Ritenuta d’acconto, quali sono gli elementi che non possono mancare

La ritenuta d’acconto è una trattenuta operata dal datore di lavoro nei confronti di un collaboratore o fornitore che rappresenta un anticipo sulle imposte. Ecco i dati che non possono mancare, quando se ne emette una.

La ritenuta d’acconto e la prestazione occasionale

La ritenuta d’acconto è una somma che viene trattenuta da chi elargisce un compenso che agisce come sostituto d’imposta, ovvero si obbliga a pagare in anticipo parte delle imposte sul reddito dovute all’Erario del proprio collaboratore.

La somma viene pagata da molti professionisti che operano come freelance che utilizza la prestazione occasionale per ricevere il compenso del suo lavoro. Le prestazioni occasionali vengono disciplinate a seconda dell’ambito del loro utilizzo:

  • attività professionale o di impresa;
  • famigliare da un privato persona fisica.

Nel primo caso si parla di un contratto a prestazione occasionale, nel secondo caso si usa il Libretto di Famiglia. In entrambi i casi, sia il prestatore che il datore di lavoro devono registrarsi sin dall’inizio all’apposita piattaforma INPS, con l’obiettivo di gestire il rapporto.

Quando si parla di prestazione occasionale?

Si ricorda che per parlare di prestazione occasionale occorre che ci siano dei caratteri specifici del rapporto di lavoro tra le parti, e sono:

  • l’attività svolta deve essere di tipo professionale;
  • il lavoratore deve svolgere la propria attività in totale autonomia;
  • l’attività deve essere episodica ed eventuale, non deve quindi essere un’attività ripetitiva nel tempo.

Mentre se il rapporto di lavoro diventa continuativo questo tipo di rapporto ha tutte le caratteristiche per trasformarsi in un rapporto di lavoro dipendente oppure una collaborazione che obbligherà il lavoratore ad aprire la sua partita IVA.

La ritenuta d’acconto e i rapporti con il committente

Se un lavoratore è freelance emette una nota relativa alla sua prestazione occasionale in cui si indica l’importo del suo compenso. A tale somma viene appunto applicata la ritenuta d’acconto, che ha un percentuale pari al 20% dei ricavi lordi indicati.

Pertanto il committente che gli commissiona un lavoro è una figura che sa che deve agire come sostituto d’imposta. Nel senso che tratterrà la somma del 20% e la versata direttamente all’Erario per conto del lavoratore. Il lavoratore per tanto, ha già così versato le sue tasse per quel tipo di lavoro eseguito. Infine il committente può essere sia una persona fisica che una persona giuridica. Infine si ricorda che ciascun lavoratore può sottoscrivere in un anno uno o più contratti di prestazione occasionale per un valore complessivo di massimo 5 mila euro netti.

Le parti che non possono mancare nella Nota del freelance

Una volta che il freelance ha completato il suo lavoro richiedere il compenso, com’è gusto che sia. Pertanto emette una nota di credito da prestazione di lavoro occasionale. Tale documento deve contenere dei dati obbligatori, che possiamo così riassumere:

  • la data di emissione del documento, si tratta del giorno in cui la ricevuta viene compilata ed inviata;
  • il numero della fattura, proprio perché deve essere univoca e non replicabile;
  • i dati del lavoratore, comprensivi del codice fiscale o della partitia Iva;
  • i dati del committente e/o a cui deve essere inviata. Anche in questo caso occcorre l’identificazione per partita Iva o per codice fiscale;
  • la descrizione del prodotto o dei servizi che si sono eseguiti con prezzi unitari, l’aliquota Iva prevista e di conseguenza il relativo importo.

A seguito di questa operazione si otterrà un subtotale. Ed è su questa somma che si calcola la ritenuta d’acconto del 20%. Infine l’importo della ritenuta è sottratta al sub totale per dare il totale da pagare.

Quando il totale finale è maggiore di 77, 47 euro è obbligatorio applicare una marca da bollo del valore di 2 euro. Si compra dal tabaccaio o in via telematica e si applica su documenti quali fatture, ricevute fiscale, per il quali non è previsto il pagamento dell’iva. Infine il documento si firma in calce e poi spedito o inviato tramite mail. Si consiglia sempre di conservare una copia o di farla avere al proprio consulente o commercialista.

Come gestire la ritenuta d’acconto per le dichiarazioni fiscali

Le imprese che ricevono il documento devono operare come sostituti  di imposta. I sostituti d’imposta sono tenuti a versare l’importo della ricevuta entro il 16 del mese successivo a quello del pagamento della fattura. Inoltre si deve presentare una certificazione annuale che riporti il pagamento delle ritenute. Infine si compila il modello 770. Questi documenti sono essenziali al fine del calcolo dell’IRAP e dell’IRPEF.

Si ricorda che l’IRAP è l’imposta regionale sulle attività produttive. E’ dovuta per l’esercizio abituale di una attività autonomamente organizzata diretta alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi. Costituisce in ogni caso presupposto di imposta l’attività esercitata dalle società e dagli enti, compresi gli organi e le amministrazioni dello Stato.

Mentre l’imposta sul reddito delle persone fisiche, abbreviata con l’acronimo IRPEF, è un’imposta diretta, personale, progressiva e generale, in vigore nella Repubblica Italiana. Pertanto, è importante stare attenti al calcolo della ritenute d’acconto e alla compilazione corretta della nota per prestazioni di lavoro occasionale.

 

Informazioni su Francesca Cavaleri 1482 Articoli
Nella vita sono una piccola imprenditrice nel settore immobiliare. Ho una laurea con specializzazione in Economia e direzione aziendale, ottenuta presso la facoltà di Catania con il massimo dei voti. Mi piace scrivere articoli online, per questo ho avviato da circa 4 anni vari progetti portati a termine con successo. Il saper comunicare credo che sia un'arma vincente. Amo la mia terra, il sole, il mare, la mia famiglia e gli animali. La vita è troppo breve pertanto cerco di viverla nel migliore dei modi.