Confesercenti: sì a un fondo salva-imprese anticrisi

Confesercenti lancia la sua proposta per dare un aiuto concreto alle imprese della somministrazione, del commercio e dell’ospitalità: una linea di credito agevolata che si configuri come fondo salva-imprese. Una proposta, un grido d’allarme destinato a Confidi, banche, associazioni e al Governo, presente e futuro.

La mossa di Confesercenti nasce dall’analisi allarmata delle cifre che, secondo il documento di Economia e Finanza, caratterizzeranno l’anno in corso per il sistema-Italia: calo della spesa delle famiglie dell’1,7%, pari a circa -15,6 miliardi di euro. Se il 2013 dovesse seguire l’andamento del bimestre gennaio-febbraio, alla fine dell’anno potrebbero aver chiuso oltre 86mila attività commerciali, con una perdita di posti di lavoro nel settore pari a oltre 98mila lavoratori. Secondo le stime di Confesercenti, lo scorso anno la spesa delle famiglie ha subito un calo, a prezzi costanti, di 36,5 miliardi, pari al -4,3%.

Se la maggior parte delle previsioni vede il ritorno alla crescita dell’economia nazionale a partire dal 2014, per quanti operano nel commercio, nell’ospitalità e nei pubblici esercizi, i benefici di tale ripresa sarebbero tardivi. Senza dimenticare, poi, che a giugno e dicembre 2013 ci aspettano l’acconto e il saldo Imu, l’acconto e il saldo Tares e l’aumento (a giugno) dell’aliquota ordinaria Iva dal 21 al 22%.

Ecco dunque l’idea di Confesercenti del fondo speciale salva imprese, da attivare di concerto tra Governo, Banche, Confidi, Associazioni di Categoria, Fondo centrale di garanzia. La liquidità sarebbe garantita dalla Bce e vincolata a favore delle imprese, come proposto anche da Rete Imprese Italia. Il fondo speciale sarebbe utilizzato per aiutare gli imprenditori con linee di credito agevolate a resistere senza distruggere valore e investimenti, nell’attesa della tanto invocata ripresa.

Prezzi stabili per i carburanti nei prossimi giorni

Secondo la rilevazione dei prezzi dei carburanti nel periodo 19 marzo fino al 25 marzo i prezzi si sono dimostrati stabili, e questa situazione dovrebbe permanere anche per i prossimi giorni. Figisc Anisa Confcommercio che ha stilato i dati relativi alla “verifica” dei prezzi alla pompa esprime questo commento per voce del presidente Luca Squeri:  “Le quotazioni del greggio Brent sono ancora intorno ai 115-116 dollari/barile la chiusura delle sessione del Platt’s di giovedì 24 ha fatto registrare movimentazioni di non più di 3 millesimi di euro/litro in aumento o diminuzione a seconda dei prodotti. Per i prossimi giorni ci si può attendere che i prezzi stiano fermi sugli attuali livelli“.

Nonostante il prezzo al barile sia salito ulteriormente (115-116 dollari al barile), il prezzo in Italia e’ diminuito di -0,012 euro/litro per la benzina, è aumentato, invece, di +0,008 euro/litro per il gasolio, senza comunque oltrepassare la soglia di “emergenza”.

d.S.

Marina Calderone accusa i politici di non pensare al bene del Paese

La situazione politica, in una fase di stallo che non ha precedenti, sta danneggiando il Paese, bisognoso di riforme e di azioni forti per contrastare una crisi economica che sembra non finire mai.
Tra i provvedimenti più urgenti c’è, sicuramente, quello di un sostegno concreto alle pmi, il vero motore economico dell’Italia, che ora vivono un periodo di serio affanno.

Per risollevare le sorti dell’Italia occorre far ripartire la produttività e, quindi, l’occupazione, ma i continui battibecchi tra i politici, incapaci di trovare un accordo, certo non servono per migliorare la situazione.
E, se il Governo Monti, ancora in carica in attesa che qualcosa si sblocchi, ha pensato ad un provvedimento che possa permettere un recupero di liquidità attraverso lo sblocco dei debiti da parte delle PA, purtroppo non si è ancora passati ai fatti.

Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, ha dichiarato: “Si tratterebbe di un provvedimento che va certamente nella giusta direzione. Nella confusione politica e istituzionale di questo periodo, non bisogna infatti dimenticare che imprese, lavoratori e famiglie versano nelle medesime condizioni in cui erano fino a prima delle elezioni; se non peggiori. Per questo tutto ciò che può dare liquidità e risorse agli imprenditori va sottolineato con favore. Mi auguro che si concretizzi in tempi molto rapidi, con decorrenza immediata e non differita. La scommessa é creare un sistema strutturato e costante di regole che vanno nella direzione delle imprese. La priorità delle priorità per chiunque governerà il nostro Paese deve essere il rilancio dell’economia per far ripartire l’occupazione. Tutto il resto é molto importante , ma non ha il grado di priorità che ha il sostegno al mondo produttivo“.

