Bergamo: Banca popolare aiuta le imprese locali con servizi di credito agevolato

La Banca Popolare di Vicenza e Ascom Bergamo nelle figure dei loro rispettivi presidenti Samuele Sorato e Paolo Malvestiti e  hanno stipulato un importante accordo di collaborazione per sostenere le imprese della provincia di Bergamo. Le oltre 10.000 imprese associate ad Ascom Bergamo operanti nel settore del commercio, del turismo e del terziario, potranno godere di uno speciale plafond di 5 milioni di euro a tasso vantaggioso. Sono inoltre previste condizioni di favore per accedere all’intera offerta di prodotti e servizi appartenenti alla gamma di conti correnti “SemprePiù” della Banca Popolare di Vicenza per le Pmi. Particolare attenzione è posta alle esigenze delle start up o di imprese avviate almeno da 18 mesi, degli investimenti nell’ambito della sicurezza e del risparmio energetico e degli investimenti specifici per le imprese alberghiere che potranno utilizzare la liquidità per acquistare, ristrutturare o ammodernare l’attività alberghiera.
L’accordo con Ascom Bergamo – ha dichiarato Samuele Sorato, Direttore Generale della Banca Popolare di Vicenza – conferma l’impegno del nostro istituto a favore delle imprese e dei territori in cui opera, fornendo una risposta concreta e tempestiva alle loro esigenze e preoccupazioni, soprattutto in materia di accesso al credito“. “L’accordo contribuisce concretamente al rafforzamento del tessuto imprenditoriale locale e alla tenuta della capacità di acquisto dei lavoratori e delle famiglie, che rappresentano oggi più che mai dei fattori indispensabili per accelerare i tempi di una ripresa che continua a farsi attendere“, ha sottolineato Paolo Malvestiti, presidente Ascom Bergamo.

Cgia di Mestre: nelle Pmi l’occupazione è al 61%

Il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi in merito ai dati dell’occupazione nelle piccole e medie imprese ha commentato: ” Peccato che la grande maggioranza degli osservatori ritenga che la presenza così diffusa di tante piccole e micro-imprese costituisca un elemento di arretratezza. Invece, rappresentano la modernità, perché sono il risultato del profondo cambiamento sociale, economico e tecnologico che l’Italia ha subito negli ultimi 30 anni“. Le Pmi infatti rappresentano il 99% delle attività produttive in Italia oltre che dar lavoro al 61% degli occupati in Italia. In totale sono 21.726.547 i lavoratori italiani tra autonomi e dipendenti, sia pubblici che privati, di cui più di 13 milioni impiegati in Pmi con meno di 50 addetti.

Stando ai dati elaborati dalla stessa Cgia di Mestre le micro imprese (meno di 20 dipendenti) in particolare presentano un tasso di occupazione pari al 50,7% del totale per un totale di 11.011.563 unità; nelle medie e grandi imprese (più di 250 addetti) si concentra il 26,7% degli occupati, pari a 5.795.642 unità. Anche d’innanzi alla crisi le piccole imprese sono quelle che han tenuto duro, dichiarando di voler assumere (il 62,7% ovvero 502.970 unità riguardavano imprese con meno di 50 dipendenti e il 40,5% del totale ovvero 324.900 unità micro imprese con meno 20 addetti, il tutto su un totale di previsioni di assunzione pari a 802.000).

Un Paese competitivo ha bisogno anche delle grandi imprese. Purtroppo, se negli ultimi decenni il loro numero è costantemente sceso, la responsabilità non va certo imputata alla grande diffusione del capitalismo molecolare, ma all’incapacità dei nostri grandi gruppi di reggere l’urto della concorrenza internazionale” – ha proseguito Bortolussi.

Mirko Zago

Disponibili i voucher per l’internazionalizzazione delle Pmi lombarde

Da oggi 2 maggio sono disponibili i nuovi voucher per l’internazionalizzazione destinati alle piccole e medie imprese lombarde. A renderlo noto è l’Associazione Artigiani di Bergamo attraverso un comunicato online sul sito dell’associazione www.pointart.it. L’iniziativa vede il finanziamento della Regione Lombardia e la collaborazione delle Camere di Commercio lombarde.

Il bando “voucher per l’internazionalizzazione 2011” mette a disposizione finanziamenti a fondo perduto per la promozione delle Pmi lombarde all’estero. La Regione ha emanato un decreto che modifica la distribuzione temporale delle risorse del bando internazionalizzazione, anticipando ad oggi 2 maggio la scadenza prevista inizialmente per il primo giugno.

