Ultima ora Meloni: fine della disoccupazione, assegnato un lavoro a tutti | È più di una promessa, è già legge

Ultima ora Meloni: fine della disoccupazione, assegnato un lavoro a tutti | È più di una promessa, è già legge

Giorgia Meloni anticipa la scadenza di questa tassa odiatissima - Foto Pagina Facebook Giorgia Meloni - www.infoiva.com

Quante volte hai sentito parlare di trucchi e scorciatoie per ottenere un beneficio dallo Stato?

Per anni, un’indennità di disoccupazione è stata facilmente accessibile a chiunque conoscesse la formula giusta.

Un piccolo cavillo legale, diventato virale sui social, ha permesso a molti di sfruttare il sistema.

Ma ora, una svolta inaspettata rischia di ribaltare tutto. Il governo ha messo un freno definitivo a questa pratica, scatenando un dibattito acceso.

Preparati a scoprire come un’era di agevolazioni sia finita per sempre.

Lo stop alla disoccupazione

Con la Legge di Bilancio 2025, il governo interviene per chiudere una falla normativa che per anni ha permesso a molte persone di ottenere l’indennità di disoccupazione con un periodo di lavoro minimo. La novità abroga di fatto una vecchia legge del 1975 che, per i lavoratori rimpatriati, prevedeva un percorso agevolato per maturare il diritto all’indennità di disoccupazione in Italia. Questa agevolazione, disciplinata dalla legge n. 402 del 25 luglio 1975, si differenziava dalla più comune Naspi perché non richiedeva un periodo minimo di lavoro. Per la prima volta, infatti, era sufficiente un solo giorno di lavoro all’estero per fare ritorno in Italia e richiedere un’indennità di disoccupazione della durata massima di 180 giorni, pari al 30% della retribuzione convenzionale.

Un “trucco” che ha fatto il giro dei social e di cui molti, soprattutto giovani, hanno approfittato per ottenere un’assistenza pagata dallo Stato. Come anticipato, questa possibilità non sarà più disponibile a partire dal prossimo anno. L’articolo 29 del testo della Legge di Bilancio stabilisce chiaramente che la legge n. 402 non si applica più alle cessazioni del rapporto di lavoro che avverranno a partire dal 1° gennaio 2025. Di fatto, questo “trucco” non si potrà più usare, a meno che la cessazione del rapporto di lavoro non sia avvenuta entro la fine del 2024. Con questa mossa, il governo Meloni conferma il suo pugno duro contro coloro che sfruttano le lacune della normativa per ottenere a proprio vantaggio indennità non meritate.

La Naspi dopo il 25esimo mese
Naspi (Fonte: Canva) – www.infoiva.com

Nuove regole per i lavoratori

La lotta ai “furbetti” della disoccupazione non si ferma qui perchè con il decreto Collegato lavoro, appena approvato alla Camera, è stato messo un freno anche a un’altra pratica molto diffusa: quella di forzare il licenziamento, anziché rassegnare le dimissioni, non presentandosi più al lavoro.

La nuova regola prevede che se un lavoratore non si presenta al lavoro per 15 giorni senza giustificazione, verrà considerato come dimissionario. Di conseguenza, non avrà più diritto all’indennità di disoccupazione Naspi, che invece spetterebbe se fosse stato il datore di lavoro a licenziarlo. Queste nuove misure segnano un cambiamento radicale nel panorama delle indennità di disoccupazione, chiudendo definitivamente le porte a chi cercava facili scorciatoie.