Un milione di euro per le pmi green

Cloros, Energy Service Company, ha deciso di mettere a disposizione delle piccole e medie imprese che puntano sulla sostenibilità per essere competitive, un milione di euro per diventare ancora più efficienti.

Questa iniziativa è sostenuta in partnership con Symbola, Fondazione per le qualità italiane, e prevede una selezione dei migliori progetti candidati non solo da un punto di vista tecnologico, ma anche in base alla capacità di rappresentare il Made in Italy in maniera concreta ed originale.

Riccardo Caliari, Amministratore Delegato di Cloros, ha presentato il progetto: “Creatività, soluzioni su misura, innovazione. E, certamente, efficienza. La forza del Made in Italy sta qui. Ma la crisi e le difficoltà di accesso al credito non aiutano certo le imprese a investire per essere competitive. Cloros è una E.S.Co che crede nelle eccellenze italiane e ha deciso di dedicare il progetto proprio alle Piccole e Medie Imprese perché crede nella forza del nostro Paese e nei suoi talenti. E per fare questo non potevamo che scegliere di affiancarci a un partner autorevole come Symbola, la fondazione che seleziona e promuove le qualità italiane”.

Ermete Realacci, presidente di Symbola, ha aggiunto: “La green economy già oggi in Italia significa non solo qualità ambientale, benessere per i cittadini, ma competitività. Lo hanno capito quelle 341.500 aziende italiane dell’industria e dei servizi con dipendenti (un quinto circa del totale) che dal 2008, in piena crisi, hanno investito in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. Un dato che sale al 33% nell’industria manifatturiera”.

I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti, poiché nella manifattura il 25,8% delle imprese eco-investitrici ha visto crescere il proprio fatturato nel 2013, mentre tra le non investitrici è successo solo nel 17,5% dei casi.
Inoltre, le imprese manifatturiere che fanno eco-investimenti sono anche più forti all’estero: il 44% esporta stabilmente, contro il 24% di quelle che non investono.

La cifra di 1 milione di euro messa a disposizione da Cloros sarà impiegata per finanziare interventi tecnologici finalizzati alla riduzione dei consumi energetici nei processi produttivi delle aziende italiane, con conseguente riduzione delle emissioni di CO2.
Gli interventi saranno realizzati attraverso l’innovativo meccanismo del contratto a prestazione energetica garantita o Energy Performance Contract (EPC): il risparmio energetico generato viene condiviso tra l’impresa, che vede ridurre da subito il costo in bolletta, e Cloros, che lo utilizza per recuperare il capitale investito (in massimo 5 anni).

Gli interventi finanziabili riguardano la sostituzione dei sistemi di riscaldamento, condizionamento, illuminazione, ma anche l’installazione di motori elettrici efficienti o dotati di inverter, l’adozione di macchine a basso consumo di energia e la realizzazione di impianti per la produzione di energia termica ed elettrica.

Per partecipare al progetto “Made in Italy in green. Nuove energie per la tua impresa” occorre visitare il sito Madeinitalygreen.it e compilare un breve modulo entro il 30 giugno 2015.
Ogni impresa potrà beneficiare di un budget complessivo che varierà da 30 a 250mila euro circa.
L’elenco delle aziende selezionate sarà reso noto entro il 31 luglio 2015 e gli interventi verranno portati a termine entro la fine del 2015.

Vera MORETTI

Expo, evento ed opportunità per l’Italia

Si è appena svolto, sulle rive del Lago di Como, il convegno “#GRANDIEPICCOLIEVENTI – opportunità per il turismo volano per il territorio”, durante il quale è stato presentato uno studio
commissionato da Federalberghi e CFMT (Centro di Formazione Management del Terziario) e realizzato da Ciset /Ca’ Foscari Venezia.

A presentare i risultati di tale indagine è stato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, il quale ha dichiarato: “Il grande evento è importante per lo sviluppo dell’immagine del Paese che lo ospita e delle infrastrutture che si realizzano, mentre il piccolo è bello per la ricchezza immediata che crea sul territorio”.

Ciò che è stato sottolineato è che l’organizzazione dell’evento deve partire con largo anticipo, ma anche proseguire ad evento concluso, per evitare che le nuove strutture ricettive vengano dimenticate e diventino ingombranti e costose scatole vuote.

Bocca ha aggiunto, in proposito, che “esiste un effetto moltiplicatore che porta a raccogliere per ogni euro investito per ristrutturazioni e costruzione di nuove opere per un grande evento circa 1,4 euro di risorse nel sistema economico, per un vantaggio del 40% in grado di contribuire alla crescita del Pil nazionale. Mentre per un piccolo evento il solo effetto derivante dalla spesa dei visitatori è addirittura maggiore e rimane più ancorato al territorio, con una contabilizzazione immediata”.

