La grande fuga dal nuovo Regime dei Minimi

La grande fuga dal nuovo Regime dei Minimi

Se l’effetto che il ministero voleva con il nuovo Regime dei Minimi era quello di un boom di partite Iva a fine 2014 complimenti, risultato raggiunto. Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Partite Iva del ministero delle Finanze, a novembre 2014 le nuove partite Iva aperte sono state 38351, +15,5% rispetto allo stesso mese del 2013.

Un dato motivato soprattutto da quanti hanno aperto partita Iva per sfuggire al penalizzante Regime dei Minimi 2015, aderendo quindi al vecchio: +84%, per un totale di 11917 contribuenti. Entrando nel dettaglio, il 71,7% delle nuove aperture è relativo a persone fisiche, il 21,8% a società di capitali, il 5,7% a società di persone. Del resto, anche il ministero lo esplicita nella sua nota: “Alcuni soggetti abbiano anticipato l’apertura della partita IVA entro la fine del 2014, ritenendo il regime allora in vigore più vantaggioso per la propria attività”, scrive.

La maggior parte delle nuove aperture (24,8%) è relativa al settore del commercio; seguono il settore delle attività professionali (15,9%) e quello dell’alloggio/ristorazione (9%). E, a testimonianza che si tratta soprattutto di professionisti ansiosi di sfuggire al nuovo Regime dei Minimi, il boom di aperture si è registrato tra le attività professionali (+84,5% rispetto a novembre 2013), seguite dalla sanità (+78,4%) e dai servizi d’informazione (staccati a +39%, ma pur sempre un incremento sensibile).

Se questi professionisti sfuggono con tutta evidenza al nuovo Regime dei Minimi, c’è invece chi, dal vecchio, rischia di finirci con entrambi i piedi. La legge di stabilità, che ha dato il via a questa sciagurata riforma, prevede infatti per alcune partite Iva uno scatto automatico da un Regime dei Minimi all’altro in presenza dei nuovi requisiti. Per fortuna loro, però, quanti godevano del regime di vantaggio legato alla condizione di mobilità o alla imprenditoria giovanile manterranno il vecchio Regime dei Minimi fino alla naturale scadenza dei 5 anni o al compimento (per i giovani imprenditori) del 35esimo anno di età. Altrimenti… cornuti e tassati.