TotemBall, il franchising dei distributori automatici

Un settore di franchising che si sta rivelando particolarmente vincente è quello dei distributori automatici, che permettono di fare affari anche 24 ore su 24.

Se poi si tratta di prodotti di marca particolarmente accattivanti, il successo è pressochè assicurato, come accade per TotemBall, il distributore di gadget appartenenti al mondo Disney.

Diventare franchisee del marchio, in questo caso, è molto facile, poiché non è necessario disporre di un locale in cui avviare l’attività, ma basta un corner all’interno di un centro commerciale, o di un centro ricreativo o sportivo.
Insomma, una volta trovato il posto a cui appoggiarsi, il gioco è fatto.

Agli affiliati viene richiesto un investimento iniziale di 9.900 euro e una disponibilità di tempo che può riassumersi anche in quattro o cinque ore settimanali.

Per ricevere ulteriori informazioni, è possibile collegarsi al sito TotemBall.

Sace (ri)porta Morellato in Cina

La gioielleria e l’orologeria Made in Italy sono sempre più orientate verso i Paesi asiatici.

Questa volta, a sbarcare in Cina, anche se non si tratta della prima volta, è Morellato, marchio padovano dei gioielli di lusso, ma accessibili, grazie a due linee di credito del valore complessivo di 8 milioni di euro garantite da Sace.

Si tratta di due diversi finanziamenti erogati in parti uguali da Intesa Sanpaolo ed Unicredit e destinati a sostenere le spese di apertura di ben 600 nuovi punti vendita tra Cina ed Hong Kong, ma anche le spese previste per le attività promozionali e pubblicitarie, senza dimenticare le esigenze di capitale circolante per far fronte all’aumento delle forniture in Asia.

Ha dichiarato Massimo Carraro, amministratore delegato di Morellato: “La Cina rappresenta una grande sfida per la gioielleria italiana e stiamo avviando un ambizioso piano di crescita nel Paese. Abbiamo trovato in Sace un partner ideale per supportarci nelle nostre strategie di internazionalizzazione”.

Questa operazione va a confermare l’impegno di Sace al fianco dei grandi gruppi bancari per sostenere la crescita dei brand italiani nei mercati esteri chiave per i prodotti d’eccellenza del Made in Italy.

Vera MORETTI

Digitali per crescere, progetto rivolto alle pmi

L’Agenda Digitale rappresenta una delle prerogative senza le quali è difficile pensare di stare al passo con i tempi.

Per questo, Digitali per crescere, il progetto promosso da Microsoft Italia con il sostegno dei ministeri dell’Istruzione e dello Sviluppo economico e che annovera, tra i suoi partner strategici, Unioncamere, molte prestigiose università, Poste Italiane e Intel, si pone come obiettivo di creare laboratori sparsi in tutta Italia che possano far decollare l’innovazione.

Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia, ha dichiarato: ”Nasce come un progetto a più voci attraverso la collaborazione tra attori pubblici e privati. Vuole promuovere su tutto il territorio una cultura dell’innovazione funzionale ad un vera ripresa”.

Si chiameranno Laboratori di Esperienza Digitale (Led) e permetteranno a giovani e Pmi di ”toccare con mano il valore strategico delle nuove tecnologie e del Cloud Computing, strumenti di crescita democratica per qualsiasi tipo di azienda”.
L’iniziativa prevede, oltre ai laboratori, anche la costituzione del portale Digitalipercrescere.it in cui verranno condivise tutte le esperienze e i casi di successo, verrà fatto un ‘check up’ sul grado di innovazione dell’azienda, e dedicherà una sua parte alle modalità di finanziamento e ai programmi di accelerazione per start up e giovani imprenditori.

I primi progetti verranno realizzati in 13 Regioni italiane, e in questi giorni è stato inaugurato quello “pilota”, un laboratorio di Torino, ma nei prossimi mesi vedranno la luce anche altri spazi a Milano, Roma, Napoli, Padova, Bari, Pisa e in altre città del nord, centro e sud Italia.

Franco Bassanini, presidente di Cassa Depositi e Prestiti, ha voluto sottolineare: ”Penso che questa iniziativa sia strategica per il Paese. Sulla Rete devono essere fatti gli investimenti necessari per non fare perdere al Paese la competitività, come sta avvenendo. Siamo al penultimo posto in Europa per disponibilità di banda ultra larga da parte nelle scuole, è fondamentale l’alfabetizzazione digitale, una radicale riforma della didattica scolastica che consenta un uso completo di Internet. Altrimenti crescerà l’abbandono scolastico”.

Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, ha aggiunto: ”Siamo felici di collaborare a questo progetto, le Pmi che utilizzano i servizi digitali registrano una crescita due volte più grande rispetto alle altre”.

Mentre per Vincenzo Pompa, Amministratore delegato di Postecom, l’iniziativa ”crea un’unica filiera di soggetti legati alla ricerca e all’impresa che possono fare sistema”.

Carlo Parmeggiani, direttore Public Sector di Intel, ha commentato: ”Simili iniziative favoriscono concretamente formazione, creatività e imprenditorialità di coloro che rappresentano il futuro della nostra società”.

Vera MORETTI

Dardanello: sì alla riforma delle Province

Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, ha voluto esprimere il favore, da parte del sistema camerale, circa la riforma della Costituzione.

In particolare, i tempi sembrano ormai maturi perché venga reso esplicito, nella Carta, anche il riconoscimento delle Camere di Commercio quali enti di autonomia funzionale, richiamate anche nella relazione presentata al Parlamento dalla Commissione per le Riforme costituzionali.

Inoltre, Dardanello ha espresso parere positivo riguardo l’impianto della legge di riforma delle Province e delle Città metropolitane.

Su questo i vertici del Ministero degli Affari regionali e quelli di Unioncamere hanno condiviso, in un incontro a Roma, l’opportunità di prevedere, all’interno del disegno di legge di riordino delle competenze dei diversi livelli di governo sul territorio, attualmente in discussione in Parlamento, una norma che valorizzi le autonomie funzionali, nel rispetto dei principi della sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione.

Vera MORETTI

Frode fiscale da 93 milioni, arrestato imprenditore romano

 

E’ stato arrestato un imprenditore romano, attivo nel settore dell’alta tecnologia, colpevole di aver frodato il Fisco per la bellezza di 93 milioni di euro. Grazie ad una serie di verifiche fiscali, i finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno scoperto l’esistenza di un vorticoso giro di fatture false  e hanno anche provveduto al sequestro di immobili, autovetture ed imbarcazioni di lusso.

Il 54enne romano attraverso l’interposizione di numerose aziende, ovviamente amministrate dai classici prestanome, commercializzava prodotti tecnologici acquistandoli da fornitori stranieri al solo scopo di far gravare l’IVA su società di comodo che non la versavano nelle casse dello Stato.

Londra e Miami: le più desiderate dagli italiani

Si svolgerà lunedì 4 novembre l’evento dal titolo “Come investire all’estero: Londra, Parigi, Miami – Le opportunità nel mercato degli affitti brevi”, organizzato da Halldis (www.it.halldis.com), leader italiano nella gestione di appartamenti per affitti brevi del Gruppo WIndows on Europe, in collaborazione con South Beach Estates e Hera International Real Estate.

Paola Luce, responsabile Sviluppo Estero di Halldis, ha dichiarato a proposito: “La motivazione che ci ha spinto ad organizzare questo evento è molto semplice. Gli studi di mercato degli ultimi anni ci dicono che sono sempre di più gli italiani che investono nel mattone all’estero, ovviamente facendo attenzione a scegliere le mete turistiche più gettonate e i centri economico-finanziari più importanti, in grado di garantire i migliori rendimenti e di mantenere il valore dell’immobile nel tempo. Tendenza che abbiamo avuto modo di riscontrare direttamente tramite la nostra esperienza degli ultimi 7 anni a Parigi, dove l’80% dei 90 appartamenti che gestiamo per gli affitti brevi è di proprietà italiana.
Durante questo evento vorremmo quindi fornire a chiunque stia valutando un investimento immobiliare una visione d’insieme sull’andamento del mercato, gli elementi da considerare nella scelta dell’immobile, le procedure d’acquisto e gli aspetti legali sia a Miami che a Londra, avvalendoci rispettivamente delle testimonianze di Massimo Nicastro per la South Beach Estates e di Federico La Bianca per la Héra International Real Estate
”.

Lo scenario di riferimento è Londra, capace di esercitare un appeal tale sugli italiani da essere diventati i maggiori investitori nel mattone nella città britannica.
A confermarlo c’è anche un articolo del quotidiano inglese The Guardian, che riferisce come, in un periodo di crisi nera, siano stati proprio i più colpiti da essa, ovvero italiani e greci, ad acquistare immobili all’ombra del Big Ben per un valore totale di 400 milioni di sterline, contribuendo all’aumento dei prezzi delle case londinesi del 9.7%.
E proprio in un ulteriore rialzo dei prezzi sperano questi investitori che, in attesa di rivendere o affittare l’immobile, se lo godono recandosi a Londra con regolarità.

