Overplace, il franchising del web

Per gli imprenditori che desiderano ampliare le proprie conoscenze in materia di web, c’è un franchising che si chiama Overplace ed offre servizi alle aziende e corsi di formazione.

A questo proposito, è bene sapere, per coloro che sono interessati ad aprire una propria attività, che questo marchio sta cercando nuovi affiliati da avviare alla professione.

I franchisee possono scegliere tra tre diverse formule:

FORMULA STORE START-UP riservata ai neo imprenditori del web.
La formula prevede un pacchetto servizi iniziale e un pacchetto di tutoraggio speciale per i primi 3 mesi, portandolo nel più breve tempo possibile a regime evitando tutti i possibili errori che può compiere operando in un mercato a lui sconosciuto.

  • Fee d’ingresso: SI
  • Minimo garantito: NO
  • Royalty: SI
  • Royalty sul fatturato: NO
  • Servizi esclusivi al miglior prezzo: SI
  • Pubblicità e comunicazione locale: SI
  • Supporto commerciale: SI
  • Formazione: SI
  • Zona in esclusiva: SI
  • Investimento iniziale: € 20.000
  • Esperienza nel settore: No
  • Formazione iniziale: 90 giorni

La Formula STORE prevede l’apertura di un negozio di innovazione denominato OVERPLACE STORE.

  • Fee d’ingresso: NO
  • Minimo garantito: NO
  • Royalty: SI
  • Royalty sul fatturato: NO
  • Servizi Esclusivi al miglior prezzo: SI
  • Pubblicità e comunicazione locale: SI
  • Supporto commerciale: SI
  • Formazione: SI
  • Zona in esclusiva: SI
  • Superficie media p.v.: 50- 80 mq
  • Ubicazione ottimale p.v.: centri direzionali/aree commerciali
  • Bacino d’utenza: 150.000 abitanti
  • Investimento iniziale: a partire da € 4.500
  • Esperienza nel settore: Si

La Formula CORNER non prevede l’apertura del negozio d’innovazione, nasce per incontrare gli imprenditori che desiderano ampliare il loro portafoglio servizi e prodotti.

  • Fee d’ingresso: NO
  • Minimo garantito: NO
  • Royalty: SI
  • Royalty sul fatturato: NO
  • Servizi esclusivi al miglior prezzo: SI
  • Pubblicità e comunicazione locale: NO
  • Supporto commerciale: SI
  • Formazione: SI
  • Zona in esclusiva: NO
  • Investimento iniziale: € 0
  • Esperienza nel settore: SI

Per ricevere ulteriori informazioni, è possibile connettersi al sito Overplace.

Nella ristorazione il Made in Italy è senza rivali

Il gusto italiano a tavola, si sa, è uno dei punti di forza del made in Italy. Negli ultimi mesi sono sempre di più le attività imprenditoriali aperte all’estero dai nostri connazionali in questo settore: dai ristoranti ai wine bar, dalle formaggerie alle salumerie.  A novembre Barilla aprirà a New York, nell’inconfondibile location di Madison avenue, il primo ristorante Academia; Rosi ha avviato la seconda salumeria a Manhattan, sempre nella Grande Mela; Vladimir Dukcevich (titolare del prosciutto San Daniele King’s) ha tagliato il nastro alla prima osteria a New York e insieme alla famiglia Zonin ha inaugurato il secondo ristorante-wine bar a Tokio; il celeberrimo Giovanni Rana ha alzato la saracinesca a New York al Chelsea market (140 coperti, laboratorio e Take away) e l’offensiva di Eataly è al rush finale per i negozi di Detroit, Istanbul e Dubai.

L’industria alimentare italiana quest’anno dovrebbe fatturare, secondo Federalimentare, 133 miliardi di euro, con una crescita del 2,3%. Numeri impressionanti, in controtendenza rispetto alla crisi economica attuale, che certificano sempre più il valore inestimabile del brand Italia.

Scoperta evasione fiscale a Catanzaro

Una serie di accertamenti effettuati dai finanzieri di Catanzaro per la lotta all’evasione fiscale e al riciclaggio ha fatto emergere una situazione sospetta ed anomala riguardante una società che opera nella zona nell’ambito del commercio di pile ed accumulatori.

