Gli architetti vogliono fare sistema con le istituzioni culturali

Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), dinnanzi alla nomina di Giancarlo Galan alla guida del dicastero per i Beni e le Attività Culturali hanno formulato un augurio di buon lavoro: “E’ necessario che il nostro Paese abbia finalmente un riferimento certo, dal punto di vista normativo ed istituzionale, in materia di tutela e di promozione del patrimonio culturale e che si adottino adeguate politiche di promozione della qualità architettonica e progettuale in Italia e all’estero” – e prosegue poi – “Gli architetti italiani  consapevoli di rappresentare una grande risorsa intellettuale, sociale ed economica per il Paese –  sono pronti al confronto con le Istituzioni per fare sistema con il complesso del mondo culturale italiano sui progetti e sulle strategie relative alla gestione ed allo sviluppo delle politiche culturali e, nello specifico, di quelle che riguardano l’architettura“.

Il Consiglio esprime anche però viva preoccupazione per la situazione del patrimonio storico e ambientale dell’Italia. I fondi spesso decurtati non stanno facendo bene alla nostra cultura. Quel che è peggio sono le condizioni difficili e umilianti in cui i professionisti (Sovrintendenze e gli architetti) sono costretti a lavorare. Con l’assunzione dell’incaricato da parte di Galan ci si aspetta un ripristino di una situazione almeno di normalità.

Mirko Zago

Rc auto troppo care: i consumatori chiedono il blocco dei prezzi

Lo Sna (Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione) ha raccolto oltre 500 mila firme di consumatori che chiedono di bloccare i prezzi delle Rc auto, a rischio di aumenti per l’ennesima volta. Le firme sono state consegnate al presidente della Camera Gianfranco Fini. Dal 1994 i premi assicurativi sono aumentati del 173%, per un importo doppio rispetto a quanto pagato in Germania, Francia e Spagna.

Anche la libera concorrenza è un problema da affrontare, le agenzie sono calate del 21,9% e il numero di agenti è in discesa del 9,5%. Il plurimandato è in discesa ostacolando la possibilità di aumentare la concorrenza in modo serio. Nel Nord infatti è diffuso per il 25,6% nel nord-est e 19,5% nel nord-ovest, ma scendendo al centro la percentuale si abbassa al 15,8% e al sud solo al 10,2%.

Lo Sna propone il raggiungimento di alcuni obiettivi: difesa del plurimandato, apertura a gruppi stranieri, semplificazione burocratica, lotta alle frodi e alle speculazioni e un’azione di contrasto verso l’abbandono del territorio da parte delle compagnie. Il presidente Sna, Giovanni Metti commenta: “Si tratta di una vera e propria emergenza sociale in quanto cresce ogni anno il numero di guidatori che non riuscendo a sostenere il costo della propria polizza o trovando difficoltà nell’assicurarsi, scelgono la strada di violare l’obbligo assicurativo, divenendo un pericolo per tutta la società“.

Nino Ragosta

I Commercialisti approvano tre nuove norme di comportamento

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ha approvato tre nuove norme di comportamento del collegio sindacale che andranno ad implementare le novità già apportate a gennaio. Prima di divenire effettive dovranno passare al vaglio di una consultazione pubblica che terminerà il 31 maggio.

Le tre norme sono state elaborate con la collaborazione della Commissione di studio per le norme di comportamento degli organi di controllo legale e intendono disciplinare l’attività del collegio sindacale in caso di omissione degli amministrazioni (norma 9), l’attività del collegio sindacale nelle operazioni sociali straordinarie e nelle altre operazioni rilevanti (norma 10) e l’attività del collegio sindacale nella crisi di impresa (norma 11).

Il documento è visionabile dai professionisti, istituzioni e tutti i soggetti interessati dalle modifiche che potranno proporre le proprie osservazioni in merito prima del termine della consultazione che porterà all’approvazione delle norme da parte del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

M. Z.

Green: in Italia ancora troppe poche auto ecologiche: sono solo il 4%

Le auto ecologiche non sono molto apprezzate in Italia. Secondo i dati elaborati da Assicurazioni.it sarebbero solo il 4% degli italiani a guidarle. A frenare il loro acquisto ci sono i prezzi iniziali elevati (attorno ai 35 mila euro mediamente) e nemmeno le assicurazioni applicano particolari sconti per questa categoria. La percentuale del 4% è la stessa di due anni fa.

