Affitto a riscatto, per non rinunciare a comprare casa

Optare per l’affitto, invece che comprare la casa in cui si abita, rappresenta un ripiego dovuto alla mancanza di liquidità e alla difficoltà ad ottenere un finanziamento.
Per questo, sta ritornando in auge la formula dell’affitto a riscatto, in particolare per le giovani coppie intenzionate ad acquistare casa.

La Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate ha proposto una reinterpretazione di questa vecchia procedura, in collaborazione con l’Associazione dei Costruttori Edili (Ance) della provincia di Varese.

Il progetto in questione si chiama Merito Casa, e vede la Bcc fare da garante tra le parti -tra chi vende e chi compra- per sostenere il mercato ma anche le stesse famiglie.

Ha dichiarato Luca Barni, direttore generale della Bcc: “Si parla molto dell’affitto con riscatto, ma in nessuna delle formule proposte la banca viene coinvolta fin dall’inizio. In Merito Casa, invece, la Bcc entra nella relazione tra costruttore e acquirente, garantendo l’uno e l’altro negli anni di affitto e, stanti le condizioni di partenza, garantendo anche l’erogazione del mutuo al termine del periodo di locazione. Per quanto le risposte siano ancora abbastanza timide, negli ultimi mesi l’attenzione a questo progetto è cresciuta esponenzialmente: sono state chiuse alcune decine di pratiche che hanno visto i giovani fare i primi passi per l’acquisto della casa. Come banca del territorio vogliamo essere punto di incontro tra le esigenze delle imprese e le richieste delle famiglie“.

Nella zona di Varese e provincia la casa è un bene di primo piano e oltre l’85% dei residenti è proprietario della casa in cui vive, giovani compresi, come afferma anche il direttore di Ance Varese, Gianpietro Ghiringhelli: “La domanda di case, soprattutto da parte delle giovani coppie, è ancora piuttosto vivace. Le difficoltà sono nell’arrivare a concludere l’acquisto. Questo ha portato ad una situazione profondamente ingessata, con la creazione di un grosso stock di invenduto. L’affitto con riscatto sta vivendo una seconda giovinezza: fino a qualche tempo fa penalizzata fiscalmente per le imprese, oggi questa formula può essere la risposta non solamente per un rilancio del mercato, ma anche per dare opportunità alle giovani coppie che cercano casa. Soprattutto con una banca, la Bcc, che fa da garante tra le parti“.

Ma come funziona Merito Casa?
L’acquirente sceglie una casa da un costruttore associato Ance e/o associato Bcc e concorda il prezzo bloccandolo. Quindi si rivolge alla filiale Bcc di riferimento per accedere a Merito Casa e scegliere la formula temporale di affitto (da 2 a 4 anni).
Per questo periodo l’acquirente vive nella sua casa pagando al costruttore un affitto comprensivo dell’anticipo che formerà l’acconto per accedere al mutuo.

Al termine dei 2-4 anni potrà procedere all’acquisto della casa con il rogito. Merito Casa, oltre al recupero totale delle spese di affitto, prevede la copertura assicurativa gratuita offerta dalla Bcc (principalmente per perdita del posto di lavoro) per il primo periodo contrattuale.

Vera MORETTI

In Lazio e Veneto sottoscritti i protocolli tra INT e Entrate

All’accordo quadro nazionale siglato tra Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, e Riccardo Alemanno, presidente di INT, hanno fatto seguito i primi accordi territoriali, avvenuti nelle Direzioni Regionali di Lazio e Veneto.

I protocolli sono stati sottoscritti, per l’Agenzia, da Carlo Palumbo (Lazio) e Giovanni Achille Sanzò (Veneto) e da Piero Pierangelini (Lazio) ed Andrea Bognolo (Veneto) per INT.

Come per l’accordo nazionale, anche quelli territoriali mirano ad incrementare l’uso dei sistemi telematici per il disbrigo delle pratiche e sistemi potenziati sia per quanto riguarda il Civis sia per le comunicazioni tramite pec.
Non meno importante sarà la costituzione di osservatori per verificare l’andamento degli accordi stessi e l’esistenza di difficoltà operative al fine di migliorare gli strumenti di dialogo e confronto tra intermediari fiscali ed Amministrazione finanziaria.

Prossimamente saranno sottoscritti altri protocolli e il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi auspica che tutte le Regioni siano operative entro l’estate, al fine di incrementare la collaborazione con l’Agenzia delle Entrate che l’INT ha da sempre posto come priorità.

