Preghiamo per le imprese

“La disoccupazione invece di diminuire aumenta, i segnali di ripresa devono diventare realtà e non soltanto un desiderio, servono interventi importanti affinché possa salire il tasso di occupazione”. Un’intercessione divina potrebbe risultare determinante…

Zanonato: “Taglio elettricità 3 mld per le imprese”

 

Parlando del decreto del fare 2 il ministro per lo Sviluppo Economico Zanonato ha confermato per la prossima settimana la riduzione del costo dell’energia per famiglie e imprese per tre miliardi, rimodulando il meccanismo di incentivazione alle rinnovabili. “Nel decreto del fare 2 ci saranno ulteriori iniziative” a favore delle imprese “a partire da significativa riduzione costo energia elettrica. Lavoriamo per allineare le condizioni di produzione a quelle di altri paesi europei. Siamo sicuri che le nostre aziende sono competitive. Ci sono segnali di ripresa. Nella prossima settimana si deciderà per abbassamento costo energia. Non è un miracolo ma rimoduliamo questo meccanismo per dare 3 mld a famiglie e imprese per riduzione costo energia elettrica”.

Zanonato: “Seguiamo da vicino 300 aziende in difficoltà”

Il ministero dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, come dichiara a Radio1, sta seguendo personalmente 150 tavoli di crisi cui si aggiungono altre 150 aziende in amministrazione straordinaria. “Abbiamo un quadro complessivo di tutte le situazioni. 150 tavoli di crisi di media dimensione dove le aziende sono in grande difficoltà. Cerchiamo soluzioni con incontri tra aziende e sindacati. Non sempre è facile. Ma recentemente siano riusciti a chiudere nel caso Berco. Accanto a questo ci sono 150 aziende in amministrazione straordinaria che hanno dovuto chiudere schiacciate dal peso dei debiti. Noi con la Marzano svincoliamo l’attività produttiva dal sistema dei debiti e rimettiamo in piedi l’azienda”.

Sale la fiducia dei consumatori “Ai massimi da due anni”

 

L’Istat comunica come il clima di fiducia dei consumatori italiani continua ad aumentare ad agosto passando a 98,3 punti dai 97,4 di luglio. Si tratta dell’indice più alto dal’agosto di due anni or sono .A crescere è la fiducia sia sul quadro personale sia soprattutto su quello economico, che tocca il massimo da febbraio 2010.

Proporzionalmente migliorano anche i giudizi e le previsioni sulla situazione economica del Paese (i saldi passano rispettivamente da -127 a -118 e da -11 a -7), tuttavia peggiorano le attese sulla disoccupazione futura, che il 23,2% del campione prevede in forte aumento (era il 22,1%).

L’Imu ha le ore contate

I riflettori della politica italiana sono puntati su Palazzo Chigi, dove tra poche ore è in programma una riunione del Consiglio dei ministri da cui si attendono indicazioni decisive .

Come ha  segnalato sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, la parte finanziaria “ha ancora bisogno di un lavoro non semplice che ci auguriamo di completare in queste ore. Non abbiamo solo l’Imu ma anche l’Iva, la Cig, gli esodati. Io dico: Attenzione, che per fare tutto non facciamo un danno maggiore ovvero l’aumento di nuove tasse per i cittadini. Una volta stabilito che la tassa di servizio è la soluzione a quel punto la quadratura finanziaria deve vedere un atteggiamento di mediazione da parte di tutti”.

Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Renato Brunetta, che ai microfoni del Tg1 ha  annunciato che “finalmente ci sarà la soluzione per l’Imu sulla prima casa e i terreni agricoli. Cancellazione per il 2013 e riforma complessiva della tassazione degli immobili, in termini di service tax, dal 2014. Stiamo definendo le coperture in maniera seria, responsabile, trasparente”.

Molti tuttavia i nodi ancora da sciogliere, tanto che qualcuno ipotizza un rinvio di 24 ore per la decisione finale sull’Imu (almeno per la decisione sulla rata da versare a dicembre).  Intanto circolano prepotenti le voci circa  le ipotesi circolanti a proposito della copertura per l’abolizione dell’Imu sulla prima casa. molti paventano anche a un aumento del prezzo della benzina e una sanatoria nel settore giochi, in particolare per il contenzioso contabile relativo alle new slot.

Insomma dal quadro sembrerebbe che l’Imu abbia le ore contate, non resta che attendere.

d.S.

Istat su Commercio: a giugno -3% le vendite

Rispetto a giugno 2012, l’indice grezzo del totale delle vendite segna una flessione del 3,0%, a rilevarlo l’Istat che registra una diminuzione dello 0,3% nella media del trimestre aprile-giugno.

Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con il mese di giugno 2012, un calo sia per la grande distribuzione (-2,3%) sia per le imprese operanti su piccole superfici (-3,6%). Si rileva inoltre una variazione tendenziale negativa per gli esercizi non specializzati (-2,8%) e un aumento per quelli specializzati (+0,4%). tra gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, le vendite dei discount registrano la flessione più contenuta (-1,3%), mentre quelle degli ipermercati e dei supermercati segnano variazioni negative più sostenute (rispettivamente -2,6% e -3,2%)

“Nel confronto con il primo semestre del 2012, – rileva ancora l’Istituto nazionale di statistica – le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione dell’1,8% e quelle di prodotti non alimentari del 3,5%, per una diminuzione complessiva del 3%. Tra i prodotti non alimentari le flessioni di maggiore entità riguardano i gruppi Elettrodomestici, radio, tv e registratori (-5,9%) e Prodotti farmaceutici (-4,6%); quelle più contenute riguardano i gruppi Utensileria per la casa e ferramenta (-0,6%) e Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (-1,3%)“.

