Cappotto termico, tutte le agevolazioni e il risparmio una volta montato

cappotto termico

Molti ormai sanno di cosa si tratta quando si parla di cappotto termico, visto il suo largo utilizzo. Per cappotto termico, si intende quella tecnica che coibenta una casa, un edificio o un immobile in genere. Coibentare significa isolare e nello specifico l’isolamento a cappotto si fa installando diversi materiali sulle pareti di casa che aiutano a non disperdere il calore della casa verso l’esterno o al contrario, a non far salire il caldo dall’esterno all’interno.

La soluzione ideale per tenere sempre alla giusta temperatura la casa. Montare questi pannelli sulle pareti esterne della casa (ma ormai esistono anche cappotti interni), ha delle agevolazioni fiscali di non poco conto. Rientrando anche in una materia molto cara alle istituzioni, cioè il risparmio energetico, evidente che il montaggio di questi pannelli venga agevolato fiscalmente e con incentivi.

Un vantaggio non indifferente ma che non è l’unico. Agli incentivi che si possono sfruttare nel montare i pannelli vanno aggiunti i vantaggi dopo averli montati, cioè il risparmio energetico che si realizza.

Cappotto termico, tutte le agevolazioni

Istallare il cappotto termico su una parete la isola rispetto al clima esterno. Il montaggio e l’acquisto di questi pannelli che vengono messi sulla parete, possono dare diritto alle agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente.

È stato il Decreto Rilancio, cioè il DL n° 34 del 2020 a introdurre le detrazioni Irpef ed Ires per chi decide di istallare i pannelli termici su un edificio. Come dicevamo, parliamo di un lavoro che è indirizzato verso le problematiche ambientali e energetiche. Per questo rientra nell’ecobonus, con possibilità di recuperare il 110% . Un lavoro che mira alla riqualificazione energetica di un immobile e pertanto, agevolato fiscalmente.

Nello specifico l’articolo n° 119 del DL n° 34/2020, prevede che è possibile portare in detrazione dalle imposte sui redditi, le spese relative agli interventi di isolamento termico che riguardano le superfici dell’involucro della casa, sia verticali che orizzontali. Per poter godere dell’agevolazione il cappotto deve andare ad interessare il 25% della superficie lorda della casa, quella che è esposta al disperdere energia.

Quando si parla di cappotto termico, tutte le agevolazioni, è inevitabile fare riferimento alle detrazioni, ma come al solito sono limitate. Il tetto massimo di spesa che è possibile detrarre è 60.000 euro ad immobile. L’ammortamento di questa spesa può avvenire in 5 rate annuali di pari importo, cioè per 5 dichiarazioni dei redditi consecutive. Le spese oggetto della detrazione sono tutte quelle che i contribuenti hanno sostenuto tra il primo luglio 2020 e il 31 dicembre 2021.

Come alternativa alla detrazione c’è la possibilità ci sconto immediato in fattura o cessione dl credito fiscale.

Il risparmio energetico è garantito dal cappotto termico

L’isolamento a cappotto o cappotto termico, garantisce dalla dispersione di calore in inverno e dalla dispersione di aria fresca in estate. Inevitabile parlare di risparmio di energia elettrica per i condizionatori d’aria, o di gas metano per il riscaldamento.

Il cappotto quindi, torna utile sia in estate che in inverno, garantendo alla famiglie o alle imprese, il risparmio sulle bollette che mai come adesso è argomento caldissimo.

Con l’aumento di energia elettrica e gas, pagare di meno sulle bollette è una aspirazione di molti italiani. Grazie al cappotto termico è possibile ridurre sensibilmente i consumi sia dei sistemi di riscaldamento che dei sistemi di raffreddamento. Perfino uno dei maggiori siti di comparazione ha messo in evidenza cosa significa a livello di risparmio, montare il cappotto termico sul muro di casa.

In media, circa il 20% è il risparmio stimato in materia di luce e gas.  Il cappotto quindi può ottimizzare i consumi, ma non solo. Stando agli addetti del settore immobiliare, un edificio con il cappotto aumenta il valore dell’edificio stesso. Il 20% prima citato è un ottimo viatico di risparmio quindi. In pratica, una famiglia che spende 2.000 euro all’anno per il riscaldamento, arriverebbe a risparmiarne anche 800.

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Sindacalista, operatore di Caf e Patronato, esperto in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e assicurativa. Da 25 anni nel campo, appassionato di scrittura e collaboratore con diversi siti e organi di informazione.