Studi di settore: chi c’è sotto la lente?

Gli studi di settore si applicano a chi esercita prevalentemente una attività delle 206 per le quali sono stati approvati gli studi. Gli studi si riferiranno alle attività economiche nel settore delle manifatture, dei servizi, delle attività professionali e del commercio.

Per sapere se si è soggetti agli studi occorre pertanto controllare se il proprio codice attività rientra nella tabella dei codici per i quali sono stati approvati gli studi. Se il codice di attività è errato occorre procedere alla sua variazione entro il termine di presentazione della dichiarazione e in questo caso non sono previste sanzioni.

Dal 1 gennaio 2007 gli studi si applicano anche a chi ha un periodo di imposta inferiore a 12 mesi per cui l’attività per periodi inferiori all’anno o anche le attività stagionali non sono più cause di esclusione dagli studi.

Gli studi si applicano anche:

  • quando la nuova attività è iniziata entro 6 mesi dalla cessazione della precedente
  • quando la nuova attività costituisce una prosecuzione di attività svolta da altri soggetti come nel caso di: acquisto o affitto d’azienda; successione o donazione d’azienda; operazioni di trasformazione; operazioni di scissione e fusione di società.

La presunzione di prosecuzione dell’attività si ha quando vi è omogeneità dell’attività rispetto a quella preesistente e sussiste se le attività sono contraddistinte da un medesimo codice attività, ovvero i codici attività sono compresi nel medesimo studio di settore.

Devono comunicare i dati rilevanti per gli studi di settore anche alcuni soggetti che sono esclusi dagli studi quali: i soggetti che determinano il reddito con criteri forfetari;  i contribuenti che dichiarano un volume di ricavi/compensi di ammontare superiore a euro 5.164.569 e fino ad euro 7.500.000;  i contribuenti che rientrano nei casi di cessazione dell’attività, di liquidazione ordinaria ovvero che si trovino in un periodo di non normale svolgimento dell’attività. In questo caso occorre indicare nell’apposito campo NOTE AGGIUNTIVE la motivazione principale che ha impedito lo svolgimento dell’attività economica in maniera regolare.

I dati comunicati saranno utilizzati per valutare se le caratteristiche strutturali dell’impresa sono coerenti con i ricavi o compensi dichiarati.

I commercianti di elettrodomestici da oggi dovranno ritirare i vecchi apparecchi dei clienti.

Da oggi (venerdì 18 giugno 2010) i commercianti di apparecchi elettrici ed elettronici avranno l’obbligo di ritirare gli elettrodomestici dismessi dai propri clienti. Infatti, con l’acquisto del nuovo prodotto i commercianti, se il cliente lo richiederà, dovranno accollarsi il ritiro e lo smaltimento del rifiuto Raee.

Nelle Marche stanziati 500.000 euro per lo start-up di imprese innovative.

Nelle Marche, nuove imprese innovative o imprese avviate dopo il 1° gennaio 2009, create da attività derivanti da precedenti realtà aziendali potranno richiedere di partecipare al bando di finanziamento istituito dalla Fondazione Marche, che ha istituito un progetto per la selezione di start-up di imprese realizzate a seguito di ristrutturazioni o riconversioni aziendali.

La nuova impresa dovrà avere origine da ristrutturazioni o spin-off di aziende in crisi e in ristrutturazione e collocarsi nella medesima area.

Inoltre dovrà risultare regolarmente iscritte al Registro delle Imprese, tenuto presso una delle Camere di Commercio della Regione Marche ed avere forma giuridica di società di capitali con sede operativa nella Regione Marche.

Le misure d’intervento potranno essere: 

A. per le imprese già avviate, un incremento fino ai 2/3 del capitale sociale preesistente. Esempio: impresa il cui capitale sociale ammonti a 100.000 Euro, versamento quale aumento di capitale di un importo massimo dei 2/3 del capitale sociale esistente, pari a 66.000 Euro;

B. per le nuove società:

  • sottoscrizione del 40% del capitale sociale. Esempio: in sede di costituzione di un’impresa con capitale sociale di 100.000 Euro, potrà essere sottoscritta una quota massima del 40% dell’intero capitale sociale, pari a 40.000 Euro;
  • prestito sull’onore per la sottoscrizione del capitale di rischio (fino a un massimo del 40% del capitale della società);
  • contributo ai costi di tutorship (da definire in fase di valutazione).

In caso di nuova impresa, il capitale o il prestito sull’onore saranno versati in una o più soluzioni conformemente alle operazioni societarie.

La Fondazione stipulerà accordi con i promotori stabilendo, in caso di successo dell’iniziativa imprenditoriale, l’acquisto delle quote sottoscritte dalla Fondazione o il rimborso del prestito sull’onore senza obbligo di rivalutazione.

