Concorso in Polizia per l’assunzione di 2138 allievi. Ecco le istruzioni

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando di concorso in Polizia per l’assunzione di 2.138 allievi, si tratta di un’ottima opportunità per iniziare la carriera in Polizia ed è possibile presentare la propria candidatura fino al giorno 2 marzo 2023.

Concorso in Polizia per 2.138 allievi: requisiti

Requisiti per poter partecipare al concorso in Polizia per 2.138 allievi

Possono presentare la propria candidatura per il concorso:

  • a) volontario in ferma prefissata di un anno (VFP1) in servizio da almeno sei mesi continuativi o in rafferma annuale;
  • b) volontario in ferma prefissata di un anno (VFP1) collocato in congedo al termine della ferma annuale;
  • c) volontario in ferma quadriennale (VFP4) in servizio o in congedo.

Nel caso in cuimi candidati idonei non siano in numero sufficiente a coprire i posti, gli stessi saranno devoluti in favore di coloro che hanno i requisiti per l’accesso alla medesima qualifica, di conseguenza è comunque possibile presentare la propria candidatura.

Per poter partecipare è necessario aver compiuto 18 anni di età e non aver superato il 26° anno di età. Il secondo limite può essere elevato per un massimo di tre anni in relazione all’effettivo periodo di servizio militare prestato.

Inoltre è necessario essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore che dia accesso all’iscrizione a corsi universitari. Infine, occorre avere i requisiti di efficienza fisica, psichica e attitudinale a svolgere le mansioni.

Come presentare la domanda per il concorso in Polizia

Anche nel caso del concorso in Polizia per allievi la domanda può essere presentata esclusivamente per via telematica attraverso il portale di reclutamento https://www.inpa.gov.it/ per poter presentare la candidatura è necessario essere in possesso di un’identità digitale e quindi di uno Spid oppure della carta di identità elettronica. Nella fase di iscrizione è necessario anche indicare un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).

Come si svolge il concorso

Il concorso si articola in 5 fasi:

  • prova d’esame scritta, si tratterà di un questionario articolato in domande a risposta sintetica o multipla su argomenti di cultura generale, conoscenza della lingua inglese, apparecchiature e applicazioni informatiche maggiormente conosciute;
  • prova di efficienza fisica;
  • accertamento dell’idoneità psico-fisica;
  • accertamenti dell’idoneità attitudinale;
  • valutazione dei titoli.

La prima prova si intende superata con una votazione minima di 6/10. Alla prova di efficienza fisica saranno convocati esclusivamente i candidati posizionati nelle prime 4300 posizioni in graduatoria. La prova di efficienza fisica consiste in corsa, piegamenti sulle braccia e salto in alto.

Per tutti i dettagli sulle prove e in particolare sull’accertamento dell’idoneità psico fisica si invitano gli interessati a consultare il bando che può essere scaricato al seguente link Concorso Polizia per 218 allievi

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Visite fiscali 2023,gli orari in cui occorre farsi trovare in casa

Le visite fiscali 2023  confermano le regole degli anni precedenti. Ma quali sono le fasce di reperibilità in cui occorre essere in casa per la visita?

Visite fiscali 2023, cosa sono e quando scattano

Quando un lavoratore dipendente non può recarsi al lavoro per malattia, deve contattare il proprio medico che ha il compito di redigere e trasmettere il certificato o l’attestato in via telematica all’InpsNei documenti si trasmette il periodo di prognosi e la causa di assenza dal lavoro. Tuttavia la verifica da parte di un ente preposto può essere svolta senza necessarie altre comunicazioni.

La visita medica di controllo domiciliare, detta semplicemente visita fiscale, è un accertamento predisposto dal datore di lavoro, dall’Inps e dall’Asl per accertare lo stato di salute e di malattia del dipendente assente per malattia. Si applica sia ai dipendenti pubblici che a quelli privati che non sono in ufficio in quanto hanno dichiarata appunto di essere malati. Tuttavia non sostituisce la possibilità di visita medica di controllo ambulatoriale che si effettua in caso di assenza alla visita domiciliare o che può essere richiesta, in casi eccezionali, anche dal Medico legale dell’Inps.