E’ il caso delle tante persone che si sono affidate a società di gestione come Halldis, “Perché i proprietari ci scelgono? Soprattutto per il servizio di gestione e di assistenza che gli offriamo. – prosegue Paola Luce – Chi ha investito in un appartamento all’estero ha bisogno di qualcuno in loco di cui fidarsi completamente, che si occupi non solo degli affittuari durante il soggiorno, ma soprattutto che intervenga prontamente per qualsiasi necessità legata all’appartamento, che sia una tubazione rotta o anche semplicemente una lampadina da cambiare.
Senza contare che molti dei nostri proprietari di Parigi utilizzano personalmente l’appartamento, in genere per un paio di settimane all’anno, e apprezzano enormemente il fatto di trovare la casa pulita e in ordine quando arrivano. Per il proprietario significa avere un maggiordomo che si prende cura del suo appartamento 24 ore su 24, e in più lo mette in condizioni di produrre reddito
”.

Molto conveniente, ovviamente per chi può permetterselo, si sta rivelando la città di Miami, dove l’acquisto di un immobile è reso più snello grazie a procedure amministrative, burocratiche e legali semplici e velocissime, al contrario di quanto avviene in Italia. E a questi vantaggi, di per sé notevoli, si aggiunge anche un cambio interessante e la bassa pressione fiscale.

Di tutto ciò, dunque, si parlerà all’appuntamento di lunedì prossimo, presso Blend Tower in piazza 4 Novembre a Milano.

Vera MORETTI

Castelli: “Green economy o non saremo più competitivi”

In questa nostra settimana dedicata al mondo, ancora troppo sconosciuto, della green economy abbiamo incontrato il Dir. Business di Rimini Fiera, Simone Castelli, impegnato in questi giorni nell’organizzazione di Ecomondo,la Fiera internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile, che si terrà a Rimini dal 6 al 9 novembre.

Sostenibilità ambientale per le nostre Pmi: optional o dotazione di serie?

Purtroppo oggi prima di parlare di green economy, parliamo, quasi esclusivamente, di economy. In un periodo in cui occorre fare di più con meno, il fatto di avere tecnologie che consentono di recuperare materia prima è qualcosa di fondamentale. Oggi le Pmi che si trovano di fronte a stress competitivi elevatissimi hanno necessità di trovare valore e ricchezza in ogni fase della propria lavorazione. Oggi chi non tratta queste tematiche corre il rischio di non essere più competitivo, su alcuni alcuni mercati ormai è diventato tassativo essere green.

Come si relazionano le Pmi alle tematiche green?

Sono curiose. Le Pmi iniziano ad avvicinarsi alle tematiche della green economy con interesse e curiosità, ma parlare di economia sostenibile in Italia è ancora un tema molto delicato per quanto riguarda le imprese. Una delle più importanti sfide future sarà quella di essere più competitive con meno risorse o più competitive con più risorse riutilizzate nel corso dei diversi passaggi di produzione. La chimica verde, con il suo enorme potenziale, è la vera sfida di questa generazione.

Aspettative per Ecomondo?

Ecomondo è la più accreditata e consolidata piattaforma per il bacino del Mediterraneo per la valorizzazione e il riuso dei materiali e per la grande industria del futuro, la Green Economy ,che deve il suo successo ad una giusta e proficua commistione tra la dimensione commerciale e la dimensione tecnico scientifica con uno spazio rilevante dedicato all’innovazione nel settore delle tematiche green. Fare previsione non è mai facile, ma ci aspettiamo un ottimo riscontro…

Jacopo MARCHESANO

Global Postal Express, il franchising dei servizi postali

Forse non tutti lo sanno, ma ci sono diverse possibilità per pagare i bollettini postali, oltre a Poste Italiane.

Tra questi, c’è anche il franchising di Global Postal Express, servizio privato che svolge le stesse mansioni di quello pubblico.

Per chi volesse aprire il suo ufficio postale, è bene sapere che basta un locale di 40 mq e il gioco è fatto.
Ai nuovi affiliati, infatti, non vengono chieste royalties sul fatturato ma un investimento iniziale di 8.500 euro.

