Voglia di Natale, ecco tutti i numeri

Ancora un Natale sotto il segno della crisi e dei consumi, evidentemente, ridotti. A rivelarlo, come se ce ne fosse stato bisogno di una conferma ufficiale, sono le indagine di Confcommercio e Confesercenti sugli acquisti e le intenzioni di spesa degli italiani per le prossime festività. Gli italiani non rinunceranno allo scambio di doni simbolico, ma sei su dieci ridurranno nettamente le spese. Doni magari meno ambiziosi ma in grado di offrire un’emozione, un messaggio di amore, di amicizia o semplicemente regali utili, meno romantici ma più concreti.

La spesa media dei nostri concittadini per fare regali si aggirerà intorno ai 170 euro, secondo quanto rilevato dal sondaggio Confesercenti-SWG e quest’anno solo il 12% dei nostri connazionali che faranno regali – quasi cinque milioni e mezzo di persone – ha intenzione di spendere per i doni più dello scorso anno: una percentuale comunque in risalita rispetto alla tendenza rispetto agli anni passati. Nettamente superiore, come da previsione, la percentuale di italiani che ha dichiarato di voler ridurre le spese rispetto alle scorse festività, il 57% totale del campione.

La voglia di regalo, di festa e di gioia, dunque, ancora una volta sconfigge, o almeno ci prova, la crisi. Ma se il denaro non basta a pagare tasse e debiti accumulati durante il resto dell’anno, i regali diventano una voce del tutto velleitaria e se proprio a qualcosa bisogna rinunciare, meglio ridurre la spesa per sul dono per sé stesso (il 16%), piuttosto che negare la gioia del regalo al partner (6%) o addirittura ai bambini (9%).

Ma cosa regaleranno gli italiani? I prodotti alimentari salgono in cima alle preferenze d’acquisto. Tre italiani su quattro, infatti, faranno regali “gastronomici” seguiti, immancabilmente, dai giochi per bambini (61%); tengono anche libri, smartphone e prodotti per la cura della persona, in aumento rispetto allo scorso anno; mentre articoli di abbigliamento, calzature e vino, ma anche regali più importanti, come elettrodomestici e viaggi, saranno, invece, meno presenti quest’anno sotto l’albero  delle famiglie italiane.

Ma la crisi taglia anche gli acquisti del tradizionale albero di Natale, vero simbolo della festività nelle nostre case. La Coldiretti stima un calo del 10% delle vendite di abeti da addobbare. Magari ci concederemo un albero più addobbato e meno illuminato…

Jacopo MARCHESANO