Visite fiscali 2023, quando il medico suona alla porta

La visita medica di controllo può avvenire anche più volte durante il periodo richiesto per la malattia. E comunque i controlli sono  indipendenti dal periodo richiesto, dalle festività a meno di esenzioni. Il medico legale per il controllo dello stato di malattia del dipendente può venire sono in determinate fasce orarie. Tuttavia queste cambiano in relazione al settore di appartenenza pubblico o privato:

  • i lavoratori privati devono essere reperibili nelle fasce orarie 10-12 del mattino e 17-19 nel pomeriggio;
  • i lavoratori pubblici devono essere reperibili dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 di pomeriggio.

Se il lavoratore non viene trovato presso il domicilio indicato, deve recarsi presso gli ambulatori della struttura territoriale INPS, in una data indicata. Il lavoratore quindi deve necessariamente presentarsi per non incorre in azioni disciplinari da parte del datore di lavoro. Inoltre è tenuto a presentare una valida giustificazione per l’assenza.

Altre informazioni per le forze armate

Come indicato nello stesso sito dell’Inps:  “dal 1° settembre 2017 è entrato in vigore il Polo unico per le visite fiscali, che attribuisce all’INPS la competenza esclusiva a gestire le visite mediche di controllo anche per l’82% dei lavoratori pubblici in malattia. Da questa data, come già avviene per i lavoratori privati, l’Istituto effettua visite mediche sia su richiesta delle pubbliche amministrazioni, in qualità di datori di lavoro, sia d’ufficio“.

Anche il personale delle Forze armate e dei Corpi armati dello Stato e del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco è assoggettato alla normativa sul Polo Unico della medicina fiscale per migliorare l’efficienza e permettere l’identificazione automatica delle singole Amministrazioni in qualità di datori di lavoro dei dipendenti pubblici.

 

 

 

Febbraio 2023, tutte le scadenze fiscali e le comunicazioni del mese

Febbraio 2023 è appena cominciato e prevede una serie di adempimenti da parte del contribuente. Ecco che cosa prevede il calendario del mese.

Febbraio 2023, il 16 febbraio sarà un giorno pieno

Il 16 febbraio sarà un giorno pieno di appuntamenti fiscali. Ben sono circa 54 secondo quanto riportato dal sito dell’Agenzia delle entrate. I lavoratori autonomi dovranno versare la rata di pagamento Inps. Le altre saranno nel mese di maggio, agosto e novembre sempre del 2023. I versamenti di questo tipo si effettuano attraverso il modello F24. Sempre lo stesso giorno sono in pagamento le ritenute operate dai sostituti d’imposta.

Sempre entro il 16 febbraio i datori di lavoro sono tenuti al versamento delle ritenute Irpef sui redditi da lavoro dipendente. Anche in questo caso i versamenti si effettuano con il modello F24.

Entro questa data i datori di lavoro sono tenuti al versamento delle ritenute Irpef sui redditi di lavoro dipendente. I versamenti sono effettuati con il modello F24 con i seguenti codici:

  • 1001, ritenute su retribuzioni, trasferte, pensioni, mensilità aggiuntive e relativo conguaglio;
  • 1002, ritenute su emolumenti arretrati;
  • 1003, ritenute su indennità per cessazione di rapporto di lavoro

Febbraio 2023, le altre scadenze del 16

Oltre alle scadenze già citate, c’è il versamento Iva relativo al mese di gennaio 2023 per i contribuenti con liquidazione mensile. Sempre tra i versamenti c’è quello della rata del canone TV trattenuta ai pensionati, il versamento dell’imposta sugli intrattenimenti da versare da parte di tutti i soggetti come lavoratori autonomi e titolari di partita Iva e società di capitali e persone.