Le assicurazioni, secondo il sito di comparazione delle offerte assicurative in Italia, applicano spesso lo stesso premio delle auto a benzina, se non addirittura più elevato (solo più scontato del diesel come amara consolazione).

La panoramica generale sul territorio italiano è variegata: la regione con il maggior numero di auto ecologiche guidate da privati è l’Emilia Romagna (7,35%) seguita da Marche (6,69%) e Piemonte (5,24%). Ultima è la Calabria (1,71%) preceduta da Sardegna (1,79%) e Sicilia (2,02%).

Mirko Zago

La formazione continua degli avvocati

di Matteo SANTINI e Fabrizio BRUNI, Avvocati in Roma

L’offerta professionale costituisce una delle più importanti risorse di una nazione a mercato libero.
La professione forense in particolare, per il tipo di formazione che presuppone, comporta necessariamente una crescita culturale del singolo e una piena consapevolezza del contesto sociale in cui si opera.

L’Avvocato non può essere considerato un intellettuale solo per il titolo che consegue dopo l’abilitazione, ma può e deve offrire un contributo di pensiero alla società, oltre che un servizio di elevata qualità al Suo cliente nell’ambito del mandato ricevuto. Non v’è dubbio quindi che l’Avvocato debba essere in grado di accrescere e approfondire le proprie conoscenze e competenze professionali.

Come previsto dalla normativa in vigore (regolamento approvato dal c.n.f. il 13 luglio 2007) l’aggiornamento professionale si deve attuare con la partecipazione ad iniziative culturali in campo giuridico rispettando gli obblighi ed i programmi formativi del Consiglio Nazionale Forense e degli Ordini Territoriali.
L’obbligo formativo degli Avvocati è, come abbiamo visto, derivante da un testo di recente approvazione, essendo in vigore solo dal 2007, ma risulta imperfetto.

L’aggiornamento professionale, necessario al fine di raggiungere e mantenere la perizia necessaria per offrire al proprio assistito una prestazione adeguata all’incarico ricevuto, è imprescindibile per un avvocato. Non è questo il punto.
Le perplessità sorgono in ordine alle modalità dell’aggiornamento imposte agli Avvocati, fondate esclusivamente sull’acquisizione di un determinato numero di crediti mediante la partecipazione ad eventi formativi organizzati.
Tale sistema, così come è concepito, non prende, nemmeno in parte, in considerazione l’attività di aggiornamento e formazione che l’Avvocato quotidianamente svolge nel proprio studio per sé e per i suoi collaboratori, investendo risorse economiche e tempo per migliorarsi nella costante competizione che il mercato gli impone.

Si auspica quindi una parziale riforma che possa tener conto anche di questi aspetti, permettendo al professionista di dimostrare il proprio costante impegno di aggiornamento professionale sulla base di criteri obiettivi legati allo svolgimento dell’attività.

Avv. Matteo SANTINI | m.santini[at]infoiva.it | www.studiolegalesantini.com | Roma

È titolare dello Studio Legale Santini (sede di Roma). Il suo Studio è attualmente membro del Network LEGAL 500. || È iscritto come Curatore Fallimentare presso il Tribunale di Roma; Presidente Nazionale del Centro Studi e Ricerche sul Diritto della Famiglia e dei Minori; Membro dell’AGIT (associazione avvocati Giusconsumeristi); Consigliere Nazionale AGIT (associazione avvocati Giusconsumeristi); Responsabile per la Regione Lazio dell’Associazione Avvocati Cristiani; Membro dell’I.B.A. (International Bar Association); Membro della Commissione Osservatorio Giustizia dell’Ordine degli Avvocati di Roma; Segretario dell’Associazione degli Avvocati Romani; Conciliatore Societario abilitato ai sensi del Decreto Legislativo n. 5/2003; Direttore del “Notiziario Scientifico di Diritto di Famiglia”; Membro del Comitato Scientifico dell’ A.N.A.C. || Autore del Manuale sul trasferimento dell’Azienda edito dalla Giuffré (2006); Co-autore del Manuale sul Private Equity (2009 Edizione Le Fonti). || Docente di diritto e procedura penale al Corso in Scienze Psicologiche e Analisi delle Condotte Criminali (Federazione Polizia di Stato 2005). || Collabora in qualità di autore di pubblicazioni scientifiche con le seguenti riviste giuridiche: Diritto & Giustizia (Giuffré Editore); Corriere La Tribuna (Edizioni RCS); Notiziario Giuridico Telematico; Giustizia Oggi; Associazione Romana Studi Giuridici; Il Sole 24 Ore; Studium Fori; Filo Diritto; Erga Omnes; Iussit; Leggi Web; Diritto.net; Ius on Demand; Overlex; Altalex; Ergaomnes; Civile.it; Diritto in Rete; Diritto sul Web; Iusseek.