Ed è ciò che ci si augura per Expo, che sta raccogliendo consensi e successi, ma che si spera non sia solo un evento fine a sé stesso ma che le sue conseguenze possano portare vantaggi sul territorio.

Al convegno era, ovviamente, presente anche Piero Galli, direttore gestione Expo 2015, che ha confermato come un grande evento determini “oltre alla realizzazione di importanti infrastrutture, un accrescimento di arrivi e presenze turistiche, ma soprattutto un’amplificazione straordinaria della visibilità del Paese e di quanto e cosa l’Italia offra ai visitatori”.

Vera MORETTI

Percentuali record e rialzi modesti, quanto pesa il fisco in bolletta

Non che ci volesse chissà quale studio fantascientifico per dimostrarlo ufficialmente, ma l’Eurostat ha comunicato come il peso del fisco in bolletta in Italia sia decisamente più alto rispetto alla media europea. Nonostante fossimo riusciti a limitare i nostri rialzi allo 0,6% nell’elettricità e allo 0,5% nel gas, rispetto ad un incremento medio europeo dei prezzi finali per le famiglie del 2,9% dei prezzi elettrici e del 2% tondo tondo nel gas rispetto alla seconda metà del 2013, l’imposizione fiscale pesa addirittura 5 punti percentuali rispetto alle medie europei, il 37% contro il 32%. Più netto ancora il divario a nostro per il gas: alla fine lo scorso anno pagavamo 9,5 euro per l’equivalente di 100 kWh contro una media europea di 7,2 euro.

I paesi europei in cui si sono registrati gli aumenti maggiormente consistenti nei prezzi dell’elettricità, spiega il Corsera, sono Francia (+10,2%), Lussemburgo (+5,6%), Irlanda (+5,4%) e Grecia (+5,2%), mentre i cali maggiori sono avvenuti a Malta (-26,2%), Repubblica ceca (-10,2%), Ungheria (-9,9%) e Olanda (-9,6%). Sul fronte gas, invece, a dover combattere con gli aumenti sono stati i cittadini di Portogallo (+11,4%), Spagna (+7,5%) e Francia (+4,5%) mentre hanno visto i tagli maggiori in Lituania 8-18,65), Ungheria (-13%), Slovenia (-10,7%), Danimarca (-10,3%) e Grecia (-10,1%).

Gli italiani tornano in vacanza, le previsioni Federalberghi per il ponte del 2 giugno

Appare ottimista il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati di un’indagine esclusiva svolta in queste ore sulle previsioni turistiche degli italiani per il prossimo ponte del 2 giugno: “Sono dati incoraggianti quelli che emergono dalle previsioni, comparando infatti i dati di quest’anno con il 2014 la differenza di italiani in vacanza registra un incremento del 6,6% con un totale di circa 6,14 milioni di connazionali tra maggiorenni e minorenni che si potranno permettere una vacanza nell’occasione, dormendo almeno una notte fuori casa”.

Ragionando sulle percentuali, Il 58,4% sceglierà il mare (rispetto al 62% dell’anno scorso), il 17% (rispetto al 12% del 2014) preferirà le città d’arte, il 12,5% (rispetto al 14% del 2014) andrà in località di montagna. Un 4% ne approfitterà per una pausa al lago e, infine, un 2% prediligerà una località termale e del benessere.

Ottime notizie soprattutto per i commercianti visto che questo primo accenno di estate rappresenta il banco di prova per l’ormai imminente bella stagione: “La circostanza poi che il 92% di italiani che si muoveranno preferiranno l’Italia per questa breve vacanza – ha dichiarato Bocca- è una scelta positiva non solo per l’economia interna, quanto anche per la valenza simbolica che essa assume, di un Paese sempre più scoperto ed apprezzato da chi vi abita”.

La spesa media pro-capite, comprensiva di viaggio, alloggio, ristorazione e divertimenti, si attesterà intorno ai 267 Euro (percentuale sostanzialmente invariata rispetto all’anno scorso) di cui 240 Euro (236€ nel 2014) per chi rimarrà in Italia e 650 Euro (533€ nel 2014) per chi andrà oltre confine. Ciò determinerà un giro d’affari turistico di circa 1,6 miliardi di Euro per un +7% rispetto al 2014 e la permanenza media si attesterà sulle 3 notti.

Franchising, i grandi marchi tornano in Fiera

Si terrà dal 28 al 30 aprile 2016 presso la Fiera di Bologna, la nuova Franchising&Retail Expo, la Fiera internazionale di Assofranchising organizzata da BolognaFiere che vede il ritorno dei grandi marchi del franchising tornano nei padiglioni di una fiera. Il contratto lega la società fieristica e l’associazione di rappresentanza per cinque anni e, visto il volume d’affari totale che ha raggiunto i 23,5 miliardi, potrebbe venir rinnovato dopo le prime edizioni.