Vera MORETTI

Baby School 100, il franchising delle scuole dell’infanzia

Per chi desidera lavorare nel sociale, e più precisamente con i bambini, è bene sapere che esistono alcune attività in franchising che potrebbero facilitare l’ingresso in questo settore.

Tra questi, c’è anche Baby School 100, network di scuole dell’infanzia paritarie, che è nato dalla spontanea richiesta da parte di operatori del sociale ed aspiranti tali, in particolare giovani neo laureati, desiderosi di fare di questo settore la scelta professionale della propria vita.

Si tratta di un ambito molto delicato, che richiede molta professionalità e una certa predisposizione nell’instaurare rapporti interpersonali, soprattutto con i bambini in età prescolare.
Si tratta di principi cardine, insieme all’onestà e alla condivisione del Know-how aziendale, in cui gli affiliati Baby School 100 devono riconoscersi e condividere con la Casa Madre.

Baby School 100 ha deciso di offrire la possibilità, a quanti aspirano a lavorare nel settore socioeducativo e a quanti già vi operano, di rafforzare e mettere a frutto le proprie competenze utilizzando un metodo di lavoro certificato e ampiamente consolidato, frutto di una lunga esperienza nel settore dei servizi educativi alla prima infanzia.

Per ricevere ulteriori informazioni, collegarsi su Baby School 100.

Start&Go, il bando per le startup friulane

Le startup innovative sono al centro di un altro bando, questa volta in Friuli.

Si tratta di Start&Go, promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Udine e vuole, appunto, favorire la nascita e lo sviluppo di imprese innovative.

Il progetto riguarda le startup fondate dopo l’1 gennaio 2011 e quelle che nasceranno entro sei mesi dalla concessione degli aiuti, purché siano disposte a creare una partnership con le aziende operative nel territorio della Regione.

Coloro che si iscriveranno al bando verranno sottoposti ad una selezione, che si baserà sui progetti più innovativi presentati, ma soprattutto relativi a sviluppo di prodotti/servizi/processi/modelli di gestione ad alto potenziale innovativo rispetto a quanto offre il mercato attuale.

Le proposte vincitrici riceveranno, come premio, l’erogazione di alcuni servizi:
incontri con aziende qualificate, pre-incubazione o incubazione fisica e mentoring, accesso a finanziamenti agevolati, servizio di tenuta della contabilità per 2 anni, iscrizione gratuita per due anni a Confindustria Udine e al Gruppo Giovani, pacchetto di avvio in comunicazione e posizionamento sul web, brevetto e marchio, partecipazione al corso “executive education” in management ed imprenditoria.

Vera MORETTI

L’Iva dei buoni regalo si paga solo alla fine

Con la risoluzione n. 21/E del 22 febbraio, viene ribadito che nessuna fattura deve essere emessa durante la circolazione “interna” dei buoni regalo in quanto non rappresentano una merce, se non dei documenti che vengono che subiscono dei trasferimenti senza dover rispettare le regole per le cessioni (si tratta di semplice movimentazione di carattere finanziario). In sostanza l’Iva entra in gioco solo quando l’esercizio commerciale coinvolto “cede” il prodotto al titolare del buono. Questo esula le aziende che emettono i voucher a pagare l’Iva prima della reale cessione di beni, ciò accade anche per le somme rimborsate dalla società emittente agli esercizi commerciali coinvolti.

Rimangono invece fatturabili i servizi accessori come le personalizzazioni dei voucher o la consegna a domicilio ecc. Esistono delle decisioni della Corte di Giustizia Ue che pongono chiarezza su questo tema delicato. Di seguito alcuni estratti della causa C-398/99

  1. … il produttore che emette il buono … può essere considerato terzo rispetto all’operazione intervenuta tra dettagliante beneficiario del rimborso del valore del buono sconto ed il consumatore finale che ha utilizzato tale buono
  2. se la somma pagata per la cessione del bene “non sia stata materialmente versata dal consumatore finale stesso, ma sia stata messa a sua disposizione, per conto del consumatore finale, da un terzo, estraneo a tale operazione, non assume alcuna rilevanza ai fini della determinazione della base imponibile di tale dettagliante
  3. … la somma rappresentata dal valore nominale dei buoni costituisce per il dettagliante ‘elemento dell’attivo’ conseguito al momento del loro rimborso e che gli stessi devono essere considerati, nei limiti di tale valore, come mezzi di pagamento”.

d.S.

Business banker? Un’azienda di mediazione cerca voi!

Un’azienda operante in tutta Italia nell’ambito della mediazione è alla ricerca di 20 nuovi collaboratori da inquadrare nel proprio organico come business banker.

