Meno crisi, almeno sul web…

Meno crisi, almeno sul web…

Se è vero che la rete è lo specchio dei tempi che cambiano, lo è ancora di più per quello che riguarda l’impresa, grande o piccola che sia. Un’impresa che, da sette anni a questa parte, ha a che fare con la crisi e con il linguaggio nuovo che essa a portato, online e offline.

Un linguaggio che, a sette anni appunto dallo scoppio della grande crisi, sembra finalmente cambiare, almeno in rete. Stando infatti a un’analisi della Camera di commercio di Milano svolta insieme a VOICES from the Blogs, spin off dell’Università degli Studi di Milano, e realizzata sulle news online dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2014, nel 2014 si parla meno della crisi rispetto al 2013 (-17%) e sono più che raddoppiati i messaggi positivi sull’uscita dal tunnel della crisi: dal 2,2% al 4,8% del totale.

Rimane purtroppo costante il messaggio sulla gravità della crisi, che è oggetto di circa un messaggio su dieci sul tema, mentre si dimezzano in un anno le valutazioni del fenomeno legate ai settori, soprattutto a quello finanziario, o ai riferimenti geografici territoriali o internazionali: da circa un messaggio su dieci a  circa uno su cinque.
Nella classifica delle parole relative alla crisi, in entrambi gli anni c’è in testa “crisi economica”, seguita nel 2014 da “grave crisi”, momento di crisi” ma anche da “uscire dalla crisi”. Nel 2013 al secondo posto c’è “tempi di crisi”, poi “Regione”, Europa”, “grave crisi”.
Secondo la rilevazione della Camera di commercio, se il numero complessivo di post scritti su siti di news on-line che contenevano al loro interno la parola crisi sono stati complessivamente 740mila in 2 anni, la loro pubblicazione si suddivide in circa 406mila per il 2013 (pari al 54,8% del totale) e circa 334mila per il 2014 (pari al 45,2% del totale).

Per quanto riguarda invece i picchi di dibattito sulla crisi, questi sono stati a ottobre 2013, il più alto, e a aprile sempre dello stesso anno. Nel 2014, invece l’andamento è più costante, con punte a febbraio, settembre e fine anno. Se ne parla meno ad agosto in entrambi gli anni. Evidentemente, anche la crisi – o meglio, chi parla di lei – ha preferito prendersi una vacanza…