La partecipazione è compatibile con qualunque altro contributo pubblico, essendo le risorse della Fondazione completamente private.

I progetti per essere ammessi alla valutazione devono avere per oggetto attività di impresa rinveniente da aziende in crisi o in ristrutturazione che attraverso opportune innovazioni organizzative di prodotto o processo permettano di valorizzare le precedenti esperienze.

Infortuni sul lavoro, la polizza assicurativa è una normale assicurazione contro i danni.

Secondo la Corte di Cassazione (n° 1351 del 4 giugno 2010) la polizza assicurativa che il datore di lavoro stipula per eventuali infortuni sul lavoro dei propri dipendenti, è un’assicurazione normale contro i danni ed è regolata dall’articolo 1891 del Codice Civile, in quanto tale l’indennizzo non è soggetto al regime dei crediti di tipo previdenziale o assistenziale.

Durc: l’insolvenza dovuta all’amministrazione controllata, non è causa di mancanza di presupposto della regolarità contributiva.

La nota 10382/2010 del Ministero del Lavoro, sostiene che anche le imprese in amministrazione straordinaria hanno il diritto a ricevere il Durc dall’Inps e dall’Inail, pur non avendo versato i contributi e i premi. Infatti, tale situazione di insolvenza non è causa di mancanza del presupposto della regolarità contributiva poiché l’azienda ha sospeso i pagamenti a seguito di disposizioni legislative. il Ministero del Lavoro afferma così che il fine dell’amministrazione straordinaria è appunto quello di preservare il patrimonio produttivo dell’impresa, attraverso la prosecuzione, riattivazione o riconversione delle attività imprenditoriali.

Il Durc è il documento che attesta la regolarità contributiva aziendale. Il suo rilascio è subordinato ad una serie di condizioni:
gli enti previdenziali, in quanto creditori privilegiati, devono aver presentato la domanda di recupero del credito nei termini di legge;
il Durc dovrà essere rilasciato a seguito delle somme vantate dai citati enti, cioè dopo che con la procedura di verifica del passivo si è appurato che quelle somme potranno essere coperte dalle attività dell’impresa.

La nota 10382/2010, potrà cambiare le regole di rilascio ovviamente solo per le imprese in amministrazione controllata.

Per agevolare la libertà economica si può cambiare anche la Costituzione.

Nella relazione annuale al Parlamento anche il Garante della concorrenza, Antonio Catricalà, ha espresso il favore dell’Autorità per le recenti dichiarazioni del Governo sulla volontà di aprire una nuova stagione di liberalizzazioni utili a favorire la nascita, lo sviluppo e la gestione delle piccole imprese. Così, per favorire una maggiore libertà economica, anche l’Antitrust ha espresso parere positivo alla modifica degli articoli 41 e 118 della Costituzione. Secondo l’Antitrust quello che ci vuole per lasciarsi la crisi alle spalle è un’iniezione di dosi massicce di concorrenza.

Quali sono gli articoli che dovrebbero essere modificati?

TITOLO III – Rapporti Economici – Art. 41

L’iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

 

TITOLO V – Le Regioni, le Provincie, i Comuni – Art. 118

Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.

I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze.

La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) e h) del secondo comma dell’articolo 117, e disciplina inoltre forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali.

Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.

Ossigeno per le Piccole Imprese. Moratoria: altri 7 mesi di sospensione dei debiti.

Si è trovato l’accordo tra il Ministero dell’Economia, l’ABI e le altre rappresentanze d’impresa firmatarie dell’Avviso comune per la sospensione dei debiti delle PMI per proragare di 7 mesi i termini per la presentazione delle domande da parte delle imprese.

Le domande di proroga potranno essere presentate fino al 31 gennaio 2011 e saranno ammesse alla sospensione soltanto le operazioni che non siano già state oggetto di moratoria. Questa proroga, secondo una nota del Ministero, viene incontro all’esigenza di rendere pienamente operativa la sospensione dei finanziamenti e delle operazioni creditizie e finanziarie con agevolazione pubblica deliberata da numerosi enti pubblici, pur se la dinamica delle domande di moratoria mostra un chiaro rallentamento, a conferma della tempestività dell’iniziativa. Secondo i dati diffusi dal Ministero al 30 aprile 2010, le domande di sospensione pervenute sono state circa 185 mila (+ 15 mila rispetto al 30 marzo) per un debito residuo pari a più di 55 miliardi di euro.

Socio e Amministratore Delegato di una Srl: in tema di contributi, la Manovra Tremonti ribalta la Cassazione.

