Finanziamenti alle imprese? Ai soliti noti…

Finanziamenti alle imprese? Ai soliti noti…

Come si suol dire… a chi troppo e a chi niente. In un’Italia nella quale i finanziamenti alle imprese hanno subito un pesante ridimensionamento a causa della crisi economica, ora scopriamo che quasi l’80% di questi finanziamenti alle imprese erogati dalle banche finisce nelle casse delle grandi aziende.

La denuncia viene ancora una volta dalla Cgia, il cui Ufficio Studi ha rilevato che al primo 10% dei migliori affidati va l’80% circa del totale dei finanziamenti alle imprese erogati dalle banche, nonostante le grandi aziende siano, per gli istituti di credito, dei pessimi pagatori: è a carico loro, infatti, il 78% del totale delle sofferenze bancarie.

Secondo il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo, “salvo qualche rara eccezione questo 10% di maggiori affidati non è certo composto da piccoli imprenditori, famiglie o lavoratori autonomi, ma quasi esclusivamente da grandi società o gruppi industriali. Pertanto, possiamo affermare che le banche italiane sono molto influenzate dalle richieste delle grandi imprese. Non vorremmo che questa anomalia fosse ascrivibile al fatto che nella stragrande maggioranza dei casi nei Consigli di amministrazione dei principali istituti di credito italiani sono presenti quasi esclusivamente i nostri capitani d’industria o manager a loro molto vicini”.

Una denuncia detta a mezza voce, ma molto forte, visto che queste grandi aziende possono contare su un rapporto privilegiato con gli istituti di credito che consente di far arrivare finanziamenti alle imprese anche a fronte di conclamati casi di insolvenza.

Proprio su questo punto torna ancora Zabeo: “Qualcuno potrebbe obbiettare che se questi prestiti vanno nella stragrande maggioranza dei casi ad un numero ristretto di clienti, ciò è riconducibile al fatto che questi ultimi sono solvibili. Invece, le cose non stanno così. La quota di insolvenza in capo ai maggiori affidati, infatti, è attorno al 78%. In buona sostanza nei rapporti tra banche e imprese tutto è paradossalmente capovolto. Chi riceve la stragrande maggioranza dei prestiti ha livelli di affidabilità bassissimi, per contro, chi dimostra di essere un buon pagatore riceve i soldi con il contagocce”.