Isopensione 2023: chi può accedere e a quanto ammonta?

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L’isopensione 2023 consente di andare in pensione con 7 anni di anticipo rispetto alla pensione ordinaria, può essere però richiesta solo in alcuni casi. Attualmente è prevista la possibilità di accedere all’isopensione fino al 2026, ma ecco le caratteristiche di questo particolare trattamento pensionistico.

Isopensione 2023 o indennità di accompagnamento alla pensione

L’anticipo pensionistico isopensione 2023 non è una vera e propria pensione, ma un’indennità di accompagnamento alla pensione. Il trattamento è disciplinato dall’articolo 1, comma 160 della legge 205/2017 e spetta:

  • ai lavoratori delle aziende che operano nel settore privato e che abbiano almeno 15 dipendenti.

Sono però necessarie ulteriori condizioni e in particolare:

  • per gli uomini avere maturato 42 anni e 10 mesi di contributi;
  • per le donne 41 anni e 10 mesi di contributi.
  • Deve inoltre essere rispettata una finestra di 3 mesi per la richiesta del pensionamento.

Affinché i lavoratori possano accedere all’isopensione 2023 è comunque necessario un accordo di esodo. La normativa prevede che ci sia un accordo tra aziende e le organizzazioni più rappresentative a livello aziendale, per una procedura di licenziamento anche collettivo, ai sensi della legge 223/1991 o per lavoratori in esubero. Purtroppo non è frequente l’accesso a questa forma di accompagnamento alla pensione in quanto il costo è a carico dell’azienda, che deve versare al dipendente l’importo mensile e i contributi figurativi fino al momento in cui il dipendente accederà realmente alla pensione. Inoltre al momento in cui l’iter burocratico con l’Inps si conclude positivamente, l’azienda deve presentare una fideiussione bancaria corrispondente alle somme da versare ai dipendenti.

Differenza tra pensione e isopensione

Per i lavoratori vi è il vantaggio rappresentato dal fatto che non c’è alcuna perdita sull’assegno pensionistico che viene calcolato sui contribuiti effettivamente versati.

Rispetto alla pensione vi sono comunque delle differenze perché sugli importi non vi è diritto alla reversibilità, come invece avviene sulla pensione vera e propria, non si possono ottenere assegni familiari, non si può richiedere la cessione del quinto. Agli importi viene inoltre applicata la tassazione ordinaria.

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