Coldiretti e Camera di commercio premiano gli agricoltori Doc

Coldiretti Roma e Camera di commercio hanno deciso di premiare gli agricoltori e imprenditori dell’agroalimentare che si sono distinti per il loro impegno nel lavoro con il premio “Cavalieri dell’agricoltura”. Approfittando del premio si è parlato anche della possibilità di dar vita ad una fiera d’eccellenza a Roma, per mettere in mostra le migliori produzioni della capitale, del Lazio e del Mediterraneo. I temi che si sono trattati sono stati l’apertura per le aziende al Rim (operatività multifunzionale utile ad accrescere il reddito), l’acquisto da parte di mense scolastiche, o società come il Cral-Inpdap,  prodotti a chilometro zero solo per fare esempi. Si tratta di considerare l’agricoltura con un’ottica di rilancio e difesa, con un occhio di riguardo anche verso le tradizioni di un settore importante.

Premiare gli imprenditori di tale settore è stato un modo per riconoscere l’impegno, la professionalità, l’abnegazione e la salvaguardia dei valori fondanti che hanno contributo alla crescita economica e culturale dell’agricoltura romana. Tra i premiati figurano l’azienda agricola Ausili Tommasino di Palombara Sabina, l’azienda agricola Carboni Franco di Olevano Romano e l’azienda Agricola Silvi Martino di Palombara Sabina. Agricoltura significa anche originalià e creatività al femminile, questi gli aggettivi che descrivono altri premiati come le aziende agricole Simeoni Anna di Rocca di Cave, Casanova Marianela di Cave e Giammatteo Elena di Velletri. Ulteriori premi sono stati distribuiti alle aziende gestite da imprenditori under 40 (aziende agricole Nobili Gerardo di Colleferro, Gentili Giancarlo di Bracciano e Capozzi Francesco di Velletri) e le più avanzate tecnologicamente (Fiumi Massimo di Pomezia, Villani Roberto di Montelibretti e De Santis Anna di Palombara Sabina) e ancora le aziende che pur non essendo propriamente agricole si sono distinte nella promozione e sviluppo dell’agricoltura romana (sono stati premiati Paolo Giuntarelli presidente fondazione bioparco di Roma, Paolo Falcioni responsabile dei rapporti con la stampa Confederazione nazionale Coldiretti. E ancora, Paolo Cortesini direttore generale Comune di Fiumicino e Gerardo Gaibisso direttore di Coldiretti Roma).

Mirko Zago

Nel 2010 è cresciuto il numero di imprese. Ma l’artigianato soffre

La natalità delle imprese italiane nel 2010 sarebbe tornata a crescere. Stando al comunicato annuale Movimprese le attività aperte sarebbero 72.500 in più con un incremento dell’1,2%. Si tratta del miglior saldo dal 2006. In particolare positivi sono i dati relativi alle iscrizioni ovvero 410mila, praticamente come prima della crisi, le cessazioni sarebbero in forte diminuzione e commercio e turismo stanno crescendo al passo di 30mila unità. Sofferente invece l’artigianato con un calo di 5mila imprese nonostante un miglior bilnacio rispetto al 2009.

Le maggiori tendenze registrate sono state la forte crescita delle Società di capitali e delle “Altre forme” societarie (cooperative e consorzi) con un’incidenza del 76,4% sul totale. Dall’altro lato la tenuta delle Ditte individuali, pari al 18,4% dell’intero saldo annuale con note di crescita.Il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, ha commentato i risultati: “Tra gli italiani c’è voglia di fare, c’è voglia di scommettere su sé stessi per realizzare quel benessere che è stato così duramente minacciato dalla crisi. Un obiettivo che si persegue sempre più contando sulle proprie competenze e le proprie abilità. Guardando al mercato e prendendo su di sé, consapevolmente, il rischio di fare impresa“. C’è molto da fare, ma il Paese di sta dimostrando forte, anche se alcuni cambi non possono attendere oltre. “Le imprese chiedono alla politica risposte concrete per sostenere e facilitare le loro attività: rimuovendo gli ostacoli burocratici che ancora le imbrigliano, riformando la giustizia civile, rilanciando l’ammodernamento delle infrastrutture e della pubblica amministrazione, investendo sulla formazione“.

d.S.

Abruzzo: il finanziamento revocato o estinto anticipatamente torna nelle casse dello Stato

Con la risoluzione n. 16/E del 18 febbraio, l’Agenzia delle Entrate indica come e chi dovrà restituire le somme giacenti sul conto vincolato destinato alla ricostruzione in Abruzzo. Si tratta del 5060, da riportare nella sezione “Erario”, colonna “Importi a debito versati” del modello F24. Con questa misura si cerca di ripristinare la normalità nel territorio colpito due anni fa dal sisma. Vengono in particolare regolamentati l’Opcm 3779/2009, che ha stabilito le modalità di concessione degli aiuti previsti dall’articolo 3 del Dl 39/2009, consistenti in “contributi a fondo perduto, anche con le modalità, su base volontaria, del credito d’imposta e, sempre su base volontaria, di finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato, per la ricostruzione o riparazione“.

