Danieli, il futuro è la Cina

Con un fatturato da 2.782 milioni nel 2013, la Danieli & C. Officine meccaniche Spa è leader mondiale nella produzione di impianti siderurgici, con particolare distacco nel settore dei prodotti lunghi, del cui mercato mondiale detiene oltre il 90% di quota. Fondata nel 1914 a Brescia come Angelini Steelworks, la multinazionale oggi conta quasi 11.500 dipendeti, di cui circa 4mila in Italia. «Viviamo un rallentamento: sono 2-3 anni che gli impianti a livello mondiale sono poco utilizzati per una sovra-capacità produttiva stimata nella media di un 15% che deve essere riassorbita – ha dichiarato il presidente Gianpietro Benedetti. Il consumo di acciaio cresce di circa il 2-2,5% l’anno, ma si ritiene che nei prossimi anni gli investimenti andranno a migliorare l’esistente»

«L’export dagli anni ’80 conta per il 99% del fatturato, esportiamo in tutti i Paesi del mondo. Ma mentre in Asia e Cina si fanno ancora impianti nuovi, anche se in quantità inferiore rispetto a 3-4 anni fa, Golfo, Ucraina, Nord Africa sono fermi.A parte qualche caso raro, da 25 anni facciamo ben poco anche in Italia. Attualmente anche l’Europa conta poco, si sta facendo solo un impianto nuovo in Austria».

«A luglio abbiamo acquistato in Usa un’azienda specializzata nell’automazione per siderurgia. La Danieli Automation – ha concluso il presidente intervistato da lastampa.it – è una realtà italiana con circa 1.100 tecnici, con succursali in Cina, India, Thailandia, Croazia e Russia e si è ritenuto opportuno allargare la presenza in America. In Usa e Brasile investiremo in nuove officine di service». Italia, periferia del mondo…

JM