Le imprese interessate potranno mettersi in contatto con l’Associazione Artigiani, riconosciuta tra i soggetti attuatori del bando, per tutte le informazioni. Il contatto è Dr.ssa Marina Redondi, responsabile Ufficio internazionalizzazione dell’Associazione Artigiani – tel 035.274284: e-mail euroservice@artigianibg.com

Mirko Zago

Confartigianato: le organizzazioni del Garda più unite grazie ad un protocollo d’intesa

Le organizzazioni aderenti a Confartigianato delle province di Brescia, Mantova, Trento e Verona che rappresentano complessivamente oltre 40.000 imprese artigiane hanno stipulato un protocollo di intesa sullo sviluppo dell’economia e delle infrastrutture della regione del Garda. La vicinanza delle organizzazioni permetterà di agevolare politiche concertate e condivise attraverso un continuo confronto garantendo una crescita territoriale importante.

Le quattro confederazioni, quali principali attori socio economici della Regione del Garda, avranno la possibilità di svolgere una parte attiva e fondamentale nel proporre ipotesi di politiche proattive concordate sui maggiori temi di interesse economico e di sviluppo sociale, favorendo la realizzazione di quegli atti e provvedimenti che il Comitato dei Presidenti delle Provincie presenterà alla attenzione delle parti sociali.

Confartigianato del Garda si presenta particolarmente sensibile allo sviluppo delle politiche di protezione ambientale dell’area del Lago, che prevede una “condivisione della ripartizione amministrativa delle acque, la loro gestione in caso di siccità o intensa piovosità, la loro depurazione, la definizione di piani urbanistici di sviluppo compatibile che coinvolga anche la localizzazione e la operatività delle imprese di produzione e di servizio compatibilmente con lo sviluppo del territorio e la sua preservazione“.

Mirko Zago

Atema Academy invita ad una nuova presentazione del libro “Il futuro delle associazioni professionali”

Atema, associazione per il temporary management, invita alla presentazione del libro “Il futuro delle associazioni professionali” – Orizzonti strategici, strumenti, best practices, che si terrà il 6 maggio 2011 ore 16.30 presso l’Aula Master 1 Fondazione CUOA, Altavilla Vicentina (VI).

Il libro scritto da Angelo Deiana e Stefano Paneforte ed edito dal Gruppo 24 Ore è un’opera importante per comprendere i processi di sviluppo dell’associazionismo professionale, contribuendo ad accrescere la conoscenza in ambito economico in Italia. Il sapere apportato dalle associazioni produttive infatti si misura largamente nel nostro Paese e presenta fasi strategiche ma anche operative, con il giusto apporto di concretezza e pragmatismo. “Il futuro delle associazioni professionali” è un’opera che analizza i processi di sviluppo del mondo dell’associazionismo che stimola l’economia in Italia. Un mondo in costante evoluzione che necessita di strategie e operatività ben calibrate. Opportunità che possono essere meglio apprese con la lettura di questo libro/manuale tanto dedicato a chi si affaccia a questo mondo per la prima volta, tanto per chi già ci vive da tempo.

Intervengono Mietta Confalonieri Presidente Onorario di Atema, Angelo Deiana Presidente Comitato Scientifico CoLAP e Responsabile Mercato Family Office Gruppo Montepaschi; Paolo Gubitta Docente di Organizzazione Aziendale, Università degli Studi di Padova, Direttore scientifico Area Imprenditorialità Fondazione Cuoa; Ilario Novella Partner Adacta Studio Associato, Vicenza; Paola Palmerini Presidente Atema.

Per aderire è necessario inviare una mail di conferma, entro il 4 maggio 2011, a: Segreteria Area Imprenditorialità, imprenditori@cuoa.it, tel. 0444333860.

Eni cerca di difendere la sua posizione circa la gara di appalto per i ticket di ristorazione

Lino Stoppani, presidente Fipe, la federazione che difende gli interessi di 250 mila pubblici esercizi italiani risponde alla difesa di Eni relativa alla gara d’appalto per il servizio di ticket di ristorazione dell’azienda avvenuta secondo il principio del massimo ribasso: “nella gara col massimo ribasso a rimetterci saranno proprio gli esercenti che vedranno traslato lo sconto maggiore in una commissione più alta che sarà dovuta sui loro incassi da buono pasto. È evidente che l’Eni sta cercando di fare solo i suoi interessi a danno anche dei suoi dipendenti che troveranno difficoltà a spendere un buono pasto, perché quello stesso buono pasto per l’esercente varrà molto meno del valore indicato sopra. L’Eni non si cura neanche del fatto che i ritardi di pagamento negli appalti pubblici possono favorire quegli appaltatori che per i motivi più vari, magari anche al limite della legalità, non hanno problemi di liquidità“.