In particolare, i candidati selezionati dovranno occuparsi di sviluppo e mantenimento Clienti settore Credito Imprese ma anche di prodotti bancari dedicati all’Impresa e Privati.
La società, che opera nel settore finanziario ed assicurativo, è interessata esclusivamente ai profili in possesso dei requisiti richiesti, tra i quali spicca anche l’iscrizione all’Albo dei Collaboratori.

Per saperne di più, Lavoro.org.

Da domani, arriva la Tobin Tax

Da domani entra in vigore la Tobin Tax italiana e, poiché si tratta di un vero e proprio debutto, è bene chiarire alcuni punti importanti, come, ad esempio, in quali casi non si paga la tassa.

Ricordiamo che la Tobin Tax, introdotta dalla Legge di Stabilità 2012, si paga per azioni e strumenti finanziari partecipativi, derivati, operazioni ad alta frequenza, ma con modalità diverse per ogni categoria.

L’imposta si applica sul trasferimento di proprietà dei titoli, ovvero sulla transazione avvenuta alla data di regolazione. Anche se non si paga sui titoli di debito, è invece dovuta nel caso di conversione in azioni o altri strumenti finanziari partecipativi o rimborso di un’obbligazione.

Per l’anno in corso, l’aliquota è dello 0,12% ma scenderà allo 0,1% dal 2014, per scambi su mercati regolamentati (Borse) e sistemi multilaterali di negoziazione.
Sulle altre piattaforme di trading, aliquota è dello 0,22% per il 2013 e 0,2% dal 2014.

L’aliquota viene calcolata sul valore della transazione “determinato sulla base del saldo netto delle transazioni giornaliere” effettuato dal responsabile del versamento, ovvero l’intermediario: banca, società finanziaria, sim.

Per un singolo soggetto passivo, ovvero l’acquirente, si calcolano i titoli oggetto delle transazioni regolate nella stessa giornata e relative allo stesso strumento finanziario.

La tassa sui derivati si paga dal primo luglio 2013. Si calcola in misura fissa, in base a una tabella che considera valore del contratto e tipologia di strumento finanziario.
Previste riduzioni per le operazioni su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione.
Cambia anche il soggetto passivo: l’imposta si paga a metà fra le due controparti.

Vera MORETTI

Agevolazioni green per chi assume giovani

Sono previsti agevolazioni ed incentivi per le aziende che assumono personale, anche se appartenenti a reti d’impresa.

Le imprese che si mostrano disposte ad allargare il proprio organico, infatti, possono accedere a finanziamenti a tasso agevolato (0,5%), finalizzati alla realizzazione di progetti e interventi in ambito green o per la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e sismico.

Le agevolazioni possono riguardare sia ditte individuali, sia società ed imprese che hanno stipulato contratti di rete e che si trovano in regime di contabilità ordinaria.

Requisiti richiesti sono:

  • non essere sottoposti a procedure concorsuali né ad amministrazione controllata;
  • età massima del nuovo personale 35 anni: se l’azienda decide di assumere più di tre lavoratori, un terzo di questi dovrà avere al massimo 28 anni.

Le spese finanziabili possono riguardare al massimo il 60%, che diventa 75% per pmi e srls, delle spese sostenute.
La richiesta minima di finanziamento è fissata ad un milione di euro, 500 mila euro per PMI e 200 mila per Srls.

Le domande possono essere presentate fino al 26 aprile, ovvero entro il 90esimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della circolare contenente le modalità e i tempi di applicazione del Fondo.

Vera MORETTI

Anche in Italia si sta diffondendo il Mobile Payment

In ritardo rispetto agli altri Paesi Ue, si stanno finalmente diffondendo anche in Italia le nuove formule di pagamento elettronico.

Ciò che ha spinto anche gli italiani ad adottare queste procedure è da ricercarsi in tre diversi fattori:

  • i servizi che permettono di effettuare acquisti via smartphone – bollettini postali, canone Rai, parcheggi e corse autobus – sono in crescita del 20%;
  • la tecnologia che trasforma il cellulare in bancomat è divenuta realtà, grazie all’intesa con le telco italiane (Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3g e Poste Mobile) per l’impiego della SIM NFC (Near Field Communication);
  • la legislazione incentiva oggi l’uso dei pagamenti elettronici, grazie ai decreti Salva Italia e Sviluppo-bis.

In un solo anno, il Mobile Remote Payment & Commerce è aumentato del 30% passando da 700 mln di euro a oltre 900 mln. Di questi, 470 mln di euro riservati a contenuti digitali per smartphone (+20% per le app) con un +60% anche per acquisto di beni e servizi, pagamento bollettini postali, parcheggi e bus, per un valore di 310 milioni di euro.