«Operare da soli in un mercato che diventa ogni giorno più competitivo – ha dichiarato il presidente di Assofranchising, Graziano Fiorelli – è sempre più difficile. Nei prossimi dieci o quindici anni assisteremo a mutamenti radicali, con la tendenza a specializzazioni e alla creazione di sistemi a rete per sviluppare economie di scala e con una domanda sempre più esigente nel chiedere un servizio evoluto».

I primi grandi marchi che hanno già dato la loro piena adesione all’interessante progetto sono Bottega Verde, Calzedonia, CareDENT, Carpisa, Coldwell Banker, Divani & Divani by Natuzzi, Doctor Glass, Eurovista, Frigerio Viaggi Network, Gabetti Franchising Agency, Grimaldi Immobiliare, Ibis, Ibis Styles, Intimissimi, Jaked, La Piadineria, Mail Boxes Etc., Mercatino, Mercure, MGallery, Naturhouse, Novotel, Professionecasa, Pullman, Tezenis, Vision is Group, VisionOttica, Vision Service, Yamamay e Yamamay Beauty.

Expo, grande successo per la Toscana

Sono numeri da record quelli che hanno accompagnato le prime settimane di Expo 2015 per la Regione Toscana: oltre 1300 visitatori al giorno, per un totale che supera le 20mila persone in due settimane, sono i numeri che consentono allo stand di essere il più visitato tra quelli italiani presenti al Padiglione Italia, merito di un’organizzazione curata nei minimi dettagli e della straordinaria eccellenza dei prodotti e delle tecnologie esposte.

“Tanti i commenti entusiasti lasciati sul libro firma da italiani, americani, francesi, inglesi, brasiliani, cinesi, canadesi, australiani – commentano i curatori del padiglione sorpresi da tale successo -. Tutti conquistati dalle immagini e dagli oggetti presenti nello stand, dai tavoli dell’esperienza, ai profumi, fino alla possibilità, grazie alla parete interattiva, di portarsi a casa un po’ di suggestioni toscane: video, suoni, percorsi”. A questi numeri, vanno aggiunte le decine di migliaia di visitatori che, ad oggi, hanno scoperto le bellezze e i sapori delle terre toscane al Fuori Expo ai Chiostri dell’Umanitaria.

Banche italiane, in 3 anni persi 100 miliardi di prestiti

Come segnala rapporto mensile dell’Abi,l’associazione di settore del mondo bancario e finanziario italiano, la sofferenza bancaria continua a crescere nel nostro Paese. A marzo, secondo il rapporto di Palazzo Altieri, “risalgono a 80,9 miliardi di euro i crediti sofferenti netti, dopo la discesa nei 2 mesi precedenti, mentre quelle lorde arrivano a 189,52 miliardi, quasi il 12% del pil, pari al 9,8% degli impieghi, in netto aumento dall’8,6% dello stesso mese del 2014 e dal 2,8% di fine 2007, ultimo anno prima dello scoppio dellacrisi finanziaria. Le sofferenze salgono al 16,7% tra le imprese, mentre tra le famiglie sono al 7,1%”.

Non solo cattive notizie perché il rapporto, tra le altre cose, rileva un “netto miglioramento dei nuovi prestiti alle imprese nel primo trimestre dell’anno, per una crescita dell’8,1%, mentre è vero boom per i mutui concessi alle famiglie (+50%)”. L’abbassarsi degli spread a seguito del Quantitative easing, come dicono gli esperimenti, della Bce ha portato in basso anche i tassi: quello medio sui prestiti è al 3,54% e quello dei mutui per la casa al 2,64%.

Agenzia delle Entrate e Inps, protocollo d’intesa contro le frodi

Con l’obiettivo di contrastare frodi fiscali e contributive, stringendo le maglie in modo particolare contro il fenomeno delle compensazioni fraudolente tra crediti e debiti nei confronti di Erario e Inps, i due enti hanno firmato, nelle persone di Rossella Orlandi e Tito Boeri, un nuovo protocollo d’intesa per condividere gli sforzi sulla base di metodologie ed elenchi condivisi.

“Nel 2014 sono oltre 1,9 milioni i soggetti che hanno utilizzato crediti verso l’Erario per pagare, in tutto o in parte, contributi Inps, con oltre 5 milioni di modelli F24 – ha dichiarato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi -. L’Agenzia delle Entrate è impegnata a contrastare in maniera incisiva il fenomeno delle compensazioni di crediti inesistenti”, commenta Orlandi. “Ci siamo inoltre dotati di una procedura ad hoc per il monitoraggio delle compensazioni, che ci consente di individuare quelle, indebite, connesse al pagamento di somme iscritte a ruolo”.

