Timidi segnali di ripresa? Ecco tutti i numeri

A sentire i presidenti di Federconsumatori e Confcommercio, notoriamente non proprio in sintonia, i piccoli e timidi segnali di ripresa economica di queste ultime settimane sarebbero solo annunci propagandistici impercettibili per il consumatore italiano. Andando ad analizzare i dati statistici in effetti una, seppur minima, inversione di tendenza nei numeri sembrerebbe oggettiva, anche se lieve e realmente impercettibile.

Il recente ottimismo del ministro Saccomanni deriverebbe dal fatto che il Pil, nel secondo trimestre 2013, sarebbe diminuito solo dello 0,2% anziché dello 0,4% previsto dagli economisti. Più deciso il miglioramento del saldo tra aperture e chiusure degli esercizi commerciali che per la prima volta dopo anni torna ad essere positivo: i dati dell’Osservatorio Confesercenti rivelano un +1.422 imprese nel commercio tra maggio e giugno 2013. Inoltre nel terzo bimestre di quest’anno si sono registrate 7.546 nuove aperture (+88% sul bimestre precedente).

Tra i più ottimisti verso una possibile ripresa economica l’Inps, con il calo della cassa integrazione autorizzata a luglio: 80,6 milioni di ore tra interventi ordinari, straordinari e in deroga con una diminuzione del 30,3% rispetto ai 115,7 milioni di ore dello stesso mese dell’anno precedente.

Qualche timida schiarita si intravede anche sul fronte mutui, Nomisma e MutuiOnline prevedono un aumento dei crediti erogati nei prossimi mesi, con una crescita del 2% a luglio e del 4% ad agosto.

 

Jacopo MARCHESANO