Deduzione contributi Enasarco per agenti di commercio, come funziona

Come si calcola la pensione Enasarco

Gli agenti di commercio che sono iscritti all’Enasarco, Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio, sono soggetti ad obblighi di natura previdenziale. Ovverosia, al versamento dei contributi in ragione di minimali e di massimali che vengono fissati di anno in anno.

L’Enasarco, inoltre, fissa i minimali ed i massimali non solo sui contributi da versare, ma anche i massimali provvigionali per ciascun rapporto di agenzia. Facendo distinzione, inoltre, tra gli agenti monomandatari e gli agenti plurimandatari. Ma detto questo, come funziona la deduzione dei contributi Enasarco per gli agenti di commercio?

Ecco come funziona la deduzione dei contributi Enasarco per gli agenti di commercio

Nel dettaglio, la ritenuta Enasarco che è a carico dell’agente di commercio risulta essere deducibile dal reddito complessivo. In quanto, ai sensi di legge, si tratta di contributi che sono versati, nello specifico caso all’Enasarco, ad enti che, per quel che riguarda le previdenza e le prestazioni assistenziali, gestiscono delle forme pensionistiche obbligatorie.

Inoltre, per i contributi Enasarco per gli agenti di commercio, la deducibilità segue il principio di cassa. Ragion per cui l’agente per avvalersi della deduzione deve aver sostenuto la spesa nel corrispondente anno di imposizione. In più, la porzione di contributi deducibile è quella che è esclusivamente a carico dell’agente di commercio, e che sono stati trattenuti dalla provvigione.

Quali sono i minimali ed i massimali contributivi per gli agenti di commercio

Chiarita la questione relativa alla deducibilità, passiamo ad un altro aspetto che è molto importante e che è legato sempre ai contributi previdenziali che devono versare gli agenti di commercio. Ovverosia, come sopra accennato, i minimali ed i massimali anche per quel che riguarda le provvigioni.

Nel dettaglio, per il 2021 il massimale provvigionale annuo è pari a 25.682 euro, e corrisponde ad un contributo massimo di 4.365,94 euro, per ciascun rapporto di agenzia, quando l’agente è plurimandatario. In questo caso, inoltre, sempre per ciascun rapporto di agenzia, il minimale contributivo annuo si attesta a 431 euro, ovverosia a 107,75 euro a trimestre.

Per il 2021 il massimale provvigionale annuo è pari a 38.523 euro, e corrisponde ad un contributo massimo di 6.548,91 euro, per ciascun rapporto di agenzia, quando l’agente, invece, è monomandatario. In questo caso, inoltre, sempre per ciascun rapporto di agenzia, il minimale contributivo annuo si attesta invece a 861 euro, ovverosia a 215,25 euro a trimestre.

Per chi l’iscrizione all’Enasarco è obbligatoria

In qualità di ente previdenziale, l’Enasarco è la cassa di riferimento per gli agenti e per i rappresentanti di commercio che operano su tutto il territorio nazionale. L’iscrizione all’Enasarco è obbligatoria quando l’agente in Italia opera non solo per le preponenti italiane, ma anche per tutte quelle preponenti che sono straniere e che nel nostro Paese hanno una sede o, comunque, una qualsiasi dipendenza.

L’Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio, che è sottoposto alla vigilanza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, oltre a svolgere attività di tipo previdenziale ed assistenziale, svolge pure attività di tipo ispettivo. Quindi, anche di indagine e di controllo.