Avv. Fabrizio BRUNI |bruniavv[at]inwind.it

Avv. Fabrizio Bruni del Foro di Roma. Avvocato civilista, esperto in diritto degli appalti, pubblici e privati, diritto della navigazione e delle assicurazioni. Presidente Nazionale dell’Associazione degli Avvocati Romani e co – fondatore del Notiziario Giuridico stragiudiziale. Mette a disposizione una presentazione sulla formazione continua degli avvocati sul sito: www.associazionedegliavvocatiromani.it

Il CNF dichiara il 2011 anno dell’avvocatura con un ricco programma di iniziative

Il CNF (Consiglio Nazionale Forense) è sempre più interessato a rilanciare l’immagine dell’avvocatura. L’avvocato è ritenuto una figura professionale importante per il legame con la democrazia e la tutela dei diritti, specie in periodo di crisi. Sono numerose le iniziative organizzate  per rilanciare l’immagine e la funzione etico-sociale degli avvocati.  Tra esse ricordiamo  l’impegno per la costruzione della democrazia e della tutela dei diritti, anche a costo della vita; le attività che gli avvocati quotidianamente svolgono al servizio del sistema giustizia: dai compiti assegnati per legge come la difesa d’ufficio o il gratuito patrocinio fino a compiti di supporto operativo al funzionamento degli uffici giudiziari: la supplenza ai cancellieri; il supporto ai tribunali anche in termini materiali fornendo carta e fotocopiatrici; il valore aggiunto che l’attività di assistenza legale garantisce ai cittadini anche fuori dai tribunali.

Ci preoccupa un sotterraneo ridimensionamento del ruolo dell’avvocato, perpetrato attraverso tante leggi. L’avvocatura deve rimanere autonoma, libera e indipendente come presidio della democrazia“, ha evidenziato Enrico Merli, coordinatore del gruppo di lavoro Immagine dell’avvocatura.

E’ stato in particolare bandito un concorso volto agli studenti dei licei classici e scientifici di Roma, dal titolo “L’avvocato leva di modernità tra passato, presente e futuro” per la elaborazione di testi scritti, teatrali e lavori multimediali che illustrino il contributo che i rappresentanti della classe forense hanno garantito alla costruzione della civiltà, in particolare alla difesa dei diritti, alla costruzione di regimi democratici.  Sono state organizzate anche tre mostre  nella sede di via del Governo vecchio, che saranno inaugurate a fine mese (si tratta delle mostre “I tuoi diritti. Il mondo che ami”; “Fulvio Croce. Il coraggio del dovere” e infine “Avvocati ebrei. I diritti negati”.

Un sito internet è stato creato per l’occasione (www.2011annodellavvocatura.it)in cui trovare informazioni circa il programma, una sezione dedicata alla sensibilizzazione sulle iniziative organizzate, la storia e la formazione forense. Nel corso dell’anno saranno proposti ulteriori eventi di ampio richiamo.

d.S.

Nel 2013 nuovo importante step per il federalismo fiscale

Il 2013 porterà una ventata di novità per quanto riguarda il federalismo fiscale, con particolare riferimento all’autonomia regionale. Ecco cosa cambierà:

Non ci saranno più i trasferimenti dal ”centro”, sostituiti dalla compartecipazione a Iva e Irpef e, contemporaneamente, sarà possibile utilizzare l’attuale addizionale, con aumenti che potranno essere a man mano maggiori. Le Province già da quest’anno potranno modificare, con un aumento o una diminuzione di 3,5 punti percentuali, l’imposta sulla Rc auto ora al 12,5%.