Imu, Cgia: la classifica dei tartassati nel 2102

Ancora Imu. In attesa delle decisioni che il Governo Letta prenderà in materia, la Cgia di Mestre ha fornito gli importi medi dei versamenti effettuati dalle varie categorie economiche e dalle famiglie italiane durante tutto il 2012.

Nella classifica a fare da apri-fila, chi ha sentito maggiormente la morsa della tassa sono gli albergatori con 11.429 euro seguiti dalla grande distribuzione (7.325 euro). Al terzo posto, si aggiudicano il podio anche gli industriali, ciascuno di loro in media ha versato 5.786 euro, mentre il piccolo imprenditore ha visto il portafoglio sgonfiarsi di ben 3.352 euro. Al quinto e sesto posto il libero professionista e il commerciante, che hanno dovuto versare rispettivamente  1.835 euro e 894.

Non se la passa molto bene nemmeno l’artigiano che nel 2012 ha corrisposto al comune di appartenenza circa 700, insieme alle famiglie che soffocate dall’imposta hanno mediamente versato 663 euro per la seconda casa e circa 330 per la prima. In materia di Imu si è espresso anche Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre, il quale ha delineato le conseguenze della stangata dell’imposta introdotta dal Governo Monti che, a suo dire, avrebbe colpito soprattutto le categorie economiche.

Lo stesso Bortolussi ha poi aggiunto: “L’eventuale abolizione dell’Imu sulla prima casa è, a nostro avviso, condivisibile; tuttavia, appare doveroso segnalare che l’approvazione di questa misura potrebbe provocare dei nuovi rincari in capo alle attività produttive. Infatti, dato che il gettito della prima casa finisce interamente nelle casse dei Comuni, c’è il pericolo che il mancato gettito venga compensato con misure che finiscono nelle casse comunali con notevole ritardo. Pertanto, c’è il pericolo che molti Sindaci si affrettino ad aumentare le aliquote sui beni strumentali per ovviare, almeno in parte, a questa mancanza di liquidità . Uno scenario che dobbiamo assolutamente scongiurare visto che, rispetto a quando si pagava l’Ici, le imprese hanno subito con l’Imu un aggravio medio fino al 154%”.

di Francesca RIGGIO

Confartigianato: servono riforme o Tares alle stelle

La Confartigianato parla chiaro e avverte: senza riforme,  nel 2013 l’Imu sugli immobili produttivi aumenterà dell’8,3%. E’ questo lo scenario più che realistico – ma speriamo poco probabile – delineato da uno studio promosso dall’associazione di categoria che mette al centro dell’attenzione Imu e Tares.

Quest’ultima imposta  promette una morsa non indifferente sulle famiglie italiane e sulle imprese e  prevede un ulteriore rincaro del 17,6%, di fatto un aumento medio di 26 euro per ogni abitante. Negli ultimi dieci anni la tassa sui rifiuti e lievitata del 56%. A farne maggiormente le spese al di là delle famiglie sono certamente quelle aziende o attività come pizzerie, il cui rincaro sarebbe +301,1% o come le pasticcerie che invece dovrebbero versare il 181,7% in più. Aumenti consistenti che rappresenterebbero una stangata non indifferenze.

E la crescita non riguarda solo la Tares ma anche l’Imu, imposta che in assenza di riforme significative, da gennaio 2013 aumenterà da 60 a 65 il moltiplicatore da applicare alle rendite catastali  automatico. A fronte di questo inquietante scenario gli artigiani chiedono a gran voce una modifica che interessi entrambe le imposte.

Così ha commentato il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti: “Gli imprenditori  non possono sopportare ulteriori aumenti di pressione fiscale, ne’ l’incertezza su tempi e modalità di applicazione dei tributi. Per quanto riguarda l’Imu non è giusto che gli immobili produttivi siano trattati alla stregua delle seconde case: i nostri laboratori vanno esentati dall’imposta perché sono la nostra prima casa. In definitiva, su Imu e Tares vanno trovate soluzioni che, oltre ad evitare l’inasprimento della tassazione, siano capaci di garantire la semplificazione impositiva e amministrativa”.

FR

 

Banca europea investimenti, Scannapieco confermato vicepresidente

 

Dario Scannapieco è stato confermato vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (Bei), il braccio finanziario dell`Unione europea. Scannapieco, 46 anni, dal 2007  numero due della Bei, in precedenza è stato direttore generale Finanza e privatizzazioni del Tesoro italiano.

In Bei, Scannapieco è responsabile per le operazioni in Italia, Malta, Balcani Occidentali e per le attività della banca a favore delle pmi. Ricopre inoltre l`incarico di presidente del Fondo europeo per gli investimenti (Fei), maggior player all`interno della Ue nel campo del private equity, venture capital e garanzie a favore delle Pmi al cui capitale partecipano Bei, Commissione Ue e 25 primarie istituzioni finanziarie