Tale impresa, infatti, avrebbe emesso fatture false dal 2008 al 2010 per permettere l’evasione delle imposte ad un altro soggetto del settore del commercio di parti ed accessori di autoveicoli.

Una volta accertata l’evasione dell’Iva e di altre imposte, le Fiamme Gialle hanno denunciato i presunti evasori alla competente autorità giudiziaria proponendo il sequestro di circa 3 milioni di euro, corrispondenti alle imposte dovute e non pagate all’erario, che in questo caso saranno confiscati a copertura e soddisfacimento del debito tributario verso lo stato.

Vera MORETTI

Pari opportunità per uomini e donne in un decreto

Nonostante si lotti ormai da anni per raggiungere la parità dei sessi, soprattutto in ambito lavorativo, la disparità è ancora netta e molto marcata e gli esempi di discriminazione molteplici.

Per questo motivo, la senatrice Rosa Maria De Giorgi ha presentato, in qualità di prima firmataria, un decreto legge che chiede maggiore attenzione verso questo fenomeno.

E’ innegabile che nelle professioni le donne sono riuscite a farsi strada, ma, dall’altra parte, esistono “criticità e ostacoli che evidenziano quanto sia ancora attuale un gender gap che penalizza le donne. Per le laureate che svolgono professioni intellettuali la percentuale di lavoro temporaneo è molto più alta che per gli uomini; e per le donne è nettamente minore la percentuale di lavori a termine formativi che assicurano un più facile passaggio a occupazioni a tempo determinato“, afferma De Giorgi.

Buone notizie vengono dalle libere professioni, scelte dal 29% delle donne lavoratrici.
In questo caso, si tratta nella maggior parte dei casi, di giovani, con alti livelli di istruzione e professionali, che si occupano per lo più di servizi innovativi e qualificati.

L’obiettivo, dunque, è quello di assicurare pari opportunità nell’accesso negli enti pubblici non economici. In particolare, la proposta prevede che, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore delle nuove norme, gli ordini professionali stabiliscano all’interno dei propri statuti i criteri e le procedure per l’adozione di un codice deontologico.

Dovranno essere disciplinati, “su base democratica, tutti i meccanismi elettorali per la nomina alle relative cariche e l’elettorato attivo e passivo degli iscritti, senza alcuna limitazione di età e in modo da assicurare le pari opportunità di genere, garantendo la trasparenza delle procedure, la rappresentanza presso gli organi nazionali e territoriali e la tutela delle minoranze, nonché la non discriminazione per motivi religiosi, sessuali, razziali, politici o relativi ad altra condizione personale o sociale“.

Vera MORETTI

Carburanti in calo, ma ancora per poco

La settimana inizia con i prezzi dei carburanti stabili ma non durerà: alla luce di quanto accaduto sul fronte politico, infatti, l’aumento dell’Iva sarà inevitabile e farà salire di circa 1,5 cent euro/litro la benzina, di 1,4 il diesel e di 0,7 il gpl.

Ad oggi, però, ancora non c’è traccia di questi cambiamenti e i listini, se non stabili, sono addirittura in calo, come conseguenza delle numerose riduzioni di quelli raccomandati la scorsa settimana.

Le medie nazionali della benzina e del diesel adesso sono rispettivamente a 1,796 e 1,724 euro/litro (Gpl a 0,813). Le punte in alcune aree sono per la verde fino a 1,844 euro/litro, il diesel a 1,751 e il Gpl a 0,850.

Nel dettaglio, a livello Paese in modalità servito, la situazione vede il prezzo medio praticato della benzina che va oggi dall’1,778 euro/litro di Eni all’1,796 di Tamoil (no-logo a 1,633).
Per il diesel si passa dall’1,716 euro/litro di Eni all’1,724 sempre di Tamoil (no-logo a 1,568).
Il gpl infine è tra 0,803 euro/litro ancora di Eni e 0,813 di Q8 (no-logo a 0,753).

Vera MORETTI

Avvocati-mediatori: ecco le nuove regole

In attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sull’eccezione di incostituzionalità delle norme sulla mediazione e che il legislatore apporti le necessarie modifiche all’istituto, più volte richieste dal Consiglio nazionale forense, il Cnf ha diramato ieri due circolari agli Ordini forensi per dare indicazioni utili a “governare” l’istituto anche nei suoi aspetti deontologici e nelle sue ricadute disciplinari, nell’ottica di maggiori garanzie per i cittadini utenti.