Sempre dal 2013 le regioni potranno manovrare l’addizionale Irpef regionale diminuendola o anche aumentandola dallo 0,9 fino all’1,4%. Maggioranza che non potrà superare lo 0,5% nel 2013. L’aumento potrà essere dell’1,1% nel 2014 e del 2,1% a decorrere dal 2015.

Alle regioni spetterà una parte dell’IVA che andrà a contribuire alla copertura per i servizi essenziali (sanita’, scuola, assistenza, trasporto pubblico). Sempre dal 2013 inoltre le regioni possono ridurre le aliquote dell’Irap fino ad azzerarle e disporre deduzioni dalla base imponibile. Grazie al fondo sociale europeo il governo si è impegnato a garantire 425 milioni di euro per il trasporto pubblico come richiesto dalle regioni in più sedi.

E’ stata introdotta una clausola di salvaguardia per i conti regionali che li salvaguardia dal 2013 rispetto ai tagli previsti dalla finanziaria 2010. Le regioni impegnate nella lotta all’evasione avranno diritto ad una percentuale del recuperato.  Il fondo di perequazione scatta dal primo gennaio 2013 contestualmente allo stop ai trasferimenti erariali. Dallo stesso anno vengono cancellati anche i trasferimenti dalle Regioni ai Comuni ma arriva una compartecipazione dei municipi alle imposte regionali, prima tra tutte l’Irpef.

Ulteriori novità riguarderanno la possibilità di ritoccare l’imposta sulle assicurazioni Rc auto, che va alle province, gia’ dal 2011 potra’ essere aumentata o diminuita del 3,5% rispetto all’attuale aliquota del 12,5%. Per quanto riguarda la sanità verranno elette delle regioni, i cui standard dovranno essere accolti dalle altre, rispettando impegni presi in sedi istituzionali.

Mirko Zago

Il mercato immobiliare cresce ma troppo lentamente

Secondo il primo rapporto 2011 dell’osservatorio immobiliare Nomisma, sull’andamento del mercato immobiliare sulle 13 principali aree metropolitane (Milano, Roma, Bologna, a Torino, Napoli, Bari, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Padova, Palermo, Venezia-Mestre) e 13 città intermedie (Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno, Taranto, Trieste, Verona) nonostante un leggero calo del “prezzo del mattone”  manca un vero rilancio. “I fattori che nei primi mesi del 2010 avevano ispirato un eccesso di ottimismo – si legge nel documento – si sono scontrati con dinamiche di mercato particolarmente rigide, che ora disegnano un quadro di stagnazione, destinato ad appesantire ogni previsione”.

Il calo delle compravendite nel 2010 è stato nell’ordine del -3,5% rispetto allo stesso periodo del 2009, con punte del -5,5% nei centri urbani minori e del -10% al Sud. La crescita dunque a conti fatti per il 2010è stata del + 0,4%. E’ l’accesso al credito a preoccupare, per richiedere e farsi concedere un mutuo infatti la “trafila” è spesso difficoltosa.

Luca Dondi, responsabile dell’area immobiliare di Nomisma spiega: “Considerata l’ingente mole di invenduto e in assenza di una repentina correzione al ribasso dei prezzi, specie delle localizzazioni secondarie e di un allentamento dei criteri di concessione del credito è, infatti, impossibile ipotizzare che l’offerta attuale e prospettica trovi riscontro nelle autonome capacità di assorbimento della domanda”. Nel frattempo per il futuro si prevedono un +0,6% per il secondo semestre del 2011; + 1,9% nel secondo semestre del 2012.

Mirko Zago

In calo le vendite al dettaglio in calo: a gennaio -1,2%

Secondo quanto rilevato dall’istituto di ricerca Istat, le vendite al dettaglio hanno subito un importante calo rispetto all’anno precedente. Nel mese di gennaio infatti la caduta sarebbe dell’1,2%. E’ da maggio 2010 che non si registrava un rallentamento simile. Simile anche i dati relativi al calo del dato congiunturale, che è il più alto da aprile 2010.

E’ il comparto alimentare a registrare un -0,5% rispetto al mese di dicembre, mentre si registra un -0,2% per il comparto non alimentare. I dati negativi proseguono con un -0,9% per le vendite della grande distribuzione e dell’1,4% per quelle delle piccole imprese. Sono invece le imprese “specializzate” della grande distribuzione a trovare segnali di respiro con un + 1,2%. Record negativo spetta agli ipermercati con un calo stimato del 2,7%.