Nei giorni scorsi Eni ha cercato di difendere la sua posizione dichiarando che il massimo ribasso  è perfettamente  in linea con il Codice degli appalti, mentre risulta chiaramente che, per ostacolare eventuali scorrettezze o infiltrazioni della criminalità organizzata, nelle gare di appalto per i servizi sostitutivi di mensa – ai sensi dell’art. 285 del regolamento del Codice dei contratti pubblici – è da preferire il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa, salvo motivare dettagliatamente il ricorso al metodo del massimo ribasso.

Eni ha inoltre sostenuto che il metodo del massimo ribasso favorisce la più ampia partecipazione dei concorrenti alla gara, altra cosa che può essere criticata secondo il presidente di Fipe, così come non corrisponderebbe al vero che le condizioni di pagamento e il tasso di interesse applicato per i ritardi di pagamento siano soggetti a libera negoziazione commerciale e che non siano vincolanti. Eni dovrà a questo punto scendere a compromessi trattando con le parti per evitare scontri come il rifiuto dei ticket in questione come già minacciato dagli esercenti.

M.Z.

Come utilizzare al meglio le risorse umane in azienda: corso di formazione finanziata e coaching

Atema, associazione per il temporary management, segnala il corso Aisl “La Formazione finanziata e il coaching: strumenti per la motivazione e il miglioramento del capitale umano in azienda” che si terrà il 28 Aprile 2011 ore 9.30 -17.30 presso la sede Aisl in Via Tonale 9, 20125 a Milano. L’incontro è rivolto a tutti coloro che si occupano di Risorse Umane, di Comunicazione, di Gestione del Personale e di Sviluppo Organizzativo ai vari livelli, ai manager in fase di transizione di carriera e a chi è impegnato nella propria crescita professionale, a esperti e consulenti di risorse umane.

E’ il capitale umano a fare la differenza in tema di formazione. A tal proposito costruendo interventi mirati attraverso la conoscenza dei nuovi strumenti a disposizione di coloro che si occupano di Risorse Umane (coaching, mentoring, counselling, ecc.) e riflettendo sulle esperienze in corso è possibile superare difficoltà e auspicare il raggiungimento di un buon successo aziendale. Questo è quanto si propone di fornire il corso di Aisl, Associazione Italiana studio sul lavoro, ai paretecipanti.

Con questa iniziativa Aisl intende inoltre verificare l’opportunità di condurre progetti sia di formazione che di coaching impiegando risorse economiche a disposizione dell’impresa attraverso i fondi interprofessionali; la loro utilizzazione è concreta e vantaggiosa sia per le aziende che per le persone e permette di predisporre programmi che valorizzino il capitale umano per dare slancio alle organizzazioni interagendo strettamente con le persone.

Il corso in oggetto si ripropone di:

– dare un’informativa intorno alle modalità di finanziamento relative ai fondi interprofessionali, verificando le opportunità di condurre iniziative sia di formazione che di coaching;

– superare i limiti dell’applicabilità dei metodi formativi tradizionali attraverso interventi mirati che partano dalle situazioni aziendali in cui sono coinvolte direttamente le persone;

– riportare l’attenzione e la determinazione di tutti verso gli obiettivi, le soluzioni e i risultati dell’impresa;

– attivare la motivazione al lavoro e l’energia nelle persone, riducendone la conflittualità e migliorando nel contempo tutti gli aspetti del business;

– interagire strettamente con le persone, facilitandone l’apprendimento collettivo;

– conoscere le potenzialità degli strumenti applicati allo sviluppo professionale, sia nei casi di cambiamenti interni dell’azienda, sia nei casi di transizione di carriera.

Il programma del corso prevede di affrontare le varie tipologie di formazione finanziata e i soggetti di riferimento; gli strumenti per la valorizzazione del capitale umano e dei talenti in azienda: coaching, mentoring, counselling, ecc.; adattamento degli strumenti alle diverse situazioni aziendali con un obiettivo comune: il miglioramento del clima; esperienze di Coaching nei vari settori produttivi e nei servizi.

Sarà fornito il libro di testo a supporto “Essere coach, lavorare con l’esperienza” a cura di N. Lanza edito da Franco Angeli mentre la docenza e il coordinamento sono affidati a Paola Brivio, esperta di comunicazione aziendale, gestione del personale e di coaching, Presidente di Aisl. La quota di partecipazione  è di € 200,00 + iva per non iscritti Aisl e € 150,00 + iva per i Soci Aisl e Atema.

Maggiori informazioni relative all’iscrizione possono essere richieste presso: AISL – Via Tonale 9 – 20125 Milano – tel. 348-5833522 – fax: 02-92879071 E-mail: info@aisl.it