Ciò dovrebbe aiutare a risolvere il problema del conflitto di interesse qualora l’avvocato si trovasse a svolgere entrambe le attività di mediatore e difensore.

La prima circolare (n. C-24-2011) dà conto della integrazione del codice deontologico forense, decisa già il 15 luglio scorsa e sottoposta al parere degli stessi Ordini forensi, con l’introduzione di un nuovo articolo (il 55 bis) dedicato alla mediazione.

I nuovi canoni introducono innanzitutto un dovere di “adeguata competenza” per l’avvocato che decida di assumere la funzione di mediatore; previsione questa, spiega la relazione di accompagnamento, che valorizza i requisiti di professionalità dell’avvocato-mediatore che non possono non esprimersi non solo nella capacità di dominare e padroneggiare le essenziali ed imprescindibili tecniche di mediazione, ma anche nella capacità di evitare che i cittadini incorrano in irreversibili pregiudizi derivanti dalla scarsa conoscenza o valutazione degli elementi loro offerti per chiudere o no l’accordo di mediazione.

I nuovi canoni, ancora, stabiliscono una incompatibilità ad assumere la funzione di mediatore nel caso in cui l’avvocato, un suo socio o associato, abbia avuto negli ultimi due anni o abbia in corso rapporti professionali con una delle parti. Stessa incompatibilità, ma ad assumere la difesa, copra i due anni successivi alla mediazione.

Sempre con l’obiettivo di evitare possibili conflitti di interessE, il codice deontologico forense fa divieto all’avvocato di ospitare la sede di un organismo di conciliazione e viceversa: “La contiguità, spaziale e logistica, tra studio e sede dell’organismo costituisce fattore in grado di profilare una ipotetica commistione di interessi, di per sé sufficiente a far dubitare dell’imparzialità dell’avvocato-mediatore”, si legge sempre nella relazione.

Altre modifiche riguardano l’articolo 16 sul dovere di evitare incompatibilità e l’articolo 54 sui rapporti con arbitri, conciliatori, mediatore consulenti tecnici, che dovranno essere improntati a correttezza e lealtà. Regolamenti di procedura.

Con la circolare C-26-2011, il Cnf richiama l’attenzione sul testo del decreto ministeriale del 6 luglio n.145, che ha innovato le norme regolamentari precedenti prevedendo l’introduzione per il mediatore del tirocinio assistito; nuovi e più stringenti criteri di designazione dei mediatori rispettosi della “specifica competenza professionale”; lo svolgimento necessario del primo incontro di mediazione nel caso di mediazione obbligatoria; nuovi criteri di determinazione delle indennità.

Tutte novità, rileva il Cnf, che impongono un aggiornamento dei regolamenti di procedura degli organismi di conciliazione istituiti dai Consigli dell’Ordine, regolamenti approvato sulla falsariga di quello tipo predisposto dal Cnf.

Da qui una serie di indicazione operative per modificare, in caso di discrasia con le nuove norme, i singoli regolamenti.

d.S.

Risultati sondaggio: “La pressione fiscale è…”

La pressione fiscale nel nostro Paese è sempre più insostenibile per le famiglie e le imprese. Lo slittamento dell’aumento dell’Iva a gennaio non contribuisce di certo a risollevare il morale degli italiani. Come dimostrano i risultati del nostro sondaggio settimanale “La pressione fiscale è…”  i contribuenti si sentono largamente insoddisfatti dell’attuale regime fiscale, giudicandolo diabolicamente opprimente , ne è la prova la schiacciante percentuale che ha raccolto l’opzione “Insostenibile e non accenna a diminuire”:  il 70% dei voti totali. Percentuale che raggiunge addirittura l’87% se  alla precedente possibilità di risposta si somma l’opzione “Da pazzi, vogliono anche il nostro sangue“, che arriva a sorpresa al 17% dei consensi.

Il rimanente 13% è diviso tra le opzioni meno drastiche e più moderate tra quelle presenti nella consultazione, “Se i servizi per la comunità migliorano allora parliamone…” tocca il 7% e “Lamentarci non ci porterà lontano” raggiunge solo il 6% dei voti totali.