I Consulenti del Lavoro, dunque, denunciano la mancanza di azioni concrete che potrebbero davvero fare la differenza.
E Marina Calderone fa un esempio tra ciò che dovrebbe passare ora in secondo piano e ciò che, invece, non può più aspettare: “Se dovessi scegliere quale sia la priorità tra la Tav e la riduzione del costo del lavoro, tra il conflitto di interessi e il pagamento dei crediti alle aziende, tra l’ineleggibilità e il contenimento della pressione fiscale, non avrei alcun dubbio. Sono chiarissime le priorità a chi conosce i problemi del Paese reale e delle famiglie. Spero lo siano anche per i decisori politici“.

Vera MORETTI

Il futuro del Made in Italy è nell’e-commerce

Le imprese italiane che hanno deciso, anche in tempi di crisi, di puntare sull’export sono state ricompensate: i loro redditi godono di maggior salute rispetto a quelle che, invece, hanno concentrato i loro commerci sul mercato interno.
Ora, però, è il momento di fare un’ulteriore passo avanti, e cavalcare l’onda dell’e-commerce, che piace molto soprattutto agli asiatici.

Le cifre, a questo proposito, parlano chiaro: adesso l’e-commerce muove un giro d’affari di 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, ma secondo il rapporto “Asia B2C eCommerce Report 2013” in Cina questo business crescerà addirittura del 30% entro il 2016.
Non saranno solo i cinesi, ma anche indonesiani e sudcoreani che cercheranno online la qualità e la fama dei prodotti Made in Italy, perché in questi tre Paesi stanno aumentando i consumatori ricchi che quindi possono permettersi le grandi griffe italiane.

Per poter raggiungere i clienti orientali, occorre creare siti ad hoc, ovvero più vicini ai gusti della clientela dagli occhi a mandorla, anche dal punto di vista della lingua.
Inoltre, oltre ai settori più “gettonati”, come abbigliamento ed automobili, bisogna permettere anche all’agroalimentare di farsi strada, poiché è il settore, in questo momento, dal maggior potenziale.
Tutta la produzione del Made in Italy trarrebbe giovamento, infine, se fosse presentata su un portale web destinato alla promozione dei prodotti in Cina.

In questo senso, ha dimostrato di essere particolarmente attivo il vitivinicolo, come ha dichiarato Giovanni Mantovani, direttore di Verona Fiere, la sede di Vinitaly, per il quale la Cina è la Mecca dei produttori di bottiglie: “Un paese che nel 2012 ha visto i propri consumi di vino crescere del 6% e che è ormai diventato il terzo mercato mondiale per i vini rossi. Per questo Vinitaly dedicherà proprio alla Cina uno spazio importante con la prima visita in Italia di una delegazione guidata dal ministro per il Commercio estero cinese e un seminario nel quale verrà approfondita la realtà del mercato cinese e verranno illustrate alcune best practices. Perché se è vero che abbiamo terreno da recuperare in Cina, questo non significa che non ci siano imprese made in Italy che abbiano avuto successo in Cina“.

Vera MORETTI

Il CNF scrive al Ministero della Giustizia

Il CNF, con una lettera indirizzata al ministro guardasigilli, ha voluto avanzare la sua richiesta affinché Esecutivo e nuovo Parlamento dispongano la “necessaria e congrua proroga” del termine di entrata in vigore della revisione della geografia giudiziaria, prevista per il 13 settembre 2013.
A partire da quella data, infatti, cesserà l’attività di 31 tribunali e 220 sezioni distaccate.

Questioni di opportunità, dunque, suggerirebbero di attendere gli esiti dei giudizi costituzionali per evitare possibili, se non addirittura probabili, impasse istituzionali; e, nel frattempo, di promuovere un progetto di revisione della geografia giudiziaria che garantisca il pieno esercizio della funzione giurisdizionale.
Questo perché l’8 ottobre 2013, quindi solo dopo venti giorni l’entrata in vigore della soppressione delle sedi giudiziarie, sarà discussa davanti alla Consulta la questione di legittimità del decreto legislativo 155/2012, sollevato dal Tribunale di Pinerolo. Si tratta, peraltro, della prima di una nutrita serie di questioni pendenti presso la Consulta.