L’Agenzia è già intervenuta con provvedimenti direttoriali e risoluzione. E’ questo il caso della risoluzione 287/2009, con la quale sono stati istituiti i codici tributo 6820 e 6821 per consentire agli istituti finanziatori di recuperare con l’F24, mediante compensazione e senza limiti, le rate corrisposte a chi aveva beneficiato della “sovvenzione”.

Mirko Zago

Dove porterà la guerra santa di Diego Della Valle contro i “vecchi” della finanza?

di Gianni GAMBAROTTA

Che cosa sta succedendo nelle stanze del potere economico italiano? Da un po’ di giorni i signori che contano hanno iniziato una schermaglia interna che potrebbe essere una tempesta in un bicchiere d’acqua oppure montare, crescere e portare chissà dove.

Il tutto è incominciato con le dichiarazioni di Diego Della Valle di un paio di settimane fa. L’irruento proprietario della Tod’s se l’è presa con i due grandi santoni della finanza, vale a dire Cesare Geronzi, presidente delle Generali, e Giovanni Bazoli, presidente di Banca IntesaSanPaolo. Questi due signori, da sempre trattati con rispetto misto a una punta di timore in tutti gli ambienti economici, sarebbero nient’altro che “due vecchietti e farebbero bene a mettersi da parte” per lasciare spazio a una nuova generazione di imprenditori. E non è tutto: i “due vecchietti”, oltre al problema legato alla carta d’identità, avrebbero anche un difetto decisamente grave: il loro potere deriva dai soldi degli altri, cioè delle società che presiedono, mentre Della Valle investe soldi suoi.

Tutti coloro che seguono le vicende, per la verità non appassionanti, dell’establishment italiano, sono rimasti sbalorditi: raramente si assiste a prese di posizione così nette, che paiono delle sfide. E si sono chiesti: chi sta con (o dietro) Della Valle? E come andrà a finire questa bagarre? È in vista un cambio della guardia in quello che resta del capitalismo italiano?

Gli eventi dei giorni successivi hanno fatto capire che Della Valle, quando fa le affermazioni infuocate di cui si è detto, non è un cavaliere solitario, non parla sull’onda di un’arrabbiatura passeggera. Dietro di lui non c’è nessuno (perché non ha bisogno di particolari sponsor o supporter) ma di fianco a lui sì. Sono molti come i Benetton, i Del Vecchio, i De Agostini, i Caltagirone che non vedrebbero con dispiacere un cambiamento dei rapporti di potere all’interno del salotto buono. Non che vogliano una rivoluzione, ci mancherebbe: non sono ambienti giacobini questi, ma pur sempre salotti buoni. Semplicemente molti desiderano un rimescolamento, una riforma per dare più spazio e più voce a protagonisti che sono ormai più che consolidati, ma ai quali non viene ancora riconosciuto un ruolo centrale nel sistema. Quindi il movimento avviato da Della Valle porterà a qualche novità.

Ora lo scontro si è focalizzato sul tema del controllo del Corriere della Sera, dove  tutti (o quasi) i protagonisti del capitalismo italiano sono presenti. E qui il vecchio establishment, per così dire, ha fatto quadrato. Ma la vicenda non è chiusa. Mister Tod’s ha dalla sua l’età, la tenacia, e molti mezzi finanziari. E alla fine i capitali, anche in un capitalismo di serie B come l’italiano, contano.

Libia: situazione incerta. Ferma la spedizione degli imprenditori emiliani

Libia e Reggio Emilia avrebbero “dovuto avvicinarsi” grazie ad un progetto di crescita italo-libico inserito nell’iniziativa “Promozione della filiera dell’abitare costruire in Medio Oriente”, con la promozione della regione Emilia Romagna in collaborazione con ICE, Unioncamere Emila Romagna e il sistema camerale regionale. A partire dal 9 marzo avrebbero dovuto avviarsi i primi incontri al fine di definire partnership commerciali e produttive tra le imprese libiche e quelle emiliano romagnole che siano propositive e che portino profitto nel tempo. Purtroppo però a causa della crisi politica che sta colpendo il Paese africano il progetto è stato sospeso. I rapporti con questo mercato – recita la nota ufficiale – saranno ripresi non appena la situazione politica si sarà normalizzata. Augurandoci che la situazione torni velocemente alla normalità riportiamo comunque le specifiche del programma. Le imprese coinvolte si occupano dei settori macchine e attrezzature per l’edilizia, piastrelle, lavorazione del legno, materiali per costruzioni, ceramica, edilizia, legno.

