NFT: impatto ambientale e altri aspetti da considerare

NFT: impatto ambientale e altri aspetti da considerare

In questi anni il fenomeno NFT è stato veramente molto rilevante. È legato alla tecnologia blockchain la quale, come sappiamo, è la madre delle criptovalute.

Grazie agli NFT viene creato un nuovo titolo di proprietà virtuale che riguarda da vicino oggetti da collezione sia digitali che reali. 

Infatti, non a caso una delle categorie più interessata in maniera concreta agli NFT è proprio quella degli appassionati di arte, la quale ha voluto approfondire l’argomento imparando in primo luogo come comprare NFT.

Sugli NFT tuttavia si è molto discusso per il loro impatto ambientale. Questo aspetto viene considerato problematico: ed ecco perché gli esperti hanno cercato diverse soluzioni e approcci con lo scopo di dare agli NFT un equilibrio significativo dal punto di vista energetico ed ambientale sia nel presente che nel futuro.

Molte persone si chiedono come si evolverà la tendenza di quelli che vengono definiti NFT verdi, cioè rispettosi dell’ambiente. 

Come tutto è cambiato

Gli NFT sono asset che vengono gestiti attraverso una rete blockchain: l’impatto ambientale che ha la loro creazione è legato soprattutto alla blockchain e all’algoritmo di consenso che essa usa per gestirli.

Però per fortuna il passaggio di Ethereum, che ricordiamo essere la blockchain principale utilizzata per gli NFT, all’algoritmo di consenso Proof of Stake, ha ridotto in maniera significativa il costo della loro creazione e commercio in termini energetici.

Questo particolare ha cambiato le carte in tavola nel senso che ormai l’affermazione che il mondo degli NFT sia dannoso per l’ambiente è esagerata proprio per questo cambiamento.

Per comprendere meglio la questione ci basti pensare che nella versione di Ethereum basata su PoW l’impronta stimata di un NFT era stimata in circa 38 kg di CO2, che equivale, prendendo come unità di misura l’impronta di carbonio, a circa 82,648 transazioni VISA.

Invece con il passaggio a PoS una singola transazione emette 0,02 kg di anidride carbonica pari a circa 44 transazioni Visa. La differenza è notevole e fa ben sperare per il futuro.

Differenze tra NFT e criptovalute

Bisogna ricordare ancora una volta che gli NFT, così come Ethereum, Bitcoin e tante altre criptovalute si basano sulla tecnologia blockchain.

Gli NFT sono però diversi dalle altre criptovalute le quali possono essere scambiate tra di loro, mentre i non-fungible token sono unici e sono da considerare come un’opera d’arte originale che non può essere riprodotta.

Un NFT inoltre può essere considerato una fonte di guadagno ma soprattutto uno strumento di marketing da parte delle aziende le quali spesso decidono di utilizzarli  anche come bonus innovativi.

Di sicuro nel corso del tempo gli NFT sono diventati sempre più accessibili a un grande numero di persone e molto probabilmente lo saranno sempre di più in futuro, soprattutto grazie alla nascita recente dei giochi.

Proprio per questo motivo l’aspetto relativo all’impatto ambientale ed energetico degli NFT non può essere sottovalutato.