Dopo un corso di formazione di 3 giorni e la startup iniziale con l’affiancamento di un tecnico, gli affiliati possono gestire la nuova agenzia autonomamente.

Il pacchetto di affiliazione

  • n. 2 Pc + monitor adeguati al funzionamento
  • n. 2 Stampanti Laser
  • n. 250 biglietti da visita personalizzati
  • n. 1 Stampante Termica
  • n. 1 Lettore Bar Code
  • n. 1 Bilancia omologata pesa lettere
  • n. 1 Divisa Postino + Borsa (con logo Global Postal Express®)
  • Kit fornitura avviamento N° 1000 (Modulo Raccomandate)
  • Kit fornitura avviamento N° 25 (Cartelline convenzioni Clienti)
  • Kit fornitura avviamento N° 1000 (Avvisi di Giacenza)
  • Kit fornitura avviamento N° 10.000 (Volantini Personalizzati)
  • Tesserini di riconoscimento
  • n. 1 insegna Global Postal Express (compresa progettazione)
  • Set Timbri vidimati per la lavorazione della corrispondenza
  • Indirizzo di Posta Elettronica

Per ricevere ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito Global Postal Express.

Studi professionali, c’è l’accordo sugli aumenti retributivi

Intesa raggiunta tra Confprofessioni e sindacati sugli aumenti retributivi per gli studi professionali. L’applicazione dell’ipotesi di accordo firmata lo scorso 27 settembre tra Confprofessioni e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, per il rinnovo del contratto nazionale degli studi professionali è stata infatti posticipata di un mese: il nuovo contratto sarà infatti applicabile con la retribuzione di novembre 2011. L’accordo raggiunto tra le parti, con decorrenza triennale dall’1 ottobre 2010, recepisce la nuova disciplina dell’apprendistato e stabilisce un aumento retributivo al terzo livello pari a 87,50 euro a regime e l’adeguamento del valore degli scatti di anzianità.

Questo passaggio tecnico è fondamentale in vista della firma ufficiale del contratto attesa entro la fine di novembre. L’intesa interessa oltre 1,5 milioni di dipendenti che lavorano negli studi professionali. In attesa della firma ufficiale, In attesa della firma, trova applicazione la precedente versione del contratto, siglata nel 2006 e integrata con l’accordo del 2008. L’adeguamento retributivo sarà applicabile con la retribuzione di novembre 2011, con l’erogazione degli arretrati fino al mese di ottobre 2011.

Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella: “L’accordo raggiunto con i sindacati sugli aumenti retributivi rappresenta l’ultimo tassello che definisce la parte economica del contratto. Adesso possiamo guardare con maggior serenità al futuro, consapevoli di aver costruito un contratto che premia la produttività negli studi. Il prossimo passo sarà quello di portare il testo davanti alle 17 associazioni professionali aderenti al sistema Confprofessioni durante il Consiglio generale del prossimo 9 novembre. Quindi sottoscriveremo il nuovo contratto degli studi alla presenza del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi“.

d.S.

Domani sciopero dei pubblici esercizi

I lavoratori del settore dei pubblici esercizi incroceranno le braccia per uno sciopero domani, 31 ottobre, per protestare contro l`atteggiamento di Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, e Angem, rappresentante delle imprese del settore della ristorazione collettiva, entrambe uscite dal contratto nazionale.

I sindacati di categoria degli addetti dei pubblici esercizi, Filcams-Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, parteciperanno in massa, come ha confermato anche Cristian Sesena, segretario nazionale Filcams-Cgil: “È pervenuta oggi la comunicazione, da parte della Fipe, della recessione dal contratto nazionale del turismo: un atto di inaudita gravità che rischia di aprire una stagione di conflittualità quasi permanente”.

Tra i nomi associati a Fipe ci sono Autogrill, Mc Donalds, My Chef, Chef express, gruppo Cremonini, mentre tra le società aderenti ad Angem spiccano Elior Ristorazione, Gemeaz Elior, Compass, Dussmann Service, Sodexo Italia.

Continua Sesena: “Lo sciopero previsto per il 31 ottobre prossimo, alla luce degli ultimi avvenimenti sarà ancor più importante e significativo. Lo sgretolamento di un contratto nazionale così importante è un comportamento irresponsabile e aggrava un quadro che rischia di diventare drammatico“.

Nella mattinata di domani si svolgeranno a Roma e a Milano, davanti alle rispettive sedi di Confcommercio, due importanti manifestazione, a sostegno della vertenza.

Vera MORETTI