Arrivano questi rimborsi per i lavoratori a luglio, ma non per tutti

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Stanno per arrivare i rimborsi per il 730 a milioni di lavoratori italiani e contribuenti. Infatti, il mese di luglio e il primo mese utile per ottenere i rimborsi dal 730. Naturalmente non tutti i contribuenti riusciranno ad ottenere il rimborso nel mese di luglio. Molto dipende dalla celerità con cui hanno presentato la dichiarazione e dalla tipologia di lavoro svolto. Inoltre una differenza sostanziale è anche in base all’entità del rimborso. Infatti non è raro trovarsi innanzi a lavoratori che avendo rimborsi piuttosto rilevanti di importo, dovranno attendere ancora diversi mesi per ottenere ciò che gli spetta. Rinviato il rimborso perché sono finiti a controllo da parte del Fisco.

I rimborsi fiscali iniziano ad arrivare, ma per chi?

Partiamo da chi ha presentato il 730 fin dai primi giorni di apertura della nuova stagione reddituale. Va ricordato infatti che è la dichiarazione dei redditi con il modello 730 relativo all’anno di imposta 2021, si è aperta ufficialmente il 31 maggio 2022. Da quella data i contribuenti italiani hanno cominciato ad avere la possibilità di accedere alla loro dichiarazione precompilata. Allo stesso modo, dopo pochi giorni i contribuenti hanno cominciato a poter inviare la dichiarazione al Fisco. Solo chi ha fatto questo nei primi giorni di giugno probabilmente, avrà la possibilità di ricevere già a luglio il rimborso fiscale. La celerità quindi è il primo fattore fondamentale per poter già da questo mese, incassare questo introito. Un incasso che sopraggiungerà con la mensilità di luglio.

I ritardatari non lo riceveranno a luglio

Chi invece la dichiarazione dei redditi la sta presentando in questi giorni potrebbe avere concrete difficoltà a completare l’operazione di incasso in tempi celeri. Probabilmente dovrà spettare i mesi successivi. Questo perché, le dichiarazioni inviate da soli tramite cassetto fiscale e accesso ai servizi dell’Agenzia delle Entrate o tramite CAF e commercialisti, hanno in ogni caso tutta una procedura particolare di collegamento tra Fisco e datori di lavoro.

Rimborsi prima per gli statali

Detto questo va sottolineato il fatto che il rimborso di luglio spetta a quei contribuenti che a luglio percepiscono la mensilità del corrente mese. Infatti non è raro trovarsi di fronte a lavoratori che nel mese di luglio incassano lo stipendio di giugno. E come evidenza vuole, inutile attendere il rimborso perché verrà percepito il mese di agosto quando effettivamente incasseranno lo stipendio di luglio. Escludendo gli statali, per i quali effettivamente lo stipendio di luglio riguarda proprio il mese di luglio, per tutti gli altri lavoratori è agosto il mese di riferimento per l’incasso di questi rimborsi.

I rimborsi sopra i 4.000 euro

Per chi chiude la dichiarazione con rimborsi superiori ai 4.000 euro, l’Agenzia delle Entrate potrebbe decidere di avviare dei controlli documentali immediati. In questo caso nemmeno il mese di agosto potrebbe essere quello utile ad incassare i rimborsi. Effettivamente in caso di accertamento fiscale dovuto ad un 730 concluso a credito per i contribuenti e per un importo superiore a 4.000 euro, i tempi di incasso sono molto più lunghi. Ma va anche sottolineato il fatto che il controllo formale della dichiarazione dei redditi potrebbe non riguardare soltanto soggetti che hanno ricevuto il credito d’imposta così elevato perché l’Agenzia delle Entrate può in qualsiasi momento avviare dei controlli sulle dichiarazioni dei redditi contribuenti. E questo posticipa i rimborsi fiscali. Come sempre accade, basta anche una piccola anomalia riscontrata per spingere il fisco ad avviare dei controlli a tappeto.

Controlli documentali meno rigidi

Sulle dichiarazioni dei redditi una modifica normativa degli ultimi tempi da una mano ai contribuenti che possono evitare di dover fornire al Fisco di tutta la documentazione di tutta la dichiarazione dei redditi. Una modifica alle normative fiscali rende meno rigido il controllo. I contribuenti che hanno corretto la dichiarazione dei redditi precompilata, producendo una variazione significativa a livello di minor o maggior imposta versata, o producendo una differenza sostanziale nella base imponibile, se finiscono a controllo, dovranno produrre la documentazione.

Quali documenti produrre per i controlli fiscali documentali

Ma sarà da produrre solo la documentazione dei dati corretti e non di quelli che sono stati rimasti invariati rispetto alla precompilata. In questo modo dovrebbero snellirsi anche i meccanismi della procedura di rimborso. Infatti espletando prima la pratica di accertamento e quindi producendo soltanto qui documenti richiesti dal Fisco, è assai probabile che l’Agenzia delle Entrate, soprattutto in questa fase di grave crisi economica che sta vivendo l’Italia, proceda subito ad effettuare i relativi conguagli fiscali.

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Sindacalista, operatore di Caf e Patronato, esperto in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e assicurativa. Da 25 anni nel campo, appassionato di scrittura e collaboratore con diversi siti e organi di informazione.