I giudici del lavoro stanno affrontando numerosi ricorsi da parte di dipendenti amministrativi contro le procedura di interpello.
I trasferimenti di giudici togati vengono già da ora organizzati quanto si cono molte questioni pendenti che invece andrebbero prima affrontate e risolte.
Il CNF, dunque, ritiene che: “in questo modo, da un lato l’accesso alla giurisdizione viene compromesso ben prima delle soppressioni e, dall’altro, si calpesta il diritto dei cittadini di quelle circoscrizioni ai servizi loro dovuti”.

Vera MORETTI

Imu salata per le pmi venete

L’annuncio di Confindustria Padova non piacerà alle pmi venete: è previsto, infatti, un forte rincaro dell’Imu 2013, in particolare per fabbricati produttivi ed alberghi, costretti a pagare 40 milioni in più rispetto al 2012.
E se il rincaro minimo si aggira intorno all’8,3%, si rischia di toccare punte del 40% a causa delle delibere comunali, poiché per l’anno in corso non sono previsti sconto né agevolazioni a livello locale.

Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova, ha dichiarato a proposito: “Se tutti i Comuni del Veneto imboccheranno la via dell’aumento, per compensare buchi di bilancio e tagli ai fondi (soprattutto nei casi in cui capannoni e alberghi offrono una parte consistente della base imponibile), il gettito sarebbe di 652 milioni di euro, con un maggiore esborso per le imprese di 170 milioni: +35,1% rispetto al 2012, ma +112% rispetto alla vecchia Ici. Le risorse dei Comuni vanno trovate altrove, a cominciare dall’allentamento del Patto di stabilità interno, a cui il Consiglio dei Ministri ha dato una prima parziale risposta per sbloccare il pagamento dei debiti della Pa verso i fornitori. Al di là dell’emergenza, serve uno shock competitivo per la crescita e nuove regole per permettere agli enti virtuosi e con bilanci sani di sbloccare risorse per investimenti, infrastrutture, sostegno all’export, occupazione. Non si rimette in moto un Paese fermo con la sola linea del rigore e dell’austerità’ fiscale senza crescita. Che, al contrario, lo sta uccidendo”.

Vera MORETTI

Firenze: in arrivo finanziamenti per le imprese artigiane

Le imprese artigiane fiorentine potranno godere di nuovi finanziamenti. In particolare saranno le imprese artigiane dell’artigianato artistico localizzate a Firenze in Oltrarno a poter sfruttare di questa importante opportunità per effettuare investimenti, o per avviare l’attività in fase di costituzione.

La domanda potrà essere presentata entro la fine di maggio e sarà anche possibile usufruire di assistenza e consulenza rivolgendosi rivolgendosi agli uffici di Confartigianato Imprese di Firenze. Sarà possibile accedere ai contributi lper questi settori: brevetti, opere murarie, macchinari, attrezzature, arredi, impianti nuovi di fabbrica, realizzazione siti web con ecommerce, software per esigenze produttive e gestionali, investimenti volti alla riduzione dell’impatto ambientale, allo smaltimento dei rifiuti, alla riduzione dei consumi energetici/idrici e alla salvaguardia della sicurezza sui luoghi di lavoro.

d.S.

Comunicazione beni d’impresa ai soci rimandata al 15 ottobre

E’ stato deciso un nuovo rinvio per la comunicazione al Fisco sui beni d’impresa a soci e familiari: dopo la prima proroga, che aveva fatto slittare la scadenza al 2 aprile, ora si potrà aspettare fino al 15 ottobre.

Il motivo che ha fatto decidere l’Agenzia delle Entrate ad optare per il rinvio è dettato dall’esigenza di valutare le semplificazioni proposte dalle associazioni di categoria su informazioni da comunicare e modalità di trasmissione, senza contare che ancora non erano stati pubblicati né i modelli né le istruzioni di compilazione.

Gli ordini professionali, relativamente a questo provvedimento, hanno richiesto di beneficiare dell’esenzione dalla comunicazione dei dati sui beni in godimento a soci e familiari qualora non si verifichino per questi soggetti effetti rilevanti ai fini fiscali (nessun impatto sull’imponibile o costi indeducibili).
Esempio classico è l’imprenditore individuale che utilizza l’auto aziendale anche nel privato, che sarebbe obbligato alla dichiarazione qualora i costi indeducibili fossero superiori al fringe benefit.