Considerando il numero degli addetti, nel mese di gennaio 2011 il valore delle vendite diminuisce, in termini tendenziali, dell’1,7% sia nelle imprese fino a 5 addetti sia in quelle da 6 a 49 addetti e dello 0,3% nelle imprese con almeno 50 addetti. Tra i prodotti non alimentari sono i supporti magnetici e strumenti musicali a registrare la maggior caduta (-2,4%), i generi casalinghi durevoli e non durevoli (-2,3%), gli elettrodomestici, radio, tv e registratori e i giochi, giocattoli, sport e campeggio (entrambi  -2,0%).

Mirko Zago

Cara impresa, ma quanto mi costi?

Un’impresa è in grado di produrre e, quindi, di generare ricavi solo se sostiene dei costi di produzione: materie prime, macchinari, risorse umane, consulenze esterne, eccetera.

I ricavi sono dati dalla moltiplicazione tra la quantità prodotta e il prezzo unitario.

I costi sono dati dalla sommatoria tra i costi fissi e i costi variabili.

I costi fissi non variano al variare della quantità prodotta. Sia che un’impresa produca o che non produca, questi costi devono essere comunque sostenuti; pensiamo all’affitto dei locali, ai costi del personale impiegato, all’ammortamento dei beni strumentali.

I costi variabili sono legati alla quantità prodotta.
Se un’impresa ha bisogno di materie prime per fabbricare il proprio prodotto allora i costi delle materie prime crescono all’aumentare della produzione.

Il risultato economico di un’impresa è dato dalla differenza tra i ricavi e i costi della produzione.
Un’impresa che è appena partita o che ha avviato da poco un nuovo processo produttivo presenterà per i primi tempi un risultato economico negativo, soprattutto se i costi fissi sono alti.
Tale situazione è tipica delle imprese manifatturiere, che effettuano degli investimenti elevati per l’acquisto dei macchinari e degli impianti.
Mano a mano che l’attività produttiva cresce, il risultato economico inizia a salire, in quanto i costi fissi sono assorbiti dai ricavi.

Per arrivare al punto di pareggio, cioè a un risultato economico dove i ricavi sono pari ai costi della produzione, è necessario che il prezzo unitario di vendita dei prodotti sia comunque superiore al costo unitario di acquisto delle materie prime.

Per esempio, se un’impresa decide di vendere i propri prodotti a un prezzo unitario di 90 euro, ma sostiene dei costi unitari variabili pari a 100 euro, non potrà mai raggiungere una situazione di pareggio; i costi cresceranno più rapidamente dei ricavi portando l’impresa alla chiusura dell’attività per fallimento.
Viceversa, se decide di vendere i propri prodotti a un prezzo unitario di 100 Euro con dei costi unitari variabili pari a 90 euro, il risultato economico raggiungerà e supererà la situazione di pareggio.

È importante, quindi, conoscere bene la struttura dei costi dei fattori produttivi di un’impresa. Solo così si è in grado di fissare dei prezzi di vendita che rispondano non solo alle esigenze di mercato ma anche a quelle di reddito.

L’adozione di un accurato controllo di gestione aiuta a evidenziare i punti critici che frenano il raggiungimento dello scopo principe di ogni impresa: il profitto.

Dott. Giovanni DE LORENZI | g.delorenzi[at]infoiva.it | www.gdlstudio.it | Padova

Padovano, classe ’73, laurea in Discipline Economiche e Sociali e master in Economics presso l’Università Bocconi di Milano. Prima dell’esame di abilitazione all’esercizio della professione di Dottore Commercialista ha lavorato come analista dei processi informativi bancari. Attualmente collabora con la società Advance Group Srl per la consulenza nel campo della finanza agevolata e con la società AD Soluzioni Avanzate Srl per la consulenza nel campo dell’informatizzazione dei processi aziendali.
E’ iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Padova, all’Albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio del Tribunale di Padova e al Registro dei Revisori dei Conti.
Dal 2007 è titolare di gdl Studio, che fornisce attività di consulenza in campo fiscale, dei processi informativi e dell’organizzazione aziendale e della finanza agevolata.