E per Pasqua… un regalo religioso. Altro che uovo e colomba

È tempo di Pasqua, festività religiosa per eccellenza. La classica icona da appendere in casa, il ciondolo con l’immagine sacra, il rosario in legno, l’angioletto colorato per la stanza dei bambini, i candelieri, le statuette in marmo o alabastro e i santini da collezione: sono solo alcuni degli oggetti o delle idee regalo a tema religioso che si possono trovare anche online in questo 2011.

Sono quasi 500 nel 2010 le imprese italiane specializzate nel commercio di articoli religiosi e arredi sacri, in crescita del 3% rispetto al 2009. E se tra le province Roma fa la parte del leone con il 12,2% del totale di queste attività, tra le regioni è la Campania a imporsi con 91 imprese, una su cinque in Italia. Ma tra le prime 15 province, ben 11 si collocano al Centro-Sud: dopo Roma vengono Napoli e Caserta, poi Bari e Foggia, Benevento, Palermo, Perugia, Ancona, Salerno e Avellino.

Le prime lombarde sono Bergamo e Milano, che con una decina di attività rappresentano ognuna solo un 2% del totale italiano, ma la Lombardia è quella che registra la crescita maggiore, passando in un anno da 28 a 31 imprese. Il dato emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al IV trimestre 2009 e 2010.

Laura LESEVRE

La Cina è vicina: il 15,3% delle importazioni in Italia è Made in China

Il fenomeno lo stiamo osservando un po’ in tutte le città (e non solo quelle grandi), sono tante le imprese organizzate e gestite da extra-comunitari. Tante quelle gestite da Cinesi. Probabilmente anche per questo progressivo insediamento nel sistema produttivo italiano, oltre che da un euro molto forte (anche se negli ultimi giorni scende nei confronti del dollaro), in Italia crescono, e tanto, le importazioni di prodotti dai paesi extracomunitari. A confermarlo una recentissima elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat al secondo trimestre 2010, in Italia oggi importiamo circa 78,4 miliardi di euro di prodotti extra-Unione Europea.  Le merci extra-UE sembrerebbero arrivare principalmente in Lombardia (che pare assorba circa il 26,2% del totale) ed in particolare  nella provincia di Milano (circa il 15,3% dell’import extracomunitario nazionale). Subito dopo la Lombardia seguono il Veneto e l’Emilia Romagna.

Ovviamente tra i Paesi di provenienza extra UE di merci in Italia spicca la Cina, che pesa ben il 15,3% dell’import, seguita dalla Russia all’8,5% e dalla Svizzera al 7,5%. E la classifica si conferma a livello di continenti dove domina l’Asia, che costituisce il 41,8% dell’import nazionale, davanti ai Paesi europei non UE, fermi al 24,5%. Considerando i soli prodotti manifatturieri, il primato cinese è più marcato raggiungendo il 24,4% del totale delle importazioni manifatturiere nazionali. Al secondo posto in questa speciale classifica la Svizzera, con il 10,1%, e gli Stati uniti con il 9,9%. Ma dalla Cina arriva in Italia anche un terzo dell’import extra Ue di prodotti dei servizi di informazione e comunicazione e il 31% di prodotti di altre attività legate ai servizi.

Facendo un focus sulla provincia di Milano, ci accorgiamo che nei primi sei mesi del 2010 in provincia sono stati importati prodotti extracomunitari per circa 12 miliardi di euro. Questi prodotti importati a Milano arrivano principalmente da Cina (20,4%), Svizzera (15,1%) e Stati Uniti (11,9%). I prodotti entrati a Milano nei primi sei mesi dell’anno sono principalmente prodotti del settore manifatturiero, ma cresce l’importazione nei prodotti dei servizi di informazione e comunicazione con il 35,8% del totale e nei prodotti di altre attività legate ai servizi (67,3%).

Laura LESEVRE