forme di pagamento, della lettera di credito ‘Stand By’ con l’esempio di casi pratici.
  • martedì 23 novembre – tema “Opportunita’ e rischi nei paesi a fiscalità’ agevolata”‘. Guidati dal commercialista Guerrino Sozza, si affronteranno i temi della residenza fiscale ed ‘esterovestizione’, senza dimenticare le novità riguardanti i Paesi in ‘Black List’ e le Cfc (Controlled Foreign Company), i crediti di disapplicazione, il contrasto ai paradisi fiscali, i prezzi di trasferimento.

Paola Perfetti