Partecipare al programma è gratis, non si può parlare di date di scadenza fino al ripristino completo del progetto di crescita. Per prendere visione dei profili delle imprese libiche è possibile visitare il sito della camera di commercio alla voce news. Rodolfo Manotti, componente della Giunta camerale che segue per l’Ente il tema dell’internazionalizzazione ha espressa la sua fiducia circa le opportunità offerte dal progetto: “Per le nostre imprese è un’opportunità interessante poter aprire canali di dialogo con controparti libiche giocando in casa. Come Camera ospitiamo volentieri queste iniziative che portano contatti commerciali in casa a costo zero per le nostre imprese e ringraziamo l’ICE e la Regione per aver scelto proprio la nostra provincia come sede del workshop. Al di là della fase politica transitoria che conosciamo di alcuni paesi del Nord Africa, il Bacino del mediterraneo e il Medio oriente rimangono aree strategiche da presidiare nella quali la Libia si inserisce in modo autorevole. Sempre a sottolineare l’interesse che riveste l’area, questo workshop è la fase conclusiva di un più ampio progetto della Regione che aveva visto anche una missione di imprese della Regione a Tripoli e Bengasi lo scorso luglio“. I Paesi del Maghreb non sono nuovi a scontri politici simili a quelli che stanno colpendo in questi giorni la Libia, rimane l’augurio che i tempi per un totale ripristino siano veloci e che la situazione dei mercati internazionali non muti troppo repentinamente, scoraggiando gli investitori.

 

 

Mirko Zago

A Pistoia interventi concreti per il sostegno delle imprese

La Camera di Commercio di Pistoia, ha reso noto che si sta impegnando per avviare un provvedimento anti crisi a favore del sostentamento delle imprese. Il provvedimento sarà presentato martedì 22 febbraio 2011, alle ore 12.30 presso la Sala Biblioteca – secondo piano sede camerale, in C.so S. Fedi 36 a Pistoia e sarà aperto al pubblico. Il tentativo è di superare i problemi che hanno afflitto negli ultimi mesi l’intero settore imprenditoriale italiano e che ha minacciato di affossarlo.

Tra i principali problemi come più volte ricordato, c’è il tema dell’accesso al credito e la mancanza diffusa di liquidità, tanto a livello nazionale come provinciale. Anche le imprese di Pistoia infatti non si salvano dalle lacune nel sistema finanziario e dai problemi relativi al credito. Anche a Pistoia come nel resto del Paese infatti gli istituti di credito sono molto restii nel concedere prestiti e finanziamenti. L’incontro e la presentazione del provvedimento saranno un pretesto interessante di confronto e la giusta sede per definire gli interventi strategici da seguire. Il sito della camera di commercio dove reperire maggiori informazioni è www.pt.camcom.it

Mirko Zago

 

A Riccione e Rimini arriva un servizio gratuito del Notariato

L’accordo sostenuto dal Consiglio Notarile dei Distretti riuniti di Forlì e Rimini per la fornitura di servizi gratuiti ai cittadini si estende anche a Rimini e Riccione.

A Rimini il servizio è attivo fino al 14 giugno 2011 nei locali dell’Urp (Ufficio Rapporti con il Pubblico), presso il Palazzo Comunale in piazza Cavour 2, ogni martedì pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30. I cittadini residenti nel Comune di Rimini hanno la possibilità di prenotare l’appuntamento contattando l’Urp (tel. 0541/704704) o la segreteria del Consiglio Notarile (tel. 0543/25049 consiglioforlì@notariato.it); oppure ci si può rivolgere direttamente allo sportello in orario di apertura.

A Riccione lo sportello di consulenza notarile gratuita è attivo il primo lunedì di ogni mese dalle ore 9:00 alle ore 12:00 presso l’Ufficio del Difensore Civico del Municipio (via Vittorio Emanuele II, 2). Per prenotare l’appuntamento è necessario contattare l’Ufficio del Difensore Civico (tel. 0541/608282) o anche in questo caso recandosi allo sportello.

Il servizio vuole offrire gratuitamente consulenza in ambito notarile a tutti i cittadini italiani e stranieri, dando risposte a tematiche comuni come conoscenza di problematiche giuridiche e tributarie in materia di acquisto abitazioni, tassazione relativa all’acquisto prima casa, compravendita e problemi connessi all’urbanistica, compravendite immobiliari, detrazioni fiscali per manutenzioni, finanziamento mutui, rinegoziazione dei mutui, ipoteche, regimi patrimoniali dei coniugi, successioni, testamenti e relative imposte, diritti reali di godimento. E’ inoltre uno strumento di sensibilizzazione verso questo tipo di problemi e un’arma vincente per affrontarli.