Ad andare per la maggiore sono, ultimamente, le spese per la mobilità, che comprendono sia pagamenti di sosta e biglietti di trasporto pubblico, sia taxi, car & bike sharing.
Le cifre, infatti, mostrano come oltre 700.000 di ore di parcheggio siano state pagate dagli Italiani attraverso il cellulare, 600.000 i biglietti di corsa semplice e qualche migliaio le ricariche degli abbonamenti per il TPL attivate da Mobile.
Le corse di taxi pagate con cellulare sono quasi 10.000, per un totale di circa 1 milione di transazioni di piccolo importo.

Anche la spesa per transazioni di prossimità è cresciuta in misura considerevole. A fine 2012 sono stati registrati circa 30.000 terminali POS NFC attivi rispetto ai 5.000 del 2011, mentre nel 2013 si calcola possano arrivare a oltre 170.000.
I cellulari NFC venduti nel 2012 sono stati circa 2,5 milioni, 6 milioni stimati a fine 2013.
Le carte contactless già emesse sono 2 milioni: un incremento significativo, se si considera che nel 2011 quelle circolanti erano 750.000.

Vera MORETTI

Boom di imprese femminili a Parma

La Camera di Commercio di Parma, insieme al Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile, ha reso noti dati incoraggianti, e al di sopra della media nazionale, che riguardano l’imprenditoria femminile.

Il dato principale riguarda il numero di imprese a conduzione femminile, che nella provincia parmense raggiungono il 20,6% del totale, oltre una su cinque, pari a 8.821 imprese registrate al 31 dicembre.

Andrea Zanlari, presidente della Camera di Commercio, ha dichiarato: “Le nostre imprenditrici si rivelano più brave della media regionale e nazionale nell’affrontare la difficilissima congiuntura attuale. Sostenere l’imprenditorialità femminile è un obiettivo strategico per recuperare in competitività. La Camera, attraverso il Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile, supporta con personale qualificato le future imprenditrici”.

Uno strumento molto importante, per permettere l’avvio di una nuova attività, è lo sportello “Imprenditoria Femminile”, attivato presso la Camera di Commercio, che nel corso del 2012 ha dato assistenza ad oltre 200 potenziali imprenditrici.
Inoltre, ben 75 imprese femminili hanno ottenuto finanziamenti tramite l’operatività delle Cooperative di Garanzia.

Questo traguardo, ancora più positivo in tempi di crisi come questo, è stato festeggiato con un filmato, visibile sul sito della Camera di Commercio, e realizzato dalla documentarista Giovanna Poldi Allai e presentato da Simona Minari di Legacoop, e presidente del Comitato nei due ultimi mandati.

Si tratta di un video che prende per mano le potenziali imprenditrici, e i potenziali imprenditori, e li guida verso gli step da seguire per avviare una nuova attività, anche attraverso le testimonianze di chi, nel frattempo, ce l’ha fatta.
Come testimonial sono state scelte cinque imprenditrici di Parma attive anche nel Comitato. Si tratta di Simona Minari, Monica Azzoni, Elisa Bussoni, Marina Lazzini, Sara Morini che hanno accettato di mettersi di fronte alle telecamere per ispirare con il loro esempio possibili future colleghe.

Alessandra Sinischalchi, del Cna e presidente neo eletta del Comitato, ha illustrato le linee guida e i progetti allo studio all’interno del gruppo di lavoro: “Proseguiremo con la convenzione per l’accesso al credito per le nuove imprese femminili ma stiamo analizzando la fattibilità anche di altre misure per intervenire nei momenti di fragilità che contraddistinguono le imprese femminili. Inoltre in questo triennio vorremmo avviare azioni a sfondo sociale e legate all’universo delle donne”.

Ma di cosa si occupano le imprese femminili presenti sul suolo parmense?
Quasi la metà riguardano servizi alla persona (49,3%), oltre un terzo sanità e assistenza sociale (35,5%) e poco meno di un terzo attività di noleggio, agenzia di viaggi e servizi alle imprese (32,8%) e servizi di alloggio e ristorazione (31,4%).

Due imprese femminili su tre sono imprese individuali (66,5%) a fronte della media regionale del 64,7%. Le società di capitale sono 1.240, pari al 14,1%, in crescita di 2,2 punti percentuali rispetto al 2011.
Questo tipo di imprese sono in crescita anche in regione e in Italia, sebbene con un tasso leggermente inferiore, pari rispettivamente al +1,6 e al +1,9%.

Vera MORETTI

http://www.pr.camcom.it/news-eventi/donne-e-impresa-a-parma-focus-alla-camera-di-commercio