“Nel 2014 le richieste di compensazione all’Inps attraverso l’utilizzo parziale o integrale di crediti verso l’Erario sono fortemente aumentate – ha dichiarato, invece, Tito Boeri appena terminato l’incontro -. C’è stato un incremento del 60% nel numero di F24 presentati a tal fine per 1,2 miliardi in più di compensazioni con l’Erario, decisamente un incremento fuori linea rispetto a quanto avvenuto negli anni precedenti, che fa sospettare che parte di queste richieste possano essere originate dal tentativo di evadere tasse e contributi sociali”.

RTI: l’Italia ancora indietro sulla riforma fiscale

Rete Imprese Italia, in occasione dell’audizione presso la VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato, ha voluto esprimere le proprie perplessità relative alla riforma fiscale, “colpevole” di procedere troppo a rilento e di non andare al passo con i tempi.

Le micro e piccole imprese, dunque, sono ancora alla finestra ad aspettare, perché, in concreto, le misure promesse, che avrebbero dovuto dare una boccata di ossigeno dopo mesi e mesi di affanno, non si sono ancora avverate.

Qualche esempio? RTI ha solo l’imbarazzo della scelta: “La riduzione della pressione fiscale, oggi troppo alta ed iniqua a svantaggio proprio delle piccole imprese personali; gli incentivi alla capitalizzazione delle imprese di minori dimensioni; la modifica del sistema di riscossione coattiva dei tributi; la possibilità di pagare le imposte solo in relazione a ricavi effettivamente incassati, per evitare di caricare, ingiustamente, l’IRAP anche sulle tante piccole imprese individuali ed ai lavoratori autonomi che non hanno un’autonoma organizzazione”.

E si potrebbe andare avanti, facendo riferimento al ruling internazionale, o la cooperative compliance, strumenti che sarebbero davvero in grado di dare maggiori certezze ad un sistema fiscale macchinoso ed obsoleto. Ma, in questo caso, i benefici andrebbero esclusivamente alle imprese di grandi dimensioni, con buona pace delle pmi.

Altra nota dolente è quella della fatturazione elettronica, che nella versione proposta potrebbe portare ad una immediata riduzione di oneri amministrativi per le imprese.

Rete Imprese Italia, in particolare, ritiene che il decreto delegato, in materia di fatturazione elettronica e di trasmissione telematica dei corrispettivi, rappresenti un importante cambio di paradigma.
Chi adotta, per libera scelta, i nuovi strumenti vedrà ridotti gli oneri amministrativi e contabili e gli sarà garantita la possibilità di accedere ad un sistema di fatturazione elettronica completamente gratuito.

Infine Rete Imprese Italia ritiene che, proprio per arrivare quanto prima ad un uso generalizzato del sistema di fatturazione elettronica, il sistema incentivante debba essere potenziato.

In particolare, oltre agli esoneri già previsti debbono essere eliminati alcuni obblighi, quali:

  • La comunicazione delle dichiarazioni d’intento emesse da parte degli esportatori abituali;
  • La comunicazione dei beni dati in godimento ai soci e dei finanziamenti effettuati;
  • L’ adozione del reverse charge per l’individuazione del soggetto debitore dell’Iva;
  • L’apposizione del visto di conformità per la compensazione o rimborso del crediti Iva e delle imposte sui redditi di importo superiore a 15.000 euro;
  • La comunicazione delle operazioni di acquisto, senza applicazione dell’IVA, presso soggetti residenti nella Repubblica di San Marino.

Vera MORETTI

La Cina incoraggia l’import, il Made in Italy pronto a competere

La Repubblica Popolare Cinese, con una nuova misura politica a favore dell’importazione, dopo anni di incentivi all’export, ha ridotto in modo consistente le tariffe daziarie su abbigliamento, calzature, cosmetici e altri beni di uso quotidiano. La nuova regolamentazione dai prossimi mesi diminuirà i dazi all’import su vari tipi di calzature – stivali e scarpe sportive – dal 22-24% al 12%, su diverse tipologie di abbigliamento – cappotti, giacche a vento, maglioni, giacche, tailleur – dal 14-23% al 7-10%, nonché su prodotti per la cura della pelle – creme solari e abbronzanti – dal 5% al 2%.

“L’espansione della domanda interna cinese è in crescita costante, per l’accresciuta propensione al consumo – ha affermato il viceministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda – e la maggiore disponibilità finanziaria dei cittadini cinesi. Il calo delle tariffe soddisferà le nuove e diverse esigenze dei consumatori cinesi, che vogliono i tipici prodotti italiani del fashion e del footwear. Il governo è pronto a coadiuvare, con il nuovo Piano Straordinario 2015 per la promozione del Made in Italy, che stiamo ora implementando, l’espansione delle nostre vendite sul mercato cinese. Una misura come questa è davvero propizia per il nostro commercio con la Cina, già in netta crescita con il +17,9% fatto segnare nel primo quadrimestre 2015″. Si spera, almeno quello…