Visite fiscali per i dipendenti in malattia, ecco tutte le novità

Le visite fiscali per i dipendenti prevedono delle fasce orarie di reperibilità, in cui il medico può controllare le condizioni di salute del lavoratore.

Visite fiscali per i dipendenti in malattia,

Ogni persona ha diritto a curarsi. Lo stesso vale anche per i dipendenti sia pubblici che privati. Quando un lavoratore dipendente, sia privato che pubblico, non può recarsi a lavoro causa malattia, deve contattare il proprio medico che ha il compito di redigere e trasmettere il certificato o l’attestato in via telematica all’INPSIl lavoratore può quindi ricevere presso il proprio domicilio la visita del medico legale che ne accerti le condizioni di salute e giustificarne così l’assenza per malattia.

In caso di assenza alla visita domiciliare, il lavoratore viene invitato a recarsi presso gli ambulatori della struttura territoriale INPS , in una data specifica. Per non incorrere in azioni disciplinari da parte del datore di lavoro, è tenuto a presentare una giustificazione valida per l’assenza. Tuttavia può anche essere cambiato il domicilio durante la malattia indicando direttamente all’INPS la modifica.

Orari per i dipendenti in malattia nel servizio pubblico

Gli orari di reperibilità per il settore pubblico e privato sono sempre stati differenti. Ma dal 22 dicembre 2023 le fasce di reperibilità per le visite mediche di controllo domiciliare per i lavoratori pubblici sono cambiati. Infatti si svolgeranno nelle fasce orarie dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 di tutti i giornicompresi domeniche e festivi, le stesse fasce orarie già garantite dai lavoratori del settore privato.

La  modifica degli orari arriva dopo una sentenza del tar del Lazio (n. 16305/2023, pubblicata il 3 novembre 2023).  . E lo scopo è proprio quello di equiparare il settore pubblico con quello privato per i lavoratori. Al tribunale amministrativo si erano rivolti il sindacato Uip Pubblica amministrazione penitenziaria insieme ad alcuni membri della Polizia penitenziaria che contestavano la disparità di trattamento tra i dipendenti pubblici e quelli del settore privato.

Il Tar ha accolto il ricorso annullando il decreto del 2017 nel passaggio in cui fissava gli orari per gli statali in 9-13, 15-18. Questo perché ha riscontrato una violazione dei “principi di uguaglianza e ragionevolezza sanciti dagli articoli 3 e 97 della Costituzione.