Il lago trionfa nell’estate 2013

L’estate è ormai un ricordo ma, prima di archiviarla del tutto, l’Osservatorio Nazionale del Turismo di Unioncamere ne ha voluto fare un bilancio approfondito, alla luce dei dati relativi a tutta la stagione, settembre compreso.

Contrariamente a quanto ci si aspettava, non si tratta di soli segni negativi, come invece era accaduto nel 2012. Rispetto all’anno scorso, infatti, il 2013 ha registrato segnali di ripresa sia a luglio (+2,2%), sia in agosto (+3,3%), con, rispettivamente, il 64,4 e il 74% delle camere occupate.

A stupire non sono solo i numeri, per i quali ci si aspettava una vera e propria debacle, ma anche le destinazioni scelte dai turisti che hanno scelto il Belpaese come meta delle vacanze: niente “pinne, fucile ed occhiali”, o comunque meno del previsto, mentre una vera e propria impennata ha interessato laghi e città d’arte.

Non si può certo dire che il Sud e le sue incantevoli spiagge sia stato snobbato, ma l’incremento maggiore arriva dal Nord Est e dal Centro, che hanno saputo meglio soddisfare le esigenze di coloro che desideravano proposte diverse da spiagge e mare cristallino.

Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, ha commentato positivamente questo inaspettato trend: “Questa estate le nostre imprese hanno finalmente visto i primi ritorni sugli investimenti effettuati in questo lungo periodo di crisi. Certo, non possiamo ancora parlare di ripresa, soprattutto in termini economici. Il nostro sistema di offerta, che continua a proporsi all’estero con la qualità e l’unicità dell’ospitalità italiana, registra, infatti, una risposta positiva da parte dei mercati stranieri. In Italia poi la contrazione dei consumi per la vacanza si sta arrestando, forse anche grazie alla prospettiva di una minore tassazione sui beni primari come la casa”.

A gioire non sono solo gli hotel, (+2,3% a luglio e +3,6% ad agosto, ma anche le strutture extra-alberghiere (+2,2% a luglio e +3,1% ad agosto).

In brusca frenata si è però conclusa l’estate, con il mese di settembre in calo dell’1,2% per le camere occupate, ferme perciò al 36,5%, ma hanno saputo “tenere” gli hotel di categoria alta, che vantano clienti affezionati che, anno per anno, rinnovano i loro soggiorni presso le strutture preferite.
Gli hotel, c’è da riconoscerlo, hanno saputo offrire proposte allettanti ai potenziali turisti, contenendo i prezzi dei loro 4 e 5 stelle, in controtendenza con l’aumento degli 1 e 2 stelle (+4,1%).

A distinguersi dalla media in tutto il periodo sono le imprese ricettive del Nord Est, che occupano il 71,1% delle disponibilità a luglio (+4,5%), il 78,6% ad agosto (+4%) e il 38,9% a settembre (-3,5%). Buone anche le performance delle imprese ricettive del Centro che, con un’occupazione camere in linea con la media generale, recuperano rispetto al 2012 soprattutto nel mese di settembre (37,9%, +6,5%).

Se la zona del Nord Ovest ha saputo confermare i risultati della scorsa estate, non si può affermare lo stesso per Sud ed Isole, che devono fare i conti con una stagione meno brillante, in lieve flessione a luglio (-0,5%), in ripresa ad agosto (+2,0%), ,a in sensibile calo a settembre (-6,9%).

Scettro per il gradimento maggiore nei mesi estivi rispetto alle proprie disponibilità di alloggio spetta al lago: 83,5% le camere vendute in luglio e 87,2% quelle d’agosto, con tassi di crescita davvero sensibili rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente (+9,3% a luglio, +12,9% ad agosto).

Al mare, dove le imprese vedono un recupero più moderato (+2,7% a luglio, +3,2% ad agosto), luglio vede occupate il 68,7% delle camere, mentre si registra l’80,5% ad agosto.

In discreta crescita anche le città d’arte italiane, che realizzano a luglio il 63,4% (+2,5%), ad agosto il 68,3% (+4,2%) e prolungano la stagione estiva fino a settembre, occupando il 47,7% delle camere (+7%).

Le aree di campagna del turismo verde confermano i risultati a luglio (54,2%, -0,6% rispetto al 2012) e settembre (32,4%, -0,3%), mentre nel mese di agosto, con il 64,4% di camere occupate, recuperano del +2,6%.