La Sentenza n. 3240 del 12 Febbraio 2010 della Corte di Cassazione, sembrava aver risoltola questione relativa alla richiesta dell’Inps della doppia contribuzione da parte dei Soci di Srl che percepiscono compensi anche in qualità di amministratori, obbligati quindi, secondo l’Inps, ad iscriversi alla gestione Commercianti e alla gestione Separata.
La Sentenza infatti aveva recentemente detto “no” alla doppia contribuzione per il socio amministratore delle società commerciali (nella forma giuridica di S.R.L.) infatti i soggetti che esercitano contemporaneamente, in una o più imprese commerciali, diverse attività autonome assoggettabili a diverse forme di assicurazione obbligatoria (come gestione commercianti e gestione separata dell’Inps) devono iscriversi nell’assicurazione prevista per l’attività alla quale dedicano personalmente la loro opera in misura prevalente. La Manovra Tremonti 2010, sembra ribaltare completamente la tesi della giurisprudenza, ribadendo quanto da sempre sostenuto dall’Inps, ovvero che l’iscrizione alla gestione separata non si deve intendere subordinata al requisito della prevalenza e quindi il soggetto che percepisce un determinato tipo di reddito è tenuto ad iscriversi alla gestione separata indipendentemente dal fatto che sia contestualmente iscritto ad altra gestione. In ogni caso le attività autonome, per le quali opera il principio di assoggettamento all’assicurazione prevista per l’attività prevalente, continuano ad essere quelle esercitate in forma d’impresa dai commercianti, dagli artigiani e dai coltivatori diretti, i quali verranno iscritti in una delle corrispondenti gestioni dell’Inps.

Impresa in un giorno: si può fare.

Approvati dal Conisglio dei Ministri due regolamenti in materia di aiuti all’avvio dell’attività di impresa. I regolamenti riguardano in primo luogo la semplificazione ed il riordino della disciplina relativa allo Sportello-Unico della attività produttive, istituito nel 1998 ma funzionante in maniera parziale, scarsamente efficace e disomogenea sul territorio nazionale.

Ne viene completamente rinnovata la disciplina con la previsione dell’esclusivo utilizzo di strumenti telematici, sia per quanto riguarda l’iniziativa d’impresa che come metodo di comunicazione tra enti ed amministrazioni. Sarà presto operativo, inoltre, il sito web di riferimento normativo e procedurale Impresainungiorno per il disbrigo di tutte le pratiche di start-up.

Con la Comunicazione-Unica presso il sito del Registro delle Imprese si poteva già costituire in un giorno un’impresa, espletando informaticamente e con un’unica pratica per tutte le amministrazioni, delle pratiche richieste. Ora, con il nuovo passaggio della riforma approvato gli scorsi giorni dal Cdm, si potrà avviare nello stesso giorno anche l’attività d’impresa.

Inoltre è stato approvato un regolamento sui requisiti e le modalità di accreditamento delle Agenzie per le imprese, i nuovi soggetti previsti dal decreto-legge n. 112 del 2008 per lo svolgimento di funzioni di natura istruttoria e di asseverazione nei procedimenti amministrativi concernenti l’accertamento dei requisiti e dei presupposti di legge per la realizzazione, trasformazione, trasferimento e cessazione delle attività di produzione di beni e servizi da esercitare in forma di impresa.

Il Consiglio si è infine lungamente soffermato sull’argomento della libertà di iniziativa economica ed ha esaminato le linee programmatiche di una revisione in senso liberale dell’articolo 41 della Costituzione, finalizzata a creare i presupposti perché l’attività d’impresa sia quanto più favorita ed aderente ad un modello di moderno sistema-Paese.

Più web per tutti: ad Alessandria, un contributo per le imprese che mettono online il proprio sito.

La Camera di Commercio di Alessandria proroga fino al 31 dicembre 2010, i termini del bando promuove l’accesso alle tecnologie di comunicazione ed automazione più avanzate nel campo del Web da parte delle imprese della provincia.

Potranno richiedere un finanziamento pari al 50% delle spese per un massimo di euro 1.500,00 per azienda, le imprese aventi sede o unità locale produttiva in provincia di Alessandria e regolarmente iscritte al Registro delle Imprese.

Requisito essenziali al fine dell’erogazione dell’eventuale contributo i seguenti aspetti:

  • il nome a dominio registrato deve essere di secondo livello, vale a dire l’indirizzo del sito deve essere del tipo www.nomeimpresa.it oppure .com, .eu, .org o simili;
  • deve essere attivata almeno una casella di posta elettronica del tipo nome@nomeimpresa.it o pari al suffisso adottato per il nome a dominio;
  • il sito deve presentare oltre alla home page almeno altre 4 pagine relative alle varie sezioni quali ad esempio: contatti, prodotti, dove siamo, galleria, chi siamo, link e simili;
  • il sito deve essere online senza interruzione, ad esclusione di malfunzionamenti.

Gli interventi devono essere realizzati dal 1° luglio 2009 al 31 dicembre 2010. La domanda – e la documentazione richiesta – può essere presentata, fino al 31 dicembre 2010.