Mirko Zago

Economia sommersa. Sotto i riflettori albergatori e ristoratori

Stando ad un’elaborazione dell’Istat basata su dati del 2005 l’economia sommersa si attesterebbe tra il 16,1 e il 17,8 per cento. Le punte più negative sarebbero del 56,8 interessando il settore alberghi e ristorazione. L’elaborazione è stata resa nota al gruppo di lavoro ‘Economia non osservata e flussi finanziari‘ guidato dal presidente dell’Istituto di statistica, Enrico Giovannini, nell’ambito dei lavori della Commissione per la riforma fiscale.

Il sommerso dell’industria sarebbe pari all’11,7%, l’agricoltura, silvicoltura e pesca pari al 31,1% e i servizi pari al 21,7%. Sarebbero in particolare le costruzioni a rappresentare la percentuale più elevata dell’industria con il 28,4% a cui seguono tessile, abbigliamento, pelli e calzature” con il 13,7%, “altri prodotti industriali” con l’11%, “alimentari, bevande e tabacco” con il 10,7%. All’estremo opposto troviamo “elettricità, gas e acqua”  con un sommerso dell’1,8%. Molto elevata la percentuale di sommerso invece di “istruzione, sanità e altri servizi sociali” con il 36,8%, “trasporti e comunicazioni” con il 33,9%, “commercio” con il 32,1% e “servizi alle imprese” con il 21,5%. Meglio per le “assicurazioni” con il 6,4%  mentre nella “pubblica amministrazione” il sommerso sarebbe assente.

Mirko Zago

Rapporto sugli Ingegneri in Italia: il bilancio del 2010 è positivo

Da quanto emerso dal primo Rapporto sugli ingegneri in Italia, realizzato dal Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri e presentato recentemente a Roma, l’andamento del mercato del lavoro per gli ingegneri nel 2010 è andato bene. Il settore è in crescita come in crescita sono le quote rose di tale professione. Nonostante la crisi, i laureati in ingegneria continuano ad avere buone probabilità di trovare lavoro inerente al percorso di studio, specie  se ingegneria applicata ai servizi (basti pensare che nel 2009 possedevano il titolo accademico 547 mila persone e di queste 417 mila stavano lavorando).

Nonostante ciò la disoccupazione aumenta però dal 3,1% al 4%, a causa del crollo delle assunzioni nelle imprese private anche se per quest’anno è previsto un ritorno all’equilibrio. Buono anche l’andamento di quanti scelgono la strada della libera professione. Tornando alle quote rose, è interessante analizzare come ogni 4 neolaureati ingegneri ce ne sia uno donna (nel 2010 le ragazze iscritte a ingegneria erano il 23,8%, da traino al resto d’Italia soprattutto la Sardegna con un dato medio regionale del 21,7%, il dato medio nazionale di donne che esercitano la libera professione è del 12,5%).

Per Giovanni Rolando, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri nonchè promotore dell’iniziativa del Centro studi, ha commentato: “Questi dati sono forse la manifestazione più evidente della forza e della volontà delle donne di inserirsi in questa componente altamente qualificata della forza lavoro, per proporsi oggi come ulteriore motore dello sviluppo futuro del Paese“.

Mirko Zago

Le imprese molisane hanno chiuso il 2010 con ottimi risultati

In Molise, alla fine dell’anno,  il rapporto tra le aziende nate e quelle che hanno cessato l’attività ha fatto registrare un saldo positivo dello 0,89% rispetto all’anno precedente. L’esito positivo rappresenta il saldo migliore dell’ultimo triennio ed è dovuto alla ripresa delle nuove iscrizioni, risultate pari a 2.130 e al contemporaneo rallentamento del flusso delle cessazioni, pari a 1.839, con uno stock  totale di imprese  attive in regione  al 31 dicembre 2010 di 35.905.

Il risultato più incoraggiante è sicuramente quello ottenuto dalla  provincia di Isernia che si piazza tra i primi posti con quasi il 2% di crescita, considerando che la media nazionale si attesta all’1,2%.

Infatti,  nella provincia di Isernia nel 2010   risultano  609 nuove imprese iscritte e  441 cessate, con un saldo positivo di 191 imprese. Bene anche Campobasso: al Registro Imprese della Camere di Commercio del capoluogo regionale risultano, nel 2010,  1521 nuove imprese e 1398 cessate con un saldo di 123 imprese .

Del ritorno alla “normalità”  della dinamica imprenditoriale non ha beneficiato però, il comparto artigiano che nei dodici mesi del 2010  in Molise registra un segno negativo dell’ 1,83% . Il dato regionale  conferma  il trend nazionale di crisi del settore,  che vede la chiusura di oltre 5 mila aziende. Nel 2010 le imprese artigiane cessate in Molise  sono 505 contro le 445 neo-costituite.

Questi i dati di sintesi più significativi diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità  delle imprese condotta da Infocamere, la società di informatica delle Camere di Commercio italiane.