Vera MORETTI

Bei stanzia fondi per pmi e infrastrutture

L’Italia, per ripartire, ha bisogno di fondi e di investimenti, che favoriscano soprattutto le pmi.
E a questo proposito, la Bei, la Banca europea per gli investimenti, ha un piano ben preciso.
Infrastrutture e pmi innovative, infatti, riveranno, da qui al 2015, contributi per un totale di, rispettivamente, 26 e 28 miliardi, dei quali 9 miliardi saranno erogati entro l’anno.

Dario Scannapieco, vicepresidente Bei, ha dichiarato: “Faremo il possibile per fornire un forte stimolo alla crescita e all’occupazione. Continueremo a sostenere le Pmi italiane per cercare almeno di replicare la performance del 2012 quando sono stati perfezionati nuovi prestiti per oltre 2,5 miliardi. Intendiamo anche avere una presenza sempre più capillare sul territorio, ampliando la platea dei nostri istituti partner anche a quelli di più piccole dimensioni”.

Particolare attenzione la riceveranno le reti d’impresa, come anche le aggregazioni tra le piccole imprese e le attività di Ricerca e sviluppo.
Un primo passo era stato fatto da Bei già alla fine del 2012, quando sono stati siglati i primi due accordi di finanziamento alle pmi innovative all’interno del programma isk sharing instrument (Rsi) e da quello si spera che nascano altre importanti iniziative.

Ciò sarà possibile grazie ad una collaborazione tra l’Istituto, la Commissione Ue e le banche: il Fei, Fondo europeo per gli investimenti, braccio operativo della Bei, garantisce il 50% del rischio di credito della banca sull’esposizione verso i progetti innovativi delle pmi.
La Commissione interviene offrendo una garanzia contro le eventuali perdite iniziali, consentendo alle banche di avere più capitale libero da destinare a nuovi prestiti. A fare da apripista sono stati il Banco Popolare e la Cassa di Risparmio di Cento.

Bei interverrà anche sulle grandi opere, che nel 2012 hanno ricevuto il 14% delle risorse messe a disposizione al nostro Paese.
Esempio di grandi finanziamenti sono il Mose e la Brebemi, ma anche il collegamento autostradale tra Brescia, Bergamo e Milano.
E’ in corso anche un progetto che riguarda un sistema ingegneristico che proteggerà Venezia dall’acqua alta, per la quale il mese scorso bei ha stanziato 500 milioni di euro, come seconda tranche di un finanziamento partito nell’aprile 2011.

Ma le infrastrutture riceveranno il sostegno di formule innovative, come i project bond, indispensabili per favorire la crescita e definiti da Scannapieco “strumenti interessanti perché consentono un mix tra investimenti pubblici e privati. La fase-pilota è in corso e si concluderà a fine anno. L’iter prosegue, ma l’operatività è legata all’approvazione delle Prospettive finanziarie della Ue per il 2014-2020. Per ora sono stati individuati una quindicina di progetti europei, di cui un paio in Italia”.

Vera MORETTI

EcoBar 2.0, il bar innovativo ed ecologico

Sono molte le persone che vorrebbero aprire un locale ed offrire ai clienti servizi di bar e piccola ristorazione, ma spesso non si sa da che parte cominciare.
Esiste una realtà, che opera in franchising, che propone un’idea innovativa, basata sulla qualità dei prodotti proposti e su un layout accattivante.

Si chiama Eco Bar 2.0 ed offre una serie di proposte light in linea con le tendenze del momento.
Ma, tra le idee originali, ci sono anche gadget divertenti con il logo del locale e spazi ricreativi pensati per i bambini.

I franchisee che desiderano buttarsi in questa avventura possono beneficiare di una serie di supporti:

  • Tutto il know-how ed un manuale operativo relativo alla gestione del punto vendita;
  • Allestimento ed arredo dei locali, secondo un format di immagine comune;
  • Informazioni relative alle pratiche burocratiche da esplicare per l’apertura;
  • Assistenza nella ricerca della location pià adatta;
  • Progetto/rendering per la realizzazione del punto vendita, indicando anche le eventuali modifiche da apportare per soddisfare ogni norma igienico-sanitaria ed edilizia;
  • Un piano marketing per il lancio dell’attività;
  • Tutto il materiale pubblicitario e la modulistica personalizzata per il punto vendita;
  • Organizzazione dell’iinaugurazione;
  • Consulenza continua all’attività del Punto Vendita durante tutto il corso della collaborazione, al fine di poterne incentivare le vendite con consigli e direttive appropriate;
  • Garanzia di escusiva di zona entro un bacino di 200.000 abitanti;
  • Inserimento punto vendita sul sito istituzionale e web marketing collegato.

Per ricevere ulteriori informazioni, collegarsi su EcoBar.