Nelle località termali, dove l’occupazione camere si attesta al 52,8% a luglio (-0,4%) e solo al 63,2% ad agosto (-4,1%), si recupera sullo scorso anno solo nel mese di settembre (42,1%, +3,9%).

Pollice verso, invece, per la montagna, con tassi di occupazione sempre in calo: 55% a luglio (-3,2%), 67,9% ad agosto (-4,2%), 28,1% a settembre (-1,9%).

Questa situazione si riflette anche andando ad analizzare le tipologie ricettive, dove il calo più sostanzioso si registra nei rifugi alpini (-9,9,% a luglio, -5,4% ad agosto, -7,2% a settembre) mentre si confermano tra le imprese extralberghiere i risultati positivi dei villaggi turistici (+14,3% a luglio, +12,5% ad agosto, +8,4% anche a settembre).

Vera MORETTI

Bolzano svantaggiata dall’aumento dell’Iva

L’aumento dell’Iva è previsto per domani: porterà, come è stato più volte denunciato, una serie infinita di aggravi e svantaggi a molti settori.

Tra i cittadini comuni, a pagare il conto più salato dell’Iva al 22% saranno i residenti a Bolzano, dove l’aggravio medio annuo è stato stimato a 135 euro. A seguire, le famiglie venete, con 113 euro, quelle emiliano–romagnole, con 111 euro e quelle lombarde, con 108 euro.

Meno danni al Sud, dove in Calabria l’aumento medio annuo per nucleo famigliare sarà di 59 euro, in Sardegna di 57 euro ed in Sicilia di 50 euro. Il dato medio nazionale si attesterà attorno agli 88 euro.

Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA che ha svolto questa indagine con il proprio Ufficio Studi, ha dichiarato a proposito: “Ovviamente a subire gli aggravi maggiori saranno le realtà territoriali dove la propensione alla spesa delle famiglie è più elevata, anche se sappiamo che l’incremento dell’Iva inciderà maggiormente sui redditi famigliari più bassi e meno su quelli più elevati“.

A guadagnarci saranno le casse dello Stato, poiché l’aumento dell’aliquota dovrebbe garantire un maggior gettito pari a 4,2 miliardi di euro all’anno: 2,8 dovrebbero essere a carico delle famiglie, i rimanenti da attribuire agli Enti non commerciali, alla Pubblica Amministrazione e alle imprese.

Ma, poiché non è ancora detta l’ultima parola, Bortolussi ritiene vitale trovare un modo per mantenere invariata l’Iva, e ripropone quanto già detto nei giorni scorsi: “Se la Pubblica amministrazione erogasse immediatamente altri 7 miliardi di euro potremmo incassare un ulteriore miliardo di euro di Iva entro la fine di quest’anno che ci garantirebbe la copertura economica per finanziare il mancato aumento dell’imposta. L’ulteriore sblocco dei pagamenti darebbe un po’ di ossigeno a molte aziende ancora in difficoltà e non comporterebbe nessun problema ai nostri conti pubblici, visto che inciderebbe solo sul debito pubblico e non sul deficit“.

Vera MORETTI

Bankitalia: “L’evasione fiscale spiega la crisi del Paese”

Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, intervenendo all’università al convegno in ricordo di Luigi Spaventa, non rinuncia alle solite dichiarazioni sull’evasione fiscale: “Un’anomalia che ancora oggi continua e contribuisce a spiegare le difficoltà della nostra economia. L’evasione fiscale – ha proguito Visco – insieme ai ritardi nell’aggiustamento dell’industria ai grandi cambiamenti globali, politici e tecnologici, degli ultimi decenni e quelli nell’efficienza dei servizi pubblici, le gravi difficoltà nelle quali oggi versa la nostra economia”.

Secondo l’opinione del governatore Visco “in Italia la recessione è stata più lunga e più profonda che in più altri paesi. Nella prima metà del 2013 il Pil è diminuito ancora, ma a un ritmo più lento, con le esportazioni che ancora forniscono il principale stimolo. Gli ultimi indicatori sono coerenti con un miglioramento graduale: il calo della produzione dovrebbe avere una battuta d’arresto nei prossimi mesi. I rischi al ribasso per questo scenario sono aggravata dalle preoccupazioni degli investitori circa possibile instabilità politica”.