Ed ancora il Tobin Tax cioè il versamento dell’imposta sulle transazioni finanziarie, anche in questo caso tramite modello F24, da parte di tutti quei soggetti che si occupano di transazioni finanziarie come istituti di credito e altri intermediari. Ed infine il versamento IRPEF, relativo alle ritenute alla fonte a titolo d’acconto effettuate dai sostituti d’imposta sui redditi di lavoro dipendente e assimilati corrisposti nel mese precedente con addizionali comunali e regionali e sui redditi da lavoro autonomo corrisposti nel mese precedente.

Le scadenze di fine mese

Il 25 febbraio sono previste le comunicazioni Intrastat per le transazioni verso i soggetti dell’Unione Europea. Mentre il 28 febbraio è previsto il pagamento in unica soluzione dell’imposta di bollo relativa alle fatture elettroniche emesse nel quarto trimestre dell’anno 2022. Sempre lo stesso giorno c’è il versamento dell’imposta dovuta sui premi ed accessori incassati nel mese di gennaio 2023. Inoltre scade il termine per effettuare il conguaglio tra le ritenute operate e l’imposta dovuta ai fini IRPEF sui redditi di lavoro dipendente ed assimilati e per la determinazione delle addizionali regionale e comunale all’IRPEF.

Assegno di maternità, posso averlo se ho un contratto di lavoro atipico?

Spesso le donne hanno dei lavori con un contratto atipico, si tratta di contratti di lavoro differenti dal classico contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato o di lavoro autonomo e che per la loro discontinuità e maggiore flessibilità spesso non hanno le stesse tutele dei contratti di lavoro definiti “tipici”. In questo caso a molte donne sorge il dubbio: se resto incinta, posso avere il riconoscimento della maternità? La risposta è positiva e in questo caso si parla anche di assegno di maternità dello Stato, per differenziarlo rispetto a quello dei comuni. Vediamo ora come le lavoratrici atipiche possono ottenere l’assegno di maternità e in quali casi.

In quali casi si può avere l’assegno di maternità dello Stato?

L’assegno di maternità erogato alle lavoratrici atipiche è regolato dal decreto legislativo 151 del 2001, articolo 75, prevede per il 2023 un importo di 2.343,29 euro e viene riconosciuto alle lavoratrici:

  • che abbiano maturato 3 mesi di contribuzione nel periodo compreso tra 18 mesi e 9 mesi antecedenti rispetto alla data del parto o, in caso di adozione o affidamento pre-adottivo, effettivo ingresso del bambino nella famiglia;
  • donne lavoratrici che hanno sciolto il rapporto di lavoro durante la gravidanza che abbiano però maturato 3 mesi di contributi nel periodo compreso tra 18 mesi e 9 mesi rispetto alla data del parto;
  • alla madre se ha lavorato almeno tre mesi e perso il diritto a prestazioni previdenziali o assistenziali, il lasso di tempo compreso tra la data della perdita del diritto e la data del parto o dell’effettivo ingresso in famiglia del bambino, in caso di adozione o affidamento, non deve superare né il periodo delle prestazioni godute né i nove mesi.

Come ottenere l’assegno di maternità dello Stato

Per poter ottenere l’assegno, erogato una tantum e quindi un’unica soluzione, è necessario presentare la domanda all’Inps entro 6 mesi dalla nascita del bambino o dall’ingresso in famiglia. La domanda può essere presentata in modo autonomo, attraverso il sito dell’Inps, utilizzando le proprie credenziali Spid, Cie o Cns. Inoltre può essere presentata tramite contact center al numero verde 803 164 da telefono fisso oppure da cellulare al numero 06164164. In questo caso si applica il costo del proprio piano tariffario. Infine, è possibile rivolgersi a patronati.

Ricordiamo, che l’assegno di maternità dello Stato 2023 può essere erogato anche in favore del padre lavoratore, se ha gli stessi requisiti previsti dalla madre e la stessa non riconosca il figlio, ci sia un evento infausto, in caso di affidamento esclusivo al padre, adottante non coniugato.

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