Acqua, 3.000€ all’anno per aprire e chiudere il rubinetto: approvata maxitassa sui beni primari | L’imposta dell’infamia

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Rubinetto dell'acqua (Foto di Jos Speetjens su Unsplash) - infoiva.com

Scopri la nuova maxitassa nascosta che potrebbe costarti 3.000€ all’anno solo per aprire e chiudere il rubinetto.

In Italia, si sa, la tassa è un po’ come il caffè: la trovi ovunque e la prendi ogni giorno, che tu voglia o no. Se pensi di poter sfuggire a una qualche imposta, preparati: esistono tributi che neppure immagini.

Ogni governo che si rispetti ha una sua versione di “genialità fiscale” e, in qualche modo, ogni anno ci regala una nuova tassa che riesce a sorprenderci, anche se l’idea di essere sorpresi non ci entusiasma più tanto. Eppure, in mezzo a tutti questi tributi, uno sembra sfuggire all’attenzione dei più: una tassa che colpisce uno dei beni primari che diamo per scontato, ma che potrebbe far lievitare il nostro bilancio domestico più di quanto immaginiamo.

Abbiamo ormai fatto pace (si fa per dire) con il bollo auto, con il canone Rai e con il contributo per la gestione dei rifiuti. Sono tasse che, pur fastidiose, facciamo rientrare nella routine.

Ma cosa succederebbe se scoprissi che c’è un altro tributo in arrivo? Un’imposta che potrebbe arrivare a costarti 3.000 euro all’anno solo per aprire e chiudere il rubinetto?

Maxi tassa sull’acqua solo per aprire e chiudere il rubinetto

E se ti dicessi che questa “maxitassa” si nasconde tra le incrostazioni che colpiscono rubinetti, tubature e elettrodomestici? Quello di cui stiamo parlando non è solo una questione di bollette, ma di qualcosa di ben più subdolo.

La verità, infatti, è che le incrostazioni calcaree sono responsabili di aumentare il consumo energetico, il numero di detergenti e, naturalmente, di ridurre la vita degli elettrodomestici. E in alcune zone d’Italia, il danno causato dal calcare può portare a una cifra annuale che oscilla intorno ai 3.000 euro.

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Il calcare (Foto di Shridhar Vashistha su Unsplash) – infoiva.com

Dobbiamo pagare tutti?

Le famiglie si trovano a spendere cifre folli per riparare i danni, ripristinare l’efficienza degli impianti e per l’acquisto costante di detergenti speciali. Una tassa indiretta sul calcare, quindi, che si riflette nei costi di manutenzione e nell’inefficienza degli elettrodomestici.

In sostanza, ogni volta che apriamo il rubinetto, rischiamo di far lievitare il nostro bilancio familiare senza nemmeno accorgercene. Come possiamo evitare questo ulteriore costo? Potremmo rendere l’acqua meno calcarea, magari attraverso l’utilizzo di un addolcitore domestico. Questo tipo di apparecchio in sostanza sostituisce gli ioni di calcio e magnesio, responsabili della durezza, con ioni di sodio. Così possiamo evitare sia le incrostazioni che i  depositi di calcare, responsabili dei danni agli elettrodomestici.