Artigiani e commercianti sono lavoratori autonomi?

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Per i titolari di partita Iva in Italia la disciplina fiscale e contributiva non è uguale per tutti, ma cambia in maniera rilevante anche in base alla tipologia di attività esercitata. In particolare, per chi ha la partita Iva la differenza è sostanziale tra chi è un imprenditore individuale e chi, invece, esercita attività di lavoro autonomo. Ed allora, per esempio, gli artigiani sono dei lavoratori autonomi?

Ecco perché gli artigiani non sono dei lavoratori autonomi

Gli artigiani non sono dei lavoratori autonomi in quanto rientrano, come persone fisiche, nella categoria degli imprenditori individuali. In particolare, la figura del lavoratore autonomo risulta essere descritta dal codice civile in corrispondenza dall’articolo numero 2222. Mentre la figura dell’imprenditore individuale, incluso l’artigiano ed anche il commerciante, risulta essere descritta dal codice civile in corrispondenza dall’articolo numero 2082.

L’artigiano non è un lavoratore autonomo in quanto, in qualità di imprenditore individuale, svolge un’attività che è organizzata e che è finalizzata alla produzione e/o allo scambio di beni o di servizi. Per esempio un falegname che lavora il legno o il pasticcere che realizza dolci e torte. Così come è un artigiano e non un lavoratore autonomo quell’imprenditore individuale, come l’imbianchino o l’elettricista, che per i servizi da offrire necessita di una certa manualità.

Differenze tra lavoratori autonomi e artigiani, dagli adempimenti fiscali alla previdenza

Di conseguenza, se un lavoratore autonomo ed un artigiano sono accomunati dall’obbligo di apertura della partita Iva, in realtà tutto cambia dal fronte dell’inquadramento non solo a livello fiscale, ma anche previdenziale. E questo perché all’artigiano non basta l’apertura della partita Iva, ma deve pure iscriversi alla camera di commercio.

Così come il lavoratore autonomo per la previdenza pubblica obbligatoria versa i contributi nella gestione separata INPS oppure alla propria cassa professionale. Mentre l’artigiano versa i contributi sempre all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS), ma nella gestione artigiani e commercianti.

Cambia quindi la cassa previdenziale tra lavoratori autonomi e artigiani. Ma per questi ultimi si aggiunge, come sopra accennato, pure l’obbligo di iscrizione al registro delle imprese tramite la Comunicazione Unica. Dopo aver avviato l’attività, l’artigiano entro 30 giorni dalla data di inizio dovrà richiedere sia l’apertura della partita Iva, sia l’iscrizione all’albo delle imprese artigiane.

Comunicazione Unica artigiani per ottemperare agli obblighi di legge

Con la Comunicazione Unica dal sito Internet starweb.infocamere.it, l’artigiano che ha avviato una nuova attività può mettersi in regola con gli obblighi di legge attraverso un servizio online per il quale, tra l’altro, non è necessario andare ad installare alcun software.

Con un’unica comunicazione, infatti, l’artigiano si metterà subito in regola verso l’albo delle imprese artigiane, verso il registro delle imprese e verso l’INPS. Ma anche verso l’INAIL, verso l’Agenzia delle Entrate e verso lo Sportello unico per le attività produttive (SUAP). La Comunicazione Unica, a partire dalla data dell’1 aprile del 2010, è peraltro l’unica modalità possibile non solo per la comunicazione di avvio di una nuova attività imprenditoriale, ma anche per comunicare le variazioni di imprese che sono già esistenti.